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Gioielli di filo, un’arte da scoprire

di Renata Covi

I piccoli artigiani sono le persone che tramandano unโ€™arte che altrimenti andrebbe persa. A Massa Martana hanno imparato la tecnica della cartapesta leccese per fare i presepi. A Poggio del Papa sono scesi da Bergamo per coltivare i fiori tintori. A Santa Maria degli Angeli si tramanda lโ€™arte millenaria del pizzo chiacchierino.

 

La societร  di oggi vuole tutto subito e in grandi numeri, invece lโ€™arte artigiana รจ rimasta manuale e lenta e si prepara un pezzo alla volta. Sono andata a Santa Maria degli Angeli alla scoperta dei gioielli di filo, cioรจ di monili fatti con un pizzo lavorato a punto chiacchierino. Il pizzo รจ una tecnica che crea qualcosa dal nulla come quando si lavora la lana o il cotone con lโ€™uncinetto o i ferri da maglia. Da un filo esce una magia. Il pizzo a punto chiacchierino รจ composto da archetti, cerchietti e pippiolini che si susseguono a formare la cosa voluta. Si usa come bordura o al centro di una tovaglia, come colletto o sulla scollatura di un vestito. Lโ€™applicazione su tovaglie, lenzuola, vestiti, tende, centrini e colletti non รจ piรน di moda. Adesso non si passano anni a preparare il corredo di nozze. Anche Burano, isola della laguna veneziana famosa per i merletti a tombolo, sta importando lavori simili dalla Cina.

La tecnica di Francesca Scalzo

Dโ€™altra parte le ricamatrici sono poche e non sono in grado di accontentare i milioni di turisti che invadono lโ€™isola tutto lโ€™anno. Il tombolo รจ un lavoro lento, preciso e di conseguenza molto caro, i turisti invece vanno di corsa e vogliono spendere poco. Il merletto a punto chiacchierino รจ difficile e richiede una grande destrezza. Non si fa con lโ€™ago ma con lโ€™aiuto di una spoletta e del filo di cotone ritorto. Il pollice e lโ€™indice di una mano reggono la spoletta, mentre il filo passa tra le dita dellโ€™altra mano. La spoletta passa veloce tra i fili facendo dei nodi piccolissimi che non si snodano piรน. Ogni errore รจ immodificabile e comporta la perdita totale del lavoro.

Lungo il filo, a volte, vengono aggiunte delle perle di ogni tipo che si fanno scorrere fino al punto voluto per decorare e rendere piรน prezioso il lavoro. Francesca Scalzo ha imparato questa tecnica da bambina, frequentando le suore salesiane di Bianchi nellโ€™alta Sila cosentina e lโ€™ha esportata in Umbria. Mi diceva che per fare questo lavoro ci vuole una grande manualitร  che lei ha sempre avuto ma presa dallโ€™insegnamento e dalla cura delle figlie e della casa le rimaneva poco spazio per i pizzi. Allora ha pensato di fare delle cose piccole come bracciali, orecchini, collane semplici o abbellite da pietre dure. Francesca vende le sue creazioni ai mercatini e soprattutto ai mercatini antiquari. Ha scelto le atmosfere antiche perchรฉ il punto chiacchierino ha una storia millenaria. Pare che ne siano state trovate tracce tre le pitture dellโ€™antico Egitto.

Poi cโ€™รจ stato un sonno lungo secoli ed รจ rispuntato fuori nei secoli del barocco e del rococรฒ. Le grandi dame sono state ritratte con in mano la spoletta e il filo e i loro vestiti mostrano una scollatura ornata proprio dal pizzo chiacchierino. Le nobili dame passavano il tempo nei salotti tra filo, spoletta e chiacchiere, da cui il nome. Naturalmente la dama non poteva usare una spoletta qualsiasi, ma solo un gioiello che poteva essere dโ€™oro o argento e ornato con pietre preziose. La spoletta che usa la signora Francesca รจ modestamente dโ€™alluminio.

 


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Renata Covi

Redattrice enogastronomia e tradizioni popolari