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La Santa Assisi nei rosoni delle chiese

di Giulia Venturini

La cittร  di Assisi รจ attraversata da un senso quasi tangibile di universalitร  e di apertura al mondo esterno. La storia di Assisi รจ una storia antichissima: lโ€™Asisium nellโ€™antica e potente Roma era la cittร  dei ricchi mercanti, delle ville lussuose e delle terme.

Rosone della Basilica di San Francesco

Visitare Assisi significa immergersi contemporaneamente nella storia di epoca romana e medievale, ma anche entrare nel cuore della spiritualitร  e nei luoghi dove due giovani cambiarono la storia del cristianesimo e quella dellโ€™arte.
Le antiche e monumentali chiese guidano i fedeli e i pellegrini lungo i loro viaggi e i rosoni, gli elementi piรน suggestivi delle facciate, ammaliano i visitatori grazie a semplici giochi di luci. La Basilica di San Francesco, vera e propria meraviglia architettonica della storia italiana, rappresenta lโ€™ereditร  fisica del Santo. Fu costruita nel 1228, proprio in suo onore, a soli due anni dalla morte e canonizzazione, su iniziativa di Papa Gregorio IX e dal frate Elia di Bombarone.
La basilica sorge sul Colle dellโ€™Inferno, antico nome del luogo, poichรฉ nel periodo medievale era teatro di esecuzioni capitali. Da quando San Francesco venne canonizzato, questo luogo cambiรฒ nome in Colle del Paradiso: tutto intorno infatti regna la pace e la gioia che si percepisce ha una dimensione quasi sovrannaturale.
Il grande rosone della basilica guida i visitatori non solo allโ€™interno della chiesa, con le sue altissime volte a crociera e con il famosissimo ciclo di Giotto sulla vita di San Francesco, ma รจ anche alla cripta e alla tomba del Santo.
Il rosone infatti, con i suoi 7.5 metri di diametro e 15 metri di altezza, รจ il piรน grande del centro Italia. Dalla ruota un caldo fascio di luce penetra allโ€™interno della basilica illuminando la navata. Inoltre รจ contornato dallโ€™immagine dei quattro elementi cosmici e funzionava anche come orologio solare.[1]

 

Santa Chiara

 

Un secondo eccelso rosone รจ quello presente nella facciata della Basilica di Santa Chiara, simbolo della potenza e dellโ€™immensitร  di Dio. Rispetto a San Francesco, il rosone di Santa Chiara presenta una maggiore simmetria radiale, formato com’รจ da due perfetti cerchi che si allargano verso il bordo esterno. ยซOh, donna, non temere, perchรฉ felicemente partorirai una chiara luce che illuminerร  il mondoยป.
La madre della Santa, recatasi a pregare nella cattedrale di San Rufino alla vigilia del parto, udรฌ queste parole. La bambina fu infatti chiamata Chiara e battezzata in quella stessa chiesa. Il grande rosone, quasi a protezione di tutta la basilica, sembra richiamare il nome della Santa, creando giochi di profonditร  e colorati fasci di luce. Lโ€™esterno della facciata รจ caratterizzato da tre grandi contrafforti poligonali a forma di ampi archi rampanti, che rinforzano il fianco sinistro; la facciata invece, รจ realizzata a filari di pietra locale bianca e rosa.

 

Rosone della Chiesa di San Rufino

 

I tre grandi rosoni della chiesa di San Pietro dominano la piazza antistante, dove sorgeva unโ€™antica necropoli romana. La chiesa, costruita dai benedettini nel X secolo, รจ stata rimaneggiata piรน volte fino alla ricostruzione definitiva del XIII secolo. La facciata, realizzata in pietra rossa del monte Subasio, ha una forma rettangolare; allโ€™origine culminava con un timpano che fu abbattuto dopo il terremoto del 1832.
Nel registro inferiore tre grandi portali d’ingresso accolgono i fedeli, a cui corrispondono, nella seconda fascia, i tre rosoni. Le due fasce della facciata sono tra loro divise da un cornicione ad archetti pensili. Lโ€™interno della chiesa รจ diviso in tre navate: quella centrale รจ molto alta e senza finestre proprie, ma interamente illuminata dai fasci di luce che penetrano dal rosone centrale.
Elaborati e antichi rosoni sono presenti in una chiesa che rappresenta uno dei massimi capolavori dellโ€™architettura romanica in Italia centrale: la chiesa di San Rufino. Essa infatti si affaccia in una splendida piazza, punto nevralgico e luogo di incontro del popolo e della societร  feudale del tempo. Le lesene dividono la facciata in tre parti, sottolineando che anche nello spazio interno, vi sono tre navate. La facciata รจ quindi suddivisa in tre ordini, scanditi da un finto loggiato e da cornici con archetti ciechi e pensili.
Tutto nellโ€™architettura rimanda al numero tre: tre sono infatti i portali e le lunette sovrastanti, tre i rosoni e tre i telamoni, le possenti figure maschili che sostengono, sulle loro spalle, tutto il peso del rosone.

 

Chiesa di San Pietro

 

Il bellissimo rosone, tanto grande da rappresentare tutto il popolo di Assisi, mostra delle caratteristiche decisamente particolari: composto da tre giri di ruota รจ circondato da una ghiera di fogliame. Il primo giro, composto da archetti a tutto sesto e da colonnine, รจ abbastanza comune, il secondo invece รจ assolutamente straordinario: un motivo floreale continuo ed estremamente dinamico, con calici stilizzati e con un andamento serpeggiante dei petali. A completare lโ€™elaborato rosone รจ un terzo giro di ruota ad archetti di derivazione islamica.[2] Ai lati sono presenti i quattro Evangelisti con elementi naturali del cosmo, enfatizzazione del concetto di Cristo luce e centro del mondo.


[1] L. Lametti, V. Mazzasette, N. Nardelli, Il rosone della basilica di San Francesco in Assisi. Funzione luminosa e allusioni simboliche, Gangemi Editore, 2012.โ‡‘
[2] F. Santucci, La cattedrale di San Rufino in Assisi, Editore Silvana, 1999.โ‡‘

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