Tenete i ceci a bagno per almeno 24 ore; poneteli in una pentola, copriteli dโacqua e fateli lessare per almeno 2 ore, quindi scolateli: arrostite le castagne, pelatele e fatele a pezzetti. Fate un trito di aglio e prezzemolo e ponetelo, assieme alle castagne e allโolio, in una casseruola. Fate soffriggere, unite il pomodoro e, dopo qualche minuto, i ceci. Dopo una decina di minuti, versate lโacqua e fate cuocere per unโoretta. Regolate di sale, pepe e versate sulle fette di pane abbrustolito prima di servire.ย ย
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Questa era, ed รจ, la minestra della Vigilia di Natale in alcune zone vicino a Todi.ย ย
Per gentile concessione di Calzetti&Mariucci editore.
Nei momenti piรน bui della sua storia, quando imperiali e Chiesa si fronteggiavano e mentre i condottieri costruivano castelli e massacravano gli avversari, lโUmbria ha partorito due grandi figure che sono agli antipodi rispetto alla violenza che era attorno a loro: San Francesco e Jacopone da Todi.
Un santo e un mistico. Due uomini che attraverso la sofferenza hanno scritto e parlato di pace, di intima serenitร e di povertร . Se di SanFrancesco si รจ scritto e visto tanto, del poeta di Todi si sa tanto e niente. Entrambi si sono scontrati con un papa. Innocenzo III approva la regola di San Francesco, Bonifacio VIII non sopporta le critiche. Prima scomunica Jacopone e poi lo costringe a un’orrenda prigionia. Cinque anni di carcere durissimo, da cui esce ferito nel corpo ma pacificato nello spirito.
Jacopone รจ un poeta come San Francesco ed entrambi, prima di Dante, hanno usato il volgare italiano con risultati elevatissimi. Jacopone si รจ servito della poesia per esprimere la sua relazione personale con Dio. Molti ricordano i versi struggenti tratti dalPianto della Madonna ai piedi della croce:
O figlio figlio figlio
amoroso giglio,
โฆ
figlio bianco e vermiglio
figlio senza simiglio
figlio a chi mโappiglio.
Tutti amavano la sua poesia, ma il tempo ha calato su di lui un velo di silenzio. Il silenzio รจ durato trecento anni e finalmente con lentezza cโรจ stato il risveglio. Dopo il Todi International Music Master, il Todi Festival e la mostra dedicata ad Ayrton Senna, Todi ha dedicato un ciclo di conferenze alla scoperta della veritร su Jacopone. O meglio, la veritร su dove รจ morto, nellโAbbazia di San Lorenzo a Collazzone e su chiostro della chiesa di San Fortunato, dove รจ stato tenuto prigioniero. Sembra che abbia soggiornato anche nel convento di Montesanto.
Jacopone era uno spilungone: era magro e lungo – da cui il soprannome – e si vestiva da bizzoco francescano: indossava cioรจ il saio da terziario francescano. In un’immagine รจ raffigurato in ginocchio, in meditazione, davanti allโimmagine di Cristo e senza aureola. Jacopone non รจ stato fatto santo perchรฉ la chiesa non ha mai perdonato la scomunica che gli era stata inflitta da Bonifacio VIII, il papa che peraltro sgambettava a testa in giรน nellโInferno di Dante.
Continua il tour di eventi organizzati da AboutUmbria in giro per la regione per presentare i numeri della sua collana Collection. Questa volta tocca al colore White, ultimo numero dedicato appunto al colore bianco, occasione che porta AboutUmbria a Foligno.
Calamita Cosmica, foto by Claudia Iona
La rivista contiene infatti un interessante articolo dedicato alla Calamita Cosmica, lโopera di Gino De Dominicis conservata nellโex chiesa della Santissima Trinitร in Annunziata, e sarร proprio questo lโincipit che condurrร i presenti lungo un excursus tracciato da unโaffascinante linea bianca.
Gli argomenti affrontati in questo numero coinvolgono al solito lโintero territorio regionale, partendo dalla Tela Umbradi Cittร di Castello, passando per il Trasimeno con lโalbero piรน grande del mondo realizzato in acqua, arrivando a Todi e al suggestivo Tempio della Consolazione e a Terni, in piazza Tacito e alla sua bianca fontana. Si racconta della bianca e soffice torta al testo, del panpepato bianco di Narni, dei bianchi bozzoli della seta immortalati nella Gaita Santa Maria di Bevagna e del parco archeologico di Carsulae. Come di consueto lโarte riveste un ruolo di primo piano e fra gli artisti citati ci saranno la ternana Lauretta Barcaroli, che ha realizzato per lโoccasione lโopera Avvento allegata in una riproduzione litografica alle prime 200 copie della rivista, e gli assisani Peducci & Savini, la cui opera Opinion Leaders รจ stata scelta per la copertina di White.
Diverse le realtร imprenditoriali raccontate in White: Cancelloni Food Service, il Castello di MontevibianoVecchio, lโagriturismo Il Cantico di San Francesco, Listone Giordano, lโOro di Spello e le Fonti di Sassovivo.
Allโevento parteciperanno: Decio Barili, Assessore alla Cultura del Comune di Foligno, Sonia Bagnetti, presidente di AboutUmbria, Ludovica Cappelletti, grafica e web designer di Corebook, Claudia Ioan di Officine Creative Italiane, Antonella Pesola e Giulia Venturini, storiche dellโarte. Coordinerร Ugo Mancusi, direttore marketing di Corebook.
Mescolate la farina, zucchero e semi dโanice. Unite lโolio, quindi impastate con acqua tiepida. Ricavate tante strisce lunghe 7-8 cm; potete infornarle cosรฌ o dare loro la forma di ciambelle. Fate cuocere a 180ยฐC e sfornate quando i biscotti saranno ben dorati.
I biscotti allโanice, che a Todi si chiamano tisichelle delle monache, erano i dolci natalizi della vecchia Umbria contadina e, in occasione di questa festivitร , sono stati consumati fino alla fine degli anni Trenta. Sono perรฒ rimasti in uso, sebbene con varianti piรน ricche, come dolce non legato al Natale. Qualcuno mette nellโimpasto uova, altri mettono vino. Nel perugino si facevano i grenturchini, in cui si impiegava metร farina di granturco e metร di frumento.
Per gentile concessione di Calzetti&Mariucci editore.
Dal 7 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020, nel delizioso borgo di Acquasparta, avrร luogo la prima edizione dell’Antica Fiera Linceadi Natale. Un tuffo tra storia e Natale, costellato da eventi per grandi e bambini.
ร sembrato di fare un viaggio a ritroso nel tempo quando, presso la sede della Provincia di Terni, Giovanni Montani, sindaco di Acquasparta, il vicesindaco Benvenuto Romano, gli assessori Sara Marcucci, Federico Regno, Guido Morichetti, hanno presentato il ricco programma dell’Antica Fiera Lincea di Natale.
La premessa รจ che circa 400 anni fa, Federico Cesi, cofondatore della prima Accademia scientifica al mondo, detta dei Lincei e con sede a Roma, trasferรฌ la sua dimora a Palazzo Cesi di Acquasparta e vi fondรฒ il primo liceo accademico linceiano, dove la ricerca e lo studio erano seguiti da vari scienziati. Galileo Galilei ne fu visitatore.
Altresรฌ Acquasparta era conosciuta per la tradizione fieristica, dove molti mercanti offrivano i loro prodotti ai curiosi e tra questi, agli studiosi ospitati dal Linceo Federico Cesi.
Rifacendosi come richiamo turistico alla storia fieristica e culturale-scientifica di Acquasparta, l’attuale governo cittadino ha pensato di ricreare quelle atmosfere con la prima edizione dell’Antica Fiera Lincea di Natale, per favorire la promozione e il rilancio economico del territorio, ricco di attrazioni culturali e storiche ma statico nel suo sistema produttivo.
Palazzo Cesi
La Fiera sarร costellata da una serie di eventi come concerti, spettacoli, artisti di strada, tamburini rinascimentali, la Passeggiata dei Lincei, selezionati mercatini artigianali e prodotti tipici, visite guidate del borgo e di alcune stanze di Palazzo Cesi. I bambini potranno visitare la casa di Babbo Natale e gli saranno dedicati numerosi laboratori.
Il sindaco Montani ha detto: ยซIl lavoro integrato tra Comune, Associazioni, Commercianti e privati cittadini, ha permesso la realizzazione dell’evento. Inoltre, per attrarre investimenti abbiamo dei progetti collegati a una cava locale per futuri sviluppi artigianali e industriali; vorremmo indire la giornata del risparmio dedicata ai ragazzi nonchรฉ costruire iniziative con i comuni limitrofi. Poi ci sono delle ferme intenzioni a realizzare nel breve, progetti legati a Palazzo Cesi e alla figura di Galileo Galileiยป.
Storia, arte, bellezza. Il Tempio della Consolazione di Todi ospiterร la nuova uscita di AboutUmbria Collection, WHITE.
Nel nuovo numero della rivista da collezione dedicata alle eccellenze dellโUmbria, sarร contenuto un approfondito articolo dedicato proprio al Tempio tuderte attribuito al genio di Bramante: la storia artistica e culturale di questa monumentale opera sarร corredata da curiositร , aspetti inediti e approfondimenti.
Come rivista da collezione, AboutUmbria Collection compie un excursus tra gli aspetti noti e meno noti della Regione, attraverso un filoconduttore che questa volta รจ bianco: bianco come le ceramiche e i marmi utilizzati dagli artisti contemporanei, bianco come la torta al testo, bianco come il bozzolo del baco da seta, come la Tela Umbra, come la bianca fontana di piazza Tacito a Terni.
E bianco naturalmente come il Tempio di Santa Maria della Consolazione, raro e mirabile esempio di architettura rinascimentale in Umbria, narrato attraverso tre articoli che saranno approfonditi durante la presentazione, in programma per venerdรฌ 6 dicembre alle ore 16.00.
A intervenire saranno l’Avvocato Claudia Orsini, Presidente La Consolazione E.T.A.B., l’Assessore alla Cultura del Comune di Tod, il Dottor Claudio Ranchicchio; la Dottoressa Laura Zazzerini, direttore editoriale di AboutUmbria; la Dottoressa Martina Pazzi e il progettista Dottore Geologo Gabriele Lena.
Milano: finanza, moda, editoria, televisione, panettone, Duomo, teatro alla Scala. Foligno: lucentrudelumunnu, come da delibera comunale.
Foligno e Milano non sono gemellate, ma sono unite da un sottile fil rouge – che poi tanto sottile non รจ – che si chiama Giuseppe Piermarini. Milano deve molto a questo figlio di Foligno. Dire Piermarini vuol dire vuol dire palazzo Reale, palazzo Belgioioso, vuol dire villa reale di Monza, ma soprattutto vuol dire Teatro alla Scala. Quel folignate ha fatto di Milano lucentrudelumunnu per la Lirica.
Il gioco di pieni e vuoti messo in opera dal Piermarini ha un equilibrio matematico, con il risultato che lโacustica della Scala รจ ancora perfetta.
Teatro alla Scala
Una vita da archistar
Arriva a Milano come assistente dellโarchitetto piรน in voga del momento, lโolandese Van Wittel da noi conosciuto come Vanvitelli. Venivano da Caserta, dove Vanvitelli aveva appena finito di costruire la magnifica Reggia di Caserta. Gli Asburgo vogliono il meglio e lo convocano per restaurare il palazzo Reale. Milano รจ finita sotto lo scettro dellโImpero austriaco e giustamente la corte di Vienna vuole una residenza moderna e prestigiosa nei suoi possedimenti meridionali.
Il progetto Vanvitelli non piace, viene rigettato. Viene approvato invece quello del giovane Piermarini. A 30 anni fu subito un archistar del Neoclassicismo. Come Renzo Piano, che a 30 anni costruรฌ il Beaubourg e fu subito archistar. Dieci anni dopo, nel 1779, allโetร di 45 anni, Piermarini venne nominatoImperial Regio Architetto e tale restรฒ fino allโarrivo di Napoleone.
Gli eventi politici lo costrinsero a tornare a Foligno. Ormai ha 64 anni, non ha commesse da portare avanti ed รจ giร fuori moda; il Neoclassicismo รจ soppiantato dallo stile impero portato da Napoleone. Finalmente trova il tempo da dedicare ai suoi studi amati matematici. Quando muore, nel 1808, Foligno non se ne accorge e la sorte contribuisce a cancellare le sue tracce.
Riposava tranquillo nella chiesa di Santa Maria Maddalena, quando giovani sostenitori della Repubblica Romana – siamo nel 1848 – distrussero la chiesa e dispersero le ossa dei morti fuori dalla cittร . Impossibile quindi dargli una sepoltura autorevole.
L'omaggio di Foligno
Finalmente – e siamo giร nel 1897 – Foligno decide di dedicare il teatro Apollo allโImperial Regio Architetto, chiamandolo Teatro Piermarini. Poi, i bombardamenti alleati nella Seconda Guerra Mondiale, hanno raso al suolo anche il teatro.
Il monumento dedicato a Piermarini
Malgrado gli sforzi fatti, il tempo e la storia non hanno raso al suolo la sua memoria. Gli รจ sopravvissuta la casa di via Pignatara dove ha abitato, che รจ diventata un centro studi a lui dedicato e dove si conservano ben 640 disegni originali.
Un teatro, una scuola e il centro studi portano il suo nome, ma mancava un doveroso monumento commemorativo. Finalmente cโรจ. Lโincarico รจ stato assegnato, pochi anni fa, a Ivan Theimer un artista ceco amante del classicismo italiano, bronzo compreso. Ivan Theimer proviene da un ex territorio dell’Impero austro-ungarico e ha realizzato il monumento per uno che ha lavorato sotto lโImperial Regio governo austro-ungarico. Il cerchio รจ perfetto.
Theimer ha visto Piermarini come Ercole che sostiene un obelisco sottile, che rappresenta il tempo e la storia. Il monumento ricorda un poโ lโelefantino della Minerva a Roma, che porta sulla schiena un obelisco. Dice la leggenda che lโelefantino rappresenti lo stesso Bernini gravato dal lavoro. Bernini รจ marmo, Theimer รจ bronzo. Infatti, sono di bronzo le grandi lastre alla base del monumento che celebrano le opere del Piermarini.