Tre giorni di festival con incontri in piazza, dialoghi, spettacoli e punti di vista diversi raccontati attraverso lo sguardo del cinema.
Gianluca Arnone, foto by Karen Di Paola
ยซร stato il festival della responsabilitร . Una vitamina per curare il nostro animo dai postumi di questa pandemiaยป. Con queste parole Gianluca Arnone, direttore artistico del Castiglione Cinema 2021 – Rdc Incontra e coordinatore dellโEnte dello Spettacolo – che da quattro anni promuove la manifestazione cinematografica, nata in occasione del novantesimo anniversario della Rivista del Cinematografo – etichetta lโedizione appena conclusa che ha visto avvicendarsi grandi protagonisti del mondo del cinema, della tv e della musica.
La kermesse – patrocinata dal Comune di Perugia, dal Comune di Castiglione del Lago e dal GAL Trasimeno Orvietano e realizzata grazie allโAssociazione I Borghi Piรน Belli dโItalia e Belfor โ ha fatto tornare la gente in piazza per assistere a spettacoli, concerti e incontri.
Pupi Avati, foto di Karen Di Paola
ยซEravamo pronti a ogni evenienza e giร vaccinati grazie allโedizione dello scorso anno, quando siamo stati i primi a mettere in piedi un evento. Siamo molto soddisfatti di questa edizione: gli incontri hanno avuto un riscontro di pubblico notevole, ovviamente nel massimo rispetto alle normative Covid. Su tutti quello al teatro Morlacchi di Perugia dedicato al regista Pupi Avati e alla visione del suo ultimo film Lei mi parla ancora: erano presenti 200 spettatori molto partecipi, un pubblico che voleva essere lรฌ e questo si percepiva e ha creato entusiasmo. Stesso successo per le serate in piazza a Castiglione del Lago e quelle alla Rocca del Leone con Francesco Bruni e Federico Zampaglione. Questโultimo ha portato il suo film Morrison e un dialogo tra musica e parole con una sorpresa speciale: unโesibizione con la figlia Linda, vera rivelazione canora della kermesse. Momenti di leggerezza, ma non certo banali, ci sono stati con Ricky Tognazzi e Simona Izzo e con lโattrice Chiara Francini con suo ultimo libro, Il cielo stellato fa le fusaยป prosegue il direttore artistico. Castiglione Cinema – vista la sua collocazione nel borgo umbro – รจ un evento raccolto, una festa intima proprio come fosse un incontro tra amici.
ยซPer noi era importante lanciare un segnale di ripartenza del mondo della cultura con dei compagni di viaggio – non voglio chiamarli ospiti – che sono venuti a trovarci e che hanno condiviso questo nostro progetto e soprattutto hanno ritrovato, dopo due anni, un pubblico. Tutto questo รจ servito per riassaporare il gusto di stare insieme, di condividere, di uscire e di godere di eventi dal vivo. Devo dire che siamo molto soddisfatti!ยป conclude Arnone.
Ricky Tognazzi e Simona Izzo, foto di Karen Di Paola
ยซCโรจ chi vuole preservare le pietre, chi le tradizioni, chi le ricette. Io vorrei conservare le persone e le loro vite, soprattutto se le persone in questione sono esempi incredibili di vite da romanzo, di esistenze uniche, indimenticabili: delle piccole opere dโarteยป.
Simone Zaccagni con Gigino Menichetti
Quaranta biografie romanzate. Quaranta eugubini normalmente eccezionali. Quaranta personaggi le cui gesta sono passate alla storia e i loro aneddoti raccontati a distanza di anni. Una vera squadra di top player raccolti nel libro Eugubini Fantastici scritto da SimoneZaccagni (edito da Alter Erebus press & label) che verrร presentato a Gubbio nel chiostro di San Pietro nelle serate di sabato 26 giugno (18.30) e domenica 27 giugno (21.00).
Abbiamo incontrato Simone in anteprima per farci svelare i segreti di questโopera, che non vuol essere solo goliardica ma anche – a suo modo – storica:ย ยซHo voluto rendere immortali persone che, con la sola tradizione orale, rischiavano di scomparire. Gubbio ha un Pantheondi questi personaggi, ha una pletora di campioni, un poโ come la serie A degli anni Ottanta e io, come Roberto Mancini, ho selezionato i migliori. Stiamo parlando di personaggi degli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta; ancora vivi ce ne sono soltanto 5-6. Proprio per questo ho voluto omaggiarli e conservarli per evitare che si perdessero tra i ricordi: cโรจ lโimprenditore di successo e il disoccupato, lโartigiano e lโavvocato, il maestro e la casalinga, quelli che hanno letto un milione di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare. Personalitร semplici e personalitร piรน complesse, tutti diversi ma uguali nellโessere ricordati da una cittร interaยป spiega Zaccagni.
Gli immortali
Se Alรฌ Babร aveva i 40 ladroni,ย Zaccagni ha i suoi 40 personaggi che hanno fatto, a loro modo, la storia di Gubbio e che tenta di preservare come dei veri monumenti storici. ยซAlcuni di loro รจ dโobbligo menzionarli perchรฉ, come gli artisti del Rinascimento, occorre solo il nome o il soprannome per indentificarli. A Gubbio tutti li conoscono. Penso a Luigi Allegrucci (Guerciolo) e Antonio Farneti (Cioceri) – entrambi hanno fatto anche incursioni nei programmi tivรน nazionali – al commendator Pietro Barbetti, a cui hanno intitolato lo stadio, a Giorgio Gini (Lโavvocato) che รจ stato il primo umbro a scalare il Monte Bianco e il primo eugubino a donare il sangue โ a Gubbio ancora non si poteva e quindi si recรฒ a Perugia. Tra le donne non potevo non ricordare La Penella (Penelope Banano) che negli anni dopo la Guerra inventรฒ una sala da ballo dentro il salotto di casa sua. Tutti i sabati sera e le domeniche pomeriggio la vallata andava a ballare lรฌ; poi – visto che lโidea funzionava – spostรฒ la sala sopra la stalla, da vera innovatrice della green economy, cosรฌ da farla scaldare dal calore del bestiame che passava attraverso le assi del pavimento, certo non passava solo il calore! Sono tutte persone che nella loro semplicitร sono state innovative per lโepoca che hanno vissuto. Allโinterno del libro spesso sโincontrano e interagiscono fra di loro, entrando lโuno nella storia dellโaltro: una specie di crossing-over letterarioยป prosegue lโautore.
I 40 personaggi
Una ricerca lunga 20 anni
Per scrivere Eugubini Fantastici โ un chiaro omaggio al film Animali fantastici e dove trovarli – lโautore ha fatto un lungo e meticolosolavoro di ricerca, parlando con parenti, amici o semplici conoscenti di questi personaggi, ma lโidea ha iniziato a prendere corpo una ventina di anni fa, quando con il fratello Francesco, in un sito, ha scritto e riunito le storie di 20 eugubini. ยซEra stata fatta anche una raccolta uscita in allegato con il giornale Gubbio Oggi: a questi ne ho aggiunti altri 20 ed ecco il libro: un volume prettamente dedicato agli umbri, ma non รจ detto! Al suo interno ci sono anche delle illustrazioni di Eugenio Rotondi realizzate a carboncino. Posso dire che si aggiunge al Dizionario Eugubino – Italiano che ho scritto nel 2016. Lรฌ cercavo di salvare il dialetto, qui salvo i personaggi che hanno fatto una vita normale, ma che per vari motivi รจ diventata eccezionale e piena di aneddoti da raccontare e conservareยป conclude Simone Zaccagni.
Sulla stele a lui dedicata, posta nellโatrio della Castellina a Norcia, รจ scritto: ยซAntonio Ferriโฆ Pioniere degli studi sui fenomeni aerodinamici e termo-fluido-dinamici delle altissime velocitร . Geniale progettista, apriva nuovi campi della scienza, proiettando lโuomo alla conquista dello spazioโฆยป.
Il geniale Antonio Ferri, nato in Umbria nella bellissima Norcia nel 1912, fu un ingegnere aeronautico che diede vita agli studi sulle velocitร ultrasonore e avviรฒ un eccezionale impulso al progresso aeronautico e spaziale. Fu il primo a sviluppare la ricerca sul volo supersonico e spaziale, aprendo la strada al mondo su nuovi orizzonti da scoprire.
Antonio Ferri
Tra gli anni Trenta e Settanta รจ stato il riferimento mondiale tra le autoritร scientifiche in materia di volo supersonico, ipersonico e spaziale. A partire dal 1937, Antonio Ferri intraprese gli studi nel centro di ricerca di Guidonia, divenendo il riferimento scientifico mondiale per le alte velocitร aeronautiche e realizzando, per le sue analisi, la prima galleria del vento supersonica.
Durante la Seconda Guerra Mondiale – dopo lโ8 settembre 1943 – rifiutรฒ di trasferirsi in Germania per continuare le sue ricerche ma scelse di far parte della resistenza partigiana nellโAppennino umbro-marchigiano. Nel 1944 andรฒ a lavorare e fare ricerca in U.S.A., su invito personale del Presidente Roosevelt.
Gli innumerevoli studi
I profili alari per le alte velocitร aeronautiche, i problemi di rientro nellโatmosfera terrestre dei velivoli spaziali, la ricerca sulla combustione supersonica e sulla termo-fluidodinamica e molto altro, furono tra gli studi che Antonio Ferri compรฌ dando soluzioni ai problemi che, altrimenti, non avrebbero reso possibile molte imprese memorabili in campo spaziale e aeronautico.
Nel tempo lโingegnere fu consulente dei Presidenti statunitensi, Kennedy, Johnson e Nixon. Dobbiamo ricordare che il 15 dicembre 1964, con la missione San Marco, fu lanciato il primo satellite italiano nello spazio e lโItalia รจ stata tra le prime Nazioni al mondo, dopo URSS, USA e Canada, a inviare un oggetto oltre lโatmosfera terrestre. Il celeberrimo programma spaziale americano Shuttle ha goduto di importanti e fondamentali contributi del genio dellโingegnere nursino.
Antonio Ferri stringe la mano al presidente Kennedy
Ancora oggi i suoi studi sono di grande attualitร scientifica e tecnologica, per la realizzazione e il miglioramento di velivoli aeronautici a lunga percorrenza e con velocitร ipersoniche. Il folignate Arnaldo Ceccato, generale in congedo dellโAeronautica Militare, ha scritto una dettagliata e interessante opera, Il genio italiano di Antonio Ferri. Dal muro del suono allo spazio, dove racconta dellโaffascinante e movimentata vita dello studiatissimo e geniale scienziato umbro. Il generale Ceccato, durante un periodo del suo lavoro, trattava documenti e atti riservati, che gli permisero di venire a conoscenza delle pubblicazioni del Ferri. Lโingegnere umbro veniva considerato come il riferimento principale al mondo, per tutti gli studiosi di aerodinamica supersonica.
ยซPedalare come un criceto attorno a casa non fa per me, cosรฌ a giugno del 2019 ho iniziato ad allenarmi per partire a gennaio del 2020ยป.
Lorenzo Barone a Pokrovsk
Abbiamo scoperto le imprese di Lorenzo Barone, ventitreenne di San Gemini, tramite i suoi canali social โ Facebook e Instagram โ e lo abbiamo contattato. Non credevo che avrebbe risposto, dopotutto รจ a Pokrovsk, nella Russia nord-orientale, non proprio dietro lโangolo. E invece, dopo uno scambio di messaggi, ho avuto la possibilitร di fargli qualche domanda. Conoscere la sua impresa mi stuzzicava parecchio!
Lorenzo รจ un biker estremo – cosรฌ potremmo definirlo – che in sella alla sua bici non si ferma davanti a nulla. Ha visitato 37 paesi nel mondo, percorrendo 57.000 chilometri: Corea, Giappone, Marocco, India, Lapponia, Kirghizistan e Tagikistan, per citarne alcuni. Ora si trova immerso nel ghiaccio e nel freddo piรน estremo della Siberia, a pochi chilometri da Yakutsk, la cittร piรน fredda del mondo, dove in inverno si raggiungono i -50ยฐC.
ร partito proprio un anno fa da Magadan e, con il suo inseparabile mezzo di trasporto bello carico (65 kg di peso), ha percorso 5.000 km in tre mesi, dormendo in tenda e cucinando con un fornello da campo. L’obiettivo eraย quello di percorrere la Siberia in bicicletta, poi perรฒ la pandemia lo ha bloccato lรฌ.
ยซDopo quasi un anno qui il mio punto di vista riguardo al freddo รจ cambiato radicalmente. Nelle ultime settimane la temperatura media a Pokrovsk, nel villaggio dove vivo, รจ stata di -50ยฐ C e la temperatura minima di -57.5ยฐ C; quando รจ salita a -39ยฐ C mi รจ sembrato relativamente caldoยป. Questa avventura gli ha regalato anche lโamore, e venerdรฌ scorso si รจ sposato con Aygul, una ragazza siberiana. ยซHo pedalato per il mondo in lungo e in largo con la mia bici e mai avrei pensato di incontrare lโamore proprio qui, in uno dei luoghi piรน freddi del mondoยป.
Lorenzo, in questo momento di preciso dove sei?
Mi trovo a Pokrovsk โ nella Russia nord-orientale – un villaggio/cittadina di circa 10.000 abitanti sulla costa del fiume Lena, a 70 km dalla cittร piรน fredda del mondo, Yakutsk.
Quanti gradi?
Al momento ci sono -45ยฐ C ed รจ una giornata calda, dato che da piรน di un mese la temperatura non saliva sopra i -40ยฐ C ed รจ stata spesso sotto i -50ยฐC, con una minima di -59ยฐ C tre giorni fa (di notte ha sicuramente raggiunto i -60ยฐ C). Sembra essere lโinverno piรน freddo degli ultimi 10 anni.
Nel 2019 hai attraversato il deserto del Sahara ora sei immerso nel ghiaccio: รจ una notevole escursione termicaโฆ
Avevo da un poโ l’idea di voler superare i 100ยฐ C di escursione termica viaggiando in bici e cosรฌ ho conosciuto i due estremi, dai -56ยฐ C dello scorso inverno dormendo in tenda ai +50ยฐ C, trasportando 24 litri di acqua nello zaino e cercando di arrivare in tempo ai pozzi perchรฉ bevevo 12 litri al giorno.
ร piรน difficile sopportare il caldo estremo o il freddo estremo?
Il freddo estremo (dai -40ยฐ C in giรน) รจ pericoloso perchรฉ anestetizza la carne in poco tempo e, se non si sta attenti, si rischia di venire amputati. Perรฒ io, con il giusto equipaggiamento, lo preferisco al caldo, anche se รจ molto molto piรน difficile, soprattutto accamparsi, montare la tenda cucinare e tutto il resto. Tutto diventa rigido come il cemento, dal cibo ai materiali.
Lorenzo a Yakutsk
Come ci si prepara fisicamente e psicologicamente a una sfida del genere?
Bisogna sicuramente avere esperienze con le basse temperature: io prima di venire qui avevo giร passato cinque mesi al freddo, nei quali avevo percorso 7.000 km tra Lapponia ed est Europa, piรน Kirghizistan e Tagikistan, pedalando sul Pamir in inverno.
Dove ti sei allenato?
Pedalare come un criceto attorno a casa non fa per me, cosรฌ a giugno del 2019 ho iniziato ad allenarmi per partire a gennaio del 2020. Il tutto dopo essermi ripreso da un tuffo in cui mi ero rotto una vertebra cervicale, che mi aveva tenuto fermo per 8 mesi.
Ho pedalato prima 2.700 km in Marocco, poi mi รจ stato offerto un biglietto per la Corea quattro giorni dopo il mio ritorno in nave dal Marocco: lรฌ ho fatto 3.100 km tra Corea e Giappone, poi a fine agosto sono volato in India risparmiando i soldi per tornare in Italia – dato che era alta stagione – e mi sono fatto 4.000 km in India e Himalaya, tornando poi a casa a fine ottobre con un volo molto piรน economico.
Parlaci del progetto che hai per l’inizio di febbraio.
Voglio tentare la strada piรน a nord del mondo. Partendo da qui sono 2.770 km da Pokrovsk fino a Yuryung Khaya: รจ un percorso solo invernale, dato che in parte viene usato un fiume ghiacciato come strada.
Qual รจ stato il momento piรน difficile di questa impresa?
Lo scorso inverno il momento piรน difficile รจ stato quando iniziava a congelarmisi il naso, diventando bianco e perdendo sensibilitร . Era la mia paura piรน grande: ma questo inverno ho risolto costruendomi da solo, con la macchina da cucire, delle maschere, giร testate a -51ยฐC.
E in altri viaggi cโรจ stata una situazione veramente difficile?
Ogni avventura ha situazioni impegnative. Per esempio, quando pedalavo in Himalaya oltre i 5.000 metri, allโinizio ero uno straccio, vomitavo e avevo un mal di testa fortissimo con sangue dal naso. Ma continuavo a pedalare per raggiungere un villaggio, perchรฉ altrimenti avrei finito il cibo… Ho avuto senza dubbio altre situazioni impegnative anche negli altri viaggi.
Come riesci a curare i tuoi canali social e, al tempo stesso, continuare lโavventura?
Prima di questo viaggio usavo davvero poco i social e viaggiavo soltanto; ora mi ci sto dedicando e, quando viaggio, un mio amico ha le credenziali per accedere al mio account e pubblica le foto e i video che gli mando in anticipo.
Lorenzo e Aygul
Ora รจ arrivato anche lโamore e la scorsa settimana ti sei sposato: quandโรจ che la porterai in Umbria?
Spero di tornare in Umbria prima dellโestate, ma bisogna vedere la situazione alle frontiere come sarร .
La prima cosa che le farai fare qui in Umbria?
La prima cosa credo sarร andare a trovare i miei amici che non vedo da oltre un anno; poi magari andremo a fare una bella passeggiata sul Terminillo o sul Gran Sasso ma, chissร , magari anche qualche bel giro in kayak a al lago di Piediluco o in qualche fiume.
Manda un saluto alla tua Umbriaโฆ
Un saluto allโUmbria! Spero di vedervi tutti presto!
Qui trovate i suoi canali social per seguirlo e sostenerlo: Facebook, Instagram
ยซLa passione per la dispositio รจ il filo rosso che lega i miei interessi. Lโorganizzazione degli spazi, degli oggetti e soprattutto delle informazioni in sistemi complessi esercita su di me un fascino irresistibile – dal gioco dei Lego allโurbanistica, dal testo letterario al webยป.
Luca Rosati fa un lavoro che in pochi conoscono, ma che in molti usano. Luca รจ un architetto dellโinformazione: semplifica lโinterazione tra le persone e lโinformazione, sia in spazi digitali (web, app o banche dati) sia in quelli fisici (musei, negozi). In pratica, se un sito, dopo una tua ricerca, ti consiglia anche altro รจ perchรฉ dietro cโรจ il suo lavoro.
Dopo la laurea in Lettere allโUniversitร di Perugia e un master in tecnologia e comunicazione multimediale al Politecnico di Torino, inizia il suo percorso lavorativo, che lo ha portato a essere uno dei fondatori di Architecta โ lโassociazione italiana degli architetti dellโinformazione โ a scrivere quattro libri, lโultimo รจ Sense-making: Organizzare il mare dellโinformazione e creare valore con le persone e a insegnare dal 2015 allo IULM di Milano – oltre a essere richiesto da aziende pubbliche e private per facilitare il loro lavoro. In questa chiacchierata abbiamo parlato di tante cose, ma soprattutto abbiamo cercato di farci spiegare come funziona la sua professione, oggi piรน importante che mai.
Luca Rosati
Qual รจ il suo rapporto con lโUmbria?
ร la mia terra, una terra che amo. Sono nato a Perugia e ho scelto di rimanere ad abitare in cittร nonostante il mio lavoro mi porta spesso in giro per lโItalia. ร un luogo che mi piace, che ha contribuito anche alla mia formazione e ha alimentato le mie passioni.
In che modo?
Le cittร piccole a misura dโuomo, il contatto con la natura che ho avuto fin da piccolo e il suo modo di essere appartata – peculiaritร che perรฒ a volte la penalizza perchรฉ non viene adeguatamente valorizzata e non si esaltano le sue potenzialitร โ mi hanno reso quello che sono.
Lei รจ un architetto dellโinformazione: cosa significa in concreto?
Lโetichetta che si usa รจ architettura dellโinformazione e design dellโesperienza. Come un architetto progetta edifici fatti di mattoni, io progetto edifici fatti di informazioni. Lโobiettivo รจ quello di organizzare le informazioni per renderle a misura di persona e per essere facilmente individuate. Progetto ambienti โ fisici o digitali โ affinchรฉ siano confortevoli e consultabili agevolmente, in modo che la gente non si perda. Oggi esistono spazi digitali molto complessi che spesso si fondono con il reale: ad esempio, i musei hanno entrambi gli ambienti. Ecco, con il mio lavoro cerco di rendere tutto questo accessibile.
Quanto รจ importante il suo lavoro, vista la mole dโinformazioni che riceviamo ogni giorno?
Oggi diventa strategico. La grande informazione che abbiamo รจ una ricchezza ma puรฒ causare anche un effetto boomerang. Siamo sopraffatti, e fondamentale รจ filtrarla per usufruire solo di quella che ci occorre in quel momento o scartare quella dannosa. 10-20 anni fa era un lavoro piรน di nicchia, oggi รจ diventato molto importante.
Chi รจ che richiede i suoi servizi?
Aziende digitali, musei, enti pubblici, grande distribuzione. Negli spazi fisici faccio sรฌ che le persone non si perdano, personalizzando i percorsi su misura. Intervengo sul web, sulle appโฆ dove cโรจ una grossa mole di informazioni, cosรฌ chi ne usufruisce riesce facilmente a trovare quello che sta cercando.
Netflix e Spotify โ per fare due esempi โ utilizzano, quando ti consigliano film e musica in base alle scelte fatte in precedenza, una raffinata architettura informativa. Ci spieghi meglioโฆ
Noi vediamo lโesito finale – il film consigliato – ma perchรฉ questo avvenga in modo mirato cโรจ unโorganizzazione, fatta in base a delle specifiche caratteristiche. Cโรจ dietro un lavoroโฆ il mio.
Ci racconti: come sia arriva, dai mattoncini Lego, al suo lavoro?
Dai mattoncini Lego al linguaggio il passo รจ stato breve. Fin da piccolo ero molto affascinato da quello che era organizzazione: guardavo i negozi di giocattoli per capire comโerano sistemati e restavo affascinato dalle cassettiere delle farmacie. Per me era un mondo perfetto, perchรฉ tutto era ordinato. ร arrivata poi la laurea in Lettere, con la tesi in linguistica generale e del linguaggio: il salto successivo verso lโarchitettura dellโinformazione รจ stato quasi scontato. I mattoncini Lego li puoi montare e smontare: cosรฌ faccio nel mondo del web per avere la casa perfetta.
Quindi i suoi cassetti della biancheria sono ordinati?ย ย
Non arrivo a questi estremi (ride).
Mentre parlava mi รจ venuto in mente il film di Christopher Nolan, Inception, in cui cโรจ lโarchitetto dei sogni, che crea scenari nei quali i personaggi si muoveranno durante lโesperienza onirica. Un poโ le due cose si avvicinanoโฆ
Sรฌ, รจ un accostamento azzeccatissimo. Anche il film in sรฉ รจ perfetto per raccontare il mio lavoro. perchรฉ รจ strutturato a piรน livelli come i sogni della pellicola che si incastrano. I princรฌpi con cui lavoro sono trasversali e si collegano tra loro: li puoi ritrovare nel web, ma anche in un film, in un libro, in una serie tv o nella musica.
Insegna allโuniversitร IULM: cosa consiglia ai suoi studenti?
Consiglio la capacitร di saltare tra mondi apparentemente distanti: dal digitale alla musica o alla letteratura. Cโรจ bisogno, in questo momento, di figure ibride – come lo sono io – per unire appunto diversi mondi. Spesso mi capita di fare da collante tra figure specializzate in un settore, che perรฒ non riescono a comunicare tra loro. Oggi questo รจ fondamentale!
Seguendo il suo lavoro, come riorganizzerebbe lโUmbria se ne avesse la possibilitร ?
LโUmbria ha una base di partenza eccellente, perรฒ i percorsi per far scoprire le sue potenzialitร non vengono sufficientemente spinti, ci sono tesori che spesso restano nascosti. Cercherei di rilanciare le strade โ non parlo solo di quelle fisiche – per far scoprire questo mondo. Ci sono esperienze come il Sagrantino che lo ha fatto, lโesclusivitร รจ diventata unโeccellenza; questo andrebbe realizzato su piรน parti del territorio anche creando dei consorzi. Manca una visione completa e unita per incentivare anche altri percorsi. In concreto: chi visita Assisi o Spoleto dovrebbe non fermarsi lรฌ e scoprire altri luoghi, e questo รจ possibile non solo valorizzando il singolo ma la completezza. Un poโ come fanno i siti di e-commerce: se compri questo ti puรฒ interessare anche questโaltro.
Come definirebbe lโUmbria in tre parole?
Appartata, aerea, inclusiva.
La prima cosa che le viene in mente pensando alla regione?
La stratificazione dei borghi costruiti sulle colline.
ยซQuando cantiamo รจ fondamentale andare a tempo e andare nella stessa direzione, e ciรฒ dipende da due elementi: la guida del direttore e la sintonia tra di noi. Il direttore per noi รจ come un faro che ci guida e ci illumina la stradaยป.
Lโamicizia sta alla base del gruppo vocale Trรฌtonus, nato a Perugia nel 2016 con lโintento di dar vita a una realtร musicale in grado di trasmettere quellโintensitร e quei valori, sia artistici sia umani, propri del canto corale. Lโorganico di voci, guidate e dirette dal Maestro Franco Radicchia con la collaborazione del Maestro Mauro Presazzi, comprende cantori di diverse etร , di differente formazione artistica e con un considerevole ed eterogeneo bagaglio di esperienza corale alle spalle: Francesca Maraziti (soprano), Costanza Mignini (soprano), Sabrina Alunni (contralto), Emilio Seri (tenore), Luca Rondini (tenore), Riccardo Forcignanรฒ (basso) e AlessandraLigori (contralto). ยซPrima รจ nata lโamicizia poi il gruppo, non il contrarioยป spiega Riccardo Forcignanรฒ, che si รจ fatto portavoce del coro per farci scoprire tutti i segreti e la storia dei Trรฌtonus.
Sebbene di recente formazione, la corale si รจ giร esibita in vari contesti sia a livello locale sia nazionale, come la rievocazione storica Perugia 1416 o la Sagra Musicale Umbra nelle edizioni 2016, 2017 e 2018; ha tenuto concerti a Montepulciano, a Cortona e durante la 2ยฐ Rassegna Corale G. Costi a Crema. Nel maggio 2019 รจ arrivata la prima esperienza internazionale che li ha portati in Ungheria per la 30ยฐ edizione del Festival Corale Internazionale Miskolci Kamarakรณrus Fesztivรกl a Miskolc. ยซร stata unโesperienza fantastica e molto importante dal punto di vista formativoยป.
Trรฌtonus in esibizione nella Basilica di San Francesco ad Assisi. Foto di Claudia Ioan per gentile concessione del gruppo vocale.
Riccardo, qual รจ il vostro legame con lโUmbria?
Siamo nati e cresciuti qui e proveniamo da diversi quartieri di Perugia.
Raccontaci in breve la vostra storiaโฆ
Il gruppo รจ nato nel 2016 da una mia iniziativa: volevo tornare a cantare e conoscevo le persone giuste per farlo. Durante il liceo avevamo partecipato a un progetto corale col maestro Franco Radicchia: da quel momento il canto ci รจ entrato dentro e non lo abbiamo abbandonato piรน. Cโรจ un detto che circola nellโambiente: ยซQuando inizi a cantare in un coro o lo abbandoni subito perchรฉ non ti piace, oppure non lo abbandoni piรนยป. Cosรฌ รจ stato anche per noi!
ร sicuramente una realtร diversa rispetto al cantare da solistaโฆ
Assolutamente sรฌ. Ci teniamo a sottolinearlo.
Qual รจ la differenza?
La cosa piรน bella nel cantare in un coro รจ la sensazione di inclusione che ti dร . ร un gioco di squadra, soprattutto quando il gruppo รจ piccolo come il nostro: non sei solo una voce, ma sei un supporto anche per gli altri.
Cโรจ una parte difficile del cantare in coro a piรน voci?
Durante un concerto รจ importante andare a tempo e andare nella stessa direzione, e ciรฒ dipende da due elementi: la guida del direttore che sincronizza il lavoro e la sintonia tra di noi, e per questo lโessere amici รจ fondamentale. Con il direttore formiamo un triangolo in cui il lui sta al vertice ed รจ il faro che illumina e ci guida.
Avete mai litigato?
No. Ci sono stati dei momenti di confronto, ma litigi veri e propri assolutamente mai.
Trรฌtonus. Foto di Claudia Ioan per gentile concessione del gruppo vocale.
Da dove arriva la scelta di questo nome? Ha un significato?
Il Trรฌtonus โ lโaccento รจ sulla i โ รจ lโintervallo di tre toni tra una nota e lโaltra: nel Medioevo, siccome รจ un suono fastidioso e tetro, veniva definito il diavolo fatto musica e molti compositori dellโepoca evitavano di inserirlo nelle loro musiche. Questo ci ha sempre molto affascinato e ci ha convinto per la scelta del nome. In piรน si discosta dalla nostra filosofia, che รจ quella della cura del suono anche dove ci sono contrasti. Abbiamo appunto giocato su questa opposizione.
Perchรฉ avete scelto di cantare musica medievale e rinascimentale?
La scelta risale fin dai tempi del liceo. Il Maestro Radicchia, che รจ tra i piรน esperti in Italia di musica medievale e rinascimentale, ce lโha fatta scoprire e con il tempo ha attecchito dentro di noi, ci ha appassionato e dunque abbiamo intrapreso questo percorso.
Eseguite anche altri generi musicali?
Il genere musicale รจ sempre quello, musica vocale a cappella in prevalenza, anche se ci รจ capitato di cantare accompagnati da musicisti. Il repertorio invece cambia: passiamo dalla musica sacra a quella profana, e anche se eseguiamo brani piรน contemporanei manteniamo sempre la vocalitร che ci contraddistingue. Ci stiamo anche affacciando al vocal pop. Di recente un compositore ha scritto per noi un madrigale, che lo scorso ottobre abbiamo eseguito durante un concerto nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi. ร stata una vera emozione e un onore poter cantare qualcosa scritto appositamente per noi.
Come avvengono le vostre prove?
In condizioni normali proviamo in media una volta a settimana per un paio di ore. Sono prove molto intense e faticose. Studiamo le note, la contestualizzazione e la storia del brano; il Maestro ci guida, ma aspetta sempre che il dettaglio per lโesecuzione esca da noi, fa sรฌ che ci maturi in testa.
Ora con il distanziamento come fate?
Come durante il precedente lockdown, abbiamo deciso di sospendere le prove perchรฉ non possono prescindere dalla convivenza, ma ci siamo incontrati online per studiare e parlare di progetti futuri. Abbiamo sospeso, ma non interrotto.
E quali sono i vostri progetti futuri?
Lโidea รจ quella di incidere un cd, vedremo cosa si potrร fare. ร prevista anche una collaborazione con un compositore e chitarrista francese per fare dei concerti: รจ ancora un progetto embrionale.
Cosa sognate? Dove vorreste arrivare?
Il gruppo รจ nato da unโamicizia e non il contrario e ognuno di noi ha un lavoro extra coro. Per ora รจ una passione anche se lโatteggiamento e lโimpegno sono a livello professionistico. ร un hobby, ma รจ vissuto come un vero lavoro. Il nostro intento รจ mantenerlo come un qualcosa che duri per sempre e abbiamo in cantiere bellissimi progetti, non ci siamo dati un limite. Vediamo come andrร ! Non escludiamo nulla.
In questo periodo spesso avete fatto esibizioni da remoto, ognuno a casa sua: cosa vi manca dei concerti dal vivo?
Il contatto con il pubblico e cantare dal vivo ci manca tantissimo. Il concerto di ottobre ci ha dato una boccata di ossigeno visto che venivamo da mesi di isolamento; inoltre, ci siamo esibiti allโinterno della rassegna internazionale di musica sacra Assisi Pax Mundi in cui erano presenti tanti direttori dโorchestra e questo รจ stato davvero emozionante.
Quanto รจ difficile oggi il mondo della musica?
Molto. Ci vuole coraggio, talento e fortuna per vivere in questo mondo. ร un mondo difficile soprattutto per noi che siamo nati spontaneamente senza unโimpostazione predefinita per arrivare da qualche parte. Il nostro obiettivo รจ quello di non compromettere la vera essenza della nostra musica.
I perugini che videro nascere nel 1478 Giovan Battista Danti non immaginavano di certo che qualche anno piรน tardi quel ragazzo universitario pieno di talento li avrebbe fatti stare con il naso all’insรน per ammirare le sue evoluzioni aeree, per la prima volta in assoluto effettuate con un mezzo ad ala fissa (simile all’attuale deltaplano).
Questo Dedalo umbro– chiamato anche il perugino volante – dopo approfonditi studi e ricerche da precoce e illuminato ventenne, realizzรฒ una struttura alare con un telaio di legno e superfici in pelle. Siamo negli anni dove l’altro scienziato, il ben noto e stimato Leonardo da Vinci, era convinto che l’uomo potesse volare con macchine che imitassero il volo degli uccelli, per lo sbattere delle ali, oppure con una macchina a volo elicoidale, tipo l’elicottero odierno. Danti, dal canto suo era, invece convinto che l’uomo potesse volare grazie a una macchina ad ala fissa, sfruttando il vento e le correnti ascensionali.
I due si incontrarono nel 1502 a Castiglione del Lago, dove Leonardo stava ipotizzando opere di ingegneria idraulica per realizzare una rete di comunicazione tra la Chiana, il Trasimeno, l’Arno e il Tevere. Grazie a Giampaolo Baglioni, il signore di Perugia, si confrontarono sui loro studi, teorie e imprese riguardo il volo. Al termine dell’incontro ognuno rimase della propria idea, ma Leonardo, qualche anno piรน tardi, si ricredette sul volo ad ala fissa proposto da Danti.
Il perugino volante, al momento dell’incontro con Leonardo, aveva giร volato con la sua macchina e quindi non solo teorizzato quello che riteneva il miglior metodo di volo umano. Infatti Danti si sperimentรฒ per la prima volta nel 1498, lanciandosi dalla sommitร di IsolaMaggiore con la sua macchina di legno, tessuto e pelli e, dopo un breve volo, planรฒ sulle acque del Trasimeno. Provรฒ piรน volte nel tempo, perfezionando il suo sistema, e ogni volta veniva recuperato, dalle acque del lago, da un suo fedele assistente.
Il volo su Perugia
L’occasione ufficiale per presentare la sua macchina volante fu nel 1498 (per alcuni il 1503), durante la celebrazione delle nozze tra Pantasilea Baglioni e Bartolomeo d’Alviano, capitano di ventura.
Durante la festa, quando la Piazza Grande perugina (oggi Piazza IV Novembre) era gremita di festante gente, Danti iniziรฒ a volare, lanciandosi da un tetto e volteggiando sulle teste della folla incredula e stupita, tra applausi, silenzi apprensivi e grida di stupore. A un tratto, un supporto del telaio ebbe un cedimento e il Dedalo perugino cadde violentemente su un tetto, rompendosi malamente una gamba e rimanendo offeso per sempre da una zoppia. Da allora non riuscรฌ piรน a volare, ma l’onore e la gloria lo accompagnarono a seguito dell’impresa. In seguito andรฒ a lavorare come ingegnere a Venezia, dove morรฌ a soli 39 anni, nel 1517.
Il Dedalo umbro, colui che effettuรฒ per la prima volta il volo umano con una macchina ad ala fissa sulle acque del Trasimeno, fu come precursore di altri fatti aereonautici che accaddero qualche secolo piรน tardi sempre sul vecchio Tarminass: l’istituzione della prima Scuola diGuerra per Piloti di Idrovolanti d’Italia a San Feliciano, inaugurata nel 1914 dal tenente Anselmo Cesaroni, l’inaugurazione del campo per aerei terrestri nel 1918, poi aeroporto, a Castiglione del Lago e l’avvento nel 1931 della Scuola Caccia e l’istituzione dell’azienda aeronautica SAI Ambrosini a Passignano sul Trasimeno nel 1934. Quella di Giovan Battista Danti รจ un primato di orgogliosa eccellenza per il Trasimeno, per Perugia e per l’Umbria. Se il perugino volante avesse potuto osservare le conseguenze di ciรฒ a cui aveva dato inizio…
Monteluco รจ il bosco sacro del monte sopra Spoleto, coperto di faggi, lecci e carpini.
Lo hanno considerato sacro i Romani e poi i benedettini, lo hanno considerato sacro i francescani e anche molte signore; ma di questo ne parleremo piรน avanti. Il monte รจ stato amato dagli eremiti, che mille anni fa arrivavano a piedi fin lassรน ed erano in stretto contatto con la natura e con il cielo.
Eremo di San Francesco
San Francesco non poteva tralasciare un luogo simile tanto che con i confratelli ha costruito un convento; poi vi passarono Michelangelo, Pirandello, il Gabibbo, la Sora Lella, Fiorenzo Fiorentini ed anche il tenore Beniamino Gigli. Non รจ necessario essere famosi per farsi prendere dal fascino del luogo.
Nel convento cโรจ ancora la stanzetta dove ha dormito il poverello dโAssisi, ma ci anche sono le celle dei frati che risalgono al 1218. Sono ambienti minuscoli e nudi, costruiti con una tecnica molto spartana; le pareti sono state costruite con i materiali che offriva il posto: due strati di vimini intrecciati, dentro i quali, come in un cesto, sono state versate le pietre, e sopra hanno dato una mano dโintonaco. Il letto, quando cโรจ, รจ un tavolaccio e il cuscino รจ un semplice pezzo di legnoโฆ del resto allโepoca di San Francesco si usava dormire sul duro, soprattutto quando cโerano non cโera altra scelta.
Tariffario delle camere
Durante la Grande Guerra
In seguito, durante la Prima Guerra Mondiale, toccรฒ ai prigionieri austriaci di costruire la strada, e da allora lโeremo non รจ piรน stato tale. Nel 1921 รจ stato costruito uno chalet con camere sicuramente piรน confortevoli delle celle dei frati: talmente confortevoli da venire affittate a ore, a mezze ore e a quarti dโora; la targa allโinterno dellโHotel Ferretti รจ lรฌ a dimostrarlo. Era un luogo riservato in mezzo al bosco sacro, lontano da occhi indiscreti. Pochi anni dopo lo chalet divenne Hotel Ferretti e cambiรฒ la destinazione dโuso. I proprietari dellโhotel collezionano moto dโepoca, alcune ancora funzionanti, e tra i memorabilia fa bella figura la locandina dellโEstate Spoletina del 1933. Ventโanni prima di Giancarlo Menotti, Spoleto aveva giร una propensione per il festival.
Il bosco sacro
Il bosco di lecci รจ particolarmente bello e molto ben tenuto, ma descriverlo non รจ facile sapendo che Pirandello ha soggiornato lรฌ nel 1924: il confronto รจ impari. Il bosco sacro รจ gestito con molta attenzione, senza confliggere con lโecosistema.
Non cโรจ sottobosco, cosรฌ le piante morte rimangono in sito per nutrire insetti, larve e quantโaltro: cosa che รจ determinante per il corretto mantenimento del bosco.
La gestione del bosco, cosรฌ come quella dei boschi attorno a Spoleto, รจ stata oggetto di grande cura anche in epoca romana: i Romani per istinto regolamentavano tutto, anche i boschi. Al centro del bosco sacro non puรฒ sfuggire un blocco di pietra calcarea, dove รจ incisa la inflessibile Lex Spoletina: gli alberi potevano essere asportati, abbattuti e rimossi solo nei giorni del sacrificio a Giove, mentre per i trasgressori era prevista una multa consistente e si faceva anche obbligo di offrire un bue in sacrificio a Giove. Nel III secolo a.C. i Romani si preoccupavano di preservare il bosco.
Lex Spoletina all’interno del Bosco Sacro di Monteluco
ยซLa rivalitร tra Terni e Perugia รจ divertente e fa parte del gioco, basta che non si esageri altrimenti diventa stupido. Il Perugia in C? Beh, sรฌ che ho goduto!ยป.
Francesco Lancia รจ uno che lavora dietro le quinte come autore di numerose trasmissioni televisive per Rai, La7, Sky, Mediaset, DeejayY Tv e Comedy Central. ร anche autore e voce di Radio Deejay, nel programma Chiamate Roma Triuno Triuno con il Trio Medusa e proprio questโestate, durante la trasmissione radiofonica, ha fatto uno spot divertente e decisamente efficace, per incentivare il turismo in Umbria. Lui, umbro di Terni, รจ molto legato alla regione e alla sua cittร : qualche giorno fa, in dialetto ternano, ha lanciato un appello da influencer per incentivare lโuso della mascherina. ยซAppena posso nei miei spettacoli e testi cerco sempre di inserire lโUmbria. Ho citato persino Perugia!ยป (scherza). ยซVorrei vedere!ยป gli rispondo di getto. Nel corso della nostra chiacchierata via Skype, la rivalitร tra Perugia e Terni รจ venuta fuori – non poteva essere altrimenti: un sano sfottรฒ, quello che ti fa fare una risata. Ma lโobiettivo dellโintervista รจ far conoscere Francesco, diventato famoso ai piรน per ยซVenite in Umbria, strโฆยป.
Visto lโappello che hai fatto questโestate non posso che chiederti: qual รจ il tuo legame con lโUmbria?
ร un legame molto forte: sono nato a Terni, ho vissuto a Terni fino a 18 anni poi sono andato a studiare a Roma e, a causa del mio lavoro, ora vivo qui, ma i miei genitori abitano ancora a Terni e appena posso vado a trovarli. Le feste comandate (come si dice) le passo sempre lรฌ. Inoltre, nei miei spettacoli cerco sempre di citare la cittร o la regione proprio per evidenziare il mio attaccamento.
Informatico, autore televisivo, speaker radiofonico, attore, doppiatore: di preciso chi รจ Francesco?
Non lo so ancora! Posso dire che il mio mestiere principale รจ quello di autore radiotelevisivo, poi dallโautoraggio radiofonico sono diventato anche una voce, ma la mia grande passione รจ quella dellโimprovvisazione teatrale. Ovviamente oggi รจ difficile vivere solo di teatro, ma รจ una bellissima passione che cerco di portare avanti. Sono uno a cui piace fare un sacco di cose e cambiare spesso, magari tornerรฒ a fare lโinformatico, mai dire mai!
Quindi lโimprovvisazione รจ la tua passione?
Sรฌ, sono disposto a fare chilometri e chilometri anche gratis. Gli altri sono anchโessi divertenti, ma rimangono lavoro. Scrivere mi piace tantissimo, lavorare in radio anche, ma รจ dallโimprovvisazione che รจ nato tutto, sono partito da lรฌ.
Francesco Lancia, ph Elisa Pรฌzza
Sei anche uno dei fondatori della compagnia teatrale de I Bugiardini che fa proprio teatro dโimprovvisazioneโฆย ย
Esatto. Saliamo sul palco senza avere nulla di pronto e chiediamo al pubblico cosa vuole vedere. Riusciamo a realizzare uno spettacolo con una storia e delle canzoni, cosรฌ, creato dal nulla. ร molto divertente sia per il pubblico sia per noi attori. Non sai mai quello che succede. Devo dire che รจ utile anche per la vita di tutti i giorni: se arriva un imprevisto sai come affrontarlo e come reagire al meglio. Un corso dโimprovvisazione lo consiglierei a tutti.
Cโรจ un programma che hai scritto di cui sei piรน orgoglioso?
Tanti. Ho sempre avuto la fortuna di lavorare in programmi che mi sono piaciuti, fin dal primo realizzato col Trio Medusa. Poi da autore ho scritto il programma per La7 la Gaia Scienza, se potessi lo rifarei domani, mi sono divertito moltissimo. Non posso non nominare anche Zero e lode andato in onda su RaiUno. Sono molti i programmi che ho voluto fare e pochi quelli che ho dovuto fare. Mi sento un privilegiato!
Partendo da Terni, come si arriva a fare tutto questo? Come hai cominciato?
Ho rinunciato a un contratto a tempo indeterminato per iniziare seriamente la carriera di autoreโฆ immagina la reazione dei miei genitori! Passo dopo passo, per ora รจ andata beneโฆ
La tua promozione dellโUmbria su Radio Deejay questโestate ha avuto un grande successoโฆ
Sรฌ, me lo hanno detto in tanti e alcuni sostengono che sia anche un poโ merito mio il turismo di questโestate. Io non penso: lโUmbria รจ meravigliosa ed รจ facile da raggiungere. Io posso aver messo il tarlo in testa a qualcuno, ma il grosso lo fa il territorio.
Com’รจ nato il pezzo?
Quel pezzo lโho scritto al volo, la mattina stessa e lโho fatto con molta leggerezza. Sono contentissimo che sia diventato virale! Quando posso, cerco sempre di valorizzare la regione: non si puรฒ restare attaccati al solo passato industriale – parlo di Terni – si deve puntare su altro come ad esempio lโenogastronomia. ยซMa quando se magna bene in Umbria?!ยป Ma in pochi lo sanno. Inoltre, ti do una notizia in anteprima: per Comedy Central ho girato una puntata particolare (andrร in onda tra diversi mesi) e tutto quello che serviva lo abbiamo trovato in Umbria. Siamo stati al Caos di Terni, allโAbbazia di San Pietro in Valle e al museo delle mummie di Ferentillo. ร una regione tutta da scoprire.
Per il turismo natalizio cosa potremmo dire? Venite in Umbria a Nataleโฆ
Intanto ci sono io, in Umbria a Natale, che mangio il panpepato โ lo faccio anche a Roma con la mia ricettina e poi lo regalo. In Umbria non cโรจ il mare, quindi quale migliore occasione se non dโinverno, poi non nevica o nevica poco, ci sono un sacco di cose da vedere: lโalbero di Gubbio, la Stella di Miranda a Terniโฆ una buona meta a basso costo per il Natale! Situazione Covid permettendo.
Hai fatto il liceo scientifico Galileo Galilei di Terniโฆ io quello di Perugia! Da qui ti chiedo: lโha mai sentita la rivalitร tra le due cittร ?
Avoja! Ci gioco spessissimo sulla rivalitร tra le due cittร , ovviamente in modo goliardico, non farei mai nulla di male ai cugini biancorossi. Ho una carissima amica perugina e ce le diciamo di tutti i colori, perchรฉ รจ divertente. Come hai sentito, nello spot ho nominato anche Perugia e ci sono tante persone intelligenti perugine โ (scherza) โ che in radio mi scrivono per prendermi in giro per lโaccento ternano. Lo fanno simpaticamente. Fa parte del gioco. Da ragazzo poi, vivevo la rivalitร anche a livello calcistico.
Quindi sei tifoso?
Della Ternana sarรฒ sempre tifoso. Da ragazzo andavo in curva, in trasfertaโฆ ora seguo molto poco il calcio, perรฒ: ยซChe ha fatto la Ternana?ยป lo devo sapere ogni domenica. Finchรฉ il campanilismo รจ divertimento va bene, quando esagera diventa stupido.
Dรฌ la veritร : hai goduto della retrocessione in serie C del Perugia?
Beh, per forza! Un poโ sรฌ (ride). In questo momento รจ una guerra tra poveri, ma fa godere lo stesso! Vediamo cosa succede questโanno.
Sei un appassionato di giochi da tavolo: qual รจ il tuo preferito?
Ne ho piรน di 400. Non sono i classici giochi, sono i giochi da tavolo di ultima generazione, quando li ho scoperti mi si รจ aperto un mondo. ร complicato sceglierne uno.
Se lโUmbria fosse un gioco da tavolo, quale sarebbe?
ร una bellissima domanda. Potrebbe essere Indovina chi? Tipo: ยซCโรจ la metropolitana?ยป si butta giรน tutto e finisce, oppure ยซCi sono Santi famosi?ยป ยซSรฌยป allora si lasciano alzati Terni, Assisi, Cascia. Ci si potrebbe pensare.
Come descriveresti lโUmbria in tre parole?
Natura, cibo, Natale.
La prima cosa che ti viene in mente pensando a questa regioneโฆ
ยซSono appassionata di arte e in questo modo ho unito la mia passione con il mio lavoro di chimica, in piรน do un contribuendo alla salvaguardia di opere che fanno parte della nostra storia e culturaยป.
Essere una salvatrice di opere d’arte, fermare – o quantomeno rallentare –ย il loro invecchiamento, unire passione e lavoro, amalgamare alla perfezione chimica e arte รจ il lavoro della dottoressa Letizia Monico (35 anni), ricercatrice perugina che lavora al CNR e fa parte di un team che collabora col Dipartimento di Chimica di Perugia per salvare quadri in fase di deterioramento. I Girasoli di Van Gogh e lโUrlo di Munch sono passati sotto la sua lente e, con studi curati e approfonditi, si รจ scoperto che i colori โ in particolare il giallo โ perdono la loro bellezza: la causa รจ lโumiditร . Recuperare queste opere non si puรฒ, perรฒ si puรฒ prevenire. Vincitrice di diversi riconoscimenti e premi, Letizia vanta anche pubblicazioni in riviste internazionali come AnalyticalChemistry.
Letizia, la prima domanda รจ dโobbligo per tutti: qual รจ il suo legame con lโUmbria?
Sono nata a Umbertide e cresciuta a Perugia, dove ho anche studiato. Mi considero una perugina D.O.C.
Come รจ avvenuta la scoperta del degrado dellโUrlo di Edvard Munch?
Faccio parte di unโรฉquipe di chimici che fa indagini sui materiali e collaboriamo con conservatori e storici dellโarte. Proprio i conservatori si erano accorti del degrado in atto, per la precisione avevano notato degli sbiancamenti del colore giallo presente sul quadro e lo sfaldamento della pittura stessa.
Come si puรฒ intervenire per evitare il peggio?
Occorre capire quali sono le cause e cercare di prevenirle. Con i nostri studi abbiamo sia studiato lโopera sia ricreato in laboratorio dei pigmenti quanto piรน simili a quelli utilizzati da Munch. In questo modo si รจ arrivati a scoprire quale potesse essere la situazione ambientale migliore affinchรฉ questi pigmenti non subissero modificazioni. Le opere sono a stretto contatto con lโambiente, in primis luce e umiditร e abbiamo visto come i due fattori โ separatamente โ possono incidere sullโopera. La scoperta รจ che non รจ tanto la luce che incide, quanto lโumiditร .
Letizia Monico mentre cura i Girasoli
Quindi cosa si puรฒ fare?
Si puรฒ rallentare il degrado di questa tipologia di pigmenti e tenere lโopera in condizioni di umiditร controllata.
Questo studio puรฒ essere utilizzato anche per salvare altri quadri?
Ogni quadro ha una storia a sรฉ ed รจ realizzato con altrettanti materiali. La prima cosa da fare รจ capire la storia dellโopera, come รจ stata conservata e quali sono i materiali che la compongono. In teoria lo studio puรฒ essere rivendibile per le opere che hanno il giallo di cadmio, sul quale abbiamo fatto lo studio.
In passato si era anche occupata dei Girasoli di Van Goghโฆ
Sรฌ, ma in quel caso si trattava di un altro tipo di giallo, giallo di cromo, che tende a scurirsi avendo una chimica del pigmento diversa rispetto al giallo di cadmio. Il fenomeno a livello visivo รจ diverso. In entrambi i casi perรฒ, ora si puรฒ intervenire per rallentare o interrompere il peggioramento.
Per questo ha vinto il Premio Levi 2015, riconoscimento nazionale della Sezione Giovani della Societร Chimica Italianaโฆ
Sรฌ, lโho vinto con la pubblicazione legata proprio al lavoro sui Girasoli: questo studio nasce con la mia tesi di dottorato. Ma non รจ stato il primo: giร nel 2013 avevo vinto altri premi – il Premio miglior tesi di dottorato e Eric Samuel Scholarship Award in America – sempre legati allo studio del giallo di cromo.
In questo momento si sta occupando di qualche altra opera dโarte?
Di recente abbiamo lavorato su opere di Rubens e continuiamo su Munch e su unโaltra versione dei Girasoli di Van Gogh che si trova a Londra.
Ha mai lavorato su qualche dipinto umbro?
Ancora il lavoro รจ nelle fasi iniziali, ma mi sto occupando anche degli affreschi del Cimabue di Assisi, quelli danneggiati durante il terremoto del 1997.
Comโรจ arrivata da chimica a studiare le opere dโarte?
A Perugia cโรจ un gruppo di ricerca nel dipartimento di Chimica che lavora proprio sui beni culturali. Io ho iniziato con loro perchรฉ sono appassionata di arte. In questo modo sono riuscita a unire il lavoro con la passione. Sono molto fortunata!
Quanto รจ difficile essere ricercatori oggi?
ร un lavoro molto difficile e faticoso, ci vuole pazienza. Ma se uno รจ attivo, pubblica e collabora a livello internazionale โ che รจ fondamentale โ si pongono le basi per un futuro, per fare concorsi e per riuscire a entrare nel mondo del lavoro. Certo, le posizioni sono poche. Ripeto, non รจ facile.
Qual รจ il bello di questo lavoro?
La possibilitร – come detto – di unire due delle mie piรน grandi passioni: la chimica e lโarte; la grande opportunitร di stare a stretto contatto con oggetti di straordinaria bellezza e la consapevolezza che, nel mio piccolo, sto contribuendo un poโ alla salvaguardia di opere che fanno parte della nostra storia e cultura.
Come descriverebbe lโUmbria in tre parole?
Natura, arte e tartufo.
La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regione?