«Per realizzare questo progetto, ho bisogno di un po’ di aiuto. Ho chiesto un preventivo e l’obiettivo è raccogliere 7500 euro per coprire i costi».
Davide Momi nativo di Bastia Umbra e ricercatore in California, è anche coordinatore e volontario al Rafiki Orphanage & Children’s Home ad Arusha, in Tanzania. La sua generosità non ha confini e tre anni fa, durante una prima visita ha avviato un progetto ambizioso: costruire una scuola elementare per i bambini del Rafiki; prima di allora, i bambini che lasciavano l’orfanotrofio non potevano permettersi di studiare e finivano per strada o a lavorare nei campi. «Grazie anche al sostegno di tante persone, sono riuscito a raggiungere l’obiettivo: la scuola aprirà le porte questo autunno. Ma non voglio fermarmi qui. Quando ho pensato il progetto, 3 anni fa, avevo in mente anche di costruire un campo da basket all’esterno della scuola. Per me, il basket non è solo uno sport, mi ha insegnato i valori veri – disciplina, lavoro di squadra e perseveranza – valori che vorrei trasmettere anche a questi bambini. A novembre quanto andrò in Tanzania vorrei concludere i lavori, ma a ottobre vorrei già mandare i soldi per iniziare» spiega Davide.
Davide ha già appeso un canestro nell’orfanotrofio, ma quello che vorrebbe sarebbe trasferire quello stesso canestro nel nuovo campo della scuola, offrendo ai bambini uno spazio più grande e adeguato dove giocare e crescere. Il campetto può diventare anche un centro di aggregazione per allontanare i bambini dalla strada e offrire loro un luogo dove possano crescere con valori sani.

«Per realizzare questo progetto, ho bisogno di un po’ di aiuto. Ho chiesto un preventivo e l’obiettivo è raccogliere 7.500 euro per coprire i costi del campo da basket. Ogni contributo, grande o piccolo, farà la differenza. Quello che manca sono disposto a metterlo di tasca mia.» racconta il giovane bastiolo.

Agnese Priorelli

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