Sabato 6 luglio, nella cornice della Sala dei Notari l’Associazione OLU Orchestra Lirica Umbra ha dato vita a un evento memorabile, che ha visto come protagonista il Coro “Antonio Vivaldi” di Sannazzaro de Burgondi (PV), diretto dal Maestro Gian Marco Moncalieri.
Con il coro si sono esibiti il Mezzosoprano Manuela Molinelli e il Tenore Claudio Rocchi, entrambi umbri, accompagnati al pianoforte dal Maestro Gian Maria Franzin. Presentatore della serata il giornalista e scrittore Sandro Allegrini, professionale ed elegante come sempre.
In una sala dei Notari completamente piena nonostante le torride temperature, il coro ha aperto il concerto con Si Celebri Alfin, dai Vespri Siciliani di G. Verdi, dimostrando fin da subito una solida preparazione, oltre che un suono pulito e un’intonazione perfetta. Il secondo brano, tratto dalla Tosca di G. Puccini ha visto l’entrata in scena del Tenore Claudio Rocchi, figura già conosciuta al pubblico perugino. Rocchi, che è stato per anni allievo del compianto Luciano Pavarotti, si distingue fin da subito per la sicurezza e l’esperienza in scena, oltre che per un fraseggio impeccabile e per i legati, l’emissione sul fiato e gli acuti facili.
Entusiasta il pubblico ha dimostrato grande apprezzamento con grandi e calorosi applausi. Il concerto è proseguito con uno dei brani più famosi dell’Opera Lirica, l’Habanera tratta dalla Carmen di Bizet. Il Mezzosoprano Manuela Molinelli, nata ad Assisi ma con alle spalle studi musicali negli Stati Uniti dove ha lavorato anche nel cinema, ha debuttato recentemente a New York, Manhattan, in un recital dedicato a lei.

Manuela, accompagnata sapientemente dal Coro Vivaldi, ha subito impressionato positivamente il pubblico per il colore piacevolmente brunito della voce. Carmen è un ruolo che le sta sicuramente bene soprattutto per la indubbia verve scenica. Dopo il brano corale Spuntato ecco il dì di esultanza tratto dal Don Carlo di G. Verdi e brillantemente eseguito dal Coro Vivaldi, il concerto è proseguito con il famoso coro di zingari del Trovatore sempre di Giuseppe Verdi, Vedi le fosche-stride la vampa.
Smessi i panni della sfrontata Carmen e assunti quelli della oscura zingara Azucena il Mezzosoprano Molinelli ha dimostrato una rara facilità nei toni gravi. Drammatico quanto ben riuscito pure questo brano, che è uno dei più complessi nel repertorio mezzosopranile. Ottimo anche qui l’intervento del coro. Con Tre volte miagola, tratto dal Macbeth di G. Verdi, ha poi brillato la sezione femminile del Vivaldi, seguita a ruota da quella maschile, questa volta con Ernani, sempre di G.Verdi, Si ridesti il leon di Castiglia.
Nel romantico e famoso duetto Mon Coeur s’ouvre a ta voix tratto dal Sanson et Dalila di C. C. Saint Saens, i due solisti hanno dimostrato grande complicità oltre a indubbie doti nell’arte scenica. Immancabile il Nessun Dorma, tratto dalla Turandot di G. Puccini, eseguito comodamente dall’esperto tenore. Il concerto si è concluso con Gli arredi Festivi, dal Nabucco di G. Verdi, eseguito trionfalmente dal Coro Vivaldi. Tre i bis richiesti: il coro a bocca a chiusa dalla Madama Butterfly di G. Puccini, e gli immancabili Va pensiero e Libiam nei lieti calici rispettivamente tratti dal Nabucco e dalla Traviata di G. Verdi.

Redazione

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