Dal 2 ottobre al 7 gennaio la Galleria Tesori d’Arte del Complesso monumentale di San Pietro a Perugia ospiterร , nei pressi della sua collocazione originale, la grande opera che Perugino aveva dipinto per la basilica in Borgo XX Giugno.
Il Perugino di San Pietro torna per la prima volta a casa, nell’omonimo complesso monumentale in Borgo XX Giugno, a Perugia, in una straordinaria mostra che verrร aperta al pubblico lunedรฌ 2 ottobre.
In programma fino a domenica 7 gennaio nella Galleria Tesori d’Arte di San Pietro, l’iniziativa riporta in cittร una parte importante della grande opera che Perugino aveva dipinto per la vicina basilica, ed รจ promossa dalla Fondazione per lโIstruzione Agraria e dall’Universitร degli Studi di Perugia, con il contributo del Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario della morte del pittore Pietro Vannucci detto โil Peruginoโ, main sponsor Brunello Cucinelli spa, il sostegno del GAL Media Valle del Tevere.

Il Perugino di San Pietro, allestimento. Ph. D’Arrigo Bellu
La mostra, curata da Laura Teza, professoressa associata di Storia dellโArte moderna dellโUniversitร degli Studi di Perugia, รจ realizzata con il Musรฉe des Beaux-Arts di Rouen e i Musei Vaticani, il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Perugia, dellโAmbasciata di Francia, il Consolato Onorario di Francia a Perugia, e la collaborazione di Isola San Lorenzo, Comune di Cittร della Pieve e Fondazione Ranieri di Sorbello.
La predella dell’Ascensione di Cristo. La storia dell’opera
Nel 1495 i monaci benedettini della basilica di San Pietro ordinarono a Pietro Vannucci, per il loro altare maggiore, una grandiosa Ascensione di Cristo, coronata da un Eterno benedicente con alla base una predella con 11 scomparti, raffiguranti al centro lโAdorazione dei Magi, la Resurrezione e il Battesimo, e ai lati 6 santi benedettini e i due protettori di Perugia, san Costanzo e santโErcolano. Racchiusa da una specie di armadio aperto che la proteggeva e che aveva alla sua sommitร due grandi tondi con profeti, l’opera costituiva un vanto della cittร e del territorio per la sua complessitร e bellezza. La gigantesca macchina fu smontata alla fine del Cinquecento e poi, nel 1797, emigrรฒ con le requisizioni napoleoniche e fu trasferita prima a Parigi e poi frazionata e dispersa in vari musei francesi.ย Ora la grande Ascensione si trova a Lione, la predella nel museo di Rouen, i due Profeti a Nantes, tre santi benedettini alla Pinacoteca Vaticana mentre cinque sono rimasti nella sacrestia di San Pietro a Perugia.
Alla mostra Il Perugino di San Pietro verranno per la prima volta riunificati tutti e undici gli scomparti della predella: lโAdorazione dei Magi, la Resurrezione e il Battesimo vengono dal Museo di Rouen, e sono tra i dipinti piรน spettacolari dellโintera carriera di Perugino, con colori, una resa delle forme e del paesaggio, sorprendenti per luminositร e modernitร .

Battesimo di Cristo. Rouen, Museฬe des Beaux Arts
Il restauro e la ricostruzione digitale
I tre santi benedettini sono stati restaurati per lโoccasione nei Laboratori di Restauro della Pinacoteca Vaticana, recuperando una luminositร e unโarmonia di gamme cromatiche che si pensava perduta. I cinque rimasti a Perugia sono stati riesaminati e sottoposti ad indagini da parte del Laboratorio di Diagnostica dei Beni Culturali della Regione Umbria di Spoleto.
Lo studio interdisciplinare, con il gruppo di lavoro delle professoresse Valeria Menchetelli e Francesca Funis del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dellโUniversitร degli Studi di Perugia, ha prodotto uno studio di ricostruzione digitale della grande macchina dโaltare che era collocata nellโabside, cioรจ nella zona dietro lโattuale altare. Chi entrava in Chiesa poteva godersi il grande spettacolo dellโAscensione di Cristo in pieno svolgimento difronte ai suoi occhi.ย Saranno poi esposti in mostra i contratti che regolarono la trattativa tra i monaci di San Pietro e il pittore per questโopera, pagata la stratosferica cifra di 560 ducati dโoro, e le copie che di questa predella fece il noto pittore seicentesco Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato, che lavorรฒ per un importante abate di San Pietro, dom Leone Pavoni, a testimonianza del grande valore attribuito a queste opere capitali del Rinascimento italiano.
IL PERUGINO DI SAN PIETRO โ INFORMAZIONI
Dove: Galleria Tesori d’Arte, Complesso monumentale di San Pietro, in borgo XX Giugno, 74 a Perugia.
Quando: dal 2 ottobre al 7 gennaio 2023, tutti i giorni in orario 10 โ 13 / 16 โ 19.