Umbria Ecologia Artificiale è un progetto in corso che mira a immaginare i piccoli borghi e le città dell’Umbria attraverso gli occhi di famosi architetti, designers e artisti del passato, utilizzando l’intelligenza artificiale.
Il progetto si concentra sull’approccio agli aspetti sostenibili e allo stile, immaginando come apparirebbero questi borghi storici se fossero progettati e costruiti dai grandi maestri. Esplorando le possibilità della tecnologia AI, il progetto cerca di creare un dialogo tra il passato e il presente, favorendo una comprensione e un apprezzamento più profondi del patrimonio culturale unico della regione. Attraverso questo approccio innovativo, Umbria Ecologia Artificiale spera di ispirare nuove idee e visioni per uno sviluppo urbano sostenibile che rispetti l’ambiente e il patrimonio culturale, abbracciando al contempo il design e la tecnologia contemporanei. Attraverso vari articoli faremo un viaggio nel tempo ed esploreremo l’influenza che le menti creative del passato potrebbero aver avuto sull’architettura e sull’estetica di questi antichi borghi. Dalle stradine tortuose di Allerona ai maestosi panorami collinari di Trevi, esamineremo le caratteristiche uniche di ogni villaggio e come potrebbero essere state trasformate dall’immaginazione di un maestro architetto o artista.
Gaudí incontra l’Italia medievale ad Allerona
Immerso nelle colline umbre, Allerona è un incantevole borgo medievale che ha mantenuto il suo fascino storico nel corso dei secoli. Con le sue strade acciottolate, le antiche mura e i tetti in terracotta, il paese trasporta i visitatori indietro nel tempo, in un’epoca passata. Ma cosa sarebbe successo se questo villaggio fosse stato rigenerato dal famoso architetto spagnolo Antoni Gaudì? Come sarebbe stata Allerona se il genio catalano avesse lasciato la sua impronta su questo pittoresco borgo umbro?
Anche le due chiese, Santa Maria Assunta e San Michele Arcangelo, avrebbero subito una trasformazione significativa sotto le mani di Gaudì. Le facciate di entrambe le chiese sarebbero state decorate con intricati mosaici di vetro colorato, riflettendo la luce del sole in un caleidoscopio di colori. Gli interni delle chiese sarebbero stati progettati per creare un senso di movimento e di flusso, con pareti e soffitti ondulati e percezione dinamica dello spazio.
Tuttavia, mi piace pensare che il vero capolavoro che Gaudì avrebbe realizzato è la chiesa della Madonna dell’Acqua, situata appena fuori dal paese. Questa piccola chiesa rurale, costruita all’inizio del XVIII secolo, è stata costruita in pietra e mattoni seguendo una pianta ottagonale. La chiesa si trova vicino a una sorgente miracolosa e si ritiene che l’acqua abbia proprietà curative. Un vero e proprio santuario, con la forma accentuata da pareti curve e da un intricato sistema di vetrate colorate, che proiettano un arcobaleno di luce all’interno della chiesa. L’esterno invece sarebbe stato ricoperto di mosaici e adornato con sculture e piastrelle colorate.
Se Antoni Gaudì avesse davvero rigenerato questo borgo meraviglioso, le forme organiche della cittadina, i colori vivaci e i dettagli intricati avrebbero richiamato il mondo naturale e il verde lussureggiante circostante, una testimonianza del genio e della sua creatività. Queste immagini, in alcuni pixels provocanti, invocano futuri interventi a introdurre ancora più verde, colori vivaci e forme sinuose.
Andrea Martina Tiberi
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