- 2 piccioni
-
1 rametto di rosmarino
-
2 foglie di salvia
-
2 foglie di alloro
-
1 spicchio d’aglio
-
olio extravergine d’oliva
-
q.b. sale
-
q.b. pepe nero
Per il ripieno
-
1 uovo
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80 g salsiccia o i fegatini dei piccioni
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6 cucchiai di pangrattato
-
2 cucchiai di Parmigiano grattugiato
-
prezzemolo tritato
-
sale
- un bicchiere di latte
Preparazione
Pulire i piccioni eliminandone le piume, la testa e l’estremità della coda. Tagliarli a metà nel senso della lunghezza per estrarne le interiora.
Preparare il ripieno amalgamando bene tutti gli ingredienti e inserirlo all’interno delle quattro metà, compattandolo per bene. Disporre su una teglia e cuocere in forno ventilato a 180° C per circa un’ora. Insaporire ulteriormente con gli odori.
Nelle zone intorno a Foligno, in passato l’allevamento dei piccioni era molto diffuso. Basti pensare alla frazione di Scandolaro, che si configura come una serie di case-torri edificate in mezzo agli olivi. La parte superiore di queste strutture era utilizzata per alloggiare i piccioni che, oltre a garantire un costante apporto di proteine animali, fornivano il guano utile a fertilizzare il terreno e a isolare i piani inferiori della casa-torre. Un’ulteriore riprova di questa vocazione all’allevamento è la denominazione di un’altra frazione del folignate, nientemeno che Santo Stefano dei Piccioni.
Redazione
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