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Una raccolta fondi per Giulia

Giulia (28 anni) è affetta da sarcoma di Ewinga: sta male, ma c’è una speranza… costosa. “Aiutami a pagare la cura. È l’ultima possibilità”.

Una speranza, una strada da percorrere assolutamente. Ma il tutto ha un costo molto elevato: “Tutto ciò però purtroppo ha dei grandi costi e quindi chiedo a tutti quelli che mi conoscono e di concedermi questa ultima possibilità di guarigione. I tempi sono molto stretti quindi vi chiedo di iniziare subito a darmi il vostro aiuto. E come a me piace spesso dire “solo chi sogna può volare” unitevi a me in questa mia grande impresa. Grazie a tutti coloro che vorranno partecipare”: ha concluso Giulia invitando chi può a fare una donazione tramite questa piattaforma (clicca qui). In meno di 24 ore oltre 2mila donazioni. L’obiettivo è arrivare 200mila euro. Bisogna fare in fretta perché il male avanza e la cura israeliana è l’ultima possibilità per una donna di 28 anni.

Dopo una serie di analisi ha scoperto di essere affetta da sarcoma di Ewing extraosseo (dei tessuti molli adiacenti all’osso), più nel particolare è il sarcoma di Askin (un tipo di sarcoma di Ewing) un tumore della parete toracica (essendo la massa collocata sopra il polmone sinistro, a fianco al cuore, attaccato alle costole della parte superiore del torace). Da tre anni vive con questo male terribile, è stata sottoposta a operazioni, ben 8 cicli di chemioterapia e tanti mesi, per via dei forti dosaggi passati, in ospedale. Ma le analisi, nonostante tanto sacrificio e tanta terapia medica, hanno dato ancora una volta un verdetto negativo: cellule maligne nella pleura del polmone sinistro e nei monconi delle costole. Giulia e la sua famiglia non si sono arresi anzi: da Israele è arrivata una nuova speranza di cura. “15 giorni fa un oncologo israeliano ha esaminato la mia situazione medica e abbiamo avuto una visita on line. Mi ha indicato una terapia con altri farmaci e un’immunoterapia che sarà lui poi a organizzare per me e che dovrò fare, comunque in Italia perché non posso affrontare un viaggio fino in Israele”.