Al Teatro Cucinelli di Solomeo, esaurito in ogni ordine di posti, i Four Seasons hanno incantato il pubblico con soavi melodie swing. Il pubblico che ha risposto con una calorosa partecipazione alla presentazione del loro album d’esordio Parole su parole.
Nando Tucci ha presentato la serata dove Daniela Tenerini, la voce della band, David Versiglioni al piano, Silvano Pero alla batteria, Paolo Bartoni alla tromba e Roberto Cesaretti al basso, hanno fatto rivivere famosi brani musicali inossidabili che hanno riecheggiato facili nei ricordi degli spettatori, mentre sullo sfondo del palcoscenico scorrevano spezzoni di famosi film dei tempi passati.
Un concerto che ha messo d’accordo tutti i gusti e che ha alternato musiche ben rivisitate che nascono durante i trentโanni centrali del secolo scorso, con i componimenti che fanno parte dell’ultimo lavoro discografico della band. Durante l’esecuzione musicale, Daniela Tenerini sembrava accompagnare i rapiti ascoltatori in un viaggio tra sogno e seduzione, con melodie interpretate dalla sua carezzevole timbrica vocale.
Paolo Bartoni, bravissimo trombettista, accende i colori dell’arcobaleno quando emette dolci armonie con il suo strumento a fiato, l’inseparabile complice sonoro di vita.
David Versiglioni, Silvano Pero e Roberto Cesaretti sostengono con consueta bravura ed equilibrio l’armonia degli spartiti, come fossero contenuti in un magico cilindro pieno di note da dove per incanto fuoriescono; si rifanno al pentagramma di altri tempi che, con i brividi dell’epoca, richiama romantici ricordi e rievocazioni di musiche ascoltate a ogni latitudine del mondo.
Four Seasons
Gli amici presenti in sala, Sandro e Rita Allegrini, Stefano Chiacchella e Claudia Tartocchi, Gianni Crispo, Alessandra Di Cesare hanno apprezzato e plaudito, come tutto il pubblico presente, il video del primo singolo dei Four Seasons, Parole su parole, diretto dalla sapiente regia di Stefano de Matteis e ha visto partecipe alla clip il padre del regista e la dolce figlia della vocalist Daniela e di Roberto il bassista.
Il look della band รจ stato curato da Valentina Palรน Rosati che, per l’occasione, ha creato un vestito definito un prezioso scrigno che ha avvolto la bellezza e la bravura della graziosa cantante. Bravi Four Seasons.
ยซEro unโanima in pena e non sapevo che fare della mia vita, poi รจ arrivato Dio e mi ha aperto il mondo social, come un vero miracoloยป.
Nei giorni scorsi ho avuto una (video)chiamata da Dio. Non รจ una cosa da tutti i giorni, ma ero pronta, mi ero persino truccata. Era piรน di un mese che non lo facevo! Dio, alias Alessandro Paolocci da Foligno, ha oltre un milione di follower tra Facebook, Twitter e Instagram e chi frequenta i social non puรฒ non conoscerlo. Creare questo profilo gli ha cambiato la vita ed รจ stata come una vera chiamata, un segno che gli ha aperto orizzonti e possibilitร . La nostra chiacchierata โ al limite tra il serio e lโironico, tra il sacro e il profano โ inizia con una mia incertezza che prontamente chiarisco: ยซCome la devo chiamare: Dio, Altissimo, Divino o Alessandro?ยป, ยซDio va benissimoยป. Avvertenza per il lettore: a volte risponderร Alessandro, a volte Dio. La differenza รจ molto sottile.
Alessandro Paolucci
Lei piรน che il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe รจ il Dio di Facebook, Twitter e Instagram: come si fa a diventare cosรฌ popolari sui social?
Dopo aver ho creato il profilo social di Dio, ho visto che ci hanno provato anche altri โ con altre figure religiose – ma non hanno avuto lo stesso ritorno di pubblico. Forse, a differenza di me hanno una vita e ci passano meno tempo, oppure hanno sbagliato il momento. Ho aperto il profilo Twitter nel 2011, Facebook 2013 e Instagram un anno dopo: erano gli anni del boom dei social e gli algoritmi erano piรน generosi, oggi non sarebbe cosรฌ facile. Inoltre รจ stata una vera novitร , ancora non esistevano profili simili.
Mi perdoni il gioco di parole: comโรจ nata lโidea di creare Dio?
Era il 2011 ed ero disoccupato. La realtร non andava benissimo, mentre sui social tutto era perfetto. Avevo visto che cโera il profilo Twitter del Papa, ovviamente era finto โ ancora il Papa vero non aveva aperto il suo. Ho pensato, spariamola grossa e creiamo il profilo di Dio. A quel punto dovevo farmi seguire e farmi leggere, cosรฌ mi sono messo a ricercare tutti i tweet che parlavano di Dio e sono andato a rispondere a tutti. Questa cosa, apparentemente scema, ha dato il via e nel giro di poche ore ho ricevuto tanti messaggi di gente esaltata perchรฉ gli aveva risposto Dio. (ride!) Allโepoca non avevo capito il potenziale, ma era un gioco divertente e ho continuato a farlo.
Siamo oramai a Pasquaโฆ come affronta questi giorni, anche in virtรน della situazione che si sta vivendo?
La mia vita รจ cambiata poco, anche prima stavo sempre al computer e al telefono. Abbiamo superato un mese e la situazione comincia un poโ a pesare.
Vuol dire qualcosa a tutti i suoi fedeli?
La Pasqua questโanno si fa in casa, non andate a trovare i nonni, compratevi lโuovo di Pasqua da soli e la benedizione va benissimo anche in streaming. Il Papa e le chiese si sono organizzati per trasmettere le messe, non serve riaprire le chiese: sono oltre 2.000 anni che la preghiera viene fatta a distanza e ha sempre funzionato bene.
Nel mondo social le fake news sono il male di questo periodoโฆ
ร un periodo meraviglioso, ogni giorno ce nโรจ una. Non gli si sta dietro. In questi giorni va di moda quella sul 5G e non sono gli italiani quelli che piรน ci stanno cascando, ma gli inglesi che hanno iniziato a bruciare le antenne 5G. I complottisti inglesi sono piรน avanti di quelli italiani, non รจ da sottovalutare.
Io che ascolto la parola di Dio!
Alessandro Paolucci รจ la mano materiale di Dio in qualche modo: chi ha scelto chi?
Alessandro รจ lโincarnazione. Le religioni sono cosรฌ, ogni tanto le divinitร si reincarnano in un corpo. Certo potevano scegliere meglio. Comunque, รจ stato lui a scegliere me, io nella vita volevo fare lโinsegnante e invece sono diventato Dio. Capita! (ride!)
ร laureato in Filosofia, forse la scelta non รจ stata poi cosรฌ casuale?
Dopo aver studiato per anni i pensieri su come nei secoli veniva immaginato Dio, in effetti si รจ piรน preparati. Dopotutto Dio, nella scelta delle risorse umane รจ sempre stato bravo.
Alessandro รจ umbro: anche la scelta dellโUmbria non รจ casuale?
LโUmbria รจ una regione santa. Prendere uno di Roma sarebbe stato banale, quindi Dio ha pensato: Prendiamo uno di Foligno, che non cโentra nullaโฆ nemmeno di Assisi (anche in questo caso sarebbe stato banale), ma di Foligno. Prevedo poi un boom turistico ad Assisi, in quel caso Foligno verrร spianata e ne diventerร il parcheggio.
Cosa farebbe Dio se potesse fare un miracolo per lโUmbria?
Ci porterei il mare.
Dalle Marche o dalla Toscana?
Dalle Marche, che verranno completamente sommerse. A qualcosa, purtroppo, bisogna rinunciare. Rinunciamo alle Marche.
Da poco รจ uscito il suo libro Cercasi Dio, punta a raggiungere le copie che ha venduto col primo, quello che tutti noi โ piรน o meno โ conosciamo?
ร presto per dirlo, รจ uscito da pochi mesi.
Di cosa parla?
ร un romanzo, un poโ autobiografico, un poโ inventato. La vita vera รจ poco avventurosa, quindi lโho farcita con la fantasia. ร una storia dedicata ai giovani nati negli anni Ottanta, quelli che sono stati cresciuti con lโidea che sarebbe andato tutto bene e invece no, รจ andata diversamente. Non รจ che abbiamo avuto una vita difficile, ma ci avevano talmente illuso che la disillusione รจ stata pesante e siamo ancora provati. Io stesso devo dire che, in un periodo difficile della mia vita, Dio mi ha salvato. Aprire questo profilo mi ha aperto una strada che mai avrei immaginato. Tutto questo viene raccontato nel libro. Cโรจ anche mia mamma, che รจ una coprotagonista involontaria.
Quindi possiamo dire che il tocco divino cโรจ stato davveroโฆ
Sรฌ. ร stata unโesperienza mistica, tipo San Paolo. Ero unโanima in pena e non sapevo che fare della mia vita, poi รจ arrivato Dio e mi ha aperto il mondo social, come un vero miracolo.
In concreto cosa รจ successo?
Ad esempio, mi contattano aziende per tenere corsi sui social network, perchรฉ vedono che la mia pagina cresce, ha successo e quindi vogliono sapere i tutti segreti. Mi pagano per questo. Ho lavorato a Milano in aziende dove non sono entrato per il mio curriculum, ma perchรฉ ero Dio. Volevano Dio in azienda. Una cosa incredibile!
Alessandro รจ credente?
Credo in me stesso.
Per finire faccia un augurio ai suoi fedeliโฆ e anche a chi non รจ proprio un suo fan.
Piรน che un augurio ci vuole un incoraggiamento. Gli economisti dicono che ci sarร la ripresa dopo il grande crollo. ร sempre stato cosรฌ e cosรฌ sarร . Bisogna perรฒ fare dei cambiamenti, basta essere solo piรน igienici e piรน responsabili dei nostri germi. Non รจ difficile, sono cose che la mamma ci insegna a 5 anniโฆ ce la possiamo fare!
Un metodo senza dubbio primordiale, capace di sfruttare anche lโultima briciola del prezioso fuoco: oggi molti chef stanno rivalutando la cottura sotto la cenere, lenta e da assaporare anche per chi ha la fortuna di avere un bel caminetto in casa.
Torta al testo. Foto by PreTesto
La torta al testo
La cottura tradizionale della torta al testo, in particolare nella parte della regione a sud di Todi, si fa sotto la brace. Se qualcuno volesse sperimentare la versione sotto lu focu, basterร stendere lโimpasto sul focolare preriscaldato con le braci e poi spazzato; dopo qualche minuto il disco andrร girato e ricoperto di cenere e carboni ardenti fino a che non assumerร la caratteristica colorazione bruna. Da provare anche la versione con i ciccioli: questi piccoli residui di carne e grasso diventeranno delle pepite croccanti e succulente.
Patata Rossa di Colfiorito
Le patate al cartoccio sono una delle preparazioni piรน diffuse da cuocere sotto la cenere, ma noi vi proponiamo quelle Rosse di Colfiorito, dalla polpa piuttosto compatta e con caratteristiche gustative uniche, dovute ai terreni in cui crescono. Dovranno restare unโora abbondante sotto la cenere, proprio perchรฉ la caratteristica polpa determina una certa tenuta in fase di cottura. Per capire se sono pronte, bucarle con uno stecchino senza aprire il cartoccio: dovranno risultare morbide. Se non le amate al naturale, prima di avvolgerle nella carta stagnola potete scavarle e riempirle con formaggio โ un buon pecorino di Norcia o una caciotta โ altre verdure o salsicce.
Patata Rossa di Colfiorito. Foto by Officine Creative Italiane
Cipolla di Cannara
Che sia la rossa, la dorata o la borettana, la varietร nostrana di cipolla risulterร proverbialmente delicata e digeribile. Cotta sotto la cenere sprigionerร una fragranza inconfondibile, specie se tagliata a metร e condita con un poโ di olio dโoliva e origano. Si possono mettere nel cartoccio anche intere, persino insieme alle patate, affinchรฉ si insaporiscano meglio. Per verificarne la cottura, procedere come per le patate.
Salsicce e mazzafegati
Se tagliate a pezzetti, le salsicce cuoceranno in un battibaleno: in una quindicina di minuti sarete seduti al tavolo a gustarle. A palati piรน tenaci consigliamo la versione salata dei mazzafegati, arricchiti con fegato, cuore, polmone, cotenna e carni avanzate dalle altre lavorazioni. Si tratta di un Presidio Slow Food dellโAlta Valle del Tevere ma, come accennato, solo per stomaci forti.
Salsicce di Norcia. Foto by Officine Creative Italiane
Agnello
Se avete molto tempo e pazienza, anche un cosciotto dโagnello, aromatizzato con alloro e rosmarino, puรฒ prestarsi alla cottura sotto la cenere. Si consiglia di tenere perรฒ il fuoco acceso in modo da rinsaldare la cottura con delle braci sempre calde.
Carpa o altri pesci di fiume
ร vero, qualsiasi pesce dโacqua dolce puรฒ essere cotto in questa maniera, ma la preparazione piรน tipica รจ senza dubbio quella della regina in porchetta, la carpa insaporita con un battuto di lardo di maiale, salvia, rosmarino, finocchietto, sale e pepe. Una volta legata con uno spago, invece di cuocerla alla brace, si puรฒ provare a farla al cartoccio.
Olive
Non sarร cosรฌ difficile, in una regione tappezzata di olivi, reperire alcune olive fresche e crude, meglio se piuttosto grosse. Una volta oleato il cartoccio, basta chiuderlo e attendere una mezzโoretta: il risultato รจ assicurato.
200 g di formaggio misto, possibilmente pecorino e romanesco, di cui metร grattugiato e metร a pezzetti
50 g di strutto
50 g di olio extravergine dโoliva
60 g di lievito di birra
7-8 grani di pepe
Sale
Olio o strutto per ungere la tortiera
Procedimento
Ponete i grani di pepe in un pentolino assieme a un poโ dโacqua e fate bollire per un quarto dโora, quindi lasciate raffreddare e filtrate. Lavorate assieme la farina, le uova, lo strutto, lโolio, i formaggi, lโacqua aromatizzata al pepe, un bel pizzico di sale e il lievito, sciolto in poca acqua tiepida. Ungete una tortiera alta, con la base piรน stretta della parte superiore e riempitela a metร con lโimpasto. Fate lievitare fino a quando la torta non avrร raggiunto i bordi della tortiera (sarร necessaria all’incirca unโora โ unโora e mezza) quindi infornate a 160ยฐ circa. Fate cuocere per circa unโora, alzando a 180ยฐ verso fine cottura. Sfornate e lasciate raffreddare prima di gustare la torta, che si conserva per molti giorni.
Questa versione della torta di Pasqua con il formaggio, pur essendo moderna perchรฉ prevede la cottura nel forno, rispetta negli ingredienti e nella forma la torta tradizionale. La devo alla signora Carla Onoriniย di Magione, che tra lโaltro, invece di mettere il pepe in grani previsto dalla ricetta originale e non a tutti gradito, aromatizzava la torta con acqua bollita al pepe. La torta โ pizza nellโUmbriadel sud, crescia a Gubbio โ con il formaggio, oggi si trova tutto lโanno nelle panetterie, ma un tempo compariva sulle mense degli umbri solo nel periodo pasquale e anche il 6 gennaio, giorno di Pasqua Epifania, che per la tradizione popolare รจ la prima Pasqua dellโanno.
Per gentile concessione di Calzetti&Mariucci editore.
L’Umbria conserva e custodisce la memoria della straordinaria vicenda artistica di Raffaello; in tutta la regione infatti, il maestro urbinate ha lasciato tracce, dirette o indirette, della sua arte.
Stendardo. Recto, La Crocifissione. Olio su Tela. Pinacoteca Comunale di Cittร di Castello
Fu un pittore e un architetto tra i piรน celebri del Rinascimento. Considerato uno dei piรน grandi artisti di ogni tempo, le sue opere segnarono un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi, tanto che fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire. Raffaello nacque a Urbino ยซl’anno 1483, in venerdรฌ santo, alle tre di notte, da un tale Giovanni deโ Santi, pittore non meno eccellente, ma sรฌ bene uomo di buono ingegno, e atto a indirizzare i figli per quella buona via, che a lui, per mala fortuna sua, non era stata mostrata nella sua bellissima gioventรนยป.[1] Una seconda versione identifica il giorno di nascita dellโartista il 6 aprile.
A scuola dal Perugino
La cittร di Urbino fu determinante per la formazione del giovane: Raffaello infatti, fin da giovanissimo, aveva accesso alle sale di Palazzo Ducale, e potรฉ ammirare le opere diย Piero della Francesca, Francesco di Giorgio Martini e Melozzo da Forlรฌ. Ma il vero e proprio apprendistato ebbe luogonella bottega del Perugino, dove ebbe modo di riscoprire, attraverso le raffinate variazioni del maestro, la rigorosa articolazione spaziale e il monumentale ordine compositivo.
Raffaello intervenรฌ negli affreschi del Collegio del Cambio a Perugia: la sua pittura รจ riconoscibile dove le masse di colore assumono quasi un valore plastico. ร proprio in questo contesto che Raffaello vide per la prima volta leย grottesche, dipinte sul soffitto del Collegio, che entrarono in seguito nel suo repertorio iconografico.[2]
Nel 1499 un sedicenne Raffaello si trasferรฌ a Cittร di Castello, dove ricevette la sua prima commissione indipendente: loย Stendardo della Santissima Trinitร , commissionato da una confraternita locale che voleva offrire un’opera devozionale in segno di ringraziamento per la fine di una pestilenza – oggi conservato nella Pinacoteca Comunale di Cittร di Castello. Si tratta di una delle primissime opere attribuite all’artista, nonchรฉ l’unico dipinto dellโurbinate rimasto nella cittร tifernate. Lo stendardo raffigura nel recto la Trinitร con i santi Rocco e Sebastiano e nel verso la Creazione di Eva. Evidenti sono ancora i precetti dellโarte del Perugino, sia nel dolce paesaggio sia negli angeli simmetrici con nastri svolazzanti.
Sposalizio della Vergine. Olio su Tela, realizzata per la Chiesa di San Francesco a Cittร di Castello, ora conservata alla Pinacoteca di Brera
A Cittร di Castello l’artista lasciรฒ almeno altre due opere: laย Crocifissione Gavarie lo Sposalizio della Vergine per la chiesa di San Francesco. Nella prima รจ facile notare una piena assimilazione dei modi del Perugino, anche se sono evidenti i primi sviluppi verso uno stile proprio. Oggi รจ conservata alla National Gallery di Londra. La secondaย invece รจ una delle piรน celebri opere dell’artista, che chiude il periodo giovanile e segna l’inizio della fase della maturitร artistica. L’opera s’ispira alla pala analoga realizzata dal Perugino per il Duomo di Perugia, ma il confronto tra i due dipinti rivela profonde e significative differenze. Entrando nella piccola ma deliziosa chiesa di San Francesco, accanto alla cappella Vitelli costruita nella metร del 1500 su disegno di Giorgio Vasari, รจ presente l’altare di San Giuseppe, che custodisce una copia dello Sposalizio della Vergine, poichรฉ l’originale, rubata dalle truppe napoleoniche nel 1798, รจ conservata nella Pinacoteca di Brera.
Le opere realizzate a Perugia
Intanto la fama dell’artista iniziรฒ ben presto a diffondersi in tutta l’Umbria; giunse cosรฌ nel capoluogo umbro: Perugia. In cittร gli venne commissionata la Pala Colonna, per la chiesa delle monache di Sant’Antonio e nel 1502-1503 la Pala degli Oddi, commissionata dalla famosa famiglia perugina per la chiesa di San Francesco al Prato. Nel 1503 l’artista intraprese molti viaggi che lo introdussero nelle piรน importanti cittร italiane quali Firenze, Roma e Siena. Ma le commissioni dall’Umbria non tardarono ad arrivare: nel 1504 venne commissionata la Madonna con il Bambino e i santi Giovanni Battista e Nicola, definita Pala Ansidei.
Nello stesso anno firmรฒ a Perugia l’affresco con laย Trinitร e Santi per la chiesa del monastero di San Severo, che anni dopo Perugino completรฒ nella fascia inferiore. Opera di cruciale importanza fu la Pala Baglioni(1507) commissionata da Atalanta Baglioni per commemorale i fatti di sangue che portarono alla morte di Grifonetto, suo figlio. L’opera fu realizzata per la chiesa di San Francesco al Prato a Perugia. Nella pala l’urbinate rappresentรฒ l’indescrivibile dolore di una madre per la perdita del figlio e il vitale slancio di turbamento, attraverso una composizione monumentale, equilibrata e studiata nei minimi dettagli.
Trinitร e Santi. Affresco. Cappella di San Severo, Perugia
Raffaello divenne il pittore di riferimento per le piรน grandi e importanti famiglie perugine come i degli Oddi, gli Ansidei e i Baglioni, affermandosi come un grande artista di rilievo; nel contratto della sua opera, lโIncoronazione della Vergine, per la chiesa delle monache di Monteluce, venne citato come il miglior maestro presente in cittร . Raffaello morรฌ il 6 aprile del 1520 di febbre ,provocata, come precisa Vasari, ยซda eccessi amorosiยป. Questo anno ricorre il cinquecentesimoย anniversario dalla morte. Raffaello fu al vertice della stagione artistica del Rinascimento, portando la sua pittura ai massimi livelli di bellezza e armonia. Giovanni Paolo Lomazzo scrisse: ยซRaffaello aveva nel volto quella dolcezza e quella bellezza dei tratti che tradizionalmente si attribuiscono a nostro Signoreยป.
Visse la sua vita con grande impegno e continuitร , donando alle generazioni future il suo incredibile talento e la sua preziosa arte, tanto da meritarsi giร in vita lโappellativo di divino.
Tresa, Rio Maggiore, Moiano e Maranzano sono i quattro affluenti dell’Anguillara, l’immissario artificiale del lago Trasimeno costruito nel 1958 nel territorio prospiciente la parte sud del Lago, progettato sia per immettere acqua nel Trasimeno in crisi idrica sia per regolare le portate verso l’esondante lago di Chiusi.
Il canale dell’Anguillara fa parte di un sistema idrografico che collega il Trasimeno a quattro torrenti (Tresa, Rio Maggiore, Moiano e Maranzano) che, seppur scorrendo in gran parte in Umbria, appartengono a loro volta al bacino idrografico del toscano e confinante lago di Chiusi.
L’intero apparato idraulico presenta un sistema complesso, formato da chiuse con paratoie metalliche, un laghetto di raccolta acque, ponti, caselli idraulici, sifoni e canali derivatori, regolando cosรฌ l’afflusso dei quattro adduttori verso l’Anguillara e, in relazione alla situazione idrologica, le loro acque possono essere deviate verso il Trasimeno (tramite l’Anguillara) o verso il lago di Chiusi (tramite l’immissario Tresa che รจ alimentato a sua volta dai suoi tre affluenti sopracitati). L’intercettazione delle acque dei quattro torrenti a favore dell’Anguillara avviene prima che il Rio Maggiore, il Moiano e il Maranzano affluiscano nel Tresa, immissario del lago di Chiusi.
I torrenti Pescia e Paganico sono rimasti gli unici immissari naturali del Trasimeno, dopo che Papa Sisto V, nella seconda metร del XVI secolo, fece deviare il Tresa e il Rio Maggiore verso il lago di Chiusi, cercando cosรฌ di ridurre i continui allagamenti spondali del Trasimeno causati dall’eccessiva escursione del livello dell’acqua durante i periodi piovosi.
Lo zero idrico del Trasimeno
Intorno al 1960 il Tresa e il Rio Maggiore vennero ricollegati al bacino lacuale umbro tramite l’Anguillara, questa volta per scarsitร d’acqua e rischio di impaludamento del Trasimeno. Nel medesimo periodo e per lo stesso motivo entrarono a far parte dell’attuale sistema idrografico, tramite opere idrauliche dโintercettazione e derivazione, anche il Moiano e il Maranzano. Attualmente, a fronte dell’incessanti esigenze idriche del Trasimeno, l’adduzione dell’Anguillara, seppur importante, risulta spesso insufficiente ad appagare il bisogno d’acqua del lago piรน antico d’Italia.
Infatti, lo zero idrometrico del Trasimeno, tranne per un recente e brevissimo periodo, รจ sempre risultato un obiettivo quasi utopistico, portando con sรฉ una serie di problematiche a cui ancora oggi si sta cercando una soluzione, specie per un bacino che presenta un ecosistema delicatissimo e un precario equilibrio ecologico.
Il Trasimeno รจ da sempre una culla di civiltร , dove cultura, tradizioni, arte, storia e natura, si esaltano e si mostrano in tutta la loro bellezza ai visitatori del vecchio e attrattivo lago etrusco Tarsminass che, anche fosse solo per questo, andrebbe maggiormente protetto e preservato… ma questa รจ un’altra storia. Al contempo, sulla costa orientale del Trasimeno, nei pressi del panoramico borgo di San Savino di Magione, c’รจ il canale emissario, regolatore delle acque lacustri in uscita… e questa anche รจ un’altra storia.
In un momento delicato come quello che stiamo vivendo, al pari di ogni altra situazione di crisi imprevista e drammatica, il senso civico รจ spesso uno dei primi pilastri a traballare, minacciato da paura, egoismo, dalla piรน negativa e distruttiva accezione di spirito di autoconservazione.
Non รจ cosรฌ per gli organizzatori del progetto Donna Vede Donna, pronti a ricordarci che รจ proprio la solidarietร la chiave per restare uniti e per contribuire, ognuno secondo le proprie possibilitร , a fronteggiare una calamitร come il Covid19 per cui ancora non abbiamo che armi spuntate. La lodevole iniziativa, partita dagli organizzatori Marco Pareti e Stefano Fasi, ha giร devoluto la prima somma raccolta in favore del reparto di terapia intensiva dellโospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, cosicchรฉ si possano integrare tutte quelle tecnologie e dispositivi medici necessari allโassistenza dei pazienti affetti da Coronavirus.
Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia
La comunitร non si รจ certo tirata indietro di fronte alla possibilitร di aiutare non soltanto i malati, ma anche i medici, gli infermieri, i ricercatori e gli operatori ospedalieri che tutti i giorni affrontano il virus in prima linea. Gli organizzatori, nel ringraziare tutti coloro che hanno dato il proprio contributo – in particolare i giovani come Filippo Fasi, Diego Ciangottini e il gruppo sportivo di calcio a 5 e a 7 di Pieve di Campo โ confermano che la raccolta donazioni continua e aggiungono ยซAbbiamo bisogno di tutti e dobbiamo rimanere uniti per sconfiggere questo terribile nemico invisibile. Ogni piccolo contributo potrebbe fare la differenza nell’aiutare ad aiutareยป.
E allora, basta solo cliccare GoFundMe e lasciare il proprio contributo. Nella stessa pagina potrete anche leggere i ringraziamenti pervenuti dallโAzienda Ospedaliera di Perugia a questo encomiabile progetto che, nato da una mostra fotografica internazionale e itinerante affiancata da versi come da specifici incontri incentrati su tematiche riguardanti lโuniverso femminile, sta facendo di tutto per aiutare il prossimo e preservare quel senso civico che sempre ci ha contraddistinto come esseri umani.