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“Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi”

È quello che diceva l’androide Roy Batty, interpretato dall’attore Rutger Hauer, nel celebre soliloquio della scena finale del film Blade Runner di Ridley Scott.

La frase entrò fin da subito nella storia del cinema. La stessa cosa avrebbe potuto dire la secolare quercia, detta del Pentimento, che il 31 ottobre 2018 è crollata. A tenerla in piedi era rimasto solo un lembo di tronco attaccato a due radici: la maggior parte della base non era più radicata in quanto gravemente ammalata da tempo.
Un forte vento l’ha spinta a terra e ha decretato la sua fine. La quercia era uno degli Alberi Monumentali del Trasimeno e uno dei 54 dell’Umbria; si trovava in località Giorgi, nel Comune di Castiglione del Lago, tra la Cappella devozionale dedicata a Santa Margherita e la strada asfaltata che ricalca il percorso dell’antica via medievale Romea Germanica, a suo tempo solcata dai moltissimi pellegrini e viandanti provenienti dal Nord-Est Europa e diretti verso la Santa Sede.

 

La Chiesetta e la Quercia del Pentimento
La Chiesetta e la Quercia del Pentimento

La storia di Santa Margherita

L’antico albero era legato alla storia della Santa: lì infatti, nel 1274, grazie al suo cane, Margherita aveva trovato assassinato il suo amato Arsenio, con cui conviveva more uxorio e aveva avuto un figlio. Era stato ucciso nell’ambito delle faide guelfo-ghibelline.
In quel momento ci fu la svolta della sua vita: perduto il suo grande amore e rifiutata dalla propria e dalla famiglia di lui, diede inizio a un percorso di fede, che iniziò a Cortona presso i Frati Francescani, fatto di assistenza ai malati e opere di carità. Un percorso che la vide impegnata fino alla sua morte. Margherita, nata a Laviano in provincia di Perugia, è stata proclamata Santa nel 1728.
Il binomio Margherita e Quercia del Pentimento, per l’immaginario popolare, è sempre stato intangibile e indissolubile e sarebbe bello se continuasse in qualche modo a esistere.
Infatti, recentemente, una giovane quercia è stata piantata nello stesso posto di quella andata perduta e una parte del tronco della vecchia pianta è stato posizionato nel piazzale antistante la Chiesetta, a ricordo dell’evento.
Parlando con le persone del luogo è stato riferito che ci sono delle idee o perlomeno delle sane intenzioni di produrre dei manufatti artigiani o delle opere artistiche, con il legno residuo della devota ma ormai perduta quercia.

Altri giganti

L’albero caduto, era un gigante di una bellezza straordinaria: era alto circa 18 metri, con una circonferenza alla base di circa 4 metri e una chioma di circa 20 metri. Gli altri monumentali lacustri censiti sono una roverella in località Montecolognola, un pino domestico in località Zocco (purtroppo recentemente caduto anch’esso a causa di un forte vento) e una roverella vicino a Zucconami-Sanfatucchio. Nel territorio del Trasimeno ci sono molti altri alberi secolari che a oggi non sono stati ancora ufficialmente censiti, come il pluricentenario agrifoglio di Paciano o il millenario olivo di Villastrada.
Loro sì che hanno visto cose, cose che noi umani…

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Marco Pareti

Giornalista pubblicista, si definisce etrusco, in quanto nato nella Capitale da padre umbro di Tuoro sul Trasimeno e madre toscana di Cortona. Appassionato di foto, cinema, storia e viaggi, è attratto dalla cultura enogastronomica dei luoghi visitati e dagli usi e costumi locali. Laureato in Pedagogia, ha scritto libri, ideato e organizzato eventi e mostre. Per AboutUmbria Magazine scrive di eventi e territorio.