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Aldo Rossi e la piazza Nuova di Fontivegge

Parlando di recente con una mia cara amica che ha deciso di trascorrere le sue vacanze in Umbria, mi sono trovata a dare consigli su itinerari locali a tema design! Pensando a quali tappe potessero essere più curiose e interessanti, non ho potuto far a meno di mescolare il design all’artigianato e all’architettura, sfaccettature di un unico grande ambito fatto di manualità, progettualità e creatività che caratterizza fortemente il territorio umbro.

Uno scorcio di piazza Nuova

 

Durante la nostra chiacchierata, la mia amica è rimasta piacevolmente sorpresa dalla quantità di piccole e grandi realtà che operano in questi ambiti, ma, a dir la verità, ciò che ha trovato più interessante – specie per sua deformazione professionale! – è stata la figura di Aldo Rossi, architetto e designer che ha lavorato a Perugia redigendo, negli anni Ottanta, il progetto per la riqualificazione del quartiere Fontivegge, disegnando un nuovo volto per la ex Piazza del Bacio, oggi Piazza Nuova.
Racconto anche a voi ciò che ho raccontato a lei pochi giorni fa e vi lascio qualche indicazione per una breve escursione attraverso questa opera di architettura, la più importante della Perugia del Novecento.

L’itinerario

Lasciando l’automobile a Pian di Massiano e usufruendo del trasporto in Minimetrò, si può facilmente raggiungere il quartiere di Fontivegge che, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, ospita il complesso di edifici a uso direzionale e residenziale che abbracciano lo spazio della piazza.
Arrivando dalla stazione, si accede a questo spazio superando un’ampia scalinata; appena saliti, la sensazione che si prova è quella di essere estremamente piccoli, data l’imponenza delle costruzioni che circondano tale spazio urbano. L’occhio è subito rapito dall’edificio principale, un moderno tempio con orologio, caratterizzato da un massiccio colonnato con scalinata che, come una fortezza, domina l’area; ai lati, due altri edifici dal carattere fortemente razionale. Al centro della piazza troneggia una fontana dalle linee rette e dall’aspetto monolitico, oggi – ahimè – senza acqua. Completano la moderna acropoli altri edifici a uso residenziale e commerciale.
L’architetto accetta l’incarico nel 1983, progettando il tanto atteso centro direzionale. Nel decennio precedente era stato infatti annullato il concorso internazionale bandito dall’amministrazione comunale, poiché il progetto vincitore era sovradimensionato e oneroso per i tempi di crisi che correvano negli anni Settanta.

 

Ex piazza del Bacio e le ciminiere della vecchia Perugina

Le forme dell’architettura

Rossi, che è stato il primo italiano a vincere il Premio Pritzker per l’architettura, progetta una lunga piazza pedonale lastricata di mattoni che segue la pendenza naturale del terreno, caratteristica di molte piazze di centri storici umbri, con una fontana al centro. Cercando un dialogo e un’integrazione con il passato, Aldo Rossi – in questo come in molti altri progetti – fa uso di archetipi, forme geometriche elementari ricorrenti nella storia dell’architettura, facilmente riconoscibili e capaci di rendere il progetto sorprendentemente innovativo e tradizionale allo stesso tempo.
A tale proposito c’è chi ha voluto vedere in Piazza Nuova la riproposizione in chiave moderna di Piazza IV Novembre con la gradinata di San Lorenzo, Palazzo dei Priori e la Fontana Maggiore.
Le geometrie pure ed essenziali sono ricorrenti anche nei suoi progetti da designer; all’inizio degli anni Ottanta, Rossi si dedica a questo tipo di attività progettando per Alessi delle architetture in miniatura, realizzando poetici paesaggi domestici in piccola scala; il progetto Tea&Coffee Piazza è la concretizzazione di tale definizione.

Intrecci di storie, attività e progetti

Una storia ricca di contaminazioni, quindi. Vi lascio con un’ultima nota degna di attenzione: passeggiando verso il parco in quello che altro non è che un luogo di transito per molti dipendenti degli uffici della Regione Umbria, si nota una curiosa struttura conica a mattoncini risalente agli anni Venti, che ne spezza il rigore. È la testimonianza del suo originario utilizzo, destinato a una delle più importanti attività del perugino; questa torre a mattoncini è infatti un reperto di archeologia industriale: si tratta di una delle vecchie ciminiere della fabbrica di confetti e cioccolatini Perugina che occupò questo luogo dal 1915 (anno in cui, oltre alla produzione di confetti, entrano in funzione la linea di produzione del cacao in polvere e del burro di cacao) fino al 1965, anno del trasferimento al nuovo stabilimento industriale di San Sisto.
Il progetto originario, che comprendeva anche la costruzione di un teatro, non è mai stato completato e la Piazza Nuova di Rossi non ha mai ricoperto quel ruolo di moderna acropoli auspicato dai più all’epoca del progetto. Conserva però intatto il fascino di monumento.
«Ho sempre pensato all’architettura come monumento…solo quando essa si realizza come monumento costituisce un luogo». A. Rossi
Anche la Piazza Nuova di Rossi è destinata ad avere una nuova riqualificazione; proprio in questi giorni sono iniziati i lavori per l’attuazione di un progetto presentato dall’amministrazione comunale. Chissà se finalmente questo luogo riuscirà ad avere il tanto atteso ruolo sociale e urbano pensato da Rossi?

 

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