A cinquantโanni esatti dalla scomparsa dellโartista, Perugia torna a parlare di una grande donna: Emma Dessau Goitein, che visse gli ultimi anni della sua vita proprio lรฌ, nella cittร diย Perugino e Pinturicchio, nella cittร che conserva tuttโoggi alcune sue opere nelย Museo dellโAccademia di Perugia e nella Collezione regionale dellโUmbria,ย dove si trova anche una via a lei dedicata.
Per lโanniversario della sua morte, lโAccademia di Belle Arti Pietro Vannucci e il Comune di Perugia hanno voluto realizzare insieme una mostra per presentare una ricca ed eterogenea selezione di opere, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private; lโAccademia stessa ne conserva dieci.
Il percorso artistico e biografico
Allestita sotto forma di due percorsi, uno allโAccademia di Belle Arti, lโaltro al Museo civico di Palazzo della Penna, e visibile fino al 9 settembre, la mostra, a cura di Fedora Boco, Maria Luisa Martella e Gabriella Steindler Moscati, abbraccia un arco cronologico molto ampio: dalla formazione tardo ottocentesca agli ultimi lavori degli anni quaranta del Novecento. Le opere esposte rivelano lโarticolato percorso artistico e biografico dellโautrice, fortemente inserita nella scena internazionale e nelle vicende storiche e culturali del suo tempo.
Emma infatti nasce a Karlsruhe nel 1877 da una famiglia ebraica osservante. Fin da bambina รจ cosciente della propria vocazione artistica, infatti intraprende studi riservati allโepoca solo agli uomini e si interessa di politica. Emma rimane orfana di padre a soli sei anni e lโeducazione tutta al femminile, impartita dalla madre, riesce a conciliare il rispetto per la tradizione con la modernitร ; dunque influenza e condiziona fortemente lโartista che intraprende un iter formativo importante ed internazionale.
Nel 1901 si trasferisce in Italia, prima a Bologna e poi a Perugia, per amore di Bernardo Dessau. Questa unione, consapevolmente scelta a dispetto della tradizione ebraica che prevedeva matrimoni combinati, non ostacola Emma nel suo percorso dโartista.
Una quotidianitร mai banale
La famiglia, anzi, รจ una delle maggiori fonti dโispirazione della pittrice che, osservando i volti dei propri cari, riesce a riprodurne non solo lโimmagine, ma anche lโanima. I soggetti prediletti infatti sono i volti del marito Bernardo, assorto e concentrato, dei figli Fanny e Gabor, raffigurati nelle varie fasi della loro vita – oltre a quelli di altri famigliari come lโamato fratello Ernst – squarciando cosรฌ il velo di una quotidianitร mai banale. Un altro soggetto ampiamente rappresentato dallโartista รจ il paesaggio; in essi Emma si affida alla fresca impressione plein air, con il colore steso quasi a macchia. Ritrae spesso le ampie vedute delle alture di Monteluce, dove viveva e dipingeva e i luoghi che ospitavano le sue vacanze, mantenendo sempre una visione realistica della grandezza della natura.
I disegni e le xilografie
La sezione grafica invece รจ ospitata presso lโAccademia di Belle Arti e comprende disegni e xilografie che attraversano lโintera produzione artistica dellโautrice. La xilografia รจ sicuramente lโarte in cui Emma elabora il mondo religioso e culturale da cui proviene, rappresentando soggetti biblici e affrontando anche tematiche attuali.
ยซCon questa mostraยป ha evidenziato lโassessore alla cultura Severini, ยซprosegue il ciclo sugli artisti che animarono Perugia con la loro arte nel secolo scorso, testimoni di un fervore artistico che la caratterizzรฒ incisivamente. Emma, in accordo con le piรน aggiornate tendenze artistiche europee, produsse dipinti e incisioni di una intensitร struggenteยป.
Giulia Venturini
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