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Unโ€™artista europea a Perugia

di Giulia Venturini

A cinquantโ€™anni esatti dalla scomparsa dellโ€™artista, Perugia torna a parlare di una grande donna: Emma Dessau Goitein, che visse gli ultimi anni della sua vita proprio lรฌ, nella cittร  diย Perugino e Pinturicchio, nella cittร  che conserva tuttโ€™oggi alcune sue opere nelย Museo dellโ€™Accademia di Perugia e nella Collezione regionale dellโ€™Umbria,ย dove si trova anche una via a lei dedicata.

La palla d’oro, 1932. Olio su tela 164,8×231 cm. Perugia, Ente Santa Croce. Scuola d’Infanzia Santa Croce. Casa dei bambini Maria Montessori

 

Per lโ€™anniversario della sua morte, lโ€™Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci e il Comune di Perugia hanno voluto realizzare insieme una mostra per presentare una ricca ed eterogenea selezione di opere, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private; lโ€™Accademia stessa ne conserva dieci.

Il percorso artistico e biografico

Allestita sotto forma di due percorsi, uno allโ€™Accademia di Belle Arti, lโ€™altro al Museo civico di Palazzo della Penna, e visibile fino al 9 settembre, la mostra, a cura di Fedora Boco, Maria Luisa Martella e Gabriella Steindler Moscati, abbraccia un arco cronologico molto ampio: dalla formazione tardo ottocentesca agli ultimi lavori degli anni quaranta del Novecento. Le opere esposte rivelano lโ€™articolato percorso artistico e biografico dellโ€™autrice, fortemente inserita nella scena internazionale e nelle vicende storiche e culturali del suo tempo.
Emma infatti nasce a Karlsruhe nel 1877 da una famiglia ebraica osservante. Fin da bambina รจ cosciente della propria vocazione artistica, infatti intraprende studi riservati allโ€™epoca solo agli uomini e si interessa di politica. Emma rimane orfana di padre a soli sei anni e lโ€™educazione tutta al femminile, impartita dalla madre, riesce a conciliare il rispetto per la tradizione con la modernitร ; dunque influenza e condiziona fortemente lโ€™artista che intraprende un iter formativo importante ed internazionale.
Nel 1901 si trasferisce in Italia, prima a Bologna e poi a Perugia, per amore di Bernardo Dessau. Questa unione, consapevolmente scelta a dispetto della tradizione ebraica che prevedeva matrimoni combinati, non ostacola Emma nel suo percorso dโ€™artista.

 

Foto di famiglia

Una quotidianitร  mai banale

La famiglia, anzi, รจ una delle maggiori fonti dโ€™ispirazione della pittrice che, osservando i volti dei propri cari, riesce a riprodurne non solo lโ€™immagine, ma anche lโ€™anima. I soggetti prediletti infatti sono i volti del marito Bernardo, assorto e concentrato, dei figli Fanny e Gabor, raffigurati nelle varie fasi della loro vita – oltre a quelli di altri famigliari come lโ€™amato fratello Ernst – squarciando cosรฌ il velo di una quotidianitร  mai banale. Un altro soggetto ampiamente rappresentato dallโ€™artista รจ il paesaggio; in essi Emma si affida alla fresca impressione plein air, con il colore steso quasi a macchia. Ritrae spesso le ampie vedute delle alture di Monteluce, dove viveva e dipingeva e i luoghi che ospitavano le sue vacanze, mantenendo sempre una visione realistica della grandezza della natura.

I disegni e le xilografie

La sezione grafica invece รจ ospitata presso lโ€™Accademia di Belle Arti e comprende disegni e xilografie che attraversano lโ€™intera produzione artistica dellโ€™autrice. La xilografia รจ sicuramente lโ€™arte in cui Emma elabora il mondo religioso e culturale da cui proviene, rappresentando soggetti biblici e affrontando anche tematiche attuali.
ยซCon questa mostraยป ha evidenziato lโ€™assessore alla cultura Severini, ยซprosegue il ciclo sugli artisti che animarono Perugia con la loro arte nel secolo scorso, testimoni di un fervore artistico che la caratterizzรฒ incisivamente. Emma, in accordo con le piรน aggiornate tendenze artistiche europee, produsse dipinti e incisioni di una intensitร  struggenteยป.

 

Autoritratto, 1935. Olio su tela, 64×49,5 cm. MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna

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