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Stroncone, splendido borgo posto a guardia della valle ternana, nel Palazzo municipale ospita un tesoro di rara bellezza. Si tratta dei Corali, nove codici miniati risalenti al XIV secolo rivelatisi fondamentali non solo per arricchire la storia della paleografia musicale, ma anche quella dellโ€™arte.

Per Corali di Stroncone si intendono nove codici miniati su pergamena, databili intorno al XIV secolo, che furono rinvenuti nel 1883 dallo storico Luigi Lanzi in due chiese collegiate, quella di San Michele Arcangelo e quella di San Nicola. Formavano il Graduale e lโ€™Antifonario custoditi nelle due collegiate e alcuni lasciti testamentari inerenti alla loro realizzazione ci dicono che furono commissionati in piรน fasi, dal 1325 circa al 1400. Ma perchรฉ sono cosรฌ preziosi?

 

Libri per lโ€™officium chori

I libri corali erano codici di grandi dimensioni (alcuni, aperti, potevano raggiungere anche i 50 centimetri dโ€™altezza e i 60 di larghezza) fatti per essere appoggiati su grandi leggii a beneficio dellโ€™ufficiatura quotidiana del coro. Contenevano infatti le parti che dovevano essere cantate, scritte in lettere gotiche, e la notazione musicale. I Salmi, i Versetti, le Antifone e cosรฌ via erano solitamente scritte in minuscola nera, mentre le rubriche in minuscola rossa. Ma la vera meraviglia erano le lettere capitali, riprodotte coi colori piรน disparati e ornate da fregi e decorazioni pittoriche ispirati a scene bibliche e sacre.

I Corali di Stroncone non sono da meno e ci consentono di ammirare preziose miniature istoriate e arricchite di lamine in oro zecchino attribuibili, secondo alcuni studiosi, alla stessa mano che dipinse anche parte degli affreschi di San Pietro a Terni, tale e misterioso Maestro della Dormitio Virginis.

Un libro per ogni occasione

Ai corali venivano dati nomi diversi in base allโ€™uso: i nove di Stroncone si dividono infatti tra Graduali e Antifonari. I primi prendono probabilmente il nome dai gradini dellโ€™altare e contengono un certo numero di versetti che veniva cantato tra lโ€™Epistola e il Vangelo, mentre i secondi contenevano i canti per le ore diurne e per quelle notturne. Lโ€™Antiphonarium, tradizionalmente, si divideva infatti in nocturnale e in diurnale e vesperale: il primo conteneva mattutino e laudi, mentre nel secondo confluivano la prima, la terza, la sesta, la nona, vespro e compieta.

 


I preziosi codici miniati sono custoditi nel Palazzo comunale, aperto dal lunedรฌ al venerdรฌ dalle 9 alle 12.

Stroncone rappresenta lโ€™Umbria nellโ€™edizione 2024 de โ€œIl Borgo dei Borghiโ€, il format legato al programma Kilimangiaro in onda su Rai3. รˆ possibile votare la cittadina umbra fino al 17 marzo 2024. CLICCA QUI PER VOTARE.

Stroncone รจ un borgo medioevale (fa parte dei Borghi piรน Belli dโ€™Italia) arroccato su uno sperone di roccia e domina dallโ€™alto la valle ternana, ai confini tra Lazio e Umbria. รˆ probabile che lโ€™insediamento sia sorto nellโ€™Alto Medioevo, tra i secoli VII-VIII, a partire da una torre dโ€™avvistamento posta a guardia dellโ€™asse viario che collegava la via Flaminia e uno dei tracciati secondari della Salaria.

 

Stroncone

 

Stroncone conserva, quasi inalterato, lโ€™aspetto di un borgo fortificato medievale. Appena fuori le mura, in Piazza della Libertร  (entrata principale della cittadina) si puรฒ ammirare la cinquecentesca fontana delle Tre Tazze. Il Museo di Storia Naturale, sotto la piazza, custodisce al suo interno numerosi reperti che narrano la storia del territorio dal Giurassico fino al Pleistocene. La porta Principale, o Maggiore, immette in Piazza San Giovanni, dove si trovano il pozzo medievale, con relativa cisterna sottostantee, e lโ€™Oratorio di San Giovanni Decollato, un autentico gioiello di arte barocca, che conserva affreschi raffiguranti storie della vita del Santo.
Allโ€™interno del borgo, caratterizzato da stradine strette e tortuose, sorge la chiesa di San Nicolรฒ che si affaccia su un ampio sagrato, un tempo sede delle assemblee popolari: al suo interno si puรฒ ammirare una tavola dellโ€™Incoronazione della Vergine, opera di Rinaldo di Calvi, uno dei migliori allievi dello Spagna.

 

Palazzo Comunale

 

Il Palazzo Comunale, formato dallโ€™unione dellโ€™antico Palazzo dei Priori del XIII secolo e del Palazzo Apostolico, costruito intorno al 1500, custodisce al suo interno numerose opere dโ€™arte, tra cui i preziosi Corali di Stroncone, nove codici liturgico-musicali su pergamena databili al XIV secolo, arricchiti da pregevoli miniature. In Piazza della Torre si affaccia lโ€™oratorio della Madonna del Gonfalone, mentre in Via Vici si trovano lโ€™omonimo Palazzo e la cappella di Santa Maria della Neve o della Porta di Sotto, che conserva al suo interno un altare del primo Barocco. Il Sacrario delle Armi, in Via Contessa, espone cimeli storici, armi bianche e materiale dโ€™armamento donato nel corso dei secoli dagli abitanti del borgo.

Poco fuori dal centro storico, si trova il Convento di San Francesco. Allโ€™interno della chiesa sono conservati affreschi del primo Quattrocento, tra cui una delle piรน antiche rappresentazioni di San Francesco e lโ€™urna con il corpo del Beato Antonio Vici, patrono di Stroncone. Nelle immediate vicinanze, si trovano il Monastero benedettino di San Simeone e i resti dellโ€™Abbazia di San Benedetto in Fundis.

 

Convento di San Francesco

 

Nei dintorni del borgo sorgono anche le 4 frazioni di epoca medievale: Aguzzo, Coppe, Finocchieto e Vasciano. Alle pendici del monte Macchialunga si trova la localitร  turistica de I Prati, unโ€™oasi naturalistica che offre la possibilitร  di praticare numerose attivitร  outdoor. Stroncone รจ meta di pellegrini: per il borgo passa La via di Francesco, Il cammino dei Protomartiri francescani e il Cammino di Santโ€™Antonio da Padova. Nel borgo si celebrano numerosi eventi legati alla tradizione locale e al territorio, come L’Agosto Stronconese, la Festa della Castagna e Pane e Olio. Prodotto tipico รจ il Pane di Stroncone, privo di sale ma estremamente gustoso e fragrante. Il territorio ha inoltre una plurisecolare tradizione olivicola e i castagni secolari di Cimitelle offrono gustosi marroni.

A colloquio con il presidente dei Borghi piรน Belli dโ€™Italia in Umbria, tra futuro e soluzione per evitare lo spopolamento di questi territori.

In questi ultimi anni, i borghi e le piccole realtร  stanno vivendo una nuova giovinezza. Sono tornati – soprattutto a livello turistico โ€“ molto di moda. La riscoperta del loro territorio, dellโ€™enogastronomia e della vita slow attraggono turisti,ma anche persone che decidono di abbandonare la cittร  e trasferirsi in questi luoghi di pace e tranquillitร . Tanti i vip – italiani e stranieri โ€“ che hanno scelto lโ€™Umbria come rifugio dal caos cittadino. Ralph Fiennes, Daniele Bossari e la moglie Filippa Lagerback, Colin Firth, Ed Sheeran, Paolo Genovese, Susanna Tamaro, Mario Draghi, Luca Argenteroโ€ฆ e tanti altri. Di queste realtร  abbiamo parlato con Alessandro Dimiziani, vicesindaco di Lugnano in Teverina e, dal 2020, presidente del Borghi piรน belli dโ€™Italia in Umbria. Lโ€™associazione โ€“ nata nel 2001- ha come obiettivo quello di proteggere, promuovere e sviluppare i comuni riconosciuti con tale denominazione; lโ€™Umbria รจ la regione italiana che ne ha di piรน, ben 30, e rappresentano un vanto e unโ€™attrattiva turistica anche dallโ€™estero. Un patrimonio da salvare e promuovere.

 

Alessandro Dimiziani

Presidente come prima cosa: quali sono i requisiti per entrare nellโ€™associazione dei Borghi piรน belli dโ€™Italia?

La popolazione nel centro storico o nella frazione non deve superare i 2.000 abitanti, mentre nellโ€™intero comune non si puรฒ andare oltre i 15.000 abitanti. Il borgo inoltre deve avere una presenza di almeno il 70% di edifici storici anteriore al 1939 e offrire qualitร  urbanistica, architettonica e promozione del territorio. Va detto che sono gli stessi borghi che fanno la richiesta e poi un comitato scientifico valuta gli oltre 90 parametri e delibera lโ€™entrata del paese nellโ€™associazione.

Con Stroncone โ€“ entrato da poco โ€“ nella regione si contano 30 borghi. Un record italiano che fa superare le Marche, ferme a 29โ€ฆ

Proprio alcuni giorni fa cโ€™รจ stata lโ€™ufficializzazione di Stroncone con la consegna della bandiera dellโ€™associazione. Se consideriamo la grandezza del nostro territorio e il numero dei comuni inferiore rispetto alle Marche, la percentuale di borghi piรน belli รจ molto alta. Oltre a Stroncone gli ultimi entrati sono Monteleone dโ€™Orvieto nel 2019 e Nocera Umbra nel 2020.

La rivista americana โ€œThe Travelโ€ ha pubblicato da poco la classifica dei dieci borghi italiani preferiti dai turisti internazionali: al 9ยฐ posto cโ€™รจ Monteleone dโ€™Orvieto (unico umbro). Serve piรน marketing internazionale per lโ€™Umbria?

Sicuramente, anche se non siamo messi male. I nostri social sono tra i primi in Europa per visualizzazione. Da poco abbiamo anche realizzato un video promozionale che presenteremo il 7 dicembre a Citerna, in cui sono riuniti e illustrati tutti i borghi: questo verrร  utilizzato durante le presentazioni fuori regione.

 

Monteleone dโ€™Orvieto. Foto by Enrico Mezzasoma

Quanto รจ importante il turismo di ritorno?ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย 

รˆ importantissimo e da poco abbiamo creato un tavolo di lavoro per capire tutte le tappe da seguire e i vari passaggi da mettere in pratica.

Concretamente, come si svolge?

Abbiamo iniziato a lavorare sui registri comunali, chiedendo a ogni Comune di inviare i nomi dei concittadini residenti allโ€™estero: si รจ visto che la maggior parte si trovano negli Stati Uniti, in Brasile, in Belgio e in Lussemburgo, sono circa 2000 persone. Con un protocollo, lโ€™intervento del Ministero del Turismo e dellโ€™associazione Italiani nel Mondo cercheremo di contattarli. A gennaio poi verrร  organizzato un evento ad hoc a New York in cui sarร  presente la nostra associazione e quella degli Italiani nel Mondo. รˆ il primo passo per iniziare a capire come muoversi.

Il turismo nei borghi, in questi anni, รจ tanto di moda: come se lo spiega?

รˆ inutile negarlo, la pandemia ha dato una grossa mano. Nel 2020 cโ€™รจ stata unโ€™invasione, ovviamente positiva, che ha premiato il lavoro di valorizzazione fatto negli anni precedenti. Oltre allโ€™Italia turistica e famosa che tutti conoscono, cโ€™รจ unโ€™Italia da scoprire e da vivere, tra sentieri, prodotti tipici e cucina. Questo attira molto il turista, anche straniero; tra lโ€™altro lโ€™Umbria รจ lโ€™unica destinazione italiana entrata nella lista Best in travel 2023 stilata dalla Lonely Planet. Per il nostro Paese il turismo รจ una risorsa importantissima sulla quale si deve puntare al massimo.

Se avesse a disposizione un tesoretto, quali sono le prime cose che farebbe?

I primi interventi sarebbero rivolti al miglioramento dei servizi: sociali, sanitari, alle infrastrutture, ma anche alla connessione internet per lo smart working. Un borgo non puรฒ essere escluso da questo; il turista, ma soprattutto chi decide di restare, chiede navette o bus di collegamento con la stazione piรน vicina. Molto di questo ancora manca. A Lungano in Teverina, ad esempio, molti americani e danesi si sono innamorati del luogo, dei paesaggi e, grazie a uno statuto comunale, hanno avuto in dotazione degli uliveti e questโ€™anno per la prima volta hanno raccolto lโ€™oliva. Tutto questo รจ sicuramente un incentivo per restare nel territorio, ma i servizi devono essere presenti.

Ciรฒ serve ad arginare lo spopolamentoโ€ฆ

Combattere lo spopolamento – che รจ una vera piaga – รจ tra gli obiettivi dellโ€™associazione. Per noi รจ come una lenta morte, dovuta al decremento demografico e alla mancanza di lavoro che porta i giovani a lasciare il borgo per trasferirsi in cittร  o allโ€™estero. รˆ per questo che cerchiamo di bilanciare con il turismo di ritorno o con i nuovi residenti. Riallacciandomi alla domanda precedente, gli investimenti sarebbero fondamentali anche per la creazione di lavoro, in modo da incentivare i giovani a restare.

Potremmo raccontare lโ€™Umbria attraverso i borghi: ce nโ€™รจ uno che la rappresenta di piรน?

Tutti i borghi rappresentano lโ€™Umbria, poi ci sono quelli che attirano piรน come Trevi e Spello, ma ultimamente anche quelli meno conosciuti si stanno facendo notare. Lโ€™Italia, ripeto, deve puntare su queste piccole realtร  che sono un patrimonio fondamentale per il turismo, da nord a sud. In questo modo puรฒ primeggiare nel mondo.

 

Spello. Foto Enrico Mezzasoma

Ci sono in cantiere dei nuovi progetti?

Nel 2023 uscirร  la nuova brochure con tutte le informazioni sui borghi – edita da Corebook – anche in lingua cinese. Stiamo lavorando anche con le comunitร  energetiche per installare le colonnine di ricarica per auto e biciclette. Si punta a promuovere e portare avanti interventi a 360ยฐ con attivitร , eventi e festival, cercando di coinvolgere tutti.

Facciamo un gioco: per ogni borgo mi dica un aggettivo e una caratteristica che lo contraddistingue.

Acquasparta (Rinascimento umbro), Allerona (la porta del sole), Arrone (Valnerina), Bettona (etrusco-romana), Bevagna (le Gaite), Castiglion del Lago (il Trasimeno), Citerna (Borgo dei Borghi. Nel 2023 parteciperร  al programma di Rai3), Corciano (la costola di Perugia), Deruta (ceramica), Lugnano in Teverina (archeologia e biodiversitร ), Massa Martana (riscatto architettonico), Monte Castello di Vibio (il teatro piรน piccolo del mondo), Montecchio (olio e archeologia), Montefalco (Sagrantino), Monteleone dโ€™Orvieto (balcone su tre regioni: Umbria, Toscana e Lazio), Monteleone di Spoleto (altezza e bellezza), Montone (storia e architettura), Nocera Umbra (la rinascita della bellezza), Norcia (norcineria e tartufo), Paciano (vista sul lago Trasimeno), Panicale (arte e bellezza), Passignano sul Trasimeno (oasi di bellezza), Preci (scuola chirurgica), Sangemini (il bello sopra lโ€™industria), Sellano (le acque della Valnerina), Spello (colori), Stroncone (olio e architettura), Torgiano (vino), Trevi (fascia olivata), Vallo di Nera (enogastronomia ad alta quota).

 


Per saperne di piรน