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Il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio e l’Orto Medievale del complesso Monumentale di San Pietro a Perugia sono stati i suggestivi luoghi che hanno ospitato con successo la presentazione di Tante storie a Borgo Gioioso, composto da un audiolibro e un gioco per bambini dai 3 ai 10 anni. L’occasione? La Festa dei Nonni e della rassegna Umbria Libri.

 

foto di Lucia Magionami

Monte Castello di Vibio ha celebrato la Festa dei Nonni presso il Teatro della Concordia, con un grande successo di pubblico che ha registrato il tutto esaurito.
Con l’occasione è stato presentato Tante storie a Borgo Gioioso, un cofanetto contenente il gioco e l’audiolibro ispirato alla favola Avventure a Borgo Gioioso.
L’evento è stato inaugurato e patrocinato dal Sindaco del Comune di Monte Castello di Vibio, organizzato da Giuliana Sabatta, presidente dell’UniTre locale e ospitato da Edoardo Brenci, direttore del Teatro.

Foto di Stefano Fasi.

La presentazione, molto apprezzata e divertente, ha visto un gruppo di amici come interpreti.
Dal bravissimo attore Mirko Revoyera che, con una lettura recitativa, ha interpretato alcuni passi della favola, accompagnato sapientemente dal pianoforte del noto maestro Enrico Bindocci. Ne è nato un sintonico duetto che ha alternato alla voce recitante di Mirko le sonorizzazioni create ed eseguite da Enrico. Entrambi hanno rapito l’attenzione di grandi e piccini, catapultandoli nelle atmosfere incantate e gioiose del Lago Trasimeno descritte dall’autore della favola, Marco Pareti.

Foto di Stefani Fasi

Del gruppo di amici, la divulgatrice scientifica Irene Luzi ha raccontato, con un’esposizione divertente e spiritosa, certi comportamenti di alcuni rappresentanti dell’ecosistema lacustre, che poi sono diventati personaggi della favola in audiolibro e del gioco: Gamberello, Svassino, Tinchella e Canneto. Ha presentato Gianluca Galli di Morlacchi Editore.
All’interno del cofanetto ci sono una chiavetta USB, su cui è registrata la favola recitata da Mirko e sonorizzata da Enrico, e il gioco, composto da 28 carte, ideato da Mirko con il supporto della psicologa Lucia Magionami.
Tante storie a Borgo Gioioso di Marco Pareti, Mirko Revoyera ed Enrico Bindocci, con le illustrazioni di Sara Belia ed edito da Morlacchi, ha la finalità di stimolare la creatività e l’immaginazione del bambino ed è pensato come strumento ludico e didattico a supporto di nonni, genitori e insegnanti. I testi sono scritti con font ad alta leggibilità, adatto anche per le persone con D.S.A.
Il giorno dopo, la presentazione è stata replicata presso l’Orto Medievale di San Pietro a Perugia, in seno alla rassegna Umbria Libri. Anche qui il numeroso e divertito pubblico ha potuto apprezzare le fantastiche performance, a tratti esilaranti, del consueto gruppo di amici, a cui si è aggiunta Sara Belia, la bravissima illustratrice dei personaggi della favola lacustre.

Un libro di post-it collegati attraverso una favola: così lo definisce l’autore, ma Avventure a Borgo Gioioso è molto di più. Inno all’ecologia e al Trasimeno, è una splendida favola di formazione per bambini e non.

 

Borgo Gioioso è un borgo ideale attorno al lago. Lì si svolgono le avventure di Svassino e Gamberello, di Tinchella e Canneto, cui ne capiteranno delle belle.
Una favola ad alta leggibilità, in italiano e in inglese, per trasmettere l’amore e la passione per un territorio anche ai più piccoli, grazie a note e approfondimenti storici che gli adulti possono utilizzare per far conoscere le peculiarità del lago Trasimeno.
Abbiamo intervistato l’autore, Marco Pareti.

 

Come ti è venuta l’idea di scrivere un libro per bambini?
Ho una certa esperienza del lago e, parlando con le persone – soprattutto i più giovani – mi sono reso conto che molte cose non si conoscevano. C’erano addirittura luoghi di cui non si conosceva l’esistenza, ormai dimenticati. Era veramente un peccato, dal punto di vista della conservazione del patrimonio lacustre. Per questo, ho cercato di trasmettere un messaggio  – legato alla natura, alla storia, alle leggende, alle tradizioni e, in generale, alla cultura – attraverso uno strumento più semplice: una favola, ambientata sul posto, che potesse arrivare però anche ai cuori dei grandi.

 

Il sottotitolo sembra fare riferimento alla famosa poetica del fanciullino di Pascoli, e sembra riallacciarsi al filone capeggiato da Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. Perché hai scelto quel sottotitolo? Immagino che non sia solo per la presenza delle note.  
No, ovviamente. Come dicevo, cercavo uno strumento semplice che potesse raggiungere i bambini, ma anche i grandi. Quando ho immaginato il libro, ho visualizzato anche un nonno, davanti al caminetto, intento a leggerlo al nipote, oppure un genitore che, seduto su una panchina del lungolago, ne raccontasse le vicende al figlio. Ma ho immaginato anche un insegnante che, grazie alle note, diffonde la cultura anche verso altri adulti.

A proposito delle note: non temi che i bambini possano spaventarsi? Stesso discorso per l’appendice storica. 
No, non credo. Il libro ha una struttura ripartita che non ne interrompe la sequenzialità: la prima parte è la favola, seguita dalle note e anticipata dalle illustrazioni. Il primo impatto è quindi visivo, ma le note e l’appendice storica non disturbano, sono in realtà un valore aggiunto.

 

La scelta degli argomenti e del genere favola, insieme a quella del font ad alta leggibilità Biancoenero – in modo da non escludere chi soffre di D.S.A. – parlano di semplicità e benessere. È questa la sensazione che trasmette a te il Lago Trasimeno? 
Sì, me la trasmette anche la sola vista del lago. Sento di essere immerso nella storia e nella cultura, che si rivelano anche solo facendo una passeggiata. Basta vedere i pescatori pescare con tecniche vecchie di secoli o parlare con gli abitanti – ognuno di loro è un genius loci, posto l’egida del Trasimeno

 

L’ecologia è senza dubbio uno dei macrotemi su cui si fondano i diversi episodi. Deduco che per te sia un argomento importante.
Certo che lo è: il Trasimeno è un lago antico, laminare e con profondità minime, che si alimenta con acqua piovana e esigui inserimenti di altre acque interne. È dunque un sistema particolare, con un ricambio piuttosto basso, che richiede attenzione. Il rispetto della natura è fondamentale, tanto che in Avventure a Borgo Gioioso parlo di fosfati, nitrati e di biopastiche, affinché arrivi a tutti il messaggio che il Trasimeno è un luogo che deve essere conservato.

 

Come è nata la collaborazione con l’illustratrice Sara Belia? È stato difficile riprodurre fedelmente le imbarcazioni o le reti usate dai pescatori?
Prima di incontrare Sara, avevo altri contatti, ma lei aveva la mano giusta. Sara però era titubante: pur essendo un’illustratrice di professione, non si era mai cimentata in un libro. La lettura – poi ripetuta più volte, per rendere fedelmente i tofi, le barche e altre piccole caratteristiche del nostro lago – ha subito suscitato in lei lo spirito creativo, e alla fine ha accettato. Le illustrazioni rappresentano quindi la realtà, anche se rielaborata; quella raccontata dalle persone che vivono il lago che, raccontandosi, mostrano la bellezza del tesoro che si portano nell’animo.

Qual è il personaggio che preferisci?
Ai personaggi, soprattutto ai quattro principali, ne succedono di tutti i colori. Mettono così a nudo le loro paure e debolezze, le loro sensazioni; sicuramente però quello a cui tengo di più è Tarsminass, saggio regolatore dei ritmi lacustri, aiuta chi ha voglia di fare e acquieta gli animi.

 

Puoi raccontarci qualche aneddoto curioso legato al libro?
Una madre mi ha chiamato dicendomi: «Marco, tu mi hai creato un problema!» Alla mia richiesta di spiegazioni, mi ha raccontato che la figlia, che avrebbe dovuto accompagnarla a fare delle commissioni, si era rifiutata di staccarsi dalla lettura del libro. Doveva assolutamente finire di leggerlo. Voleva anche riconoscere i pesci e gli uccelli citati in Avventure a Borgo Gioioso – e approfonditi nelle note – su un poster che aveva a casa. Non l’ho detto alla madre, ma era quello che auspicavo il mio libro scatenasse nei lettori. (ride) Anche le associazioni turistiche e le scuole elementari e medie, infatti, hanno iniziato a usare il libro per i laboratori di scienze, così come per laboratori linguistici, anche per adulti che si accingono a imparare l’inglese. Si è pensato, per la primavera, di studiare dei percorsi storici che coinvolgano il lago e gli artigiani, e di usare il libro per preparare i partecipanti alla visita.


Avventure a Borgo Gioioso – Favola lacustre scritta per i grandi, ma da leggere quando si è ancora bambini

Marco Pareti

Illustrazioni di Sara Belia

Morlacchi Editore, Perugia 2018