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ยซHo iniziato la mia carriera con Pippo Baudo, sono portato per le dirette, ho scioltezza e naturalezza particolari, per questo mi sento a mio agio sia in televisione sia in teatroยป.

รˆ stata unโ€™intervista-chiacchierata molto lunga quella con lโ€™attore Guido Roncalli di Montorio, nato a Roma ma perugino di sangue e di adozione, forse perchรฉ cโ€™erano tante cosa da raccontare. La sua carriera infatti รจ corposa e ricca: televisione, cinema e teatro. Un attore completo che vanta ruoli nei maggiori film e fiction degli ultimi anni: da Gli equilibristi a Cetto cโ€™รจ,ย senzadubbiamente, da Permette? Alberto Sordi a I ragazzi dello Zecchino dโ€™oro, senza dimenticare DOC, I Medici, Rocco Schiavone, Lโ€™alligatore, In arte Nino e ovviamente The New Pope, solo per citarne alcuni. Una carriera lunghissima iniziata con Pippo Baudo nel 1992 e consolidatasi sempre di piรน nel corso del tempo, fino ad arrivare alla corte cardinalizia del Premio Oscar Paolo Sorrentino.

 

Guido Roncalli di Montorio

Guido la prima domanda รจ di rito: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?
รˆ un legame familiare molto forte. Mia nonna Antonietta Conestabile della Staffa era perugina, un quarto del mio sangue รจ umbro. A fine anni โ€˜70 da Roma, dove sono nato, ci siamo traferiti a Perugia, dove mio padre Francesco insegnava Etruscologia allโ€™Universitร . Ho studiato al liceo classico Mariotti di Perugia e ho frequentato il primo biennio di Scienze Politiche, che poi ho proseguito a Milano. Oggi vivo a Roma, ma i miei affetti sono ancora a Perugia. I miei genitori e le mie sorelle vivono lรฌ.

Comโ€™รจ iniziata la sua carriera?
Nella mia famiglia si รจ sempre respirata arte. Tutti abbiamo studiato uno strumento musicale: a 10 anni ho iniziato a suonare la chitarra e questo mi ha portato โ€“ non essendo affatto una persona timida โ€“ a esibirmi giร  in tenera etร . Poi, durante lโ€™universitร  a Milano, avevo degli amici che frequentavano il Piccolo Teatro Studio e da lรฌ mi sono appassionato alla carriera artistica, mettendo da parte quella diplomatica per la quale avevo studiato. La mia prima esperienza รจ stata in televisione: ho partecipato nel 1992 a Domenica In condotta da Pippo Baudo, vincendo un quiz di cultura generale.

Quindi รจ stato scoperto da Baudoโ€ฆ
In un certo senso. รˆ stata la mia prima apparizione nazionalpopolare. Sono persino finito in una domanda del Trivial Pursuit: ยซCome si chiama il super campione di Domenica In?ยป

Paolo Sorrentino, Gianni Boncompagni, Luca Manfrediโ€ฆ solo per citare alcuni dei registi con cui ha lavorato: comโ€™รจ stato essere diretti da loro?
Con Gianni Boncompagni ho lavorato nel 1997 nel varietร  Macao: lui รจ stato un genio, un grandissimo innovatore nel campo televisivo e radiofonico. Essere diretto da Paolo Sorrentino invece รจ come partecipare al Campionato del Mondo: mi sono ritrovato a lavorare negli studi di Cinecittร  di Federico Fellini con Jude Law e John Malkovich. Fino a quel momento avevo recitato in serie A, con Sorrentino invece รจ stato come partecipare alla finale del Mondiale! Con Luca Manfredi, oltre al film su Alberto Sordi โ€“ di cui sono orgogliosissimo – avevo giร  girato In arte Nino (in onda sabato 20 marzo su Rai1) il film sulla vita di Nino Manfredi – di cui il 22 marzo ricorre il centenario della nascita, celebrato da Luca con il libro Un friccico ner core e un documentario in onda su Rai2 proprio il 22 – e le cui riprese vennero fatte tra Narni e Terni. La famiglia Manfredi รจ da sempre legata allโ€™Umbria: la moglie di Nino, mamma di Luca, รจ Erminia Ferrari, del mitico Bar Ferrari di Perugia.

 

Guido Roncalli con Edoardo Pesce in “Permette? Alberto Sordi”

Ci racconti qualche curiositร  legata alla sua esperienza in The New Pope di Sorrentino…
Sorrentino รจ un genio creativo, anche lui รจ un innovatore. Il suo cinema รจ subito riconoscibile ed รจ meticolosissimo e sempre attento al particolare. Per me รจ stato un onore essere scelto in questo cast ed essere diretto da lui.

Dove si manifesta la sua precisione?
Le faccio un esempio. Io in The New Pope interpreto il cardinale Roncalli โ€“ รจ stato lo stesso regista a chiedermi di lasciare il mio cognome, cosรฌ da citare il vero cardinale Roncalli, poi diventato Giovanni XXIII โ€“ e indosso un abito completo, composto da diversi strati comโ€™รจ realmente un abito cardinalizio. Non si stratta di un costume di scena, ma di un vero abito di sartoria ecclesiastica. Al contrario, in altre produzioni puรฒ capitare che si indossi solo una parte di un costume, quella che poi verrร  inquadrata. Con Sorrentino ciรฒ non accade. Ho fatto piรน di una prova costume; questo รจ possibile grazie al budget di cui puรฒ disporre un Premio Oscar ma anche a una grandissima cura del dettaglio. Inoltre, durante le riprese, lo trovi arrampicato a scegliere lโ€™inquadratura perfetta o ti appare allโ€™improvviso per riprenderti in primo piano.

Come ha accennato, ha dei legami con papa Giovanni XXIIIโ€ฆ
Le origini della famiglia sono comuni e proveniamo dalla stessa zona bergamasca. รˆ un legame che risale a prima del โ€˜600, quando il mio ramo acquisรฌ il titolo di conte di Montorio. Ma tra papa Giovanni e mio nonno โ€“ che erano piรน o meno coetanei โ€“ รจ stato un legame piรน di amicizia che di parentela. Hanno fatto la carriera diplomatica insieme e sono rimasti in rapporti tra loro fino alla morte, mantenendo anche un continuo carteggio. Questa loro relazione, la porto in scena nello spettacolo teatrale Roncalli legge Roncalli in cui โ€“ accompagnato dal violoncello suonato da mio fratello Diego – racconto storie private, leggo lettere inedite e faccio vedere immagini dellโ€™archivio della mia famiglia legate a papa Giovanni. รˆ un recital che riporteremo in scena appena sarร  possibile.

 

Guido Roncalli con il fratello Diego nello spettacolo “Roncalli legge Roncalli”

Teatro, televisione, cinema: qual รจ il suo mondo?
Non si puรฒ fare una vera scelta. Ognuno ha le sue caratteristiche. Il teatro non perdona e il pubblico vede tutto. In televisione, nel varietร , devi essere capace di non pensare che dietro alla luce rossa della telecamera ci sono milioni di persone. Il cinema ha ancora altre caratteristiche: sei circondato da tante persone e la scena la puoi rifare, anche se io faccio sempre finta di essere in diretta per evitare di fare troppi ciak. Devo dire perรฒ che io sono portato per le dirette, ho scioltezza e naturalezza particolari, e per questo mi sento particolarmente a mio agio in televisione e in teatro.

Ha lavorato con tanti attori, tra cui Valerio Mastrandrea e Antonio Albanese: ce li racconti brevementeโ€ฆ
Valerio lo conosco da tanti anni, รจ molto naturale ed รจ raro che debba rifare molti ciak. Con Albanese ho girato Cetto cโ€™รจ, senzadubbiamente e mi sono molto divertito, perchรฉ la commedia รจ nelle mie corde. Antonio รจ simpaticissimo e ci conosciamo da molto tempo, ma al contrario di come puรฒ apparire, รจ molto riservato, gentile e mai sopra le righe. Certamente anche lui รจ geniale e originale.

Cโ€™รจ un personaggio che vorrebbe interpretare che ancora non ha fatto?
Mi piacerebbe cantare e suonare la chitarra anche in scena. Per esempio Georges Brassens, grande chansonnier e ispiratore di De Andrรฉ, sarebbe un personaggio che interpreterei volentieri, dato che conosco il francese.

In questi giorni รจ su un set: a cosa sta lavorando? Ci puรฒ anticipare qualcosa?
Ancora non posso anticipare nulla. Posso solo dire che si tratta di un film per la televisione che vedremo nella prossima stagione di RaiUno.

Quando รจ difficile lavorare in questo periodo di Covid?
Certamente non รจ facile, come non lo รจ per nessuno. Facciamo il tampone ogni settimana e restiamo nella bolla. E togliamo la mascherina solo al momento del ciak, come รจ giusto che sia.

A breve dove la vedremo?
Ho tre progetti in arrivo nei prossimi mesi. Buongiorno mamma, su Canale 5 con Raoul Bova, dove interpreto un magistrato amico del protagonista; La fuggitiva, con Vittoria Puccini, dove sono un direttore sanitario, รจ in arrivo su RaiUno; e Yara, film per Netflix sul caso di Yara Gambirasio, diretto da Marco Tullio Giordana, con Alessio Boni e Isabella Ragonese. Non voglio anticipare altroโ€ฆ

Se lโ€™Umbria fosse un film quale sarebbe?
Un film su San Francesco dโ€™Assisi.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?
Medioevo, meravigliosa, famiglia.

La prima cosa che le viene in mente pensando alla regione?
Campagna e riposo.

ยซLโ€™Umbria รจ un posto magico, pieno di bellezza e natura. รˆ una regione ricca di storia e suggestioneยป

Lโ€™Umbria puรฒ essere una bellissima terra dโ€™adozione. Lo sa bene Luca Argentero che vicino a Cittร  della Pieve ha una casa dove trascorre molto tempo e dove ha passato โ€“ in attesa della nascita della sua bambina โ€“ insieme alla compagna Cristina Marino, anche il lockdown. ยซConsidero lโ€™Umbria una patria dโ€™adozione, sono convinto che decidere di costruire una base qui sia stata una delle decisioni piรน felici della mia vitaยป ci ha confessato.
Lโ€™attore, che ritroviamo da stasera nei panni del medico Andrea Fanti nella fiction di Rai Uno DOC – Nelle tue mani, ha una relazione con lโ€™Umbria che รจ anche professionale. Qui infatti ha girato la serie Carabinieri che lo ha lanciato nel mondo della recitazione, e tre film: Lezioni di cioccolato 1 e 2 e Copperman, uscito proprio lo scorso anno. ยซOramai รจ un luogo che conosco piuttosto bene, spesso la giro anche come turista. รˆ un posto magico, pieno di bellezza e natura. Non manca anche il buon cibo, che รจ solo un corollario tipicamente italiano di una regione che emana una fortissima energia positiva, ricca di storia e suggestione. Se devessi descriverla in tre parole, per me l’Umbria sarebbe vera, forte e saporitaยป ci racconta lโ€™attore torinese.

 

Luca Argentero

Argentero nel camice di Doc

La fiction DOC – Nelle tue mani – in sette prime serate – racconta la storia del medico Andrea Fanti che, a causa di un trauma cerebrale, ha perso la memoria dei suoi ultimi dodici anni e, per la prima volta, si ritrova a essere non piรน il luminare di un tempo, ma un semplice paziente. Amputato di molti dei suoi ricordi, precipita in un mondo sconosciuto: famiglia, figli, amici, colleghi, tutti diventano improvvisamente estranei. Anche la sua carriera torna indietro: da primario a meno di uno specializzando. ยซIl mio orgoglio รจ sapere di aver fatto un prodotto di altissima qualitร . Ho cercato di capire cosa significhi passare dal ruolo di medico a quello di paziente. Questa serie insegna la velocitร  del mondo attorno a noiยป ha spiegato Argentero durante la conferenza stampa di presentazione della serie.

ยซIl set de Il Nome della Rosa era come una grande famiglia; ho avuto la fortuna di avere un grande rapporto con John Turturro e con tantissimi attori. Il mio รจ un lavoro che quando lo fai ti ruba la vita, ma che quando finisce ti manca moltissimoยป.

Ciak dopo ciak Luca John Rosati si sta facendo strada nel mondo del cinema. Lavora a Roma da 15 anni e ha affiancato, come aiuto regista, direttori del calibro di Ridley Scott, Gabriele Muccino, Carlo Verdone, Sam Mendesโ€ฆ solo per citarne alcuni. La sua ultima fatica รจ la serie tv internazionale Il Nome della Rosa, in onda in questi giorni su RaiUno, dove Luca ha aiutato il regista Giacomo Battiato. ยซDurante le riprese mi sono occupato di tutto. Ho scelto con il casting ogni singolo monacoยป. Con Perugia โ€“ย sua cittร  natale โ€“ย e lโ€™Umbria ha un rapporto di amore e odio e non si risparmia qualche tirata dโ€™orecchie.

 

Il cast de Il Nome della Rosa

Qual รจ suo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame di amore e odio. Mi piacerebbe fare qualcosa di concreto per la mia cittร  e la regione, sfruttando anche le mie conoscenze โ€“ย spero un giorno di poterlo fare. Perugia รจ la cittร  dove sono nato e mi dispiace vedere alcune dinamiche che non cambiano mai: si presentano sempre i soliti screzi โ€“ anche politici โ€“ che non portano nulla nรฉ alla cittร  nรฉ alla regione. Tutto questo lo dico e lo ribadisco, perchรฉ ho grande affetto per questi luoghi.

Concretamente cosa vorrebbe fare o cosa dovrebbero fare?

Innanzitutto, occorre parlarsi e trovarsi insieme: Regione e Comune dovrebbero andare nella stessa direzione. La cultura รจ una, รจ apolitica; lavorare divisi in questโ€™ambito non serve assolutamente a niente. Si fa un passo in aventi e due indietro. รˆ unโ€™analisi che faccio perchรฉ queste dinamiche le noto quando torno a Perugia: percepisco poco entusiasmo in cittร  e sembra sempre che non ci interessi nulla. รˆ un atteggiamento molto provinciale. Tutto questo lo soffro molto, perchรฉ sono una persona che si esalta in tutti i progetti che fa. Ripeto, la mia รจ una critica per cercare di spronare. La gente โ€“ ย non solo in Umbria โ€“ si dovrebbe riabituare alla cultura, interessare e la si dovrebbe vivere maggiormente.

Lโ€™Umbria nel suo piccolo ha comunque molti eventi culturaliโ€ฆ

Sรฌ, ma ne servono ancora di piรน. Va bene Umbria Jazz e tutti gli ospiti che attira, ma credo che le parti politiche, anche se opposte, dovrebbero โ€“ almeno sulla cultura โ€“ andare nella stessa direzione, senza pizzicarsi od ostacolarsi.

Come racconterebbe lโ€™Umbria solo con qualche inquadratura?

Lo farei attraverso il lago Trasimeno, il monte Subasio, Assisi e soprattutto immortalando il verde. I panorami che abbiamo noi sono unici. Anche il centro di Perugia รจ bellissimo e bisognerebbe mantenere questa bellezza anche nelle periferie, costruendo con molto piรน criterio e con buon gusto architettonico, come sta avvenendo ultimamente a Milano, per fare un esempio.

Parliamo ora del suo lavoro: quandโ€™รจ che ha messo piede per la prima volta in un set?

La mia prima volta รจ stata nel 2006 con la serie Roma dellโ€™HBO. Avevo appena finito la scuola di regia cinematografica.

Comโ€™รจ andata?

รˆ stato un impatto molto forte, anche perchรฉ si trattava di una produzione americana. Ho iniziato subito a livelli molto alti. Il set di Roma era grandissimo, la produzione molto importante, cosรฌ come gli attori: devo dire che รจ stato un bel debutto, ma allo stesso tempo molto impegnativo; spesso ci si svegliava alle 4 di mattina per girare e si tornava a casa alle 21.

Cosa fa in concreto un aiuto regista?

Il regista consegna una sceneggiatura e l’aiuto regista crea il piano di lavoro e di programmazione. Nelle produzioni americane siamo anche piรน di uno. Il primo aiuto regista รจ colui che crea la squadra, che prepara il set o che si occupa della chiusura di una strada se si deve girare unโ€™esterna. Io sono abituato a fare tutto, sono un jolly. Ad esempio, per Il Nome della Rosa con lโ€™addetto ai casting ho scelto ogni monaco, faccia per faccia.

Ha lavorato con grandi registi come Ridley Scott, Gabriele Muccino, Carlo Verdone, Sam Mendes e molti altri: cosa ha imparato da loro, cosa gli ha โ€œrubatoโ€ artisticamente?

Quello che mi ha colpito di loro รจ stata la grande umanitร  e la loro conoscenza della macchina cinema. Hanno un grande rispetto nei confronti di ogni singola maestranza, in un set ci sono tanti lavori, tutti importanti. Tutto deve funzionare perchรฉ i tempi sono sempre ristretti e, per questo, รจ fondamentale il rispetto per ogni lavoratore, dalla punta alla base della piramide. Nel cinema si ha che fare con tante e diverse persone, questo ti apre molto la testa, ti dร  una visione del mondo piรน ampia.

 

Luca John Rosati e Carlo Verdone

Lei ha preso parte come aiuto regista alla serie tv Il Nome della Rosa diretta da Giacomo Battiato: cosa si รจ portato a casa da questa esperienza?

Il set era diventato come una grande famiglia. Ho avuto la fortuna di avere un grande rapporto con John Turturro e con tantissimi attori italiani e stranieri, si era creata una squadra molto unita. Quando poi tutto รจ finito, ho sentito subito la mancanza: un impegno e un lavoro che quando lo fai ti ruba la vita, ma che quando finisce ti manca moltissimo.

รˆ soddisfatto del lavoro svolto?

Il prodotto รจ di alta qualitร  e sarร  sicuramente piรน apprezzato allโ€™estero che in Italia: non vedo lโ€™ora di vedere come sarร  accolto in Inghilterra. Noi siamo abituati a prodotti piรน scadenti e siamo un pubblico piรน tradizionale. Il successo che sta avendo non รจ poi cosรฌ lontano da serie piรน nazionalpopolari, non cโ€™รจ stato โ€“ finora โ€“ un risultato di pubblico sconvolgente.

Perchรฉ secondo lei?

Come dicevo siamo abituati a prodotti piรน scadenti e vedere Il Nome della Rosa crea quasi una sorta di disturbo rispetto alla semplicitร  narrativa e costruttiva di altre serie. Altre produzioni ti impongono piรน qualitร  e ciรฒ deve essere da stimolo, altrimenti le cose resteranno sempre come sono.

Ci racconti qualche curiositร  legata alla serieโ€ฆ

Le riprese realizzate a Perugia, ad esempio, sono state difficili: la mattina sembrava piena estate, poi nel pomeriggio รจ arrivato un acquazzone improvviso e abbiamo dovuto riprendere John Turturro con una luce totalmente diversa rispetto alle immagini giร  girate. Ma questo รจ il bello del cinema!

 

Uno scatto con John Turturro

Ha mai pensato di realizzare un film tutto suo?

Ho dei progetti, le idee sono tante, ma vorrei aspettare il momento giusto e capire se quello che ho in mente puรฒ funzionare. Qualcosa, sicuramente, verrร  fuoriโ€ฆ Va detto che, per fare un film, ci vuole tantissimo tempo e io in questo momento ne ho avuto veramente poco. Quando deciderรฒ, dovrรฒ fermarmi un attimo e lavorare a tempo pieno al progetto, dovrร  essere un prodotto forte al quale crederรฒ molto.

Cโ€™รจ un regista con il quale le piacerebbe lavorare?

Cโ€™รจ e ho giร  avuto il piacere di lavorarci: รจ Wes Anderson. Ho lavorato in un cortometraggio che si chiama Castello Cavalcanti, diretto da lui.

E un attore che vorrebbe dirigereโ€ฆ

Emilia Clarke รจ unโ€™attrice che mi piacerebbe dirigere. La conosco, ho giร  lavorato con lei in Voice from the Stone, film americano girato tra la Toscana e il Lazio. รˆ unโ€™attrice e una persona fantastica.

Come descriverebbe lโ€™Umbria in tre parole?

Pace, libertร , casa.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Le amicizie.

ยซTornare in Umbria per me รจ come prendere una boccata dโ€™ossigeno. Amo questa regione e il suo ciboยป

Camilla Ferranti si sta facendo sempre piรน strada nel piccolo schermo. Dopo le partecipazioni in Incantesimo, Distretto di Polizia, Angeli e Diamanti, Don Matteo e lโ€™Onore e il Rispetto, sarร  il prossimo anno lโ€™antagonista di Barbara dโ€™Urso nella nuova stagione della fictionย La dottoressa Giรฒ. Nata a Terni, da anni vive a Roma, ma una parte del suo cuore resta legata allโ€™Umbria. Un cuore che da poco tempo รจ stato rapito dallโ€™attore Christopher Lambert. Una love story nata per caso sul set della fiction e della quale Camilla parla sussurrando, quasi con timidezza.

 

Camilla Ferranti, foto by Melissa Marchetti

Camilla, la prima domanda รจ di rito: qual รจ il suo legame con lโ€™Umbria?

รˆ un legame di sangue, ci sono nata e cresciuta. Fino al liceo sono stata a Terni, poi lโ€™universitร  mi ha portato a Roma e lรฌ sono rimasta. I primi anni dopo aver lasciato la mia cittร  non sentivo il distacco, perchรฉ consideravo Terni una piccola realtร ; non ci stavo bene nemmeno per le mie ambizioni. Oggi torno sempre volentieri, apprezzo la cittร  e la regione: venire in Umbria รจ una vera e propria boccata dโ€™ossigeno.

Quindi torna spesso a Terni?

La mia famiglia vive lรฌ, per questo nei weekend o appena mi รจ possibile, torno in cittร , anche semplicemente per una cena: la cucina umbra mi manca molto.

Spesso gli umbri sono accusati di essere chiusi: lei vivendo fuori regione, percepisce questo?

Assolutamente no. Anzi, trovo che gli umbri siano un popolo molto aperto e alla mano. Sono accoglienti con le persone che provengono da fuori, cosa che non ho ritrovato nelle cittร  che ho girato per lavoro. Inoltre, lโ€™Umbria โ€“ anche con le sue pecche โ€“ รจ una regione dinamica e mi piace molto lโ€™idea che non abbia bisogno di chissร  quali grandi cose per star bene. Ultimamente mi sento molto nazionalista e legata alle mie origini, alla cultura e alla storia che ha lโ€™Italia: siamo un luogo e un popolo meraviglioso.    

A breve la vedremo nella serie La dottoressa Giรฒ con Barbara Dโ€™Urso: che ruolo ha?

Sono il direttore sanitario della struttura dove lavora la dottoressa Giรฒ che, in combutta con il primario del reparto, cerca di ostacolare i suoi piani: la dottoressa vorrebbe creare un centro dedicato alle donne che subiscono violenza โ€“ un tema tra lโ€™altro molto attuale โ€“ ma io, che rappresento la parte economica dellโ€™ospedale, penso soltanto ai soldi e ai miei interessi. In pratica sono la cattiva della serie.

Quindi รจ un personaggio negativo?

รˆ una donna che pensa solo alla carriera, รจ una pronta a tutto, che si mette sempre dalla parte del piรน forte e del potere. Non รจ certamente una che si fa mettere i piedi in testa: puรฒ sembrare una pedina, ma รจ una donna molto risoluta e sicuramente determinata. Avrร  anche una redenzioneโ€ฆ   

Si rivede in questa descrizione o lei รจ lโ€™esatto lโ€™opposto?

Sono anche io una donna determinata, ma non sono una carrierista: non sacrificherei mai la mia vita privata e non farei mai cattiverie per raggiungere i miei obiettivi. Giocare sporco non fa per me, sono una persona onesta e sto bene con me stessa se riesco a raggiungere i miei traguardi per merito e con le mie forze. Ciรฒ non toglie che se cโ€™รจ da giocare e combattere lo faccio tranquillamente. Sono attratta dal successo โ€“ lo ammetto – e sono molto ambiziosa, perรฒ gioco onestamente.     

Quando andrร  in onda la serie?

Non si sa ancora con certezza, ma probabilmente all’inizio del 2019.

Camilla Ferranti, foto by Melissa Marchetti

Questa esperienza televisiva le ha portato anche lโ€™amore, sul set ha conosciuto lโ€™attore Christopher Lambertโ€ฆ

Non parlo molto della mia vita privata, posso dire che cโ€™รจ una bella storia. รˆ stato un incontro inaspettato, non pensavo nemmeno che potesse accadere, io ero concentrata sul mio lavoroโ€ฆ ma le cose belle arrivano quando meno te le aspetti! 

Ho letto che vi sposerete il prossimo anno…

Non voglio dire nulla a riguardo.

Cosโ€™ha in cantiere Camilla per il futuro?

Ho diversi progetti lavorativi, sia nel cinema sia in televisione. Sono ancora top secret.

Tornando allโ€™Umbria, come la descriverebbe in tre parole?

Genuina, rude, vera.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regioneโ€ฆ

Verde e tranquillitร .

ยซTerence Hill ristruttura il parco comunale della cittadina umbra dovโ€™รจ nato il padreยป

don matteo

Terence Hill nel film “Il mio nome รจ Thomas”

 

Che lโ€™Umbria fosse cara a Terence Hill, nome dโ€™arte di Mario Girotti, รจ ben noto. Don Matteo รจ un successo italianoย e lโ€™Umbria insieme a lui รจ la vera protagonista: da Gubbio a Spoleto, il prete detective fa entrare ogni settimana nelle case degli italiani le bellezze di questa terra.
Ma lโ€™amore dellโ€™attore per questa regione ha radici molto lontane. In occasione dellโ€™uscita del suo ultimo film Il mio nome รจ Thomas – nel quale รจ regista e protagonista – ha scelto proprio Terni per la prima nazionale e lโ€™incasso dellโ€™evento รจ stato destinato alla ristrutturazione dei giardinetti comunali della cittร  di Amelia, cittร  dove รจ nato suo padre. Lโ€™attore tornerร  ancora a vestire i panni del sacerdote nella dodicesima stagione di Don Matteo, che sarร  sempre ambientata a Spoleto con qualche incursione nelle zone terremotate della regione.

Il ritorno al cinema

Dopo anni di successi televisivi, lโ€™attore torna protagonista sul grande schermo con un film di ambientazione western, genere per il quale รจ diventato un volto iconico grazie a titoli come I quattro dellโ€™Ave Maria, Il mio nome รจ Nessuno e Lo chiamavano Trinitร , uno dei molti film interpretati in coppia con lโ€™amico Bud Spencer. E proprio a lui Terence Hill dedica questo suo nuovo lungometraggio. ยซHo pensato a questo film per dieci anni. Volevo unire una parte della storia scritta da Carlo Carretto con quella di una giovane donna, inserendo elementi di avventura, divertimento e dramma. Il film vuole essere contemporaneo, ma allo stesso tempo evocare una sensazione epicaยป, spiega Terence Hill.

 

Veronica Bitto e Terence Hill

Il film

Il mio nome รจ Thomas, uscito nelle sale il 19 aprile, รจ una storia on the road tra la Spagna e l’Italia, in cui Thomas, in sella alla sua motocicletta, affronta un viaggio solitario verso il deserto. Durante i preparativi, perรฒ, incontra la giovane Lucia, che sconvolgerร  tutti i suoi piani. Thomas, a causa di Lucia, si ritrova in una situazione rocambolesca e, per proteggere la ragazza, deve affrontare e mettere al loro posto due delinquenti. Quando finalmente riesce a raggiungere il traghetto diretto a Barcellona, Lucia, con una scusa, si imbarca insieme a lui.
Dopo qualche giorno, finalmente di nuovo solo, viaggia con la sua Harley Davidson verso il deserto. Qui trova un posto ideale: un altopiano circondato da montagne che si affaccia su un grande canyon, dove decide di sostare. Si stabilisce in un piccolo paese abbandonato in stile far west per vivere a contatto con la natura.ย  Presto perรฒ Lucia decide di raggiungerlo e stravolgere ancora una volta la sua quiete. Atmosfere western, polvere, deserto fanno da sfondo a un emozionante viaggio on the road che celebra la vita e lโ€™amicizia e dove non potevano mancare omaggi alle epiche risse (โ€ฆe le famose padellate!) dei film del passato.