Tornano le giornate dedicate alle famiglie e ai musei della Valle Incantata il progetto che mette in rete tutti gli attrattori culturali del territorio ternano. Questo esperimento del coinvolgimento delle famiglie, sta riscuotendo un buon successo soprattutto perchรฉ, oltre al valore culturale che racchiude, si crea quella opportunitร di trascorrere una giornata insieme a scoprire le bellezze locali che magari ancora non conosciamo.
Il terzo appuntamento a Lugnano in Teverina (domenica alle ore 10.30), dopo quello dedicato al Museo Civico, ci porta a scoprire il mondo della biodiversitร con la collezione mondiale degli olivi Olea Mundi. Un tempio naturalistico dove ci sono ben 1200 olivi di 400 varietร diverse con piante che provengono da ben 21 paesi del mondo. E qui che il CNR di Perugia e il Parco Tecnologico Agroalimentare dellโUmbria 3-A, studiano il comportamento di queste piante e tutto il loro mondo.
Arriva lโautunno: stagione ideale per chi ama camminare, non fa troppo caldo e si cammina bene. Dedicato agli appassionati di trekking รจ Il cammino dei borghi silenti: un nuovo percorso di 86 km, aperto da poco.
Il Cammino si snoda nella zona poco conosciuta dei monti Amerini (cioรจ di Amelia) nellโUmbria meridionale e segue il profilo dei monti Croce di Serra e Melezzole. Siamo in un angolo remoto della regione, coperto di boschi di lecci e soprattutto di castagni, con resti di monasteri sulle parti piรน alte dei suoi rilievi e circondato da una vera corona di borghi poco abitati, da cui il nome silenti.
Il cammino dura 4 giorni e i camminatori hanno a disposizione B&B, agriturismi o strutture comunali tipo ostello per riposare dalle fatiche del percorso. A Santa Restituta รจ stata aperta il 25 agosto la nuova struttura comunale con letti, docce e cucina attrezzata.
Il punto di partenza e di arrivo del circuito รจ il borgo di Tenaglie, panoramico e bello: venne scelto dai Romani, quelli dellโimpero, per costruirvi una villa, di cui restano tracce di mosaici. Comunque chi seguirร il percorso dei monti amerini godrร di panorami inattesi che abbracciano buona parte dellโItalia Centrale, si muoverร sui fianchi della montagna in mezzo a boschi di castagni che danno ottimi marroni e si immergerร nella civiltร del castagno.
Il percorso
ยซDel maiale non si butta nienteยป รจ un vecchio modo di dire che vale per l’animale, ma anche per lโalbero del castagno. Se cโรจ un albero versatile quello รจ proprio questo. Le foglie secche servivano per riempire i materassi – meglio un materasso con le foglie secche che fanno rumore quando ti giri, piuttosto che dormire sulla nuda terra. E le traversine dei treni? Erano fatte di castagno perchรฉ resiste bene alle intemperie e allโusura. Poi si deve aggiungere la fame: intere popolazioni si sono salvate mangiando castagne e pane di farina di castagne, con aggiunta di farina di ghiande. Per non parlare dellโuso di quel bel legno per fare porte, finestre, tavoli e manici di attrezzi agricoli. I poveri devono la vita al castagno e… ai benedettini. I benedettini erano un mix tra i volontari di oggi e i missionari; ovunque andassero costruivano il loro monastero, ben isolato, e la loro legge era ora et labora, prega e lavora. Il lavoro li ha sempre portati fuori dal monastero a contatto con le popolazioni locali.
Il castagno
Nella zona di Avigliano Umbro, Santa Restituta, Melezzole, Toscolano e Morre, borghi attraversati dal Cammino dei Borghi Silenti, quei santi uomini venuti per costruire eremi e monasteri trovarono popolazioni che sopravvivevano a mala pena e che non sfruttavano adeguatamente i terreni. Loro, i monaci, vivevano sulla cima dei monti Amerini, mentre il popolo viveva nei borghi sottostanti. Tra i monasteri e i borghi cโerano, e ancora ci sono, interi fianchi di colline coperti di castagni. I benedettini si resero subito conto che quei terreni erano propizi alla crescita dei castagni cosรฌ, rimboccandosi le maniche, si misero a insegnare ai villici lโarte di coltivare il castagno ma soprattutto lโarte di innestarlo. Unโarte sopraffina e delicata perchรฉ trasforma una pianta selvatica in unโottima pianta da marroni. Purtroppo questa รจ unโattivitร che ormai sta sparendo: lโuso che si faceva del legno di castagno รจ stato soppiantato da altri materiali. Le traversine della ferrovia sono di cemento, gli infissi sono in alluminio o in PVC, i tavoli li produce lโIKEA con mescole diverse, gli attrezzi agricoli non si fanno piรน in casa.
Per i comuni della zona del circuito la Sagra della castagna รจ comunque un importante appuntamento annuale, una tradizione alla quale purtroppo questโanno si dovrร rinunciare a causa del Coronavirus. Tuttavia, percorrendo quel circuito in autunno puรฒ capitare di trovare sul terreno dei marroni e si possono certamente gustare piatti a base di castagne nei vari ristoranti e locande sparse un poโovunque.
Zona di impatto, durante la Seconda Guerra Mondiale, di ben due aerei, il Monte Tezio conserva oggi dei veri e propri gioielli archeologici, testimoni di un passato in cui gli elementi naturali venivano piegati ai bisogni dellโuomo.
Dopo aver facilmente percorso il sentiero boschivo – prima tra alberi decidui e poi tra maestosi abeti – e aver oltrepassato il Rifugio dellโAssociazione Monti del Tezio, si aggira il versante meridionale del Tezino fino alla Croce di Migiana. Si supera una seconda croce, quella di Fontenova e, godendo della vasta magnificenza dei prati di vetta, si giunge nei pressi di un anfiteatro a pianta circolare, definito da una muratura in pietrame.
ร questa la neviera di cui si trovano, nei documenti cittadini, numerose richieste di appalto per la gestione del ghiaccio, materia che, prima dellโinvenzione del frigorifero, doveva essere estremamente preziosa tra gli esigui rilievi di questa parte di Umbria. Il tetto di questa struttura, creata sfruttando un avvallamento della superficie erbosa, รจ da tempo crollato, ma si intravedono ancora gli archi che lo sorreggevano e che permettevano quindi la protezione della neve qui costipata, la quale, in estate, dopo essere stata tagliata con lโascia, veniva trasportata a dorso di mulo negli ospedali e nelle ricche case del capoluogo perugino.