Papa Francesco ha acquistato terre in Umbria? Cosรฌ sembra. Sembra, ma in realtร si tratta di una fake news, anche se tutto lascia credere il contrario.
Terre che fino al 1860 sono state sotto la giurisdizione dello stato della Chiesa adesso sono Del Papa. Un chiarimento si impone. Del Papa รจ il nome del titolare di una societร che si chiama Terre Del Papa, la quale ha acquistato allโasta circa 300 ettari di terra nella zona del castello di Sismano, ad Avigliano Umbro. Papa Francesco non รจ della partita.

Quercia ballerina
Non รจ piรน della partita nemmeno il principe Corsini, che ha venduto allโasta quelle terre che un suo antenato aveva acquistato allโAsta della Candela nel 1607. Trecento ettari sono tanti e visti dallโalto sembrano immensi. Il colpo dโocchio si ha arrivando da un tratto della via Amerina: si esce dal bosco dopo la salita, dopo aver superato un ponte romano, dopo aver incontrato una quercia molto insolita che crede di essere un rampicante. Potenza della natura: insetti, parassiti e clima hanno trasformato una possente quercia in una gaia ballerina. Comunque, finita la salita si raggiunge la chiesetta della Mestaiola e lรฌ si apre un panorama vastissimo che spazia da Todi a Terni, dai monti Martani al Terminillo.
Una nuova coltura di olivi
Su quelle terre si costruisce il futuro per rilanciare lโolio italiano. Il futuro ha lโaspetto di olivi piccoli, ma innumerevoli. Del Papa ne ha fatti piantare 400.000, rigorosamente allineati, che scendono da tutti i lati delle colline. Si tratta di un nuovo cultivar che non cresce molto, rimane piccolo favorendo la raccolta delle olive con le macchine. Questo cultivar ha delle caratteristiche totalmente diverse dai tradizionali olivi umbri. Non solo รจ piccolino, ma cresce e va a frutto in due anni soltanto, perรฒ avrร vita breve: ventโanni. Il panorama umbro cambierร molto passando dalla visione degli olivi secolari a questi giovanetti di corta esistenza. Il panorama cambierร , ma giร tante volte รจ cambiato. Allโepoca di San Francesco gli olivi erano pochi, poi a metร Ottocento Papa Pio IX ne ha fatti piantare 362.000. Poi รจ stata la volta della vigna. Venticinque anni fa il Sagrantino era un solo un vino locale, adesso รจ diventato famoso e le vigne si sono moltiplicate. Poi cโรจ stata la coltivazione estesa del tabacco, che adesso รจ molto ridotta. Insomma, lโaspetto della natura selvatica e addomesticata varia con il clima e con lโeconomia delle zone.
Questi piccoli olivi rappresentano il nuovo che avanza anche dal punto di vista dellโirrigazione. Il nostro clima รจ sempre piรน secco e il sole implacabile fa evaporare lโacqua dโirrigazione. La societร che gestisce queste piante ha introdotto una tecnica dโirrigazione copiando quello che la natura fa giร spontaneamente a Pantelleria. Le vigne di Pantelleria non vengono mai irrigate perchรฉ il terreno che sopra รจ polvere, venti centimetri piรน giรน รจ umido. La vigna cresce bene malgrado la siccitร e i venti fortissimi che battono lโisola.

Olivi Del Papa
La leggenda di Eurosia
Il terreno tra Avigliano Umbro e il Castello di Sismano si prestano a introdurre la nuova tecnica di irrigazione. Questi olivi saranno bagnati mediante sub-irrigazione, cioรจ lโacqua arriverร alla pianta da sotto terra, cosรฌ manterrร il terreno umido e in inverno non gelerร . Lโestremante nuovo si congiunge con lโestremamente antico di Pantelleria.
La zona รจ inoltre ricca di leggende, in particolare quella della Mestaiola di Santa Eurosia. La cappellina che si incontra viaggiando lungo la via Amerina รจ dedicata alla santa spagnola o forse slava Eurosia.
La leggenda vuole che, mentre i Saraceni sui monti Pirenei avevano giร cominciato a torturarla, sia scoppiato un violento temporale e un fulmine sia caduto vicino alla ragazza senza farle niente. I Saraceni si spaventarono, ma continuarono il lavoro e la decapitarono. Da allora Eurosia, divenuta santa, รจ considerata la protettrice della grandine e dei fulmini e basta dire il suo nome per sedare le tempeste. Quindi la presenza della cappellina รจ quanto mai idonea per assicurare la sopravvivenza del nuovo impianto.