I sensi dei Ceri

La Festa dei Ceri si svolge a Gubbio il 15 maggio di ogni anno e si è sempre celebrata dalla morte di Sant’Ubaldo (16 maggio 1160) in avanti. Ma quali sono le emozioni e le sensazioni che vivono gli eugubini durante questo giorno? Qualcosa di unico, che accende tutti i sensi.

Voglio darvi il mio senso dei ceri, ma senso in senso letterale (scusate la ripetizione). I ceri sono – se permettete – una sinestesia reale, cioè un accendere più sensi (tutti in questo caso) nello stesso momento.

Questo aspetto viene sublimato secondo me durante l’Alzata. Ho avuto la fortuna di fare parte di quella muta che per prima mette in posizione eretta il cero. Ebbene, lì tutti i sensi sono sollecitati: la mano che tocca il legno della stanga; le rondini che garriscono, il rumore della folla, i rintocchi del Campanone; l’odore del sudore di chi ti sta vicino e quello del legno bagnato.

Alzata dei Ceri

Il sapore qual è. Vi chiederete? È quello della tensione e delle emozioni, un sapore in bocca che non si ritrova in nessun cibo e in nessuna bevanda. E poi i sensi si mischiano, altre sollecitazioni si aggiungono: il suono sordo, netto, chiaramente udibile della brocca che si rompe, il vibrare dei passi pesanti sulla pavimentazione, il boato della folla, il tuo sguardo sulle persone che si aprono a lati come il Mar Rosso della Bibbia, il contatto con il legno da una parte e con la mano del tuo bracciere dall’altra: legno e pelle, sudore, emozione, urla e il silenzio…

The following two tabs change content below.

Simone Zaccagni

Ultimi post di Simone Zaccagni (vedi tutti)