La nomina, assegnata dalla azienda produttrice del celebre robot Da Vinci, è riservata a medici specialisti con comprovata esperienza in robotica e numerosi anni di utilizzo di questa innovativa tecnologia.
In una precedente intervista avevo chiesto al dottor Saverio Arena, direttore della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, se avrebbe preferito un riconoscimento personale per il suo lavoro o il Cosenza (di cui è grande tifoso) in serie A. Con molta diplomazia e sincerità aveva risposto: «Più che un premio personale, mi piacerebbe un riconoscimento per tutta la squadra che lavora con me. Fermo restando che nella mia vita non mi dispiacerebbe veder giocare il Cosenza in serie A».
In questi giorni, il proposito personale si è avverato: è stato infatti nominato a Strasburgo tutor europeo del Centro di Formazione per il robot Da Vinci. Per il Cosenza in A invece dovrà ancora avere pazienza, i tempi si sono addirittura allungati: dalla B, quest’anno è retrocesso in C.

Per il dottor Arena, questa nomina europea è un traguardo importante che lo porta a ricoprire un incarico prestigioso a livello internazionale (solo tre sono i professionisti in Italia) dopo aver già ricoperto il ruolo di tutor a livello italiano. La prestigiosa responsabilità gli permette di essere un punto di riferimento per i medici europei interessati a perfezionare le proprie competenze nell’utilizzo del robot Da Vinci, uno degli strumenti più avanzati per la chirurgia robotica. «Per il loro utilizzo l’azienda Intuitive (che produce questi sistemi chirurgici) prevede dei corsi di formazione, che loro chiamano TR (training), con l’obiettivo di fornire un diploma, una sorta di passaggio di esperienza su determinati argomenti. A questo si aggiungono le formazioni in proctor che sono in sede: io vado da loro o loro vengono da me. Questa nomina mi dà la possibilità di essere docente di gruppi di chirurghi – di ginecologi nel mio caso – durante i corsi che si tengono nei diversi centri di formazione – in Italia sono a Milano, Napoli e Torino. Il mio obiettivo sarà quello di condividere le mie conoscenze, contribuendo a migliorare le pratiche chirurgiche e a promuovere l’innovazione in ginecologia attraverso l’utilizzo di questa straordinaria tecnologia» ci spiega.
Il racconto del dottor Arena
Rispetto alla chirurgia tradizionale, quando utilizzo il robot sono distante dalla paziente: mi trovo seduto davanti a una console che ha due joystick veri e propri. Tramite questi joystick e i pedali gestisco gli strumenti che si trovano all’interno dell’addome: gli strumenti di manovra vengono inseriti da un assistente che si trova accanto al tavolo operatorio e collegati alle braccia del robot. Poi, attraverso degli oculari ho la visione in 3D – quindi molto profonda e molto dettagliata – di quello che accade all’interno della pancia, in pratica è come se fossi proprio al suo interno. La chirurgia robotica dà il vantaggio di poter fare dei movimenti assolutamente innaturali rispetto a quelli della chirurgia tradizionale perché gli strumenti ruotano a 360 gradi anche nel senso contrario al verso del braccio, con in più una qualità di visione eccellente per cui il dettaglio chirurgico è molto profondo. In questo momento possiamo considerare questa tipologia di chirurgia la più avanzata, anche se probabilmente, anzi sicuramente, in un futuro quanto più prossimo, l’unione con l’intelligenza artificiale permetterà di portare a termine operazioni ancora più innovative.

Agnese Priorelli

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