C’è chi storce il naso all’idea di un QR code inserito nei messaggi d’amore contenuti negli iconici Baci Perugina, simbolo del romanticismo incorruttibile, ultimo baluardo degli innamorati vecchio stile.
Senti l’amore è l’ultima trovata del colosso Nestlé, la nuova edizione speciale pensata per San Valentino 2025; per la prima volta le iconiche frasi d’amore si scoprono e si ascoltano inquadrando il QR code presente in tutti i cartigli della collezione. Un’accurata selezione di venti romantiche frasi da ascoltare e dedicare a chi si ama. Ma linnovazione non si ferma qui. L’ascolto è guidato, nella stessa matrice, dalle illustrazioni pop di Antonio Colomboni. “Quest’anno, abbiamo voluto far sentire le emozioni dei nostri Baci con tutti i cinque sensi” – spiega Chiara Richiedei, marketing manager Baci Perugina -. I pareri dei followers dello storico brand perugino (ora di proprietà del colosso Nestlé) sono contrastanti: da un lato gli indignati sostenitori dell’intoccabilità della tradizione, dall’altro i promotori della teoria evolutiva, entusiasti per la geniale campagna di marketing.
Coloro che conoscono la (vera) storia di Luisa Spagnoli, volitiva imprenditrice ante litteram e ideatrice del marchio Perugina e dei Baci, sanno che pochi personaggi nella storia sono stati più innovatori. Agli inizi del Novecento il marketing non esisteva ma lei già lo applicava intercettando le esigenze del mercato per trasformarle in prodotti mirati, tutti di successo: dai Baci per gli innamorati, alle caramelle Rossana per le bambine, alle Banane, per conquistare il gusto dei più piccoli, al Fondente Luisa per affrontare la carenza di zucchero durante le guerre.
C’è da dire che Luisa Sargentini fu anche fortunata ad essere affiancata da uomini che riconoscevano le sue capacità imprenditoriali e la aiutavano a realizzare i suoi sogni, un po’ folli per l’epoca. Così il marito Annibale Spagnoli condivise l’apertura del primo emporio poi laboratorio di confetti, confetture e cioccolato in via Alessi 23. Grazie alla famiglia Buitoni fondano insieme la Società Perugina ma fu solo grazie alle capacità finanziarie di Giovanni Buitoni, socio e amore segreto di Luisa che la piccola fabbrica conquisto i mercati internazionali. I figli, Aldo, Mario e Armando, dopo la guerra aiutarono la madre negli affari. Mario si dedicò alla moda fondando, negli anni Venti, la Angora Spagnoli, su idea della madre mentre Mario portò innovazione alla Perugina grazie alle campagne pubblicitarie legate ad artisti e pittori fino a pubblicizzare il marchio, dopo la morte della madre, attraverso un nuovo mezzo: la tv.
Cosa ne penserebbe Luisa Spagnoli del lancio dei Qr code?
A questo punto la risposta è quasi scontata. Ne sarebbe entusiasta ma forse, vivendo ai giorni nostri l’avrebbe proposto proprio lei, magari anche qualche anno prima. Avrebbe usato i QR code al posto dei pizzini per messaggiare con Giovanni? No, avrebbe semplicemente utilizzato WhatsApp! Chissà… Forse non avrebbe ceduto il marchio a una multinazionale o forse sì. Si sarebbe dedicata al nuovo interesse per la moda dei capi in lana dei conigli di angora che allevava? Probabilmente a un certo punto della vita si sarebbe dedicata ad aiutare i più deboli, come aveva sempre fatto nella vita, ideando il primo welfare per le dipendenti, asilo nido compreso. Non lo sapremo mai visto che ha abbandonato la vita nel 1935 a soli 58 anni. Grazie alle sue idee geniali Perugia è diventata un punto di riferimento internazionale del cioccolato.
È stato proprio un imprenditore perugino, Eugenio Guarducci, a raccogliere, trent’anni fa, la sua eredità morale costruendo, anno dopo anno, il successo dell’evento Eurochocolate, manifestazione che ha trovato la sua naturale evoluzione nella Città del Cioccolato – museo, fabbrica, choco shop e chocolate bar –. L’edificio che aprirà nella prossima primavera sorgerà in un’area di circa 2.800 metri quadri nell’ex mercato coperto, lo stesso che usava la Spagnoli per le sue merci, alle spalle del suo primo laboratorio. Il progetto è stato sviluppato da Destinazione Cioccolato Srl e prevede un investimento di circa sei milioni di euro interamente deliberati, grazie anche alla misura Italia Economia Sociale del Mimit (promossa da Invitalia) e al sostegno della finanziaria regionale Gepafin attraverso la misura Umbria Innova. Al capitale iniziale si aggiunge un ulteriore milione di euro raccolto attraverso la campagna di crowdfunding recentemente conclusa.
Per i curiosi che vogliono andare oltre la storia patinata per cogliere lo spirito eclettico dell’imprenditrice e la personalità tenace di Luisa Sergentini, vi lascio tre idee.
- Visitare il suo primo laboratorio in via Alessi, 23 rimasto intatto dalla data in cui la fabbrica si è trasferita a Fontivegge. Una full immersion nel suo mondo che vi permetterà di entrare in una dimensione spazio-temporale di grande suggestione. I locali sono sempre chiusi ma periodicamente è possibile effettuare una visita su prenotazione con Gran Tour Perugia.
- Leggere Luisa, scritto da Paola Jacobbi, prodotto da Aldo Spagnoli. L’ultimo libro dedicato all’imprenditrice è uscito pochi mesi fa, ispirato ad alcuni scritti di un ex dipendente della fabbrica.
- Assaggiare i cioccolatini prodotti dalla nipote omonima che li realizza secondo le ricette originali con materie prime d’eccellenza nel negozio in via Todi a Perugia, la Spagnoli Confiserie du Chocolat Perugia.

Rosaria Castaldo

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