Castello di Sorci, il Castello “più stregato” d’Italia, si arricchisce di un nuovo e affascinante pezzo di storia: il ritratto della sua “antica” proprietaria: Annalena Malatesta, moglie di Baldaccio d’Anghiari.
Il ritratto di Annalena Malatesta, un olio su tela delle dimensioni di 50×60 cm, realizzato dall‘artista tifernate Moira Lena Tassi, è ora esposto nel salone principale del Castello. Per il ritratto, Tassi ha scelto come modella la giovane e splendida Chiara Cirelli che, con la sua grazia e bellezza, ha incarnato perfettamente il personaggio di Annalena. La sua interpretazione ha conferito al dipinto una profonda carica emotiva, catturandone l’essenza, la dignità e la forza.
La figura di Annalena Malatesta, moglie di Baldaccio d’Anghiari, rivive così attraverso l’arte, offrendo ai visitatori del Castello di Sorci una nuova prospettiva sulla storia di questo luogo intriso di misteri e leggende. Il ritratto rappresenta non solo un omaggio a una donna di grande valore, ma anche un’importante aggiunta culturale per il castello e la comunità locale.
L’artista afferma: “Spesso vengo a Sorci a trovare Veronica Barelli, proprietaria del Castello, alla quale sono legata da una bellissima amicizia ed è grazie a lei che ho scoperto la storia di Annalena Malatesta, una delle più importanti figure spirituali del XV° secolo a Firenze che ancor oggi possiamo considerare un esempio di coraggio e generosità”.
Annalena e Baldaccio risiedettero in diversi periodi della loro vita al Castello, dove nacque il loro unico figlio. Dopo l’assassinio del marito e la morte precoce del figlioletto, Annalena si diede alle opere di carità e alla vita religiosa. In un’epoca dominata dagli uomini, affrontò molte difficoltà per costruire il convento destinato a dare rifugio alle vedove e ad aiutare i bisognosi, dimostrando una forza incredibile. Pietro Thouar ha elogiato il grande cuore di Annalena Malatesta con queste parole: “… prevenire i desideri, i bisogni delle Sorelle… soccorrere quante più infelici poteva, … e tutto senza investirsi d’ autorità, senza assumere titoli vani, questa era la sua vita, questo era il suo fine …”.
“Ne sono rimasta così colpita al punto da voler immortalare la sua straordinaria bellezza risaputa fin dalla sua giovinezza, in un dipinto”, continua Tassi.
“Nella casa dei Malatesta da Rimini era nata col fiore della bellezza; ogni suo pensiero era virtuoso, ogni speranza era bella. Dignitosa nel portamento più che leggiadria, maestà e verecondia recava nel volto…” così la descrisse Pietro Thouar riprendendo le istorie fiorentine di Macchiavelli. E nel romanzo storico pubblicato in questi giorni, dal titolo Baldaccio e Annalena, il cor gentile e l’invitta spada di Furio Thot, il protagonista Baldaccio parla in questo modo della sua futura sposa: “Quei capelli color dell’oro che ne incorniciavano il volto d’angelo, il suo sorriso pur se pudico come a una giovine vergine conviene, scioglie le ginocchia. S’io mai fossi stato dipintore come quel Piero che nelle stesse nostre terre nacque e avessi voluto ritrarre nostra Signora Maria Vergine Madre del cristo tal viso mi sarei immaginato per renderle il dovuto omaggio”.
Tassi afferma: “Non esiste nessun ritratto di Annalena Malatesta e sono molto felice di averlo realizzato, perché credo sia importante che la sua vita e il suo operato vengano riconosciuti e celebrati. E mi chiedo perché ad oggi non vi sia stata alcuna richiesta di beatificazione”. Ogni Castello suscita meraviglia, stupore e curiosità. Il Castello di Sorci è tutto questo e anche molto di più se si pensa alla leggenda del fantasma Baldaccio che attira visitatori da tutto il mondo, affascinati dalla sua storia e dai suoi misteri. Numerosi libri sono stati scritti sul celebre condottiero e uomo d’armi nato intorno al 1400, le cui doti sono vergate da un passo del Machiavelli, che ne descrive fierezza e abilità: “… uomo di guerra eccellentissimo, perché in quelli tempi non era alcuno in Italia che di virtù di corpo e d’animo lo superasse…” .
“Ogni volta che torno al Castello di Sorci rimango meravigliata dei suoi saloni, stanze e prigioni, tutti perfettamente conservati e sapientemente valorizzati da Veronica Barelli, proprietaria della fortezza insieme ai fratelli Alessandro ed Alberto”, spiega l’artista.
Il Castello ha ospitato turisti provenienti da ogni parte del mondo ma anche molte celebrità e artisti come Roberto Benigni, Sandra Milo, Luca Di Montenzemolo, Edwige Fenech, Pupi Avati, Alberto Burri, Bernardo Bertolucci. La star internazionale Monica Bellucci, originaria di Città di Castello, è tuttora una delle clienti più assidue insieme alla sua famiglia. Da ricordare che Roberto Benigni e il compianto Massimo Troisi hanno soggiornato per ben tre mesi per scrivere la sceneggiatura del film Non ci resta che piangere.
Redazione
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