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“Alla ricerca di Rose”, il film umbro con Valentina Lodovini e 60 under 10

«La pellicola ci presenta un territorio – quello dell’Alta Umbria – in un prossimo futuro dalle vesti post-apocalittiche, quindi gli scenari che vedremo saranno stravolti dalla realtà e condurranno lo spettatore alla scoperta di location conosciute, ma viste sotto una luce diversa, creando una distopia interessante».

“Alla ricerca di Rose” backstage

Potremmo già considerarlo un Guinness World Record il film Alla ricerca di Rose scritto e diretto dai due registi umbri Lorenzo Lombardi e Nicola Santi Amantini e prodotto dalla Whiterose Pictures nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e Ministero dell’Istruzione.
I protagonisti sono oltre 60 bambini under 10 e solo un adulto: l’attrice Valentina Lodovini. Il film – interamente girato in Umbria e che ha coinvolto le scuole del territorio, precisamente quelle del Comune di San Giustino (PG) sotto la Direzione Didattica Statale F.T. Bufalini – gioca su un mondo senza adulti composto da soli bambini e sul rispetto verso l’ambiente e la natura.
Alla ricerca di Rose narra di un ipotetico futuro prossimo (il 2029), dove un gruppo di bambini, dopo un evento misterioso, si ritrova a fare i conti con un mondo senza adulti, elettricità e tecnologia, e parte alla ricerca di colei che sembra essere l’unica donna rimasta in vita: Rose. I protagonisti della storia intraprenderanno un viaggio alla scoperta di loro stessi, di una natura incontaminata e alla ricerca di una figura materna. Il regista Lorenzo Lombardi ci svela il dietro le quinte e soprattutto com’è andata l’esperienza di dirigere un cast composto da piccoli attori emergenti.

Dirigere dei bambini è più o meno difficile rispetto agli adulti?

È una situazione completamente diversa. Veniamo da numerosi cortometraggi realizzati con bambini, ma questa è la prima volta che ci cimentiamo in un film vero e proprio con un cast completamente composto da bambini di 9 anni. È sicuramente molto più difficile, anche considerando il fatto che non sono dei veri attori e hanno un’esperienza della vita piuttosto breve. D’altro canto devo riconoscere che la loro spensieratezza, il loro mettersi in gioco completamente e l’impegno che hanno apportato durante le riprese sono stati impareggiabili. Si sono fidati delle nostre indicazioni, affidandosi completamente. Molti di loro si sono ritrovati in situazioni estranianti, come l’essere a capo di una spedizione o addirittura di una comunità. Hanno sperimentato esperienze nuove, che magari non avrebbero avuto modo di fare e in alcuni casi, la forza di volontà gli ha fatto superare anche alcune paure. Ad esempio, le vertigini quando hanno attraversato un vecchio ponte ferroviario a picco sul fiume, o imparato ad andare in bicicletta (per alcuni era la prima volta) durante le scene di raccordo fra una location e l’altra.

 

Backstage del film

Sono più disciplinati?

Sono stati molto ubbidienti, anche quando hanno dovuto recitare per numerose ore al giorno, magari in condizioni climatiche fredde, sempre cercando di rimanere sul pezzo per non perdere la concentrazione a ritmi di vere star.

Il film è anche un manifesto per l’Umbria?

Il film vuole essere anche questo: far conoscere i nostri paesaggi naturalisti, anche quelli meno battuti. Scenari che secondo noi sono affascinanti e perfetti per un film. Abbiamo girato anche un’intera sequenza di scene all’interno di Castello Bufalini di San Giustino e lo abbiamo scenografato in una chiave più unica che rara, perché nel film è il quartier generale di una banda di bambini detti Gli Orfani.

In che modo la racconta?

La pellicola ci presenta un territorio – in particolar modo quello dell’Alta Umbria – in un prossimo futuro dalle vesti post-apocalittiche, quindi gli scenari che vedremo saranno stravolti dalla realtà e condurranno lo spettatore alla scoperta di location conosciute, ma viste sotto una luce diversa creando una distopia interessante.

I bambini hanno partecipato anche alla stesura della sceneggiatura?

Con i bambini abbiamo realizzato lezioni teoriche e pratiche in classe, perché il progetto era volto anche all’insegnamento e alla conoscenza del cinema. Grazie a questo hanno scoperto cosa c’è dietro la realizzazione di un film, attraverso analisi di lungometraggi, backstage, lo studio della grammatica delle inquadrature e dei movimenti di camera, per poi arrivare anche ai casting. Tutto ciò li ha resi attori consapevoli sul set. Per quanto riguarda la sceneggiatura era impensabile realizzarla totalmente con loro, ma tramite laboratori creativi hanno dato gli incipit per il concept del film: un mondo senza adulti e perché? Sono quindi gli autori dell’idea che poi è stata, da me e N. Santi Amantini, elaborata in una vera e propria sceneggiatura, la cui stesura ha richiesto più di 2 mesi.

“Alla ricerca di Rose” richiama un po’ “Alla ricerca di Nemo”: c’è qualche legame o è solo coincidenza?

Il titolo del film prende senz’altro spunto da titoli blasonati come appunto Alla ricerca di Nemo o La ricerca della felicità o Alla fine arriva Polly, ma solo ed esclusivamente come sonorità e gioco di parole. La storia narrata in Alla ricerca di Rose è totalmente diversa da questi film, sia per contenuti sia per genere.

 

Il regista Lorenzo Lombardi con Valentina Lodovini

La presenza di Valentina Lodovini è sicuramente la ciliegina sulla torta…

La presenza di Valentina Lodovini è la torta! A parte gli scherzi… È stata una sorpresa inaspettata. Perché proprio il primo giorno di riprese ho avuto modo di parlare con lei e spiegarle il nostro progetto. Per noi sarebbe stato un sogno poterle regalare il ruolo di Rose. Sarà stata l’enfasi dell’inizio riprese o il fatto che alle volte i sogni si avverano, ma la storia le è piaciuta molto, e i temi toccati dal film li ha sentiti sin da subito molto vicini. Ha quindi accettato di partecipare e la torta è diventata così di sicuro molto più bella e buona!

C’è già una data d’uscita?

In questo momento siamo ancora in fase di post-produzione e non abbiamo una data confermata per l’anteprima del film. Stiamo lavorando sodo, ma non avverrà prima di ottobre/novembre 2023.

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Agnese Priorelli

Laureata in Scienze della comunicazione, è giornalista pubblicista dal 2008. Ha lavorato come collaboratrice e redattrice in quotidiani e settimanali. Ora collabora con un giornale online e con un free press. È appassionata di cinema e sport. Svolge attività di inserimento eventi e di social media marketing e collabora alla programmazione dei contenuti. Cura per AboutUmbria Magazine, AboutUmbria Collection e Stay in Umbria interviste e articoli su eventi.