Felice Fatati fu pittore della Scuola Ternana dalla poliedrica personalitร , nato ad Arrone il 23 febbraio del 1908 da una famiglia di medici e farmacisti (fu lui stesso medico pediatra); ereditรฒ probabilmente la sua vena creativa dal nonno materno, il pittore Giuseppe Fontana.
La sua formazione scientifica si sviluppรฒ, dopo la maturitร , presso la Facoltร di Medicina dellโUniversitร degli Studi di Perugia e, in seguito, a Roma dove, oltre a proseguire i suoi studi universitari, cominciรฒ a frequentare i cenacoli artistici della capitale.
Nel 1936 sposรฒ Maddalena Sigismondi da cui ebbe Viviana, lโamata figlia che chiamerร spesso con il nomignolo Kytta.
Partecipรฒ a mostre regionali e in una personale a Roma, dove un suo dipinto venne acquistato dalla Galleria Nazionale dโArte Moderna.
La morte della moglie, nel 1959, rappresentรฒ un doloroso spartiacque e un cambiamento radicale nella vita di Fatati. Da quel momento in poi si chiuse in una sorta di isolamento spirituale dedicandosi maggiormente alla sua attivitร di pediatra senza comunque abbandonare la sua vena creativa che lo vide autore di moltissime opere non solo grafico-pittoriche, ma anche letterarie, con poesie ed epigrammi.
La sua attivitร poetica รจ stata ricordata dal nipote Giuseppe Fatati nella pubblicazione del 2022 Novecento a fil di penna. La poesia di Felice Fatati che mira appunto ad approfondire lโaspetto meno conosciuto della poliedrica personalitร dellโartista.
Proprio come poeta infatti, Fatati ricevette premi importanti e nel 1975 le sue poesie vennero inserite nellโantologia Poeti Umbri, mentre nello stesso periodo alcune sue opere vennero esposte al Museo Nazionale di Varsavia.
Morรฌ il 21 dicembre 1977 a Terni, dopo 2 mesi dalla morte dellโadorata figlia Viviana.
Felice Fatati fu artista lontano dalla linea accademica, il suo linguaggio innovativo aderente alla Scuola Ternana lo portรฒ alla ricerca di nuove modalitร espressive.
I suoi dipinti e acquerelli testimoniano una pittura appassionata proiettata nel panorama artistico e letterario nazionale e internazionale del Novecento.
Attraverso i suoi disegni riuscรฌ a fare emergere la sua interioritร e religiositร : tratti sottili alternati a chiazze dโinchiostro svelano figure umane dalla grande plasticitร .
Amรฒ molto la sua terra che ricorre spesso nelle sue rappresentazioni (โAmo la terra, lโaria che respiro, i nostri bellissimi laghi, la nostra cascataโ) e in diverse opere si soffermรฒ sullโUmbria francescana e medievale che trova il suo apice nella serie di litografie dedicata al Cantico delle Creature (Biblioteca Tinarelli).