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Un circo itinerante per le vie di Terni, uno spettacolo teatrale, un cortometraggio in due lingue e tanti eventi. La città celebra San Valentino in diverse forme sotto la guida artistica dell’attore e autore ternano Stefano de Majo.

Il Circo dell’Amore è un corteo di artisti che, attraverso differenti discipline – dalla danza aerea alla giocoleria, dalla street band jazz alla clowneria – ha animato nei giorni scorsi le vie di Terni narrando, come degli antichi cantastorie pop, le vicende del Patrono. Oggi, 14 febbraio, il tutto si arricchisce con un’esibizione teatrale e la proiezione del cortometraggio (entrambi anche in lingua inglese) su San Valentino e la sua Valle Incantata.

 

The Enchanted Valley of Saint Valentine

Il cortometraggio scritto, diretto e interpretato da Stefano de Majo – prodotto da Teatro Acciaio, con il contributo dell’associazione Teatro Acciaio e Associazione Claudio Conti e il patrocinio del Comune di Terni – racconta le vicende di San Valentino e ripercorre, in un immaginifico viaggio nel tempo e nello spazio, l’intera storia degli antichi Umbri Naharki che vissero nel territorio ternano prima degli Etruschi e dei Romani. Infatti, ancor prima di Valentino in questa terra già si respirava l’amore grazie al Ver Sacrum – la primavera sacra – ovvero l’istituto migratorio che spingeva le giovani coppie di innamorati, dedite all’agricoltura e all’allevamento, a mettersi in cammino verso nuove terre da coltivare. Questo permise al popolo degli Umbri di estendersi nel segno dell’amore e della pace, senza far uso di armi, fino al Po e al Mare Adriatico, formando la cosiddetta Grande Umbria, come attestano autori come Scilace e Strabone, Dionigi d’Alicarnasso e Plino il Vecchio.
Il corto racconta anche la vita del Santo protettore degli innamorati che nacque a Terni: la leggenda vuole che avesse unito in matrimonio un soldato romano pagano di nome Sabino a una giovane cristiana ternana chiamata Serapia. L’unione tra i due giovani di religione diversa fu osteggiata dalle rispettive famiglie e punita dall’imperatore Aureliano, che sentenziò la condanna a morte del vescovo ternano.
La storia sembra anticipare di mille anni quella di Giulietta e Romeo di Shakespeare e richiama altre due figure di innamorati, Piramo e Tisbe, resi eterni dalla letteratura classica dei Greci prima e poi attraverso i versi in latino di Ovidio.
Con questa narrazione della durata di 12 minuti non vuole solo recuperare la storia del personaggio religioso, che fu un uomo di grande cultura del suo tempo, ma anche renderlo un moderno veicolo di in coming turistico del territorio ternano.

 

Tante le ispirazioni

Nella ricostruzione del Santo Valentino, nella doppia versione cinematografico e circense teatrale, di de Majo – reso in versione pop nel suo Circo dell’Amore così come nel cortometraggio – si fondono le vicende autentiche e sacrali del martire e la tradizione letteraria anglosassone, di Geoffrey Chaucer e Shakespeare, ma anche riferimenti a Edgar Allan Poe con le Valentine, cartoline d’amore che hanno contribuito a fare del santo umbro il protettore degli innamorati nel mondo. Non mancano anche riferimenti all’Amor Cortese o ai celebri versi di Dante per Beatrice, così come le libere rivisitazioni di autori contemporanei come quella del romanzo di Arnaldo Casali dal titolo La Rosa di Valentino.

Stefano de Majo nelle vesti di Valentino

In questo passo del testo teatrale e cinematografico di Stefano de Majo si fa riferimento ai due elementi tipici di Valentino, il vento e la rosa: infatti la leggenda vuole che un vento si levi ogni 14 febbraio nel ricordo della sua decapitazione, mentre la rosa è da ricondursi al fiore con cui Valentino omaggiò Sabino e Serapia ammonendoli di averne cura e di farne un simbolo del loro amore.

«…Prendete questa rosa, essa è il simbolo del vostro amore. Tenetela insieme con le vostre mani, in modo da restare uniti attraverso di lei. E abbiatene cura e guardatela sempre. Non guardate voi stessi ma la vostra rosa. Perché l’amore non è guardarsi l’un l’altro ma tutti e due nella stessa direzione. E non stringetela troppo o la soffocherete, né troppo poco o la perderete. Così è l’amore, come la vostra rosa. Rendetela forte come la pietra, in modo che non appassisca mai, proprio come le rose del deserto. Avete presente le rose del deserto? Sono fatte di minuscoli granelli di sabbia mossi da tempestosi venti. I venti nel deserto possono accecarvi con la sabbia fino a farvi smarrire la strada. Ma se saprete restare uniti non vi perderete mai e saranno proprio quegli stessi venti a rendervi forti come pietra, come le rose del deserto, che non appassiscono mai e durano in eterno».

In anteprima nazionale, la proiezione del cortometraggio Andate in pace al Meliès di Perugia, con l’interpretazione di Floriana La Rocca e la regia di Carmine Lautieri.

Le riprese del film

 

Ha riscosso grande successo di pubblico il cortometraggio interpretato dalla versatile artista – in questo caso nelle vesti di eccellente attrice – Floriana La Rocca, in un film diretto dal giovane Carmine Lautieri, che ha messo in luce aspetti sociali e antropologici della provincia italiana. Una commedia arguta e mirata che nasce dal vissuto del giovane regista e fa riflettere sull’abbandono dei piccoli borghi e sugli accadimenti dibattuti nell’agorà paesana, spesso rappresentata dalla parrocchia e dai suoi frequentatori.
Dopo che Barbara Venanti, figlia del celebre maestro Franco Venanti, presente alla proiezione, ha salutato i molti intervenuti – tra cui i soci del Circolo Bonazzi, insieme al giornalista Sandro Allegrini, all’attrice Floriana e al bravo Carmine – si sono spente le luci in sala e accese quelle del grande schermo.
Un trio di donne, di cui Floriana ne interpreta magistralmente la capetta, il furto della statuetta di San Girolamo, il figlio carabiniere, la compagna che si dilegua, il mariuolo… sono alcuni dei passaggi visti nelle riprese e non ne racconto altri, per non anticipare la trama del film, che vale sicuramente la pena di vedere.

 

Carmine Lautieri e Floriana La Rocca

 

Al termine dell’applaudita proiezione, il ventitreenne regista campano Carmine Lautieri ci ha confidato: «L’idea di Andate in Pace è venuta a seguito del furto, realmente accaduto nel mio paese Tora e Piccilli, della reliquia di Sant’Antonio e da lì ho pensato che cosa sarebbe successo se avessimo preso delle signore timorate di Dio e le avessimo messe in un contesto criminale anche se un po’ stravagante… e da qui è nata la trama. Inoltre, lavorare con un’attrice come Floriana La Rocca, mi ha reso consapevole che c’è sempre da imparare da professionisti come lei, infatti, mi ha dato dei preziosi consigli e la ringrazio con affetto. Così come devo ringraziare il resto del cast composto da bravissimi attori come Pino Calabrese, Claudio Boschi, Gloria Napoletano, Silvana Gravina, Onesta Compagnone, Sergio D’Angelo, Lucio Zagaria e ringrazio questa bella terra umbra che mi ha accolto per l’anteprima assoluta. Devo aggiungere che io amo la commedia, ma in futuro vorrei girare un horror».
Floriana La Rocca invece ha confessato: «Sono grata al bravissimo Pino Calabrese, il mariuolo del film, perché è stato lui il contatto con Carmine e durante la prima telefonata con il giovane regista, mi sono resa conto della sua determinazione e della sua professionalità e sono sicura che Lautieri ricoprirà una parte molto importante nel cinema italiano. Nel film mi sono profondamente sentita nella parte, come una brava attrice deve fare, ma l’atmosfera affettuosa e le attenzioni dei paesani, la professionalità della giovane troupe, la bravura dei colleghi e di Carmine, mi hanno messo nelle migliori condizioni per interpretare il mio personaggio».

«Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima». (Ingmar Bergman)

Il cinema è un’arte che si fa in squadra. Tutti conoscono gli attori e il regista, ma il grande lavoro arriva dalle diverse maestranze che, impiegate dietro le quinte e unite in una stretta collaborazione, raggiungono l’obiettivo finale: il film. Questa filosofia ha ispirato gli umbri che lavorano nel mondo del cinema a unirsi per mettere in campo la loro forza, ma soprattutto la loro professionalità. È nata così l’Associazione Mestieri del Cinema Umbri – di recente costituzione – formata da residenti umbri con curriculum professionale in tutti i reparti della produzione cinematografica e televisiva. L’associazione conta oggi un’area, tra soci, collaboratori e partner, di oltre 100 persone, legate dalla visione comune di uno spazio di confronto e crescita nel proprio territorio.

Alcuni momenti durante la realizzazione del corto

«I nostri obiettivi sono molteplici: il primo è lo scambio di idee, ognuno rinforza e arricchisce gli altri con i propri pensieri. Un secondo traguardo è quello di far rivivere un settore, quello del cinema, che potrebbe favorire indotti lavorativi di tanti tipi. E infine, dialogare con le istituzioni. Esiste, infatti, una legge del 2016 che dovrebbe essere applicata per incentivare le produzioni. In Umbria ci sono tanti festival molto belli e interessanti, ma fanno parte del settore della distribuzione, quello che manca e che noi vorremmo portare, sono delle produzioni che possano far lavorare i vari settori cinematografici» illustra il presidente dell’associazione Federico Menichelli. «Per l’Umbria è una vera novità, nessuno prima aveva mai pensato di creare un’associazione di questo genere. Non solo, è utile per un confronto tra addetti ai lavori, ma soprattutto per far ripartire in Umbria questo settore» fa eco la costumista Isabella Sensini, anche lei membro del gruppo.

Da poco tempo è stata ricostituita l’Umbria Film Commission: sono presenti nuove produzioni e soprattutto ci sono tanti operatori del cinema costretti a lavorare fuori regione: «L’Umbria Film Commission può dialogare con la nostra associazione di categoria e potrebbe non solo accogliere nuove produzioni, ma anche creare dei prodotti da esportare», prosegue il presidente.

Gli studi del Centro Multimediale di Terni

L’importanza dell’unione è sostenuta anche da Alessio Rossi, addetto ai casting: «Molti di noi lavorano a Roma o in altre città e questo fa perdere all’Umbria grandi possibilità d’incrementare le produzioni. Così potremmo creare lavoro anche qui. Inoltre, nel mondo dello spettacolo più si è uniti e si conoscono persone, più si lavora». Karina Y Muzzio, make up artist, è felice di far parte di questo gruppo perché crede che sia una grande occasione per rilanciare la settima arte nostrana: «L’Umbria è una regione che offre molto, ma è fondamentale unirsi per dare una spinta concreta a questo settore».

Il biglietto da visita che ha presentato l’Associazione Mestieri del Cinema Umbri è stato un cortometraggio dal titolo Umbria: La Rinascita, girato all’interno del Centro Multimediale di Terni.

«Si tratta di una struttura molto importante, con due studi – uno di 900 metri quadri e uno con il green screen – che potrebbe essere utilizzata per fare formazione o per attirare produzioni da fuori, sfruttando anche il panorama e i borghi circostanti. Oggi è di proprietà del Comune di Terni ed è un luogo vuoto e non utilizzato. Rilanciarlo sarebbe fondamentale» sottolinea Menichelli.

 

Il cortometraggio

Il cortometraggio Umbria: La Rinascita è stato il primo passo di un movimento tecnico-artistico che, dopo anni di silenzio e isolamento, ha ricongiunto i professionisti umbri all’insegna del rispetto reciproco per progetti comuni. Il corto è stato realizzato con il completo e totale investimento di tutti i professionisti dei vari reparti: tutti gli interpreti hanno partecipato a titolo gratuito per sostenere la propria regione d’origine.

Valeria Ciangottini e Federico Menichelli

«Da bravi artigiani, il nostro primo passo è stato quello di girare un cortometraggio. Siamo molto contenti perché abbiamo raggiunto oltre 23.000 visualizzazioni e abbiamo coinvolto artisti del calibro di Alfiero Toppetti e Valeria Ciangottini. Ognuno ha dato quello che aveva e che poteva dare. Tra i partecipanti – ed è un segno importante – c’è anche l’amministrazione comunale di Terni. Il nostro prossimo passo è attirare l’attenzione degli imprenditori e della Regione, che deve allinearsi a un panorama nazionale molto più avanzato. Serve un fondo cinema e occorre che le produzioni vengano attratte dall’Umbria: la forza della regione sta nel fatto che, sul grande schermo, non appare così spesso. Ecco, mettendo insieme tutti i pezzi si può fare molto», conclude Federico Menichelli.

 

Un cortometraggio realizzato dall’Associazione Mestieri del Cinema Umbri per promuovere e rilanciare il cinema in Umbria.

L’Associazione, di recente costituzione, è formata da residenti umbri con curriculum professionale in tutti i reparti della produzione cinematografica e televisiva. Conta oggi un’area – tra soci, collaboratori e partner – di oltre cento persone, legate dalla visione comune di uno spazio di confronto e crescita nel proprio territorio.

Il cortometraggio Umbria: la rinascita è il primo passo di un movimento tecnico artistico che, dopo anni di silenzio e isolamento, ricongiunge i professionisti umbri, nel rispetto reciproco, in progetti comuni, utilizzando spazi e location, pronti ad accogliere collaborazioni in Italia e all’estero. Il corto è stato realizzato con il completo e totale investimento di tutti i professionisti dei vari reparti, così da recuperare e gli studi del Centro Multimediale di Terni, chiusi da troppi anni. Tutti gli attori partecipanti si sono offerti a titolo gratuito per sostenere la propria regione d’origine.

REGIA
Federico Menichelli

AIUTO REGIA
Luca Labarile Matilde Pennacchi

DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Matteo De Angelis

ATTORI (in ordine di apparizione)
Valeria Ciangottini
Mirko Petrini
Lucia Rossi
Graziano Scarabicchi
Andrea Cagliesi
Ezio Maria Bruno
Daniele Biagini
Giordano Petri
Claudio Bellanti
Serena Saitta
Camilla Ferranti
Alfiero Toppetti
Isabella Orsini
Eleonora Pieroni

ASSISTENTI ALLA REGIA
Alen Galante Virginia Russo

OPERATORE DI MACCHINA
Marco Benedetti

ASSISTENTE OPERATORE
Pietro Pappalettera

MACCHINISTA
Luca Lamberti

ELETTRICISTI
Fabrizio Marchetta
Stefano Spellucci
Fabiano Veroli

FONICO
Riccardo Gaggioli

PRODUZIONE
Cristina Bravini
Federica Razza
Simona Ricci
Alessio Rossi

ASSISTENTI ALLA PRODUZIONE
Carola Natali
Eric Souqi

FOTOGRAFI DI SCENA
Alberto Bravini
Davide Garzia

SCENOGRAFI
Giampiero Lombardini
Mirko Moretti

ASSISTENTI SCENOGRAFI
Paolo Angeletti
Alfonso Uccellani

COSTUMISTE
Francesca Pieroni
Isabella Sensini

ASSISTENTI COSTUMISTE
Gigliola Ciuffolini
Letizia Castellani

MAKE UP – HAIR STYLIST
Stefania Fornasiero
Ana Karina Yagual Muzzio
Anila Nikolli
Martina Pucci
Sonia Saitta
Giorgia Stella
Giovanni Truscelli

DRIVER
Alessandro Musci

INOLTRE
Paolo Baiocco
Alessandra D’Egidio
Carlo Dragone
Andrea Giuli
Fausto Proietti
Mauro Silvestrini

CONTRIBUTI VIDEO PER LE IMMAGINI DELL’UMBRIA
Giampaolo Pauselli & Francesco Bastianelli (Perugia e Castelluccio di Norcia)
Mirko Faienza (Bevagna)
Associazione Culturale Lavori in Corso

CONFERENZA STAMPA CONDUZIONE
Massimo Massari

DOCUMENTAZIONE VIDEO
Walter Pernazza

ORGANIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE
Francesco Belladonna
Francesco Bastianelli

“UNA TROMBA INTORNO AL MONDO” EDITORE POMODORO STUDIO
per gentile concessione del MAESTRO NELLO SALZA

IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI TERNI E IL CENTRO MULTIMEDIALE
CON IL SOSTEGNO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI TERNI

E DI

2M ON THE ROCKS
EDILIZIA COLLEROLLETTA
IMPRESA EDILE GIUSEPPE FLAMINI
ISOLTERNI
MARISE’ PERUSIA CONFEZIONI
PIZZERIA MALAFEMMENA
ALL FOOD SPA
DULCINEA PERUGIA
ASSOCIAZIONE DIMORE STORICHE UMBRE