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Il montefalchese Cuppano, condottiero delle Bande Nere

In alcuni miei articoli precedenti ho descritto le gesta di alcuni condottieri umbri come ad esempio il Gattamelata, Vitellozzo Vitelli, Bartolino da Terni detto Naso di Patata e tanti altri. Oggi andiamo alla riscoperta di Cuppano delle Bande Nere, così per sottolineare, come se ce ne fosse ancora bisogno, di quanto intrisa sia stata la nostra Regione di spirito focoso e battagliero nel suo più nobile significato.

Mentre alcuni condottieri hanno esercitato le loro attività nel periodo medievale, il montefalchese Lucantonio Coppi, detto Cuppano, fu comandante rinascimentale. Siamo all’inizio del Rinascimento, periodo culturale, artistico e contenitore storico che, convenzionalmente, abbraccia gli anni tra il 1493 e i primi anni del 1600. Quest’epoca è di notevole significato poiché segna una transizione fondamentale dal periodo del Medioevo all’epoca moderna. È un complesso movimento di rinnovamento e di rinascita che caratterizzò molteplici aspetti della società italiana ed europea. In Italia la culla del Rinascimento è Firenze grazie anche a due personaggi di spicco come Cosimo de’ Medici e Lorenzo il Magnifico.
Periodo caratterizzato da grande creatività e fortissima innovazione culturale vede come protagonisti i vari Michelangelo Buonarroti, Tiziano Vecellio, Nicolò Machiavelli, Francesco Guicciardini, Galileo Galilei e tantissimi altri. No, non mi sono dimenticato di Lui, del Genio Universale Leonardo da Vinci nato nel Medioevo (1452) e morto nel Rinascimento (1519). Con il disegno l’Uomo Vitruviano, Leonardo, dà l’unità di misura su cui basare la rappresentazione del mondo divenendo simbolo del Rinascimento.

Il mestiere delle armi, film di Ermanno Olmi

Il Rinascimento in Umbria

Il Rinascimento umbro emerse in modo netto e chiaro attraverso la cosiddetta Bottega del 1473. Questa altro non era che quel gruppo di artisti, dove spiccavano tra gli altri il giovane Perugino e Pinturicchio, autori delle otto tavolette delle Storie di San Bernardino, considerata opera inequivocabilmente rinascimentale.
Non possiamo certo dimenticare gli altri esponenti più illustri del Rinascimento umbro come Luca Signorelli, Benozzo Gozzoli e Nicolò Alunno. Chi vuol iniziare un viaggio nell’arte rinascimentale umbra può iniziare dal Duomo di Spoleto che, nonostante la struttura romanica,  presenta nel portico importanti modifiche di eopoca rinascimentale.

Le Bande Nere

Prima di raccontarvi le gesta di Lucantonio Coppi è bene soffermarsi brevemente sulle cosiddette Bande Nere, di cui il condottiero montefalchese ne fece parte.

Giovanni dalle Bande Nere (1498–1526)

Le Bande Nere erano una compagnia di ventura comandata da Ludovico di Giovanni de’ Medici, un grande condottiero del ‘500, passato poi alla Storia anche con il nome di Giovanni dalle Bande Nere proprio perché dopo la morte di suo zio, papa Leone X, cambiò il colore delle loro bandiere da bianco e violetto in nero in segno di lutto. Le Bande Nere erano una delle migliori compagnie di mercenari d’Europa, in quanto Giovanni aveva fama di essere un comandate severo e rigoroso, che esigeva dai suoi soldati una ferrea disciplina. Erano composte quasi interamente da italiani ed erano armate principalmente con archibugi, quelle tipiche armi da fuoco portatili ad avancarica. Erano specializzate in tattiche simile alla guerriglia.
La fama delle Bande Nere si diffuse rapidamente e in essa si arruolarono i migliori fanti, ma anche letterati falliti, cadetti squattrinati, avventurieri, disperati, contadini, disertori e traditori. Nell’estate del 1528, le Bande Nere vennero definitivamente sciolte, dopo l’assedio di Melfi, a causa delle numerose perdite da loro subite in battaglia e per una pestilenza.

Il Comandante Lucantonio Coppi detto Cuppano

L’ultimo condottiero delle Bande Nere fu Lucantonio Coppi e subito mi piace iniziare con il suo curriculum vitae per poi entrare in qualche dettaglio e curiosità.

Nome e Cognome: Lucantonio Coppi
Soprannome: Cuppano
Nascita: Montefalco, marzo 1507
Morte: gennaio 1557
Forza armata: Mercenari
Unità: Cavalleria
Grado: Capitano di ventura
Comandante di: Bande Nere (dal 1526)
Altre cariche: Governatore di Piombino
Paese servito: Sacro Romano Impero, Stato Pontificio, Ducato di Urbino, Repubblica di Venezia, Repubblica fiorentina.

Perché aveva il soprannome Cuppano? Si narra che tutto fu deciso dal Pubblico Consiglio di Montefalco che, diviso il popolo in quattro quartieri, denominò le famiglie che si chiamavano De Cuppis in base al quartiere d’appartenenza, distinguendole in De Cuppis (nome originario), Coppe Vecchie, Coppe Nuove, Coppis, Cuppis e Cuppani.
Lucantonio frequentò sin da giovanissimo Casa Medici i cui membri lo avviarono al mestiere delle armi. E proprio a Firenze conobbe Giovanni de’ Medici che lo accolse nelle Bande Nere divenendo il suo più fedele compagno. Nel 1526 Cuppano assistette, durante la battaglia di Governolo, al ferimento di Giovanni de’ Medici che, in gravi condizioni, fu trasportato a Mantova, a una ventina di chilometri di distanza. Qui gli fu amputata la gamba e quando, già grave per la ferita ormai in gangrena, si apprestava a varcare la soglia della morte, nominò, anche su consiglio dell’amico e poeta Pietro Aretino, Cuppano al comando delle Bande Nere.
Cuppano aveva appena diciannove anni quando si pose al comando di questa compagnia di ventura e nonostante il numero esiguo di componenti si caratterizzò per la qualità battagliera.
Poco tempo dopo le Bande Nere si sciolsero, ma il montefalchese Cuppano continuò la sua carriera di condottiero fino alla morte avvenuta nel 1557, divenendo nel frattempo anche Governatore di Piombino.

Battaglia di Governolo del 1526

Alcune curiosità

Lo stretto legame esistente tra Cuppano e la famiglia Medici trova conferma anche in un episodio non scontato per un condottiero di ventura; la trascrizione, nel 1525, del famoso ricettario di Caterina Sforza, madre di Giovanni de’ Medici, contenente ricette di cosmesi, botanica, medicina e chimica, sotto il titolo: Experimenti de la Exellentissima Signora Caterina madre de lo Illuxtrissimo Signor Giovanni de’ medici.
Le ricette di Caterina erano scritte in latino, in volgare e in cifrato. La ricetta più celebre è senza dubbio l’Acqua Celeste che, come lei stessa affermava: «è de tanta virtù che li vecchi fa devenir giovani et se fosse in età di 85 anni lo farà devenir de aparentia de anni 35, et de morto fa vivo».

Prima di assumere la carica di Governatore di Piombino, dopo la morte di Otto da Montauto, gli fu consigliato, con una lettera datata 1552 vergata da Cosimo I de’ Medici, di soggiornare qualche giorno a Scarlino, sulle colline maremmane, dove l’aria è migliore, avendo il Cuppano manifestato perplessità sul clima elbano all’inizio dell’autunno. Anticipando quello che sarà il ruolo dei cronisti contemporanei, Cuppano volle che l’amico e medico piombinese Marcello Squarcialupi redigesse in modo dettagliato gli avvenimenti di guerriglia dal 1552 al 1556. Il condottiero Cuppano viene ricordato nel 2001 come uno dei personaggi del film di Ermanno Olmi Il mestiere delle armi. Il 5 gennaio del 1557 Lucantonio cessò di vivere, ma la notizia non arrivò inaspettata. Il Duca Cosimo gli aveva inviato il suo medico personale e particolari medicine con affettuose parole di pronta guarigione come per sottolineare quanto l’amico preferito di Giovanni delle Bande Nere fosse ancora nei sentimenti della famiglia de’ Medici.

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Domenico Arcangeli

Nato a Pistoia nel 1962, dopo il diploma di maturità scientifica si laurea in Scienze Politiche – indirizzo politico sociale – all'Università degli studi di Firenze. Lavora per oltre venti anni come consulente finanziario per poi seguire la tabaccheria di famiglia. Nel 2020 si trasferisce in Umbria alla ricerca di nuove avventure. Nonno delle bellissime Alma e Giada, è articolista, ghostwriter e scrittore di "romanzi ingialliti".