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Todi ha reso omaggio a Rodolfo Siviero, lo 007 dell’arte italiana

In occasione del quarantesimo anniversario dalla morte di Rodolfo Siviero, il più celebre agente segreto dell’arte, il Comune di Todi ha reso omaggio a questa grande personalità con una giornata di studi dal titolo “Rodolfo Siviero, lo 007 dell’Arte. Il recupero del patrimonio italiano tra Firenze, Roma e Todi”, con l’obiettivo di esaltarne l’impegno nel restituire all’Italia il patrimonio trafugato dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e il suo legame con la cittadina umbra.

Dopo i saluti istituzionali dell’Amministrazione comunale, dell’Università degli Studi di Perugia e della Direzione Beni Culturali della Regione Toscana, sono intervenuti Riccardo Luciani dell’Università degli Studi di Perugia, Francesca Bottari, autore della monografia su Siviero, Cristina Galassi, docente dell’Università degli Studi di Perugia e direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici, Attilio Tori, già curatore del Museo Casa Rodolfo Siviero di Firenze e Carlo Zoccoli dello studio di restauro Zoccoli di Todi. Stefano Petrocchi, della Direzione Regionale Musei del Lazio, ha coordinato i diversi contributi.

Rodolfo Siviero

Partendo da un breve excursus sulla vita e sulle imprese di Siviero, i relatori hanno delineato un quadro quanto più chiaro possibile sulla complessa vicenda biografica dello storico dell’arte che da informatore del SIM, il servizio di informazione della polizia segreta fascista, decise di lottare, durante gli anni della guerra, per la salvaguardia del patrimonio artistico del nostro Paese dalle mire del più formidabile sistema di razzia messo a punto dai nazisti, il Kunstshutz.

Accanto a Rodolfo Siviero operarono durante il conflitto anche altre importanti personalità dell’epoca: da Giulio Carlo Argan a Palma Bucarelli, da Emilio Lavagnino a Pasquale Rotondi, tanti furono coloro che si distinsero in importanti azioni in una corsa contro il tempo per salvare il patrimonio artistico da alienazione certa.

Dopo la guerra, Siviero, a capo della delegazione italiana per la restituzione delle opere d’arte, venne nominato ministro plenipotenziario. Le trattative per le restituzioni si svolsero in alcune città tedesche e italiane, tra le quali, Perugia. La permanenza in Umbria consentì al Ministro di viaggiare nella regione e di entrare in contatto con un’importante famiglia di restauratori a Todi, con la quale cominciò un’assidua frequentazione.

Accanto all’attività svolta al servizio dello Stato, emerge anche la personalità di un fine collezionista di opere d’arte, tanto che per volere degli eredi di Siviero la villa di Lungarno Serristori a Firenze, con le sue collezioni, è stata interamente donata alla Regione Toscana per poi divenire museo pubblico. L’impegno che Siviero dimostrò nel ritrovamento e nella riconsegna all’Italia delle opere d’arte trafugate, che oggi si possono nuovamente ammirare all’interno dei musei del nostro Paese, non costituisce soltanto una prova del suo grande interesse per l’arte, ma restituisce allo stesso tempo anche una preziosa testimonianza degli ideali in cui egli si riconosceva.

 

Rodolfo Siviero

 

Di fianco al convegno è stata proposta anche una piccola esposizione fotografica e documentaria dal titolo Rodolfo Siviero: fotografie sul più celebre agente segreto dell’arte con del materiale per la maggior parte gentilmente concesso in prestito dal Museo Casa Rodolfo Siviero di Firenze. La mostra, inaugurata al termine della conferenza, è allestita nei locali della Pinacoteca civica e ha come obiettivo quello di divulgare ulteriori informazioni sulla figura di Rodolfo Siviero, servendosi di fotografie che cronologicamente ne ricostruiscono la vita e le imprese da lui compiute. All’interno del percorso espositivo, oltre a venti fotografie tratte da originali trova spazio anche uno schermo su cui viene riprodotto un video riguardante la vita di Siviero e le sue imprese, gentilmente concesso dal professore e regista Massimo Becattini.  L’iniziativa è stata promossa con il patrocinio del Comune di Todi, dell’Università degli Studi di Perugia, della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici, della Regione Toscana e della Pro Todi.

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Riccardo Luciani

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