La storia di una pizza poco conosciuta fuori dai confini sabaudi, ma che per caratteristiche e impasto risulta molto interessante e che sta iniziando ad essere apprezzata fuori dal luogo d’origine, grazie al lavoro di alcuni giovani professionisti.
Perugia e l’Umbria sempre più al centro della ricerca e dell’innovazione gastronomica, con il settore degli impasti, e della pizza in particolare, che prosegue nella sua evoluzione tra novità e riscoperte. In questo solco si inserisce il padellino, che in questi giorni Da Andrea, Pizza Contemporanea sta proponendo a San Sisto. Una proposta frutto di un percorso di ricerca tra nuovi metodi e ricette storiche dello Stivale, che punta a valorizzare le differenti tecniche e tradizioni attraverso una loro attualizzazione. Un vero e proprio studio “gastro-antropologico” che punta a dare valore alle differenti interpretazioni storico-geografiche di “sua maestà” la pizza.
Il padellino sta a Torino come la napoletana a Napoli. La più nota tra le due è, ovviamente, la campana, ma come sottolinea Andrea Bava: “In questa ricetta tradizionale piemontese c’è molto da cui attingere per proporre un modo diverso e appagante di gustare la pizza”.
Si tratta di un impasto che subisce una doppia lievitazione: la prima con un riposo fino a 24 ore e la seconda dopo essere stata stesa proprio dentro al padellino. Spessa, soffice dentro e croccante fuori, la pizza al padellino, è, come detto, una tradizione tutta torinese, difficile da trovare al di fuori dei confini sabaudi. Le origini, incerte, ne attribuiscono la paternità a un famigerato pizzaiolo emigrato nella città della Fiat dall’Italia meridionale nel secondo dopoguerra. L’intuizione – come si legge su un articolo del Gambero Rosso – fu quella di preparare le pizze e, già condite, metterle in piccole teglie, accorciando sensibilmente i tempi e adeguandosi ai ritmi di una moderna città industriale. L’impasto alto e morbido, che la caratterizza, deve molto alla seconda lievitazione, fatta quando la pizza è già nel padellino nell’attesa di essere infornata. Prima della seconda fase di emigrazione Sud-Nord la pizza a Torino era solo questa. “Più recentemente – prosegue Andrea Bava – questa tipicità è tornata di moda grazie al lavoro di giovani professionisti intenzionati a conoscere e proporre quanto di interessante ci ha lasciato la tradizione. Il mio è un lavoro che muove in due direzioni: da un lato esplorare tutto il meglio che la contemporaneità con le nuove tecniche di lievitazione e le farine sempre più interessanti ci offre, dall’altro attingere dal patrimonio della tradizione italiana per riattualizzare il meglio della nostra storia. Il pubblico apprezza e riconosce nel piatto una ricetta frutto di studio, ricerca e passione.
Perugia, per anni descritta, un po’ a ragione, come ferma solo sulle sue tradizioni, negli ultimi anni si sta mostrando sempre più dinamica. Questo accade perché, nei diversi settori, dal vino alla birra, dalla ristorazione al lievitati, c’è una schiera di giovani umbri preparati e coraggiosi dal punto di vista imprenditoriale”.
Mercoledì 3 maggio 2023 alle ore 17.00, presso l’azienda agraria Carlo e Marco Carini.
Mercoledì 3 maggio 2023 alle ore 17.00, presso l’azienda agraria Carlo e Marco Carini (strada del Tegolaro, 2 – Perugia), si terrà la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione di La Spesa nell’Orto, l’evento dedicato alla biodiversità, all’ambiente e alla rigenerazione del suolo, che trae ispirazione dall’omonimo canale YouTube.
L’appuntamento, che avrà luogo il 6 e 7 maggio 2023 presso la residenza d’epoca Villa Pieve (Corciano), ha in programma due giorni di laboratori, meeting, dimostrazioni pratiche e attività per bambini con esperti e addetti ai lavori; oltre a una vasta area espositiva. Il tutto è realizzato in collaborazione con Philms, Visualcam APS e Corebook e con il patrocinio del Comune di Perugia, del Comune di Corciano e di Slow Food Italia.
Dopo il saluto delle istituzioni interverranno:
Filippo Fagioli – ideatore del progetto La Spesa nell’Orto
Luca Crotti – agronomo
Ugo Mancusi – Corebook
Al termine della conferenza stampa verrà offerto agli ospiti un aperitivo.
«Un mio sogno è quello di partecipare alle Olimpiadi con la pole dance. Ancora non è uno sport olimpico, ma ci stiamo piano piano avvicinando».
Francesca Cesarini ha 16 anni, vive a Magione (Perugia) ed è una stella dello sport paralimpico. Ha conquistato – volteggiando con la poledance, una performance art che di danza e ginnastica con una pertica – il primo premio al World Pole and Aerial Championship 2022 ed è anche salita sul podio più alto della federazione Posa Pole Sports & Arts World Federation.
Francy, come la chiama la mamma Valeria, è nata senza gli avambracci e una gamba e ha scelto questa disciplina un po’ per caso – forse a causa di un sogno – nemmeno lei lo sa con certezza. Quello che sa invece, è che è un animale da palcoscenico. «Me lo dicono tutti!».
Lo ha dimostrato anche durante le riprese del docufilm Come una piuma (in uscita prossimamente), per la regia di Daniele Suraci e promosso dall’associazione perugina MenteGlocale, che racconta la sua storia sportiva e personale. E in qualche modo anche durante la nostra chiacchierata dove, senza nessun tipo di timidezza adolescenziale, ha risposto alle mie domande con molta schiettezza. Oltreché in palestra si allena con il palo piantato in salotto e questo la fa sentire libera. «Quando volteggio posso essere chi voglio!».
L’atleta Francesca Cesarini
Francesca, come mai a 11 anni hai scelto questa disciplina?
Non mi ricordo di preciso. Ricordo solamente che un giorno sono andata dalla mamma e le ho detto: «Mamma, voglio fare la pole dance». Forse l’ho visto sui social, forse me lo sono sognato, però sta di fatto che da quel giorno – dopo aver trovato una palestra – ho iniziato questa disciplina.
Quante ore ti alleni?
Tre volte alla settimana per circa un’ora e mezza.
Facci capire cosa di prova a volteggiare in aria…
Un po’ d’ansia c’è per il rischio di cadere, ma quando sono in alto sul palco posso fare ciò che voglio. Mi fa sentire libera. È una sensazione che provo ancora, anche dopo tanto tempo. È sempre bello!
Cosa consiglieresti a una giovane che vuole iniziare la pole dance?
Prima cosa le consiglierei di fare una prova e di continuare a provarci anche se da subito non la coinvolge, perché comunque è un sport molto bello.
Segui una dieta particolare?
No. Io mangio tutto. Non faccio nessuna dieta (ride).
Hai mai pensato di dire “basta, smetto”?
È successo a luglio 2022. Ho dovuto cambiare allenatrice, per questo ho rischiato di non poter partecipare al Mondiale. Per due settimane ho detto: «Basta, non continuo!». Poi mia mamma si è messa alla ricerca di altre scuole di pole: abbiamo conosciuto Giulia Lupattelli, insegnante di pole alla Mov’it di Perugia e alla scuola Altrove danza di Magione, la quale mi ha messo in contatto con l’attuale allenatrice di Firenze, Iliana Ciccarello. Quindi mi divido con gli allenamenti tra Magione (con Giulia) e Firenze (con Iliana).
Chi è Francesca quando è fuori dalla palestra?
Mi piace tanto stare con i miei amici, uscire con loro il sabato sera e andare a ballare. Spesso ci organizziamo e si va in centro, al cinema o in qualche centro commerciale. D’estate invece il posto che più frequentiamo è il lago Trasimeno. Amo molto anche ascoltare la musica.
Che musica ascolti?
Musica americana di qualsiasi genere. Adoro anche guardare film e serie tv. Ne vedo tantissime.
Quali sono le ultime serie che hai visto?
Con mia mamma sto guardando Grey’s Anatomy, poi guarderemo Stazione 19. Da poco ho terminato Mercoledì e The Vampire Diaries.
Ho letto che sei appassionata di Harry Potter: si sta parlando della realizzazione di una serie tv, che ne pensi?
Sarà bellissimo avere una serie su Harry Potter, però gli attori non saranno quelli dei film, quindi non so se sarà bella lo stesso!
Durante le riprese di “Come una piuma”
Quali sono i tuoi prossimi impegni sportivi?
Le prossime gare saranno alla fine dell’anno. Per ora mi alleno soltanto.
Già sai cosa vorrai fare da grande? Qual è il tuo sogno?
Vorrei continuare a esibirmi con la pole dance. Mi piacerebbe anche lavorare in ambito medico: sto studiando Biotecnologie sanitarie all’ITAS Giordano Bruno e il mondo della medicina mi affascina molto. Fare il medico sarebbe bellissimo… ancora però non ho pensato la specializzazione. Ho tempo! Un altro sogno è quello di partecipare alle Olimpiadi con la pole dance. Ancora non è uno sport olimpico, ma ci stiamo piano piano avvicinando; si spera di farlo rientrare già nelle prossime Olimpiadi. Sarebbe fichissimo!
Oramai la pole dance è diventata anche molto di moda…
Sì. Negli ultimi anni è cresciuta tantissimo, questo si vede anche durante le gare dove partecipano molti più atleti.
In autunno uscirà il docufilm “Come una piuma” con la regia di Daniele Suracie promosso dall’associazione perugina MenteGlocale, che si occupa dal 2001 di progetti di comunicazione sociale. Come sono andate le riprese?
Mi sono divertita tantissimo, anche a girare con i miei amici che sono presenti in alcune scene. Stare davanti alla telecamera mi piace, mi hanno detto che sono un animale da palcoscenico. Non provo mai ansia. Anche alle gare sono un po’ agitata qualche minuto prima di salire sul palco, poi quando sono lì divento tranquilla e faccio la mia esibizione.
Hai qualche piccolo rito scaramantico?
Faccio un saltello e un passo quando chiamano il mio nome prima dell’esibizione. Tutto qui.
Sette giorni di riflessioni dedicati al futuro dell’architettura e dell’ambiente, passando per lo spazio sacro. Cittadini, istituzioni, imprese, progettisti e designer, per la prima volta insieme grazie a una nuovissima agorà fisica e digitale dove dialogare, scambiarsi idee e proporre azioni concrete da mettere in atto per un domani più umano e sostenibile.
Seed come il seme che fa germogliare la curiosità e le idee con l’intenzione di produrre buoni frutti e lasciare tracce evidenti del suo passaggio, grazie all’architettura intesa come “fertilizzante”. Seed – Design actions for the future è il Festival internazionale di architettura (Perugia e Assisi, dal 24 al 30 aprile) dove cultura del progetto e scienze umanistiche si incontreranno per discutere delle sfide e opportunità che ci attendono.
Insieme a designer, architetti, ingegneri, urbanisti, artisti, scienziati, filosofi, psicologi, economisti, accademici e imprenditori, sette giorni dedicati al futuro del design e dell’architettura, ma soprattutto del pianeta. Un evento che si propone quindi come luogo di incontro e confronto internazionale, fisico e digitale, per scambiare idee, condividere esperienze, ma soprattutto proporre una serie di azioni concrete capaci di aprire le porte a un futuro diverso.
E l’Umbria, attraverso le città di Perugia (24-28 aprile) e Assisi (29-30 aprile), sarà al centro di questa ricerca multidisciplinare che coinvolge la natura ma anche la spiritualità. Protagonista di Seed 2023, nelle due sessioni di Perugia (DESIGN, ARCHITETTURA, URBANISTICA, TERRITORIO, PLANET LIFE) e Assisi (“SpazioSacro” RASSEGNA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA SACRA), sarà infatti l’ecologia umana, intesa come prospettiva di ricostruzione di un rapporto equilibrato tra uomo, spiritualità e resto della natura. Le due principali location che ospiteranno incontri ed eventi saranno l’Auditorium San Francesco al Prato a Perugia e il Centro convegni Colle del Paradiso (sala Cimabue) ad Assisi.
Dibattiti e confronti, proposte e riflessioni sul mondo che si sta trasformando intorno a noi spinto a grande velocità dalla rivoluzione tecnologica, i cui cambiamenti ci impongono una altrettanto rapida trasformazione nei modi di pensare, sentire, agire. Il costruito come habitat per un domani in cui scienza, filosofia e arte dialogano tra loro: dall’intelligenza delle piante al giardino agrivoltaico, dall’edilizia innovativa alla biologia cellulare, sono tanti i temi al centro di Seed. Così come gli ospiti. Dai fisici (Fabio Truc) ai virologi (llaria Capua), passando per i grandi nomi della progettazione: Renzo Piano Building Workshop, Benedetta Tagliabue, Kjetil Trædal Thorsen – Snøhetta, Michele De Lucchi, Open Architecture, Carlo Ratti, Paola Viganò, Mario Cucinella, Joseph Grima, Bjarke Ingels Group, Patricia Viel, e Mvrdv.
“Ci attende – ha detto Andrea Margaritelli, presidente Istituto Nazionale di Architettura – una settimana ricchissima di stimoli culturali e, prevedo, di una grande energia umana. In oltre un anno di lavoro abbiamo raccolto semi di pensiero da ogni parte del mondo, invitando straordinarie personalità di paesi, culture e discipline molto diverse tra loro a ritrovarsi e scambiare idee attorno a uno stesso tavolo. Ora sarà bello metterli a terra qui in Umbria e poi farli germogliare. Ci aspettiamo che producano buoni frutti, cioè azioni concrete, capaci di indicare una direzione per il futuro”.
“Seed è un evento atteso ed importante anche su scala internazionale – afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei – e ringrazio gli organizzatori che hanno saputo mettere insieme un programma di alto livello. Un festival che si connota come momento di riflessione e stimolo verso quel modello di ecologia umana e sviluppo sostenibile che è anche il posizionamento della regione Umbria per il presente e il futuro. L’Umbria, un territorio ricchissimo di stimoli culturali e ambientali, è riconosciuta come cuore verde d’Italia, ed è dunque orgogliosa di offrirsi come luogo di incontro planetario, fisico e digitale, per scambiare idee ed esperienze, per proporre azioni coerenti con un futuro diverso, tutto da costruire. La Regione, quindi, ha voluto sostenere ancora concretamente una manifestazione in cui crede e di cui condivide la visione del domani. Un domani che sappia far coesistere, fino a farli fondere, lo sviluppo economico con il welfare, la salute e l’ambiente nel nome di una sostenibilità vera e pragmatica che trova applicazione concreta proprio in Umbria. Bisogna entrare sempre più dentro un meccanismo di consapevolezza e lavorare ad un percorso sostenibile di crescita ed in questo senso abbiamo saputo subito cogliere le opportunità che si potevano avere per l’Umbria dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) guardando soprattutto alle infrastrutture perché la regione sconta ritardi importanti da questo punto di vista”.
“E’ particolarmente gratificante – sottolinea il sindaco di Perugia, Andrea Romizi – sapere che il concept del Festival Seed è nato da una riflessione dell’artista Joseph Beuys, particolarmente legato alla città di Perugia da un avvenimento del lontano 3 aprile 1980, quando all’interno della Sala Cannoniera della Rocca Paolina, ebbe luogo una sua performance insieme ad Alberto Burri, dove illustrò le sue teorie, rappresentandole sinteticamente su delle lavagne. Queste, conservate all’interno del Museo Civico di Palazzo della Penna, racchiudono tutto il suo pensiero artistico, sociologico e politico, toccando tematiche legate all’organizzazione della società umana, allo sfruttamento delle risorse, alla comunicazione e all’ambiente. Le sei lavagne ci parlano ancora oggi di una visione post-capitalista e post-produttiva, e della salvezza della natura. Quasi un messaggio messianico in cui sosteneva che il mondo era un’opera d’arte e che tutti gli uomini potevano essere artisti. Manifestazioni come queste ci aiutano a pianificare e prepararci ai cambiamenti necessari che guardano alla nuova filosofia del Design Thinking, dove il pensiero progettuale riguarda l’avere come punto di partenza l’utente umano. Ancora una volta Perugia è al centro di un dibattito sul futuro con una platea di altissimo livello, grazie all’impegno e alla visione di Andrea Margaritelli e di tutti i suoi collaboratori”.
“Il Festival Seed – aggiunge il presidente della Provincia di Perugia e sindaco di Assisi, Stefania Proietti – è un’idea innovativa che parla di architettura e di ambiente per una vera rigenerazione umana oltre che urbana e accende i riflettori su temi importanti e di stringente attualità. Perché anche un’idea vincente perché unisce Assisi e Perugia in un legame forte caratterizzato dalla bellezza e dalla storia. Sette giorni di pensieri e riflessioni, di cultura in sostanza con un parterre di ospiti veramente prestigioso che si confrontano in un dialogo interdisciplinare tra natura e spiritualità. La due giorni ad Assisi si concentra su Spazio Sacro in architettura (iniziativa patrocinata e sostenuta dal Comune) e vuole essere un grande abbraccio spirituale alle arti e alle scienze proiettato in un futuro sostenibile, nel rispetto del Creato e dell’ecologia integrale”.
“Abbiamo aderito con entusiasmo a questa prima edizione del Festival Internazionale di architettura – dichiara la presidente della Fondazione Perugia, Cristina Colaiacovo – poiché promuove una riflessione condivisa su temi che rientrano pienamente nell’attività della Fondazione, a partire dalla sostenibilità. La rigenerazione urbana, il consumo responsabile delle risorse, la progettazione degli spazi delle nostre città e l’inclusione sociale rappresentano fattori fondamentali per garantire il benessere e la crescita delle nostre comunità. Ringrazio quindi l’ideatore, Andrea Margaritelli, per aver reso l’Umbria il centro di un progetto culturale ampio e multidisciplinare su cui far convergere professionalità ed esperienze, analisi e proposte che siano capaci di incidere sul futuro dei nostri territori e delle nuove generazioni, coinvolgendo nel dialogo l’intera comunità”. A portare i saluti della presidente in conferenza stampa è stato il direttore della Fondazione Perugia Fabrizio Stazi.
Prosegue Bruno Mario Broccolo, presidente Fondazione Umbra per l’Architettura: “Credo che dopo la pandemia, la guerra ancora presente alle porte dell’Europa, i problemi dell’economia, dell’energia, dei migranti, noi abbiamo fame di socialità, di dialogo, di un benessere profondo. In tutta Europa c’è una grande voglia di verticalizzare un po’ i nostri orizzonti, c’è una grande fame di sacro, declinato nelle più varie forme. Ritengo che con Seed abbiamo intercettato queste voci, queste necessità, e dalla silenziosa Umbria speriamo di poter portare un seme di bellezza nel cuore di molte persone”.
Il festival è organizzato dalla Fondazione Guglielmo Giordano e promosso dall’Istituto Nazionale di Architettura e dalla Fondazione Umbra per l’Architettura, con il sostegno della Regione Umbria, della Provincia di Perugia, della Fondazione Perugia, del Comune di Perugia e del Comune di Assisi. Seed è tra i progetti vincitori della seconda edizione del Festival Architettura, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
“Uffa… sempre la stessa storia” con Gianluca Foresi – Teatro degli ESTROVERSI.
Il teatro-comico presentato da Gianluca Foresi è una riproposizione dell’arte dei giullari medievali che giocavano sull’immediatezza, e sul dire all’improvviso, provvisti però anche di un vasto repertorio e di una raffinata cultura. Il 22 e il 23 aprile lo spettacolo sarà al Teatro Bicini di Perugia (sabato alle 21:15 – domenica alle 17:15).
Dal 21 aprile al 1° maggio torna l’evento più amato della stagione primaverile. Grande attesa per le spettacolari sfilate dei carri allegorici rivestiti di petali: parate previste il 23, il 25 e, in notturna, il 30 aprile. Tante le iniziative in programma.
Oltre 150.000 tulipani, circa 1 milione di petali, 4 carri allegorici che hanno richiesto ben tre mesi di lavoro per la loro creazione, quattro I Borghi più Belli d’Italia gemellati e presenti all’evento con le proprie delegazioni in costume, più di 150 volontari, 11 giorni di manifestazione con decine di iniziative ed eventi in programma. Con questi numeri imponenti è stata presentata l’edizione numero 53 della Festa del Tulipano di Castiglione del Lago (PG). Tutto pronto per la più importante festa di primavera dell’Umbria che si protrarrà fino a lunedì 1° maggio e che avrà nelle sfilate di domenica 23, martedì 25 e domenica 30 aprile (quest’ultima in notturna) i suoi momenti clou.
Decisamente affollata la presentazione, avvenuta sotto la regia dell’Associazione “I Borghi più Belli d’Italia” presieduta da Fiorello Primi e fondata nel 2001 proprio nella cittadina lacustre. “Aggregazione, senso di appartenenza, tradizione e storia, voglia di accogliere i visitatori e di scommettere sul futuro del proprio territorio” sono state le parole chiave utilizzate da Primi e dal testimonial Osvaldo Bevilacqua, popolarissimo personaggio televisivo, per rappresentare l’evento che si prepara ad accogliere, come ogni anno, migliaia di turisti e curiosi. Concetti ben sviluppati da Marco Cecchetti, presidente dell’Associazione “Eventi Castiglione delLago” che da alcuni anni ha raccolto il testimone del passato nell’organizzazione della manifestazione: “In mezzo al tripudio di colori e profumi – ha detto Cecchetti – ben abbinati ai sapori eno-gastronomici del territorio, a rubare la scena sarà l’opera di tanti castiglionesi che con abilità e sacrificio hanno fatto di tutto per garantire uno spettacolo unico. Esempio tangibile di questo impegno sono i quattro carri allegorici che sabato verranno decorati con migliaia di petali di tulipano, in una specie di rito che coinvolge tutta la cittadina”.
Un volano turistico considerevole, che secondo il Consigliere di Amministrazione di Enit-Agenzia Nazionale del Turismo Sandro Pappalardo testimonia “la fertilità di iniziative che per il 2023 porta a prevedere il sorpasso dei dati del boom registrato su tutto il territorio nazionale nel 2019, dopo i duri anni dell’epoca-Covid. Castiglione del lago – ha sottolineato – si candida di diritto ad autentico esempio di borgo sul territorio dove si possono ben ritrovare quelle caratteristiche richieste da migliaia di turisti”.
Parole particolarmente apprezzate dal sindaco della cittadina lacustre, nonché presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, Matteo Burico, che non ha mancato di elogiare come la “Festa del Tulipano” è “un’esperienza modello che sta mettendo in rete tanti borghi capaci di rappresentare il marketing migliore per valorizzare tanti territori della penisola. Un plauso convinto va agli organizzatorie ai volontari che hanno saputo tramandare la bellezza di una festa antica e sentita esaltando quel senso di comunità che ogni città dovrebbe avere”. E a proposito di borghi è proprio dai temi scelti per la realizzazione dei carri allegorici che emerge la grande unità di intenti: Gradara (Marche), Poppi (Toscana), Castel San Pietro Romano (Lazio) e Pacentro (Abruzzo) si uniranno fisicamente a Castiglione del Lago per esaltare ben più che idealmente la bellezza dei territori del centro Italia attraverso, rispettivamente, la raffigurazione della Rocca dove Paolo e Francesca vissero il loro tragico amore, del teatro della Battaglia di Campaldino tra Guelfi e Ghibellini, della celebre piazzetta dove Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida furono mitici interpreti di “Pane, amore e fantasia” e dello scenario tipicamente abruzzese dove da oltre 200 anni si rinnova il rito a piedi nudi della “Corsa degli Zingari”.
La bontà dell’evento è stata rimarcata anche dalle altre istituzioni intervenute: l’Assemblea legislativa della Regione dell’Umbria con il vicepresidente Michele Bettarelli; il Gal Trasimeno-Orvietano, che da sempre offre un supporto notevole alla manifestazione, con il Direttore Francesca Caproni; la Confcommercio Trasimeno con il presidente Mirko Salvi; il Consorzio Tutela Vini Colli del Trasimeno con il presidente Emanuele Bizzi. La collaborazione e il sostegno di queste realtà ha così reso possibile un fitto programma di iniziative scaricabile, sul sito internet dell’evento www.festadeltulipano.com. Tra queste spicca la quarta edizione del “Trasimeno Rosé Festival”, organizzato in collaborazione con il Consorzio Tutela vini Doc Colli del Trasimeno, che propone un viaggio tra gusto, eccellenze enologiche e storia del territorio. Ad attendere i visitatori ci saranno la suggestiva “Terrazza del Rosé”, un punto di degustazione e di promozione delle etichette locali nello scenario unico del poggio adiacente la Rocca del Leone, e una particolare offerta presso la “Taverna del Tulipano” dove sarà predisposta una carta dei vini dedicata ai rosati del Trasimeno.
Dopo il successo dell’edizione 2022 torna anche il “Trasimeno Jamboparty”, una due giorni di divertimento per rivivere la magia degli anni ‘50 e ‘60 attraverso un raduno di auto, moto e vespe d’annata, musica dal vivo e intrattenimento (in collaborazione con “I cinquantini eventi vintage”). Non poteva poi mancare lo sport, con la quarta edizione de “La Trasimena”, ciclostorica del lago Trasimeno aperta a bici storiche antecedenti al 1987, e con il torneo nazionale di calcio “Trasimeno-Cup”, riservato alle categorie esordienti e pulcini.
Per gli amanti dei fiori, invece, grande attesa per il “Giardino dei Tulipani” dove i visitatori potranno ammirare decine di tipologie di questo bellissimo fiore, andare a caccia dei preferiti, raccoglierli e portarli a casa in un apposito cestino. La “Fiera del Fiore” colorerà inoltre le strade di Castiglione del Lago da sabato 22 a martedì 25 aprile e da sabato 29 aprile a lunedì 1° maggio, con decine di produttori e coltivatori che metteranno in mostra le più svariate tipologie di piante e fiori recisi. Entrambe le iniziative si svolgeranno in piazza Dante Alighieri sovrastate da una gigantesca ruota panoramica multicolore per la gioia di grandi e piccini. Nell’area del “Poggio”, che si affaccia direttamente sul lago Trasimeno, sarà allestita una grande area giochi per bambini. Numerose, infine, le iniziative organizzate in prossimità del “Bar del Poggio”, con numerosi appuntamenti musicali e serate danzanti per ogni gusto.
Perugino e Signorelli sono per la nostra regione un orgoglio e un vanto; la loro arte è stata così eccellente che sono riusciti a tenere uniti due mondi: quello del Verrocchio, di cui era allievo Perugino e quello di Piero della Francesca, maestro di Luca Signorelli.
Attraverso la storia della bellezza, dopo cinque secoli, continuiamo ad andare alla ricerca delle loro tracce nei luoghi più iconici dell’Umbria. I loro capolavori non rappresentano solo un simbolo della nostra terra, ma sottolineano l’importanza e lo sviluppo di un Umanesimo che è penetrato nella nostra Penisola. È proprio in Umbria infatti che Pietro Perugino è nato, qui ha mosso i suoi primi passi, ha iniziato la sua carriera e, dopo aver raggiunto il successo, è tornato.
Attraverso le parole di Paola Agabiti, Assessore Regionale alla Cultura e al Turismo Regione Umbria, possiamo infatti comprendere che Perugino e Signorelli: «hanno anticipato ed esaltato proprio quell’Umanesimo di cui sono stati autorevoli protagonisti, ponendosi direttamente come attori del Rinascimento italiano. Le loro opere, la luce che ne traspare il loro tratto classico e al tempo stesso nitido e visionario ne definiscono la sconfinata maestria e ne manifestano la profonda influenza su decine di artisti loro contemporanei e non solo».
Entrambi morti nel 1523, Signorelli a Cortona, in Toscana, e Perugino a Fontignano, a sud-ovest di Perugia hanno lasciato tracce delle loro opere nel territorio delle due regioni. Entrambi celebri in vita, famosi e ricercati dai grandi committenti dell’epoca hanno influenzato i loro allievi tra i quali va ricordato il giovane Raffaello.
Perugino, Adorazione dei magi, 1507, affresco, 700 x 650 cm, Città della Pieve, Oratorio di Santa Maria dei Bianchi
Nato a Città della Pieve, Pietro Vannucci vi lavorò in giovane età, per poi tornarvi nei primi anni del 1500. Città della Pieve, patria del meglio maestro d’Italia, è un piccolo borgo al confine tra Umbria e Toscana, ricco di fascino e di straordinaria bellezza: la sua natura verdeggiante e incontaminata domina la Valdichiana e il lago Trasimeno; natura lussureggiante ispiratrice dei più eccellenti pittori del Rinascimento.
Nei pressi del duomo è affissa una targa la quale ricorda che un tempo vi era la casa della famiglia Vannucci. L’artista in città, venne chiamato dalla confraternita dei Bianchi per i quali realizzò un grande affresco per la cappella dell’oratorio raffigurante l’Adorazione dei Magi. Figure dominanti sono la Vergine e il Bambino, i Magi riccamente vestiti sono raffigurati in primo piano, alle loro spalle verdi colline di una vallata umbra; nell’opera Perugino realizza un perfetto connubio tra uomini, paesaggio e architettura, integrandoli perfettamente.
L’artista fu l’iniziatore di un nuovo modo di dipingere quello della cosiddetta maniera moderna, caratterizzata dalla purezza formale, dalle ampie composizioni, da un disegno ben definito ed elegante e i personaggi liberati dalle caratteristiche terrene e investiti di un’aria angelica.
Perugino. “Madonna con Bambino e i santi Gervasio, Pietro, Paolo e Protasio”, 1514, olio su tavola, 240 x 220 cm, Duomo, Città della Pieve
In città, inoltre, si trova la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio. La chiesa sorge nel luogo dell’antica pieve edificata probabilmente nel 1600. La facciata è costruita da due materiali diversi: pietre e laterizi, l’interno a navata unica presenta grandi cappelle laterali che custodiscono opere di allievi del Perugino come Domenico Paride Alfani e Giacomo di Guglielmo e una tela realizzata dal Pomarancio e Salvio Savini.
Sempre nella cattedrale è conservata una tavola lignea rappresentante la Madonna con i santi Gervasio, Protasio, Pietro e Paolo. Il Perugino inserisce madre e figlio nel registro superiore in una cornice a forma di mandorla, antico simbolo di vita e di rinascita poiché il mandorlo è il primo albero a fiorire in primavera. Nel registro inferiore sono presenti san Pietro con le chiavi del Paradiso, Paolo con una lunga spada e il libro e Gervasio e Protasio patroni di Città della Pieve; alle loro spalle vi è l’iscrizione con la data della consegna e la firma dell’autore.
Il pavimento della chiesa è riprodotto anche nell’opera: ai piedi dei personaggi infatti ben si nota un pavimento a forme geometriche.
A Lugnano in Teverina, venerdì 21 aprile 2023, l’incontro di comunità per fare il punto sul progetto, presentare le prossime azioni promozionali e coinvolgere nuovi protagonisti del territorio Amerino.
Durante l’incontro verrà fatto un punto sulle azioni già attuate nell’ambito del progetto e verranno presentate le prossime iniziative ed azioni in programma, ma in particolare l’incontro vuole infatti essere un momento di conoscenza, condivisione e coinvolgimento nella costruzione di nuove relazioni che attraverso lo strumento digitale e la leva del cibo, portino a un processo di riscoperta della propria identità territoriale e dei valori di comunità e di prossimità. Al termine dell’incontro è previsto un momento conviviale, di comunità, con l’assaggio dei prodotti Amerini Tipici, tutti i potenziali portatori di interesse sono quindi invitati a partecipare all’incontro e anche a voler proporre in degustazione e condivisione i loro prodotti.
Torna il Festival Internazionale del Giornalismo con una XVII edizione che ad aprile renderà Perugia capitale globale dell’informazione.
Giornalismo, attivismo, mondo accademico, nuove frontiere della tecnologia e del digitale: tutte le strade portano a Perugia, per una comunità sempre più allargata e interconnessa, unita dal bisogno di capire il presente per incamminarsi verso il futuro. Da mercoledì 19 a domenica 23 aprile, il centro storico vedrà più di 500 speaker provenienti da tutto il mondo, pronti ad alternarsi ai microfoni dei quasi 200 eventi in programma. Un’edizione più internazionale che mai, grazie soprattutto alle numerosissime e importanti proposte arrivate durante la fase organizzativa dell’evento, a sottolineare la fiducia e la stima consolidate nei confronti del Festival.
Tra le protagoniste di questa edizione c’è prima di tutto l’Ucraina: a un anno dalla criminale invasione su larga scala voluta da Putin, un intero paese continua a resistere in nome della libertà, e questo coinvolge anche il difficile lavoro di chi racconta il fronte di guerra. Ascolteremo i giornalisti che hanno documentato il devastante assedio di Mariupol, la città rasa al suolo durante il primo mese di guerra, rischiando di essere catturati o uccisi. Il team di Associated Press formato da Mstyslav Chernov, Evgeniy Maloletka e Vasilisa Stepanenko è stato presente nella città fin dall’esplosione dei primi razzi, partendo appena prima della caduta di Mariupol, quando le truppe russe stavano dando la caccia anche a chi stava documentando gli orrori di quei giorni. Grazie al loro lavoro è stato possibile capire fin da subito la brutalità dell’invasione in corso. Conosceremo una realtà ucraina divenuta sempre più importante nel panorama mediatico internazionale, Kyiv Independent. Il sito di informazione è ormai una lente consolidata attraverso cui guardare alla situazione del paese. Tra le sfide affrontate, la redazione parlerà a Perugia anche dell’inchiesta che ha condotto sulla corruzione nelle forze armate ucraine. Un lavoro in cui le difficoltà del racconto giornalistico hanno dovuto misurarsi con le implicazioni etiche: come si indaga sull’esercito del tuo paese, quando sei invaso?
Il fronte ucraino è la parte più visibile di un mondo in cui purtroppo, sempre più spesso i conflitti sono affrontati con gli eserciti e con la repressione. Lo abbiamo visto in Iran e Afghanistan, così come in Russia, dove le poche voci libere dell’informazione e dell’attivismo sono state costrette al silenzio, al carcere o all’esilio. Proprio perché tra gli effetti di guerre e repressioni ci sono esili e diaspore, lo stravolgimento di esistenze e del concetto stesso di identità, abbiamo dato il più possibile voce a chi vive in Italia e ha le sue radici in paesi come Siria, Ucraina, Afghanistan e Iran. Troppo spesso queste soggettività sono assenti dal dibattito pubblico, proprio mentre si parla al posto loro di quei paesi. Vedremo inoltre come operano dall’estero quelle che sono vere e proprie redazioni in esilio, create per poter informare i propri connazionali in sicurezza e senza accettare compromessi censori, o come resistono quelle realtà che restano in patria.
A Perugia ci saranno, ad esempio, giornalisti russi in esilio, come Tikhon Dzyadko caporedattore di Dozhd (TV Rain) e Ivan Kolpakov, co-fondatore e redattore capo di Meduza, la più grande realtà mediatica russa indipendente, che ora lavora da Riga, in Lettonia. Nell’aprile 2021 le autorità russe hanno dichiarato Meduza “agente straniero” e nel marzo 2022 hanno bloccato il sito web.; Ascolteremo la storia di Jimmy Lai, storico editore di Hong Kong perseguitato dal governo cinese per le sue posizioni pro-democrazia. A raccontarla sarà suo figlio Sebastien, che sta conducendo una campagna internazionale per far liberare il padre, incarcerato a vita dal 2020. Sono molti i paesi in cui i giornalisti devono misurarsi con minacce, abusi e rischi per la propria incolumità. Ne parleremo grazie a un documentario, Endangered, che ha tra i suoi produttore il Premio Pulitzer Ronan Farrow. Uno dei giornalisti investigativi americani più famosi, che con le sue storie per il New Yorker ha rivelato le prime accuse di violenza sessuale contro il produttore cinematografico Harvey Weinstein, da cui partì il movimento #metoo. Ci saranno inoltre giornaliste che hanno subito preoccupanti abusi e campagne di delegittimazione, come il Premio Nobel Maria Ressa (via video) e la giornalista britannica Carole Cadwalladr. Sono loro, infatti, le giornaliste che nel 2022 hanno subito il maggior numero di aggressioni online, cui bisogna aggiungere persecuzioni giudiziarie e cause intimidatorie. Un fenomeno, quest’ultimo, che sta prendendo sempre più piede in Europa e che da anni mina la libertà di informazione nel nostro paese. Uno degli incontri sarà proprio dedicato alla lotta contro le cosiddette SLAPP: “Libertà dei media sotto attacco in Europa: cosa sta facendo l’Unione europea contro le azioni legali vessatorie?”, con la partecipazione di Sarah Clarke a capo di ARTICLE 19 Europa e Asia Centrale una delle principali realtà internazionale impegnata nella difesa della libertà di espressione e informazione, Bojana Jovanović vice direttrice di Crime and Corruption Reporting Network, Sielke Kelner di Media Freedom Rapid Response che tra l’altro coordina il gruppo italiano di lavoro anti-SLAPP, e il nostro Roberto Saviano. Saviano poi terrà un incontro con Corrado Formigli sul tema della libertà di informazione sotto attacco del potere. I problemi dell’informazione riguardano anche una categoria ormai sempre più cruciale per le grandi inchieste, quella del whistleblower. Chi sono le persone che attirano l’attenzione su scandali e illeciti delle grandi compagnie? Conviene uscire allo scoperto in pubblico? Come cambia la vita quando ciò avviene? Affronteremo queste domande direttamente con alcuni storici whistleblower, come Anika Collier Navaroli, ex dipendente di Twitter e vincitrice del Ridenhour Truth-Telling Prize per la sua testimonianza alla commissione del Congresso degli Stati Uniti che ha indagato sull’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021; Mark MacGann, il whistleblower che ha portato all’inchiesta degli UberFiles uscita nel 2022; Antoine Deltou, tra i più importanti whistleblower della storica inchiesta LuxLeaks.
Come ogni anno gli eventi saranno a ingresso libero. Tutti gli incontri saranno in diretta streaming e on demand sul sito del Festival alla voce programma all’interno delle singole pagine degli eventi, sul canale YouTube e su media.journalismfestival.com. Per la prima volta, in tutte le sale sarà previsto per gli eventi un servizio di traduzione automatica in tempo reale degli eventi (AI-generated real-time translation). Si tratta di W-AIspeech, realizzato dal Festival Internazionale del Giornalismo in collaborazione con WILDOO.AI.
A una settimana esatta dall’apertura della XII edizione in calendario per giovedì 20 aprile boom di richieste di partecipazione per gli eventi di Foligno e Fabriano.
Superate le restrizioni imposte lo scorso anno dal Covid che prevedevano numeri contingentati, “Festa di Scienza e Filosofia – Virtute e Canoscenza” si prepara ad una grande edizione. Di fatto la XII, che sta facendo registrare un boom di prenotazioni. Ad una settimana esatta dall’apertura della manifestazione, in programma per giovedì 20 aprile, è stata superata, infatti, la soglia delle 8mila richieste di partecipazione (nello specifico 8.197) agli eventi che, in questo 2023, non si terranno solo a Foligno (20-23 aprile) ma anche nella città di Fabriano (21-22 aprile). Nel dettaglio, sono 147 le conferenze in agenda, di cui 130 in Umbria e le restanti 17 nelle vicine Marche, nell’ambito della nuova sinergia avviata dal Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno insieme al Rotary Club di Fabriano e al Comune di Fabriano, che punta a fare della manifestazione un evento di tutto il Centro Italia. Per quanto riguarda, invece, i relatori che interverranno alla XII edizione, sono 114 quelli che arriveranno a Foligno, mentre 17 quelli che saranno protagonisti a Fabriano per un totale di 131 ospiti. Al centro del dibattito “Ulisse del XXI secolo. La scienza strumento per affrontare le crisi globali”: questo, infatti, il tema scelto per quest’anno dal Laboratorio di Scienze Sperimentali ODV, promotore e organizzatore dell’evento in collaborazione con l’associazione Oicos Riflessioni, il Rotary Club di Fabriano, il Comune di Foligno e il Comune di Fabriano; e con il sostegno della Regione Umbria, dell’Assemblea legislativa dell’Umbria e della Regione Marche. Tra le questioni toccate nell’ambito della grande Festa culturale: dai cambiamenti climatici e il ruolo della scienza per affrontarli e attenuarne le conseguenze al futuro della nostra salute, dall’intelligenza artificiale a ChatGPT e al mondo del Metaverso, dal superamento delle disparità di genere alla libertà del pensiero razionale e fino ad arrivare alle vicende internazionali, con riferimento all’attuale situazione geopolitica e quindi alle guerre, ma anche alla criminalità organizzata e alla legalità. Mille glistudenti coinvolti nell’organizzazione e gestione della “Festa di Scienza e Filosofia” tra la città di Foligno e quella di Fabriano, nell’ambito dei Percorsi Trasversali per le Competenze e l’Orientamento (Ptco).
OSPITI – Ad aprire la XII edizione di “Festa di Scienza e Filosofia”, nella giornata di giovedì 20 aprile, saranno in particolare don Luigi Ciotti e Romano Prodi. Il fondatore di Libera sarà a Foligno, alle 10, per un incontro con le scuole dal titolo “Guerra e pace. Mafie e legalità. Il protagonismo dei giovani”, che sarà ospitato all’Auditorium San Domenico. Nel pomeriggio, invece, sempre al San Domenico, sarà protagonista l’ex presidente del Consiglio ed economista, Romano Prodi. Intervistato dalla politologa e storica Marta Dassù, il professor Prodi interverrà su “Est e Ovest, Europa e Russia: una tensione crescente. Come costruire una speranza di pace?”. Tra gli ospiti che si susseguiranno, poi, nelle quattro giornate figurano – tra gli altri – i quattro referenti di Festa di Scienza e Filosofia: il fisico Roberto Battiston, il genetista Edoardo Boncinelli, il filosofo Silvano Tagliagambe e il linguista Massimo Arcangeli. E ancora il presidente della Pontificia Accademia di Teologia, monsignor Antonio Staglianò in dialogo con il matematico Piergiorgio Odifreddi, il teologo laico e filosofo, Vito Mancuso, l’analista geopolitico, Dario Fabbri, l’infettivologo Massimo Galli, il presidente e fondatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Silvio Garattini, il prorettore alla Ricerca e alla Terza Missione all’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore scientifico dell’Ospedale San Raffaele di Milano, Gianvito Martino, il presidente della Società Meteorologica Italiana, Luca Mercalli, il direttore de La Repubblica, Maurizio Molinari, il filosofo della scienza e senatore Marcello Pera, il segretario generale dell’Aspen Institute, Angelo Maria Petroni, il sociologo Domenico De Masi. Per poi passare alla prorettrice vicaria con delega a Ricerca e innovazione dell’Università degli Studi di Milano “La Statale”, Maria Pia Abbracchio, all’ingegnere nucleare Giuseppe Anerdi, all’ingegnere meccanico e biomedico, Paolo Dario, tra le figure storiche della robotica mondiale, al presidente dell’Istituto Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, al presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Antonio Zoccoli, al dirigente di ricerca affiliata all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Lucia Votano, al professore del Gran Sasso Science Institute e direttore del Progetto Einstein Telescope, Fernando Ferroni, al dirigente di ricerca del Cnr e direttore della rivista “Sapere”, Nicola Armaroli, al professore di Genetica all’Università degli Studi di Ferrara, Guido Barbujani, alla giornalista scientifica Ansa, Enrica Battifoglia, alla giornalista Silvia Rosa Brusin, già responsabile di Tg Leonardo, al professore emerito all’Università “Pompeu Fabra”, Jaume Bertranpetit, al direttore dell’Institute Fisica Alte Energie di Barcellona, Eugenio Coccia, al presidente della Società Italiana di Biofisica pura e applicata, Alberto Diaspro, al neuroscienziato Giorgio Vallortigara. E fino ad arrivare al latinista Ivano Dionigi, al commissario tecnico della Nazionale italiana femminile di pallavolo, Davide Mazzanti, al professore ordinario di Biologia molecolare all’Università degli Studi di Padova, Stefano Piccolo, al professore ordinario di Etica e sostenibilità degli Allevamenti dell’Università degli Studi di Sassari, Giuseppe Pulina, alla coordinatrice Network Nida e Osservatorio Nazionale Autismo, Maria Luisa Scattoni, al presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, Valdo Spini, al professore di Filosofia teoretica all’alunna King’s College di Londra, Nicla Vassallo insieme alla giornalista culturale Anna Longo e al giornalista e scrittore MarcelloVeneziani. Tanti, poi, i giovani studiosi e ricercatori ai quali “Festa di Scienza e Filosofia” riserva sempre un’attenzione particolare.
EXPERIMENTA – Accanto alle conferenze troverà poi spazio, come sempre, anche “Experimenta”, l’Officina di “Festa di Scienza e Filosofia” curata dal professor Corrado Morici e allestita a palazzo Brunetti Candiotti di Foligno, che anche quest’anno proporrà esperienze manipolative e sensoriali, laboratori scientifici e dimostrativi ed exhibit tecnologici aperti a tutti, dai bambini agli adulti. Diciotto le attività che si susseguiranno dal 20 al 23 aprile. Tra queste: “Be a scientist: build a vaccine! (Sii uno scienziato: sviluppa un vaccino!) In collaborazione con l’Università di Edimburgo e AIRIcerca; “La scienza dell’olio e i segreti del panel test” con il Frantoio Clarici di Foligno; “Il giardino interiore” promosso dal Liceo “Frezzi-Beata Angela” di Foligno per coinvolgere studenti e famiglie in un’esperienza sensoriale che contempla l’utilizzo di tutti i sensi;“Biologia cellulare: dal modello all’esperienza immersa” in collaborazione con l’ITS Umbria Academy; “(Paleo)Climate changes & Energy transition: le rocce sedimentarie raccontano” con l’Università degli Studi di Perugia; il progetto europeo “Experimenta: a community-based approach to STEM education”, finanziato dal programma Erasmus+ e coordinato dal Laboratorio di Scienze Sperimentali in partenariato con l’Istituto Tecnico Economico “Grimaldi-Pacioli” di Catanzaro, l’Osnovna sola Dobrise Cesarina di Zagabria e la Mano Channel Asociacion para el desarrolo comunitario; e “Pronti a salpare!”, viaggio a tappe attraverso varie esperienza che stimoleranno la curiosità dei bambini delle scuole dell’infanzia, guidandoli alla conoscenza del mondo attraverso il “fare”.
Numerosi anche gli eventi collaterali, tra i quali è possibile annoverare: il concerto promosso in collaborazione con gli Amici della Musica di Foligno dal titolo “Un Brasil Diferente”, che vedrà l’esibizione di Gabriele Mirabassi al clarinetto e Roberto Tau alla chitarra; la visita all’orto didattico accessibile gestito dall’associazione Liberi di essere, che proporrà anche un incontro sul ben-essere alimentare dal titolo “L’uomo è ciò che mangia”;“La forma del libro” in collaborazione con il Comune di Foligno per “toccare” con mano alcuni dei documenti più preziosi conservati alla biblioteca “Alighieri”; la visita “Innovatori dal 1874: alla scoperta del Frantoio Clarici”. E ancora, due mostre fotografiche: la prima dal titolo “L’importanza incommensurabile della biodiversità” curata dalla Lipu; la seconda dal titolo “La Via Lauretana: il collegamento di Foligno con gli insediamenti di montagna”, a cui si collega anche l’iniziativa dell’Archivio di Stato di Perugia “La Via Lauretana nei documenti d’Archivio”.
Sempre in occasione della XII edizione della manifestazione verranno presentati i primi risultati del progetto didattico e formativo “I cambiamenti climatici. Monitoraggio dello scioglimento dei ghiacciai alpini”, che sta coinvolgendo alcune scolaresche con l’obiettivo favorire il processo di sensibilizzazione sull’impatto del riscaldamento globale. Studenti che saranno protagonisti anche della sezione “Ambasciatori”, nell’ambito del progetto triennale “Il pensiero scientifico e letterario”, giunto in questo anno scolastico al secondo modulo dal titolo “Spazio, suono e movimento”, che sta interessando gli istituti di diverse regioni italiane. Infine quattro tavole rotonde: “L’apprendimento cooperativo e l’etica dell’intelligenza collettiva” insieme all’Università per Stranieri di Perugia; “Medicina digitale tra sostenibilità, efficacia e innovazione” con l’Usl Umbria 2; “Il clima che cambia, il monitoraggio dei ghiacciai alpini overtheclouds” con la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno; e quella sull’acqua con la Valle Umbra Servizi. Quest’anno, poi, “Festa di Scienza e Filosofia” ha deciso di ampliare la rete di collaborazioni sostenendo l’iniziativa di beneficenza in programma per lunedì 24 aprile dall’associazione “Penso Positivo by Tommaso”, quando all’Auditorium San Domenico (ore 18) si terrà la lezione-spettacolo del professore di fisica Vincenzo Schettini.
La XII “Festa di Scienza e Filosofia – Virtute e Canoscenza” è realizzata con il patrocinio dell’Università degli Studi di Perugia, dell’Università per Stranieri di Perugia, dell’Università degli Studi di Genova, dell’Università di Camerino, dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, dell’Università Politecnica delle Marche, dell’Università di Macerata, dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria,dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche e della Fondazione Aristide Merloni.
PARTNER SCIENTIFICI – Partner scientifici della “Festa di Scienza e Filosofia” sono: il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Istituto Italiano di Tecnologia, il Gran Sasso Science Institute, l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, l’Institut de Fìsica d’Altes Energies e l’Enea.
MEDIA PARTNER – Da quest’anno, poi, “Festa di Scienza e Filosofia” si avvale anche della media partnership di Rai Cultura.
COLLABORAZIONI – La “Festa di Scienza e Filosofia” è inoltre realizzata in collaborazione con l’Esercito, la Diocesi di Foligno, la Diocesi di Fabriano, la Valle Umbra Servizi, l’Usl Umbria 2 e il Gal Valle Umbra e Sibillini.