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Il vuoto nell’Arte

Restaurata dall’Ater nel 2015 grazie al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale concesso dalla Regione Umbria e ai fondi del Comune di Perugia, e riaperta al pubblico a cura dell’Associazione Priori, la Torre degli Sciri è l’unica delle tante torri medioevali di Perugia rimasta intatta.

Un progetto site specific

La valorizzazione del patrimonio storico artistico della via e quindi del centro storico, quale sintesi tra le profonde radici nella tradizione e le nuove contaminazioni culturali, costituisce un elemento centrale dell’attività di promozione culturale dell’Associazione Priori. Seguendo questo concetto, da qualche anno si organizzano lungo la via dei Priori – e ora nella Torre – eventi artistici, spettacoli teatrali, incontri culturali e percorsi didattici. Periodicamente si svolgono i Racconti della Torre, narrazioni guidate con aperitivo finale sulla storia dell’edificio e dell’antichissimo rione di Porta Santa Susanna, concerti e rappresentazioni teatrali.
La Torre degli Sciri, per l’unicità delle sue caratteristiche architettoniche, può offrire infinite potenzialità: esaltando lo spazio all’interno, può creare piacevoli suggestioni e inaspettati connubi tra passato e presente.
Per questo motivo si è deciso di aprire un dialogo tra città storica e arte contemporanea, promuovendo l’accesso della Torre come luogo di cultura e creatività, valorizzandone la storia attraverso nuovi linguaggi espressivi.
Si tratta di progetti d’arte contemporanea site specific con l’obiettivo di incentivare la rilettura del patrimonio turrito attraverso lo sguardo non convenzionale dell’artista. Le opere cambieranno l’abituale percezione di luoghi familiari, attirando l’attenzione dei cittadini e dei turisti.
Il primo artista scelto è il perugino Danilo Fiorucci con la scultura Inverso, composta da strati di polistirolo bianco che sarà sospesa all’interno della Torre. Il visitatore vivrà così un’esperienza immersiva, innescando un senso di stupore e di riflessione nei confronti dell’opera e di questa meravigliosa costruzione medievale.

La storia della Torre

La Torre degli Sciri è l’unica superstite delle circa settanta torri medievali che valsero a Perugia il soprannome di “turrita”. Edificata nella seconda metà del XIII secolo, la torre, alta 46 metri, è probabilmente una delle dodici o quattordici torri fatte edificare dal Comune a scopo difensivo. In seguito passò a destinazione privata, essendo proprietà della nobile famiglia degli Sciri da cui prende il nome. Lo stemma di questa famiglia campeggia sopra l’ingresso principale della nostra costruzione. La famiglia si estinse nel XV secolo e la torre dovette passare in proprietà ai Degli Oddi, che avevano possedimenti poco distanti. Nel 1680 Caterina della Penna, vedova Degli Oddi, donò la struttura e i suoi annessi alla terziaria francescana Suor Lucia Tartaglini da Cortona, che vi istituì un Educandato per fanciulle povere. In seguito passò alle Suore Oblate di San Filippo Neri, che la tennero fino al 2011 circa. Oggi proprietà dell’Amministrazione Comunale, è stata restaurata e successivamente riaperta al pubblico a cura dell’Associazione Priori. Oltre a visite guidate, vi si svolgono eventi a carattere artistico, musicale e teatrale.

Inverso – Lo spazio assente

Inverso, già sospesa nelle sale del Museo della ceramica di Deruta nel 2016, viene ora installata all’interno della Torre, abitando lo Spazio Assente, come lo definisce l’artista: «partendo da un’analisi degli spazi “tra” le cose, in un esame paradossale della natura e del “ destino” dello spazio occupato dall’opera d’arte».
Dai suoi dipinti, evanescenti ed eterei, dalle pennellate fluide e veloci, Fiorucci arriva a concretizzare la sua pittura in un gesto scultoreo altrettanto rapido grazie al polistirene. Strati sagomati, poi tagliati e sovrapposti formano sculture astratte, vortici composti eliminando «la materia che nasconde la forma». Come nella tradizione michelangiolesca, rivela la figura attraverso un lavoro manuale che è, al tempo stesso, un processo dell’intelletto e dello spirito.
Il vuoto, non come semplice negazione del pieno, ma come entità di per esistente, spazio tra le cose che le individua e le distingue. Nuova materia che, in maniera aristotelica, colma l’assenza. In modo inverso il ricordo di una persona cara riempie la sua mancanza: «Io rappresento l’ingombro dell’oggetto nella vanità dell’ideologia», così scrisse Luciano Fabro alla presentazione dello Spirato nel 1968, dove rappresentata è solo l’impronta della testa dell’artista sul cuscino in marmo. Ma è Duchamp che ha il merito di aver introdotto questo senso di sospensione nel vuoto nell’arte, dove collocando in maniera diversa un oggetto di uso comune lo estrania, creando «varianti del funzionamento della fantasia» come le definirà Bruno Munari: nuovi punti di vista meravigliosi e sorprendenti.
Inverso è quindi la voce interiore che non fa uso di parole, un corpo senza nome, l’assenza dell’arte che diventa presenza, il segno della poesia che ci insegna la via per la comprensione del nulla.
Immerso in un silenzio enigmatico e sospeso, la scultura di Fiorucci all’interno della Torre, è come il panno bianco steso su un inspiegabile cavalletto del Pino sul mare di Carlo Carrà, come la bianca Sfera sospesa di Alberto Giacometti, con un colore che evoca l’assenza di colore, il sentimento del vuoto, l’archetipo dell’assoluto e della luce.


Inverso – Lo spazio assente
Installazione di Danilo Fiorucci
Torre degli Sciri, Perugia
6 luglio – 31 agosto 2017
A cura di Claudia Bottini

Orari Luglio
Da lunedì a mercoledì: 10:30 – 12:30 | 18:00 – 21.00
Da giovedì a sabato: 10:30 – 12:30 | 17:00 – 21:00
Domenica: 18:00 – 21:00

Orari Agosto
Venerdì: 10:00 – 12:30 | 19:00 – 21:00
Domenica: 19:00 – 21:00
12 Agosto: dalle 21:00 (Evento: osservazione del cielo stellato a cura di Starlight. Ingresso  per gruppi di 22 persone ogni 30 minuti. Contributo € 5, gratuito per i bambini fino a 12 anni).

 

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Claudia Bottini

Curatrice e Storica dell'arte

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