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La luce esalta la particolare cromia del corbezzolo, le cui foglie, fiori e frutti l’hanno reso uno dei simboli della nostra Madre Patria.

Tra lโ€™autunno e lโ€™inverno, quando si fa una passeggiata sui panoramici sentieri collinari del Trasimeno, l’attenzione puรฒ essere attratta dai vividi e intensi colori espressi dalla pianta del corbezzolo.
Il corbezzolo o lellarone o arbutus unedo รจ una ericacea sempreverde e possiede una caratteristica che la rende unica: i fiori e i frutti vi si trovano contemporaneamente, creando un contrasto cromatico di grande impatto. Quando gli antichi Greci, che lo chiamavano Kรฒmaros, arrivarono nei pressi di Ancona, battezzarono il suo promontorio ricco di corbezzoli Monte Conero.

 

Il corbezzolo

 

Il corbezzolo รจ considerato uno dei simboli della nostra Madre Patria: i suoi frutti, infatti, sono di un bel rosso acceso, mentre i fiori sono di un bianco candido che, uniti al verde intenso delle foglie, rimandano al Tricolore italiano.
A fare l’accostamento fra il corbezzolo e la nostra bandiera รจ stato anche Giovanni Pascoli, che ha reso la pianta un simbolo dellโ€™unitร  nazionale: nella sua ode Al Corbezzolo fa riferimento alla mitologia romana secondo cui Pallante, un giovane coraggioso, fu ucciso per difendere di Enea, che secondo l’Eneide di Virgilio รจ stato il fondatore di Roma. Il feretro di Pallante fu costruito con rami di corbezzolo e da qui nasce l’accostamento tra la pianta e il nostro Tricolore: il bianco, il rosso e il verde avvolsero il corpo del primo eroe italico.
Le bacche del corbezzolo hanno una buona azione diuretica, astringente e dissetante e sono la materia prima per confetture, bevande e canditi. Il miele e l’aceto sono molto apprezzati. Chi avesse la fortuna di trovare delle bacche o corbezzole (delicate ma facilmente deperibili), dovrebbe assaggiarle utilizzando delle vecchie ricette o magari, con un poโ€™ di fantasia, crearne delle nuove.