Al principio del XVI secolo, probabilmente nel 1537, lโumanista Matteo DallโIsola Maggiore compone un poema eroico-didascalico in esametri latini intitolato al lago che gli aveva dato i natali.
La Trasimenide (Trasimenis), che citiamo nella bella traduzione di Daniele di Lorenzi, รจ conosciuta soprattutto per il suo secondo libro, dove sono descritte le diverse tecniche di pesca impiegate nel lago, nonchรฉ le tipologie, qualitร e abitudini del ยซvario volgo dei pesci, non esperto del proprio nomeยป.
DallโIsola menziona complessivamente sei specie indigene โ tinca, cavedano, lasca, scardola, luccio, anguilla โ tre delle quali particolarmente rinomate: ยซPotrebbe cedere il luccio di fronte a quello che nuota nel Tevere? / Questi hanno saporita la coda, le menole sono lodate per il petto e per la testa. Lโanguilla รจ un cibo da porre / sulle mense di uomini eletti, in invernoยป.
Lโesportazione del pesce del Trasimeno
Nel secolo dโoro del pesce – come รจ stato definito il Cinquecento – DallโIsola celebra il Trasimeno attraverso quel settore di mercato per il quale era conosciuto in tutta lโItalia centrale.
Questo lago โ scriveva due secoli prima Fazio degli Uberti nel Dittamondo โ รจ tanto ricco di buon pesce ยซChe assai ne manda fuor della sua terraยป. E non solo grazie alle tecniche di conservazione, in particolare la salagione e lโessiccamento. Nellโepistola Thrasimeni descriptio seu de felicitate Thrasimeni (1458), Giannantonio Campano descrive le modalitร con cui il pesce fresco arriva da Perugia ai mercati ittici di Roma e della Toscana: quando arrivano i primi freddi e soffia il vento di tramontana le strade brulicano di carrettieri che trasportano ceste di vimini intrecciati ricolme dโacqua, dove il pesce si conserva vivo per diversi giorni.
Per comprendere lโimportanza dellโesportazione del pesce del Trasimeno nella prima etร moderna basti ricordare un dato: nel 1469 la cittร di Perugia stipulรฒ con Siena un accordo in base al quale le avrebbe destinato 200.000 libbre di pesce allโanno, di cui 180.000 durante la Quaresima. A interessare lโesportazione sono soprattutto i pesci grossi e relativamente pregiati come quelli menzionati nei versi di DallโIsola: i lucci, le tinche (per le quali usa il termine latino ยซmenuleยป) e soprattutto le prelibate anguille, quelle che, affogate nella vernaccia e abbrustolite, avrebbero provocato, secondo la voce raccolta da Dante, la morte per indigestione di Martino IV e, quindi, la sua collocazione in Purgatorio nel girone dei golosi (Pg. XXIV, 20-24). Secondo Dante e i suoi commentatori piรน antichi le anguille responsabili della morte del papa provenivano dal lago di Bolsena. Ma รจ probabile che arrivassero invece dal Trasimeno, considerando che Martino IV morรฌ e fu sepolto a Perugia.
Del resto queste anguille erano davvero degne delle mense ยซdegli uomini elettiยป. Buona prova ne รจ la scala dei prezzi del mercato ittico di Prato nellโautunno-inverno 1441: in dicembre le anguille del Trasimeno costano 8 soldi, per acquistare quelle provenienti dal lago di Bientina e dal Padule di Fucecchio, invece, ci vogliono dai 2,4 ai 5 soldi a seconda della grandezza e delle oscillazioni del valore di mercato in rapporto alle festivitร del calendario liturgico. Meno marcata (circa un dieci per cento) la differenza di prezzo per i lucci e per le tinche.

La tinca
La lasca, salubre per eccellenza
Tuttavia in etร moderna il pesce piรน costoso e apprezzato รจ quello di mare. Nel suo trattato sui pesci romani del 1524, lโumanista e medico comasco Paolo Giovio scrive che il luccio ยซnon ha mai avuto alcuna lode o pregio alle tavole dei signoriยป. A fronte perรฒ della cattiva nomea dellโยซhispida secchezza delle polpeยป, le sue proprietร organolettiche e curative sono considerevoli: ยซper parer di tutti i Medici, รจ riputato molto sanoยป. Di piรน: le mascelle di luccio, abbrustolite e ridotte in polvere, miscelate nel vino, servono a sciogliere i calcoli renali e della vescica. Le proprietร dietetiche del pesce di lago sono esaltate anche da Bartolomeo Scappi che ricorda come i medici lombardi raccomandino ai malati la carne ยซbianchissimaยป del persico, proveniente dallโaltopiano del Tesino e dal Lago Maggiore. Le carni della lasca โ scrive invece DallโIsola โ non solo sono ottime, salvo che nel periodo successivo alla deposizione delle uova, ma ยซAegris hoc pisciculorum genus modeste sumptum non interdiciturยป.
Forse allora non รจ un caso che, negli scrittori fiorentini, la lasca sia sinonimo per antonomasia di salute: ยซElla รจ sana come una lascaยป, scrive Pietro Aretino nel Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa, ยซe le sue carni son piรน nimiche de le bruttezze che non รจ ella degli sgherriยป. La lasca indica a Firenze genericamente il pesce, come del resto appare dal celebre verso dantesco che allude alla costellazione dei Pesci in Pg XXXII 54 (ยซla celeste lascaยป). Tuttavia uno dei primi commentatori della Commedia, Francesco da Buti, precisa in una chiosa: ยซLasca รจ una specie di pesci che si trova nel lago di Perogiaยป. O almeno vi si trovava in abbondanza.

Il cavedano
Benessere dei cittadini e non solo
Dal Cinquecento al 1917, anno in cui fu soppressa, la pesca della lasca si svolgeva tramite impianti fissi di cattura costituiti da palizzate di tronchi dโalbero che si estendevano dalla riva verso il centro del lago, tra le quali erano posizionati cumuli di fascine che offrivano riparo ai pesci durante lโinverno (la cosiddetta pesca-nave). Dalla seconda metร del Novecento, la lasca del Trasimeno รจ estinta, probabilmente anche a causa dellโabbassamento del livello idrico che ha causato lโimpaludamento delle rive.
Questo rischio era stato previsto dal medico ed erudito perugino Annibale Mariotti in uno scritto, completato nellโanno della Rivoluzione francese, volto a confutare il progetto di prosciugamento del Lago Trasimeno presentato a Pio VI da alcuni nobili possidenti terrieri. Con lโabbassamento del livello dellโacqua โ osserva Mariotti โ le famiglie povere di Perugia e dei territori circostanti non potranno provvedersi del loro alimento principale: la lasca, ยซabbondantissimo pesce non men salubre, che di sapore squisitoยป. Aumenterร lโimportazione del pesce proveniente dallโAdriatico che, per la lunga percorrenza, ยซnon pesce, ma peste a caro prezzo si compraยป. O, peggio, i cittadini dovranno sostituire quegli ottimi alimenti con i ยซpessimi, e perniciosissimi salumi, per la provvista deโ quali fuor dโogni buono, ed economico regolamento tante migliaja escono da detta Cittร , e dallo Statoยป.
Lโargomentazione centrava due questioni correlate: la salute dellโeconomia del governo perugino e quella dei suoi cittadini. In primo luogo la letteratura scientifica europea aveva dimostrato lโalto valore delle proteine del pesce anche in relazione allโaumento delle capacitร riproduttive, come del resto osservava Montesquieu ne Lโesprit des lois: ยซPeut-รชtre mรชme que le parties huileuses du poisson sont plus propres ร fournir cette matiรจre qui sert a la gรฉnรฉrationยป (l. II, cap. 13). Ma soprattutto la preparazione dei prodotti di norcineria richiedeva lโuso del sale sul commercio, del quale pesava la forte tassazione imposta dalla Camera Apostolica. Nel 1540 lโaggravio della gabella del sale aveva provocato la nota insurrezione di Perugia con la conseguente sua sottomissione a Paolo III. Le ragioni mediche ed economiche addotte da Mariotti in difesa del lago e dei suoi abitanti appaiono, dunque, strettamente legate alla salvaguardia dellโautonomia politica della sua cittร .