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Allerona appartiene al Club de
I Borghi Piรน Belli d’Italia

 


Il mese di maggio รจ molto sentito dai cittadini di Allerona per lโ€™evento che piรน di tutti li rende orgogliosi delle loro radici: i Pugnaloni.
La terza domenica di maggio, gli Alleronesi festeggiano infatti Santo Isidoro, patrono degli agricoltori; un uomo dalle umili origini che si รจ guadagnato la santitร  grazie una vita dedicata alla preghiera, il duro lavoro e la condivisione con le persone piรน sfortunate e meno abbienti.

Lโ€™origine

Nei Pugnaloni di Allerona sono evidenti gli adattamenti da parte del Cristianesimo di un rito propiziatorio dalle origini pagane.
Il termine Pugnalone potrebbe derivare da โ€œpungoloโ€, un bastone munito a unโ€™estremitร  da un puntale di ferro, utilizzato per sollecitare i buoi a lavorare piรน alacremente, dallโ€™altra da un raschietto che gli aratori usavano per pulire lโ€™aratro dalle zolle.
Altre fonti lo fanno risalire al verbo latino pugnare, che significa combattere, connessione che possiamo trovare piuttosto nellโ€™omonima festa del paese di Acquapendente, nella provincia viterbese.
Lโ€™accezione legata alla battaglia, che ad Acquapendente viene celebrata come riconquista della libertร  da parte del popolo โ€“ il quale, armato con forconi e pungoli, vinse contro l’esercito di Federico Barbarossa – รจ poco probabile abbia ispirato la rievocazione di Allerona, associabile, in maniera piรน plausibile, allo strumento agricolo.

Il rito moderno

celebrazione storica allerona umbria

Tradizionale pugnalone di Allerona

Ne รจ testimonianza anche la rappresentazione moderna: si tratta di aste in legno di pioppo alte circa tre metri, sormontate da una gabbia ovoidale, formata da fruste o verghette flessibili di legno e somigliante a una grossa rocca per filare. La gabbia รจ decorata con nastri dai colori vivaci e con fiori freschi fissati sulla sommitร , racchiusi in un mazzo compatto a forma di pomo. Dentro la gabbia si possono trovare formaggi freschi, fiaschette di vino, arnesi per lavorare i campi, piccoli strumenti di legno e bigliettini con motti e proverbi sulla vita contadina e fotografie della famiglia del portatore del Pugnalone.
Nei carri, che ogni anno sfilano nelle strade del centro del borgo, รจ presente la vita agreste e la scena del miracolo di Santโ€™Isidoro, riprodotto in miniatura; un vero e proprio presepe realizzato con statuette dโ€™argilla vestite con abiti tradizionali.ย  Lโ€™evento vede come scena centrale il santo, intento a pregare sotto lโ€™ombra di un albero e due forme angeliche che lo sostituiscono trainando al suo posto il carro dei buoi; ecco dunque, come Isidoro sia diventato, grazie a questo evento, patrono del mondo agricolo, e come la sua memoria sia legata, in Italia e in Spagna, ai riti che celebrano la vita nei campi.
I carri sono fabbricati interamente, come vuole tradizione, dagli Alleronesi, i quali ogni anno con i loro quartieri competono alla realizzazione del carro vincitore. I Pugnaloni piรน belli vengono poi premiati da una commissione e restano in esposizione, per l’intera giornata, nel centro storico; ma mentre un tempo erano i portatori stessi ad offrire a chi partecipava le primizie contenute nei Pugnaloni, oggi sono piuttosto i quartieri alleronesi ad organizzare, nel pomeriggio, insieme alla rievocazione degli antichi mestieri, una piรน moderna degustazione di prodotti tipici alimentari.

 

Riti parenti

Sfumature simili si possono trovare in alcune tradizioni straniere riguardanti le festivitร  del mese di maggio; una di queste vedeva infatti lโ€™usanza di portare in villaggio un enorme albero, adornato con i frutti della terra – animali e piante – come ringraziamento alla divinitร , ritualitร  legata al concetto elementare di magia simpatica. Era un gesto molto caro al contadino che, offrendo i primi prodotti della terraย  a questa entitร  protettrice della natura, pensava di ricevere in cambio una maggiore fertilitร .
Un altro esempio lo possiamo trovare in alcuni riti dellโ€™epoca classica come la celebrazione dei Misteri Eleusini, che si celebrava proprio nei primi mesi di primavera. Anche durante questa festa venivano offerte le primizie della terra, ma per placare la dea dellโ€™agricoltura Demetra, divinitร  delle messi che, affranta dal ratto della figlia Persefone tenuta prigioniera nellโ€™oltretomba, aveva deciso di condannare lโ€™umanitร  allโ€™inverno eterno.

Il culto dello spirito arboreo

Una particolare connessione che possiamo trovare allโ€™interno di queste tradizioni popolari del centro Italia รจ il culto dello spirito arboreo, ancora oggi celato tra le pieghe di queste feste cristiane.

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Rievocazione della vita contadina

Fin dallโ€™inizio dei tempi lโ€™uomo preistorico, che spesso non sapeva dare spiegazione agli strani fenomeni che accadevano intorno a lui, creava una divinitร  onnipresente in tutto ciรฒ che era selvaggio e misterioso. Con il passare del tempo, perรฒ, una nuova idea si fece largo: lโ€™albero non veniva piรน visto come la divinitร , ma come la sua dimora. Lo spirito arboreo invece di essere considerato lโ€™anima di ogni albero, diventรฒ quindiย  quella protettrice della foresta e dei campi. A questo si potrebbe ricollegare lโ€™usanza di trasportare nel centro abitato un albero decorato: altro non era che un modo per portare una parte dello spirito che ci risiedeva e farlo diffondere tra la gente, assicurando fertilitร  e prosperitร .

 

 

Per saperne di piรน su Allerona