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Gli interrogativi che si pongono Don Abbondio e Renato Zero sono gli stessi di quando camminiamo per le strade della cittร .

ยซCarneade! Chi era costui?ยป รจ la domanda che, nell’ottavo capitolo dei Promessi Sposi, Don Abbondio si fa a proposito del filosofo greco Carneade. Carneade fu un seguace del Probabilismo, vissuto tra il 213 e il 129 a.C., e considerato un personaggio minore tra i filosofi della sua epoca. Di qui il detto di una persona priva di fama. ยซLui chi รจ? E loro, dico loro chi sono?ยป. Qui si tratta di tutta un’altra storia ed รจ evidente anche la forzatura di questa citazione, presente in un brano di Renato Zero che racconta l’incontro organizzato con una donna che non รจ sola. La domanda che si pone รจ capire chi รจ l’uomo che sta con lei.
Spesso, viaggiando in macchina, passeggiando in bicicletta o semplicemente camminando mi tornano in mente proprio Don Abbondio e Renato Zero e non di rado esclamo: ยซChi era costui? Lui chi รจ?ยป e, se si tratta di una via con doppio nome mi viene proprio da dire: ยซE loro, dico loro, chi sono?ยป.
Fino ad alcuni anni fa utilizzavamo una mappa cartacea, oggi ricorriamo sempre piรน frequentemente al navigatore satellitare. A me non dispiace chiedere informazioni direttamente alle persone con la classica domanda: ยซScusi, sa mica dov’รจ via…?ยป La risposta รจ quasi sempre labirintica con ยซla prima a destra, poi tutto a dritto, alla rotonda a sinistra, passata l’edicola ancora a sinistra, dopo 300 metri vede un distributore, passa il ponte ed รจ arrivatoยป. Le strade di una cittร  spesso sono legate a personaggi noti della storia, dell’arte, della letteratura, della scienza. Che si tratti di paese o cittร  non mancano certo Via Garibaldi, Corso Cavour, Via Dante Alighieri, Via Papa Giovanni XXIII, Via Verdi. Perรฒ, oltre ai personaggi piรน popolari, ci sono anche i cosiddetti personaggi minori spesso dimenticati e che hanno un nome che sinceramente ci dice poco o nulla. Spesso si tratta di uomini e donne legati al passato della cittร  che si sono distinti per valori e attivitร  poste in vita.

Augusto Ciuffelli

Come si assegna il nome a una via o a una piazza?

La normativa che stabilisce come dare un nome a una strada nuova รจ la legge 1188/27; invece, quella che indica come cambiare nome a una strada giร  esistente รจ il Rdl 1158/23. Per attribuire una denominazione a una strada nuova o piazza pubblica รจ necessario che il Comune chieda l’autorizzazione del Prefetto. Si puรฒ dare il nome di una persona a una strada o a una piazza a condizione che questa sia morta da almeno 10 anni a meno che non si tratti di un caduto in guerra o di una persona deceduta per la causa nazionale. รˆ facoltร  del Ministero per l’Interno derogare quando si tratta di persone che abbiano benemeritato della Nazione. Il Comune puรฒ cambiare nome a una strada, ma solo dietro autorizzazione della Prefettura e sentito il Ministero dei Beni e delle Attivitร  Culturali e la Soprintendenza. La Soprintendenza valuta gli aspetti di ordine storico e culturale, il Ministero dell’Interno valuta solo invece l’opportunitร  di derogare alla norma che impone un intervallo di dieci anni dalla scomparsa del personaggio illustre. Il cambio di nome della strada deve essere motivato in modo specifico.

Personaggi meno illustri di Foligno

Ecco allora una breve guida di toponomastica folignate riguardante le strade intitolati a personaggi, immagino, poco noti ai cittadini di Foligno. Una via ricorda Augusto Ciuffelli nato a Massa Martana nel 1856. Ciuffelli, di modeste estrazioni sociali, appena ventenne fu nominato segretario particolare di Zanardelli, lanciandosi cosรฌ nella carriera politica. Nel 1898 venne nominato prefetto e nel 1904 venne eletto deputato nel collegio di Todi. Dal 1910 al 1916 fu ministro nei governi Luzzatti, Orlando e Salandra. Fu inoltre presidente di sezione del Consiglio di Stato. Morรฌ a Roma il 6 gennaio 1921.

Caterina Scarpellini

A pochi metri dal Laboratorio di Scienze Sperimentali, nel cuore della cittร  una via รจ intitolata a Caterina Scarpellini. Nata a Foligno nel 1808 si trasferรฌ a diciotto anni a Roma come assistente dello zio, lo scienziato Feliciano Scarpellini. A Roma sposรฒ Erasmo Fabri e insieme a lui continuรฒ a lavorare alla stazione astronomica della Sapienza โ€“ Universitร  di Roma. Caterina Scarpellini aveva una solida formazione e una profonda conoscenza del sistema solare e per divulgare i dati delle sue indagini fondรฒ con suo marito la rivista La Corrispondenza scientifica in Roma.

Nel 1856 la scienziata istituรฌ presso l’osservatorio capitolino una stazione meteorologica e ozonometrica. Inoltre documentรฒ l’osservazione della grande cometa dell’aprile del 1854, oggi nota come C/1854 F1,e quella del giugno 1861, l’eclissi solare del 1860 e i passaggi di sciami di meteoreย  tra il 1861 e il 1868. Fu eletta membro della Societร  dei Georgofili di Firenze e dell’Accademia dei Quiriti a Roma, cosรฌ come dell’Accademia di Dresda e della Societร  imperiale dei naturalisti di Mosca. Oggi uno dei crateri di Venere porta il suo nome. Morรฌ a Roma il 28 novembre 1873.

Vicino all’area verde del Parco dei Canapรจ troviamo via Pier Antonio Mezzastris nato a Foligno intorno alla prima metร  del Quattrocento (1430 ca.) da una famiglia di artisti. Mezzastris fu un pittore e decoratore che lavorรฒ su soggetti di genere sacro, svolgendo attivitร  prevalentemente nella cittร  di Foligno e nelle zone limitrofe. La sua abilitร  tecnica ed eleganza nel dipingere la troviamo ad Assisi sulle pareti dell’oratorio dell’ospedale dei Pellegrini. Morรฌ a Foligno nel 1506.

Nei pressi di Porta Romana si trova viale Luigi Chiavellati. Nato a Terni nel 1902, Chiavellati conseguรฌ la laurea in medicina presso l’universitร  di Perugia e successivamente ricoprรฌ il ruolo di sottotenente medico di complemento. Mentre era medico condotto a Foligno, fu richiamato alle armi nell’ottobre del 1935 e con il grado di capomanipolo medico raggiunse l’Africa orientale. Cadde in combattimento nel gennaio del 1936 a Passo Uarieu. Fu decorato con la medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

A Orazio Antinori รจ dedicata una via nella frazione di Borroni di Foligno. Orazio Antinori nacque a Perugia ed รจ stato un esploratore e tra i piรน stimati conoscitori italiani del continente africano sia centrale che orientale. Iniziรฒ fin da piccolo a interessarsi all’ornitologia per poi studiare storia naturale a Perugia e Roma. Caduta la repubblica romana (1849) si dedicรฒ ai viaggi in Grecia, Egitto e Sudan. Nel 1853 iniziรฒ la sua attivitร  di esploratore in Africa e nel 1876 guidรฒ la Grande Spedizione avendo come meta i laghi equatoriali dell’Africa Orientale. Un fortuito ma grave incidente di caccia lo privรฒ della mano destra e dopo una breve malattia morรฌ nel 1882 a Lรจt-Marefiร  in Etiopia.

 

Orazio Antinori

 

Nella zona di Prato Smeraldo troviamo via Petronio Barbati. Discendente da una nobile famiglia nacque a Foligno verso la fine del 1400 o all’inizio del 1500. Petronio Barbati si laureรฒ in diritto civile e canonico, professรฒ l’avvocatura ma soprattutto si dedicรฒ agli studi letterari e alla poesia. Una sua commedia fu recitata nel 1549. Verso gli ultimi anni della sua vita, amareggiato da certi fastidiosi intrighi familiari che gli fecero venire in odio la sua cittร , si trasferรฌ a Roma dove ottenne un posto da segretario presso un cardinale. Le poesie del Barbati furono raccolte e pubblicate col titolo: Rime di Petronio Barbati gentiluomo di Foligno estratte da varie raccolte del secolo XVI e dai suoi manoscritti originali. Si sa che restรฒ privo di un occhio, e che morรฌ a Foligno, mentre era segretario del cardinale Caetani il 22 novembre 1554.

Sempre nella solita zona di Foligno troviamo via Tignosi. Niccolรฒ Tignosi nacque il 30 marzo 1402 a Foligno da una famiglia eminente. Studiรฒ arti e medicina a Perugia, Siena e Bologna. Giร  negli anni accademici 1424-25 e 1425-26 รจ attestato come docente nell’universitร  di Perugia nel settore disciplinare di arti e medicina. Si stabilรฌ temporaneamente a Firenze intorno al 1440 per un incarico diplomatico ricevuto dal governo perugino e proprio agli anni fiorentini risalgono le opere di Tignosi che ci sono conservate. Nel 1471 lo troviamo a Todi dove esercita la pratica medica al servizio del Comune. Morรฌ nel 1474 a Pisa dove continuava a insegnare; fu sepolto nel locale convento di S. Croce in Fossabanda.

Vicinissimo a via Tignosi รจ dedicata una via allo storico e notaio Durante Dorio. Nato a Leonessa nell’attuale provincia di Rieti intorno al 1571 (non รจ certa la sua data di nascita) lavorรฒ come cancelliere e notaio. All’etร  di 30 anni fu raccomandato per un lavoro presso la cancelleria criminale di Foligno. Sempre a Foligno ricoprรฌ il ruolo di cancelliere della Curia, e proprio a Foligno iniziรฒ la sua attivitร  di ricercatore e storico. La cittร  gli diede la cittadinanza nel 1632 e Durante Dorio vi acquistรฒ una casa dove costruรฌ una piccola cappella. Malgrado le sue tante ricerche e i suoi tanti scritti, la sola opera pubblicata fu Istoria della famiglia Trinci pubblicata nel 1638. La morte lo raggiunse la vigilia di Natale del 1645 a Foligno.
รˆ emerso dunque un mosaico di biografie non comuni, di vicende personali, di differenti estrazioni sociali e professioni. Sono piccole storie di personaggi minori ma che comunque hanno lasciato traccia nell’identitร  della cittร  di Foligno.

Da maggio a ottobre lโ€™Italia รจ tutta una sagra. Si celebrano santi, cibi e avvenimenti storici.

Sono feste che spesso ricordano eventi remotissimi, conosciuti solo attraverso leggende e tradizioni orali, o rievocati in nome di un passato glorioso che poi cosรฌ glorioso non รจ stato mai. Una sagra che mi ha incuriosito รจ quella che si festeggiava a Gualdo Tadino: La Notte Blu – ย il Medioevo nella cittร  della cuccagna.

Qui appaiono subito due parole chiave: cuccagna e blu, ma dietro tutto questo cโ€™รจ il guado. Quante parole sono state in auge e hanno caratterizzato unโ€™epoca ma quante parole abbiamo dimenticate e di quante parole non conosciamo piรน il significato. Una di queste รจ Cuccagna, lโ€™altra Guado e aggiungiamo anche il Blu ma per altri motivi.

 

Il Paese della cuccagna

Che cos’รจ la cuccagna?

La cuccagna per secoli ha significato benessere; anzi dicendo il paese di cuccagna si indicava semplicemente il luogo dove ci si poteva sfinire di mangiare e bere. รˆ un termine strettamente legato alla fame, quella che ha torturato i nostri antenati. ย Tutte le favole e i racconti che, partendo dal medioevo arrivano allโ€™800, narravano del mitico paese di cuccagna.

Boccaccio ne parla nel Decamerone e lo chiama Paese di Bengodi; ne parla anche Manzoni nei Promessi Sposi.

 

“Ma Renzo non ardiva creder cosรฌ presto a’ suoi occhi; โ€ฆera veramente pan tondo, bianchissimo, di quelli che Renzo non era solito mangiarne che nelle solennitร . โ€” รˆ pane davvero! โ€” disse ad alta voce; tanta era la sua maraviglia: โ€” cosรฌ lo seminano in questo paese? In quest’anno? e non si scomodano neppure per raccoglierlo, quando cade? che sia il paese di cuccagna questo?” (Alessandro Manzoni โ€“ Promessi Sposi- cap. X).

 

Se il paese di cuccagna รจ una favola, il pays de cocagne รจ esistito davvero e non era uno solo. Il principale era in Francia vicino a Tolosa, poi ce ne sono stati altri anche in Italia: in Lombardia, a Sansepolcro, a Cittร  di Castello e anche a Gualdo Tadino. Sono luoghi che per qualche secolo hanno goduto di un notevole benessere dovuto alle coque da cui cocagne e in italiano cuccagna. Tutta questa cuccagna รจ legata alla coltivazione della pianta Isatis Tinctoria detta GUADO, una pianta che forniva il colore blu per tingere i tessuti, le lane e anche le ceramiche. La coltivazione della pianta e lโ€™estrazione del colore erano operazioni complesse ma alla fine si ottenevano dei pani di pigmento azzurro che in francese si chiamavano coque.

I tanti colori

Il colore guado era bello, era un azzurro tendente al verde ma, come per tutti i coloranti naturali, lโ€™intensitร  del colore variava a ogni raccolta, in funzione delle condizioni climatiche e dellโ€™ora della raccolta, fattori ai quali si doveva aggiungere il problema legato ai colori naturali: lโ€™instabilitร  e la fotosensibilitร .

 

Colore guado

 

La terza parola chiave รจ blu, anzi azzurro, che deve il suo grande successo alla religiositร  medievale. In epoca romana il blu non veniva usato perchรฉ era un colore barbaro. I barbari con cui si scontravano nella selvaggia Europa si tingevano il viso di blu. Per i Romani, invece, il colore regale era il rosso porpora. Infatti, nelle prime rappresentazioni musive cristiane, quelle del IV secolo, gli apostoli vestono la toga dei senatori romani orlata di porpora. Il cristianesimo ha cambiato il colore, perchรฉ ha alzato lo sguardo in alto dove ha visto la Fede; la prima delle virtรน teologali, poi ha visto che il cielo รจ azzurro e trasparente e lo ha preso come simbolo di purezza e trasparenza dellโ€™anima.

Lโ€™azzurro in seguito ha acquistato sempre piรน prestigio ed รจ diventato un colore regale. Tutti volevano qualcosa azzurro come il manto della Madonna. Se il mercato vuole cose azzurre va accontentato. Allora via con lโ€™Isatis Tinctoria, coltivata da tutti e voluta da tutti. Passata perรฒ la mania dellโ€™azzurro le coques sono decadute. Poi con lโ€™arrivo dei coloranti sintetici ci si รจ liberati da molti problemi e anche dellโ€™Isatis Tinctoria.

Oggi, grazie al revival di ricerca sui prodotti naturali e sulle piante che sono state usate per secoli e che poi sono state abbandonate, allโ€™Universitร  di Perugia si studia anche la pianta del guado. Mentre tra le poche tradizioni legate allโ€™azzurro che ancora sono rimaste vive una รจ quella inglese che vuole che le spose, al momento delle nozze, indossino qualcosa di azzurro come simbolo di purezza e sinceritร .