Conclusa la quarantena del Coronavirus sono uscita e sono andata in giro per la mia cittร : Roma. Vuota. Nessun turista e nessun cittadino in giro, solo io.
Camminando adagio attraverso il centro ho riscoperto la sua maestosa bellezza, di solito velata da strati sovrapposti di turisti che fotografano qualsiasi cosa a qualsiasi ora, anche mentre stanno mangiando. Allora ho pensato che fare un salto indietro nel tempo e immedesimarsi nelle vesti ingombranti di una viaggiatrice del Grand Tour sarebbe stato interessante.
Mentre mangio un gelaro seduta al bar, cerco di immaginare le emozioni di una fantomatica viaggiatrice ottocentesca come Madame de Staรซl e di vedere con occhi curiosi e ammirati una piazza italiana. Non ho scelto una piazza a caso, ma Piazza del Popolo a Todi, piccola e perfetta. Cโรจ tutto quello che ci deve essere e niente stona, nemmeno gli ombrelloni.
Non passano macchine e oggi non ci sono neppure i bambini che corrono e lanciano gridolini. La piazza รจ il cuore pulsante di ogni piccola cittร e di ogni borgo italiano: ne รจ il centro politico, commerciale e religioso. ร cosรฌ da quando le cittร sono state fondate e i centri commerciali non avevano ancora sostituito la piazza. Piazza del Popolo รจ la piazza dei tuderti e dei molti popoli che si sono succeduti nei millenni, che lโhanno attraversata parlando e mangiando.
Mentre sono seduta qui al bar, considero che i miei piedi, cosรฌ come quelli della de Staรซl prima di me, poggiano dove hanno passeggiato Etruschi e Romani che, mentre facevano politica, si muovevano tra i monumenti della piazza, di cui non vi รจ piรน traccia poichรฉ sono stati incorporati o riutilizzati. Mi guardo attorno e cerco di catturare la bellezza di ciรฒ che vedo.
Laggiรน a destra, sul muro del palazzo dei Priori, cโรจ lโaquila di bronzo con la sua tovaglia tra gli artigli; le faccio un sorriso, se รจ unโaquila lo vedrร . Io ho con me uno zainetto, ma se fossi una dama dei primi dellโOttocento avrei un ombrellino da sole, una grande borsa di tappeto come quella di Mary Poppins e un blocco da disegno con matite e acquerelli. Il blocco da disegno era un must che non poteva mancare a nessuna persona colta mentre era in viaggio: era lโunico modo per fissare i ricordi. Paesaggi e monumenti si tracciavano sulla carta; i tramonti, cosรฌ fotogenici, non si prestavano a schizzi e acquarelli, e nessuno si sarebbe sognato di disegnare i piatti con le pietanze.
Il pezzo forte della piazza di Todi sono due palazzi in travertino chiarissimo: il palazzo del Capitano e quello del Popolo, maestosi e leggeri, con quelle finestre gotiche che sembrano merletti. Sono due palazzi che, essendo uniti da una scala, danno lโimpressione di essere uno solo, ma, se si osservano attentamente, si nota che anche le loro finestre sono diverse.
Il popolo che viveva in capanne o tuguri doveva estasiarsi davanti a tanta bellezza. Mi lascio prendere dal suo fascino mentre mi godo il gelato. Penso che se fossi stata Madame de Staรซl avrei notato subito le differenze e avrei iniziato a disegnare ogni minimo particolare.
Allโepoca non si potevano fare selfie e non si poteva fotografare a raffica tutto quello che entrava nellโobbiettivo dicendo: ยซpoi lo guardo a casa!ยป. Chi disegna assorbe i particolari, anche i piรน minuti, mentre oggi, quando si fotografa, ci si chiede se sia meglio una foto oppure un video: ma facciamoli tutti due! Come viaggiatrice avrei ammirato il palazzo del Capitano, ma non mi sarei meravigliata piรน di tanto, poichรฉ a una svizzera che ha conosciuto tutta lโEuropa il gotico รจ familiare.
Mi lascerei invece sorprendere dal Duomo, lassรน in cima alla scala: mi affascinerebbe il colore rosa della pietra umbra, la pietra del Subasio, la pietra dellโaltopiano e la pietra con cui hanno costruito Spello, che mi riprometteri di andare a vedere quando il sole tramonta e batte sulle mura e sulle case e tutta la cittร diventa rosa come un confetto. Il Duomo, con la sua facciata rosa e bianca, il portale scolpito e il rosone vetrato, รจ una chiesa molto italiana anzi, molto centro-italiana.
Poi farei anche un giro della piazza per vedere i palazzi privati che la circondano e scoprire dettagli per me inediti. Se fossi stata Madame de Staรซl mi sarei incantata davanti ai quei palazzi antichi modificati mille volte. Le vecchie porte medievali sono state murate oppure trasformate da arco tutto sesto a porta rettangolare. Anche le finestre sono state modificate: le ogive, cosรฌ romantiche, sono state infatti squadrate e vi sono stati aggiunti i vetri e le persiane. Sicuramente mi sarei seduta a disegnarle. LโItalia รจ il paese dove passato e presente convivono, mi sarei detta.
Tutto cambia e niente si elimina completamente. Todi รจ una cittร fatta di pietra, una montagna di pietre assemblate per creare un gioiello e, se fossi stata Madame de Staรซl, avrei probabilmente scritto nel mio diario: ยซOggi sono salita sulla collina di Todi, mi sono seduta sulla piazza e mentre osservavo quelle pietre ho sentito pulsare la vita degli italiani presenti e passatiยป.