Amelia รจ stata una cittร cosรฌ famosa da far scomodare Cicerone per difendere Roscio Amerino dallโaccusa di parricidio. Un processo stile Perry Mason, che ribaltรฒ completamente il quadro accusatorio scoprendo gli inganni che si nascondevano dietro la falsa accusa.
Non si sa se Cicerone arrivรฒ ad Amelia a cavallo oppure in carrozza, ma รจ certo che seguรฌ la via Amerina. Amelia, quando Cicerone la vide, aveva giร un teatro e uno stadio, molti templi e una strabiliante e antichissima cinta muraria in opera poligonale. Le mura sono la presentazione imponente della cittร verticale; Amelia si svolge infatti tutta in verticale, dalle mura fino al Duomo situato al vertice, dove allโepoca di Cicerone si ergevano due templi.
Oggi, le mura e la porta Romana, ci accolgono arrivando da sud e, dopo aver visto i basoli della via Amerina dove passarono i calzari di Cicerone, girando lโangolo si arriva al Museo Archeologico Edilberto Rosa. Che sarร mai il museo di una piccola cittร ? Qualche reperto allineato in bacheca e poi un poโ di polvere? Assolutamente no, in quanto dietro quellโangolo si cela un museo moderno, multimediale, di facile lettura, senza polvere e con reperti di enorme valore.

Amelia romana
Il museo archeologico

Erma del dio Termine
La potenza di una nazione – passatemi la parola moderna di nazione – si percepisce meglio in periferia che nella capitale. La potenza dello Stato della Chiesa si percepisce ad Avignone, davanti al grandioso palazzo dei papi. Il valore dellโimpero inglese lo si toccava con mano nelle colonie, piรน che a Londra. La stessa cosa vale per Roma. Perchรฉ quella di Roma รจ stata una civiltร che ha lasciato tracce in ogni settore: politico, religioso, ingegneristico e legislativo. Cosรฌ, dai reperti trovati ad Amelia e conservati al museo, non si fatica a capire il significato delle parole Civiltร romana. Roma regolava ogni attivitร e la marcava in maniera inequivocabile. Al museo รจ conservato un piccolo cippo che, insieme a tanti altri, serviva a marcare il territorio segnando il confine dei poderi. Il cippo con lโabbozzo dellโerma del dio Termine rappresenta proprio questo: segnalare dove finisce una proprietร e ne inizia unโaltra.
Come tutti i luoghi importanti, anche Amelia era preceduta da una necropoli monumentale e lo dimostrano i magnifici corredi funebri in mostra nelle bacheche. Si tratta dei corredi che si esponevano al pubblico prima delle esequie affinchรฉ tutti li potessero ammirare. Gente ricca gli Amerini, gente che seppelliva il morto con gioielli dโoro e suppellettili in abbondanza.
Il Germanico
L’Amelia romana doveva avere una notevole importanza se la grande statua di Germanico venne trovata proprio lรฌ, fuori dalle sue mura. Morto a soli 34 anni, forse avvelenato, Caio Giulio Cesare Germanico era nipote, fratello e padre di imperatori, condottiero e poeta e sarebbe dovuto diventare imperatore ma, come dicevano i latini: Muore giovane colui che al cielo รจ caro.

La statua del Germanico
Germanico venne celebrato, pianto e rimpianto. Per la sua morte furono eretti archi di trionfo in tutto lโImpero. Il suo mito รจ stato poi coltivato per secoli: Haendel ne fece unโopera nel 1709, Poussin lo ritrasse sul letto di morte nel 1627 e Rubens dipinse il profilo di Germanico e di sua moglie Agrippina nel 1614. Mito cancellato dagli eroi dellโOttocento, ma la sua figura รจ riemersa ad Amelia, possente e di bronzo: una grande statua loricata, cioรจ con la corazza da parata, alta 2 metri e 9 centimetri. La statua lo ritrae in piedi con il braccio teso nel gesto di chi si appresta a parlare (adlocutio).
Il museo archeologico Edilberto Rosa ci propone Germanico come lโeroe che รจ stato, ma con le tecniche di oggi grazie alla Mizar di Paco Lanciano, una societร multimediale che ha ridato vita a tanti monumenti e ad Amelia ha fatto parlare il generale. La parete attorno e dietro Germanico si anima e noi veniamo a scoprire tutto di lui: lo vediamo bambino, ritratto nel bassorilievo dellโAra Pacis (Roma) mentre sfila nel corteo di suo nonno Augusto, lo seguiamo nelle sue campagne militari, conosciamo la sua amata moglie Agrippina e partecipiamo al suo trionfo post mortem. Un film davvero avvincente.
Ma รจ pure emozionante rivedere il ritrovamento della statua e il suo meticoloso restauro che ha rimesso assieme i pezzi di un delicato puzzle di un bronzo unico nel suo genere, trovato nel 1963 e arrivato ad Amelia solo nel 2001.
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