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ยซFamoso questo luogo, puรฒ dirsi francamente in tutta Europa, attesa la speciale arte di lavorare il ferro e lโ€™acciaio della piรน perfetta qualitร  introdottavi da tanti secoli. Per cui vengo assicurato che le migliori maestranze di Ferrara e della dominante Venezia, da questo paese sieno derivate. Lโ€™eccellenza dellโ€™arte del lavorare questo metallo, oltre alla particolaritร  delle acque, oltre a quello dellโ€™aria, secondo la piรน volgata opinione, proveniva dalle vene perenni del ferro che qua e lร  sparse ritrovansi nelle viscere della terraยป.

Lime

 

Nel lontano 1789, risalendo lโ€™antica valle del fiume Vigi, durante una delle sue illuminate e illuminanti visite apostoliche, lโ€™alto prelato Pietro Torretti raccontava con queste parole quanto i suoi occhi avevano potuto cogliere in quel di Sellano, un borgo resiliente in cui non ne hanno avuto ragione i terremoti: qui gli uomini sono come il ferro che per secoli hanno lavorato in raspe e lime. E, come le raspe e le lime, questa terra sa essere ruvida.
Secondo la tradizione, la proverbiale arte della lavorazione dei metalli, nel sellanese, risale al XVI secolo. Presumibilmente fu introdotta nellโ€™area dalle comunitร  monastiche di Santa Croce di Sterpare e di Acqua Premula, nel tentativo di risollevare le sorti di un territorio profondamente impoverito dalle invasioni e dalle pestilenze che scrissero, secoli or sono, alcune delle pagine piรน drammatiche nella storia della Valnerina.

 

Lime e raspe

 

Il segreto svelato dai monaci – e che da secoli ne ha alimenta la leggenda – riguardava la fase di cementazione e tempera, nello svolgimento della quale il rasparo, dopo aver infornato i metalli con aggiunta di sale e polvere di corona, li immergeva nellโ€™acqua fredda: il risultato finale era un utensile estremamente resistente, difficilmente soggetto a usura e deformazione. Un segreto custodito con fierezza sino al 1778, quando il mastro limaro Francesco Antonini accolse nella sua bottega un promettente allievo milanese, tale Cristoforo Masina. Macchiatosi di alto tradimento, il giovane artigiano fu accusato di aver rivelato lโ€™impenetrabile segreto e, su verdetto del Camerlengo di Santa Romana Chiesa, fu allontanato dal borgo. Sembrerebbe che gli stessi monaci, intimoriti dallโ€™aviditร  degli artigiani, avessero maledetto chiunque si fosse macchiato di cupidigia, ammonendone lโ€™asservimento alla ricchezza.

Raspe

A Sellano, nel 1945, sulle vestigia di un passato glorioso, รจ stata fondata la Societร  Cooperativa Artigiana di Villamagina che, per decenni, ha tentato di salvaguardare la sapienza dei sellanesi, promuovendone la secolare maestria. In tempi non sospetti la Cooperativa contava undici soci e impegnava ben 19 dipendenti, ma le perverse logiche del mercato internazionale, che annichilisce ogni forma di identitร  territoriale riducendola a spicciola artigianalitร , ne hanno compromesso la sopravvivenza. Nel percorrere la valle del Vigi, indugiando con lo sguardo sui borghi di Villamagina, Casale, Ottaggi e San Martino, vogliamo immaginare che quellโ€™antica armonia di tintinnii si alzi ancora in cielo e che faccia da controcanto alle preghiere salmodianti di monaci dal volto ignoto, custodi del tempo e dei suoi segreti.