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La personale dell’artista perugino sarà visibile fino al 5 marzo alla Rocca di Umbertide. 54 opere e tre nuove installazioni.

La Regina Elisabetta, Gianni Agnelli, spray disinfettanti giganti e la Statua della Libertà tutta nera. Questo, e molto altro, vi aspetta nella mostra d’arte contemporanea Queen Pass dell’artista perugino Massimiliano MaMo Donnari, che si svolge fino al 5 marzo 2022, con il patrocinio del Comune di Umbertide, all’interno della Rocca.

La Rocca di Umbertide

Un drappo che scende dalla torre indica la strada della personale dell’eclettico artista che, con il suo carattere esplosivo, rende viva ogni realizzazione e riesce a trasporre nei suoi personaggi, con le tecniche più disparate e innovative, sentimenti e sogni che esaltano e rendono suggestive tutte le sue opere. Racconta, alla sua maniera, i personaggi del nostro tempo che, grazie al suo estro, sfuggono dal loro ruolo per divertirsi e far divertire tutti coloro che li ammirano: un’ironia che però lancia messaggi importanti e soprattutto contemporanei.
«È la personale più grande che abbia mai fatto, oltre alle 54 opere ci sono anche tre installazioni. L’ironia della mostra parte proprio dal titolo: dobbiamo usare il Green Pass anche per prendere un caffè e allora ho pensato, per accedere alla mostra serve il Pass della Regina, da qui Queen Pass» spiega l’artista. L’inaugurazione si è svolta con circa 280 persone tra mandorle portafortuna incapsulate in provette e M&M’S realizzate per l’occasione con la Regina disegnata.

In giro per la mostra

All’interno della Rocca del 1300 la mostra è suddivisa in tre piani: all’entrata ci accoglie la zona degli spruzzini, proprio a voler dire che, come prima cosa dobbiamo disinfettarci le mani. Qui svetta Upgrade – il famoso spuzzino – esposto già in diverse mostre d’Italia. È un’opera che ha come protagonista il comune spray disinfettante, prodotto diventato improvvisamente prezioso in questo momento storico, rivisto in chiave ironica rievocando l’etichettatura dello Champagne Dom Perignart. Altra installazione imperdibile è la Statua della Libertà nera che in una mano ha la solita fiamma, mentre nell’altra uno spray dal quale tira fuori la sua energia positiva e si riappropria del suo colore originale.

 

Nel primo livello ci aspettano diversi personaggi e ad accoglierci c’è un vecchio cameriere dell’hotel Brufani che, con un cocktail in mano, invita a proseguire la mostra. C’è Gianni Agnelli con i nipoti, Raffaello Sanzio, Donald Trump e Strawberry War, un carro armato che spara fragole. Ma è la Regina Elisabetta la fashion queen indiscussa della mostra e in alcuni quadri sveste i suoi classici tailleur pastello per indossare magliette e jeans. Sull’apice della torre infatti si trovano tutte le regine: Elisabetta con i nipoti vestiti da guardie reali e il suo sarto Domenico Dolce, ma anche la regina della musica Ornella Vanoni e la regina del fashion style Iris Apfel. Gironzolando si scoprono anche le altre opere… ma non vogliamo svelarvi troppo!

 

«Oltre alla mostra, ho creato anche un nuovo catalogo che si chiama sempre Queen Pass; si tratta un volume ricco di suggestioni in cui hanno dato il contributo varie personalità (Matteo Grandi, Michele Fioroni, Michela Proietti, Carolina Cucinelli, Enrico Vanzina, Eugenio Guarducci, Simona Esposito Elisabetta Furin, Daniele Corvi, Umberto Maiorca, Angelo Bacci e Fabio Marcelli) prese in prestito dagli ambienti più disparati per connotare le mille sfaccettature della mia arte. In questi due anni di stop ho creato molto, ho realizzato anche un mio hangar-laboratorio di circa 100 m² all’interno della mia azienda, dove le creazioni prendono vita» conclude MaMo.
Ad aprile la mostra si dovrebbe spostare a Città della Pieve mentre in estate a Todi. Sabato invece (ore 16.30) è previsto un incontro con la scrittrice Eva Grippa che parlerà del suo libro Elisabetta e le altre proprio in linea con il tema della mostra.

 


Per informazioni contattare il numero 075 9413691

«Prima di iniziare un quadro scrivo MaMo su tutta la tela. È un mio vezzo, una forma di scaramanzia. L’ho sempre fatto.»

L’avvocato Gianni Agnelli

 

Massimiliano Donnari, in arte MaMo, è un artista perugino poliedrico e ironico. Realizza i suoi quadri utilizzando i materiali più disparati e riesce a mettere su tela i personaggi come appaiono nella sua fantasia, senza tabù e censure. Nella sua prima mostra personale Incoscienza dell’essere – ironia in 3D, visibile alla galleria Artemisia di Perugia fino al 13 gennaio, troverete Ornella Vanoni, la Regina Elisabetta, Gianni Agnelli, ET e Re Carlo di Borbone rappresentati come MaMo li vede, come li sente e percepisce.

Come nasce l’idea di realizzare queste opere?

Non riesco a dare una spiegazione razionale, ho sempre osservato il mondo e le persone con un occhio critico, attento a ogni particolare, e con grande ironia. Solo da poco ho sentito il bisogno di tirare fuori queste emozioni, è da marzo 2017 che ho iniziato quest’esperienza, e sono riuscito a rappresentare persone reali o personaggi di fantasia così come le ho sempre viste o immaginate e inconsapevolmente sono riuscito a tirate fuori quello che era dentro di me.

Perché utilizza un mix di materiali e non ne ha scelto uno in particolare?

Sono un autodidatta e sono scevro da scuole e accademie, quindi utilizzo tutto quello che ho a disposizione. Applico tutte le tecniche, senza nessun legame.

Come avviene la scelta dei suoi soggetti?

Avviene in modo casuale, in base a quello che mi passa per la testa. ET è un personaggio al quale sono molto legato, Gianluca Vacchi perché è sulla bocca di tutti, le Regine le ho rappresentate con ironia per provocare.

 

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Il Generale della musica, esordio di MaMo

Quali personaggi umbri raffigurerebbe? E in che modo?

Attualmente nessuna persona reale, ma ho realizzato due generali frutto della mia fantasia, ma che incarnano il Generale della musica e il Generale della cioccolata. Il primo rappresenta Perugia e Umbria Jazz, una manifestazione che amo molto, e questo generale incarna la follia, il genio e l’amore della musica. Poi il generale della cioccolata, rappresenta la storia di Perugia e il suo legame con la cioccolata: per questo è rappresentato in una sfaccettatura estremamente ironica in mezzo ad uno sfondo di praline, mentre mangia un cioccolatino. È arricchito da fregi, medaglie e mostrine in tema; ovviamente non può mancare quella con il Bacio, il cioccolatino più famoso al mondo.

Come rappresentare l’Umbria, invece?

L’Umbria non saprei, anche se ultimamente sto riflettendo sul rappresentare antichi personaggi della nostra terra. Ma, sempre in una veste estremamente ironica così da farli uscire dai loro ruoli istituzionali.

A chi ha pensato?

San Francesco e Braccio Fortebraccio, ma potrei anche cambiare idea.

 

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Il Generale della Cioccolata, tecnica materica mista

Qual è il suo legame con l’Umbria?

Sono molto attaccato alla mia terra, e sono innamorato della mia città in cui sono nato e in cui ho vissuto e vivo: Perugia.

Da imprenditore, cosa serve a questa regione per fare un balzo in avanti? Su cosa dovrebbe puntare?

Purtroppo le cose da fare sarebbero tante. È una terra bellissima sotto tutti i punti di vista, piena di risorse.  Prima di tutto la vorrei far amare veramente dai propri abitanti, così che ognuno possa fare qualcosa per valorizzarla al massimo e poi vorrei farla conoscere a tutti, permettendo a tanti di visitarla in modo agevole. Si dovrebbe partire dal turismo e i visitatori darebbero la spinta anche a tutti gli altri settori dell’economia.

Quando parla di “modo agevole” si riferisce alla difficoltà di raggiungerla?

Esatto. Lavorando molto fuori regione è sempre un problema tra strade, treni che non ci sono, di aerei nemmeno ne parliamo. L’Umbria è un’isola pur essendo al centro dell’Italia.

Come descriverebbe l’Umbria in tre parole?

Isolata, unica e magica.

La prima cosa che le viene in mente pensando a questa regione…

Un cuore, è il cuore geografico dell’Italia ed è nel mio cuore.

 

Per saperne di più su Perugia