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Sono nato a Pistoia, vivo a Pistoia e lavoro a Pistoia. Ho letto Dante e la sua Divina Commedia e ho fatto una scelta, ho preso una decisione: mi trasferirรฒ in Umbria. E vi spiego il perchรฉ!

Descrizione della mia Umbria

Per noi beceri toscani l’Umbria รจ pace, tranquillitร  e spiritualitร . Per noi polemici toscani l’Umbria รจ per essere tolleranti con gli altri. Per noi sbruffoni toscani l’Umbria รจ per appropriarsi del sentimento della commiserazione. Come avete notato ho sottolineato piรน volte e Pistoia e toscani perchรฉ poi alla fine siamo i piรน campanilisti di tutti. L’Umbria รจ per me la regione per far star bene il cuore e la mente; รจ la terra di San Francesco, Santa Chiara, Santa Rita da Cascia. Per me l’Umbria รจ la terra del Perugino e dell’arte grottesca di Pinturicchio e della piana piรน bella del mondo, la Piana di Castelluccio. Ma a darmi il La, la spinta definitiva รจ stato Dante Alighieri.

Pistoia

Toponomastica di Pistoia

Abito in via dell’Anguillara nei pressi della Volta del Pesce. Vicino alla mia abitazione c’รจ via Abbi Pazienza, nome che deriva dall’assassinio, per errore, di un uomo da parte della famiglia avversaria che pare si scusasse con un semplice: ยซAbbi pazienzaยป. Nei dintorni c’รจ via delle Pappe, dove si gettavano l’avanzi del cibo dell’Ospedale del Ceppo. Ancora vicina รจ via dei Fuggiti, che si trova dietro il tribunale e deve l’appellativo a chi riusciva a sfuggire alla giustizia. Anche da questa toponomastica si evince un passato storico fatto di divisioni e parcellizzazioni persino all’interno di una stessa famiglia. Le contrapposizioni, peraltro comuni a tutte le cittร  medievali, sembrano non finire mai e le ombre del passato non di rado abbracciano eventi contemporanei soprattutto su storie legate alla Massoneria.

Dante, l’Inferno e Pistoia

ยซAhi Pistoia, Pistoia, chรฉ non stanzi d’incenerarti sรฌ che piรน non duri, poi che ‘n mal fare il seme tuo avanzi?ยป (Perchรฉ Pistoia non deliberi di non esistere piรน riducendoti in cenere?). Questa รจ l’invettiva che Dante scrive contro la cittร  di Pistoia – patria di cittadini malvagi – dopo aver incontrato nel suo Inferno Vanni Fucci.
Vanni Fucci, detto Bestia, รจ un lestofante con cui Pistoia ha avuto a che fare verso la fine del 1200. Viene indicato come uomo di temperamento violento e predisposto alla rissa. Si rese protagonista di futili atrocitร  e scellerati comportamenti. Dopo aver depredato la cappella di San Jacopo durante le feste di Carnevale del 1293, fu condannato dal Comune di Pistoia anche per omicidio, ma di lui si persero le tracce. La sua fama รจ legata soprattutto all’essere stato citato proprio da Dante Alighieri, che probabilmente ebbe modo di conoscerlo.
Il pistoiese Vanni Fucci รจ forse il personaggio piรน negativo di tutto l’Inferno dantesco. รˆ collocato nella bolgia dei ladri e si presenta cosรฌ: ยซIo piovvi di Toscana, poco tempo รจ, in questa gola fiera. Vita bestial mi piacque e non umana, sรฌ come a mul ch’รฌ fui; Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tanaยป. Poi continua:ยซIn giรน son messo tanto perch’io fui ladro a la sagrestia d’รฌ belli arrediยป.
Nel canto successivo Vanni Fucci rincara la dose e con le mani rivolte verso al cielo, facendo il gesto delle fiche, dice: ยซTogli, Dio, ch’a te le squadro!ยป (Tiรฉ, Dio, queste sono per te!).
Il Focaccia a dispetto del suo soprannome (buono come il pane, buono come una focaccia) รจ stato un altro dei piรน facinorosi personaggi pistoiesi. Il suo vero nome era Vanni de’ Cancellieri e nacque a Pistoia nella seconda metร  del XIII secolo, siamo quindi in pieno Medioevo.
Nelle Storie Pistoiesiย viene ricordato come violento e fazioso, nobile di parte bianca in mezzo alle lotte sanguinose in cui si manifestรฒ la divisione tra bianchi e neri. Un anonimo autore delle Storie Pistoiesi dร  di lui questo ritratto: ยซProde e gagliardo molto di sua persona, del quale forte temeano quelli della parte nera per la sua pervesitร , perchรฉย  none attendea ad altro che a uccisioni e feriteยป.
Nell’inferno dantesco il Focaccia non รจ immerso nel Flegetonte e tormentato dai Centauri (primo girone del settimo cerchio), proprio di chi ha commesso omicidi ma nel nono cerchio dove ci stanno i traditori dei parenti. Avrebbe meritato la contemporanea presenza nei cerchi danteschi!

 

Pagina della Divina Commedia

L’Umbria nella Divina Commedia

Innanzitutto c’รฉ da sottolineare una data storica: 11 aprile 1472 quando viene stampata a Foligno la prima copia della Divina Commedia. Dante doveva conoscerla molto bene l’Umbria sia per i viaggi che vi ha fatto che per gli amici che lo ospitavano e anche per queste due righe dedicate a Perugia.
Dante nell’XXI canto (siamo nel Paradiso) infatti scrive: ยซIntra Tupino e l’acqua che discende del colle eletto del beato Ubaldo, fertile costa d’alto mondo pende, onde Perugia sente freddo da Porta Sole: e di rietro le piange per grave giogo Nocera con Gualdoยป. Si dice che questa parte fu scritta nel territorio eugubino all’interno del castello di Colmollaro dove risiedeva il Conte Bosone Novello Raffaelli, amico di Dante.

Dunque il primo momento di Dante con l’Umbria รจ il clima di Perugia e quello di immortalare e tramandare per sempre il ricordo del vescovo di Gubbio, Ubaldo Baldassini vissuto fra il 1085 e il 1160. Ubaldo nella sua vita terrena rinunciรฒ alle ricchezze di famiglia e scelse un’esistenza improntata all’austeritร  e alla povertร  anche quando ricoprรฌ le vesti di vescovo.

E poi c’รจ San Francesco che Dante include ovviamente tra i beati del Paradiso, mostrandolo seduto nella rosa celeste illustrata nei Canti XXXI e XXXII. E ancora Oderisi da Gubbio, famoso miniaturista del XIII secolo. Dante lo include nella prima cornice del Purgatorio, quella dei superbi.

L’esilio proposto da un eugubino

L’unica nota dolente nel rapporto fra Dante e l’Umbria รจ Cante Gabrielli di Gubbio. Guardiamo brevemente cosa successe. Cante Gabrielli, detto il Gran Cantaccio, nacque a Gubbio in una famiglia tradizionalmente fedele alla Chiesa e apertamente schierata con il partito guelfo. Fin da giovane ricoprรฌ incarichi politici e diplomatici per poi divenire podestร  di Pistoia (1290) e podestร  di Firenze (1298). In questa sua veste Cante Gabrielli emanรฒ due sentenze di condanna contro Dante Alighieri. La prima lo condannรฒ a una multa pecuniaria, al divieto a vita di partecipare al Governo di Firenze e all’esilio per due anni dalla Toscana. La seconda sentenza, non avendo il poeta ottemperato a quanto stabilito, lo condannรฒ al rogo, alla distruzione delle sue case e alla confisca dei suoi beni; praticamente tutto ciรฒ equivaleva all’esilio perpetuo. Il tutto fu scatenato per la lotta al potere tra guelfi e ghibellini e dalla infamante accusa di concussione e baratteria. All’eugobino Cante Gabrielli bisogna perรฒ dare un’attenuante; il fatto di aver ricoperto il ruolo di podestร  di Pistoia per alcuni anni non gli deve aver fatto molto bene!

Fra veritร  ed esagerazioni la scelta รจ comunque fatta

Ho volutamente intervallato considerazioni personali, fatti storici e citazioni dantesche; ho forse esagerato sugli aspetti negativi di una cittร  che in veritร  ha anche tanti aspetti positivi, fra cui quello di essere stata la capitale italiana della cultura 2017; ho tracciato un percorso che sto per iniziare.
La scelta รจ comunque fatta: mi trasferirรฒ in Umbria e con me verrร  anche mia moglie e qui scatta l’aggravante, in quanto lei รจ pisana. Dante infatti diceva (Inferno, canto XXXIII): ยซAhi Pisa vituperio de le gentiยป, augurando che le due isole di Capraia e Gorgona si muovano e blocchino l’Arno sulla foce sino a farlo straripare, portando all’annegamento tutti i cittadini della crudele cittร , definita appunto ยซvergogna degli italianiยป.