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Il bacino lacustre del Trasimeno vanta, da secoli, una vocazione vitivinicola che ne ha fatto un punto di riferimento per l’approvvigionamento di vino, sia bianco sia rosso, delle cittร  vicine.

Una faticosa ricerca d'identitร 

La zona di produzione ha fatto, da sempre, molta fatica nel trovare un’identitร  ben definita, cosรฌ come tratti caratteristici in grado di identificarne con precisione i confini, a differenza di ciรฒ che avviene in altre zone dell’Umbria, come Orvieto, Torgiano o Montefalco.
A partire dagli anni Duemila, l’area lacustre, cosรฌ come molte altre in Italia, ha visto la diffusione della produzione di Sangiovese, tagliato con vitigni internazionali – primo tra tutti il Merlot – e con il ricorso del legno piccolo. Un tipo di produzione influenzata dalle mode del momento, ma non supportata da un’identitร  comune delle cantine del Trasimeno, fattore che ha portato al suo superamento.
Lo stesso disciplinare di produzione della DOC Colli del Trasimenoย รจ molto variegato, dato che ammette numerosi vitigni internazionali: dallo Chardonnay, al Pinot Nero, cosรฌ come quelli tipicamente umbri, quali il Grechetto e il Trebbiano.

 

Vini del Trasimeno, foto via Facebook

Un punto di riferimento in mezzo al caos

Negli ultimi anni, questa faticosa ricerca d’identitร  sembra arrivata a un punto di svolta: stiamo parlando della sempre maggiore scoperta e valorizzazione del Gamay del Trasimeno, giร  compreso nella DOC sopracitata. La storia di questo vitigno non รจ tra le piรน fortunate, dato che รจ stato per lungo tempo confuso con il piรน famoso Gamay coltivato in Francia, nella regione del Beaujolais. In realtร  il vitigno umbro fa parte della famiglia del Cannonau sardo, dell’Alicante e della Garnacha spagnola.
Le sue origini sono elleniche e, da quella zona, si diffuse nel resto dell’Europa, soprattutto in Spagna. Successivamente gli spagnoli lo introdussero in Sardegna – era la metร  del Quattrocento – ed รจ da qui che ha origine il suo viaggio verso la nostra Umbria. Numerosi furono, infatti, i pastori sardi che emigrarono nell’area del Trasimeno dalla metร  del XIX secolo, portando con sรฉ le barbatelle dei vitigni.

Un esempio di adattamento al territorio

Si tratta di un vitigno che รจ stato protagonista di innumerevoli spostamenti, ma che รจ riuscito ad adattarsi e aย radicarsi nei territori nei quali รจ stato portato, assumendo nomi diversi, mentre quello originario si รจ perso nella memoria dei luoghi. Il Gamay del Trasimeno ha, infatti, un fratello gemello anche nelle Marche, chiamato Bordรฒ, coltivato da un pugno di cantine nella zona del Piceno. In Veneto diventa, invece, Tocai Rosso, e in Francia Grenache.
In ogni caso e qualsiasi sia il suo nome, il vitigno produce molti grappoli e puรฒ essere vendemmiato in due momenti: una prima vendemmia, per i vini rosati, mentre la seconda, tardiva, regala vini color rosso rubino dai sentori di mandorla amara e frutti rossi.
Oggi il Gamay perugino o del Trasimeno รจ sempre piรน apprezzato e conosciuto, come dimostrano le tre medaglie d’oro, conquistate lo scorso aprile dalle Cantine del Trasimeno, allโ€™edizione 2018 del Grenaches du Mondeย in Catalogna. Si tratta di una manifestazione internazionale che ha messo a confronto oltre 850 vini provenienti da tutto il mondo, realizzati con uve della famiglia del Grenache.