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รˆ stata inaugurata la mostra โ€œLeandra Angelucci Cominazzini. Una donna futuristaโ€ a palazzo Trinci, residenza della nobile famiglia che governรฒ la cittร  di Foligno tra il 1305 e il 1439; la mostra, promossa da CoopCulture in collaborazione con il Comune di Foligno, รจ dedicata alla pittrice futurista folignate per la ricorrenza dei quarantโ€™anni dalla sua morte.

 

La mostra, occasione imperdibile per ricordare e far meglio conoscere lโ€™artista folignate, sarร  visibile fino al 24 gennaio 2022. Curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni, allestita nelle sale di palazzo Trinci e al piano terra della biblioteca comunale, รจ divisa per sezioni con circa novanta opere, fra dipinti, arazzi e manufatti in ceramica che documentano lโ€™attivitร  di Leandra Angelucci Cominazzini e da cui si ricavano interessanti notizie sul rapporto intercorso con Filippo Tommaso Marinetti e con i personaggi di spicco del panorama culturale italiano del periodo futurista.
La mostra รจ arricchita da una sezione documentaria dedicata allโ€™artista, alle sue esposizioni e ai contatti che strinse lungo tutta la sua operosa vita, e una sezione bibliografica dedicata allโ€™editore folignate dedito alla pubblicazione di opere futuriste Franco Campitelli, a cura di Antonella Pesola e Domenico Cialfi.

 

Le opere

La sua vita

Leandra Cominazzini (Foligno, 5 settembre 1890 โ€“ Foligno, 24 gennaio 1981), รจ stata unโ€™artista di primo piano nella cultura futurista italiana: nasce nella cittร  dei Trinci da una famiglia dell’alta borghesia e trascorre tutta la sua infanzia a Foligno. Fin da giovanissima fu mandata dalla famiglia, come era previsto per le donne, presso il Collegio Santo Spirito a Perugia, per continuare gli studi all’istituto magistrale, anche se il suo desiderio era quello di frequentare i corsi dell’Accademia.[1]
Iniziรฒ a dedicarsi allโ€™arte, la sua passione, appena diplomata, spaziando dal pannello murale, ai vetri dipinti a smalto e a olio, alle tele e alle mattonelle; sperimentรฒ il campo della pittura non tradizionale con la creazione di arazzi, riprendendo un’antica tecnica usata dalle donne di Spello. Grazie allโ€™esposizione dei suoi arazzi, vinse una medaglia dโ€™argento, alla Prima mostra internazionale di Arte sacra a Valle Giulia a Roma nel 1930.

 

 

Il 1932 fu un anno fondamentale per lโ€™artista, poichรฉ questa data segnรฒ lโ€™incontro con Gerardo Dottori, firmatario del manifesto dell’Aeropittura e figura di punta del futurismo a Perugia. Profondamente legato a Dottori fu Tommaso Marinetti, fondatore del movimento futurista e ideatore della mostra Premio Golfo della Spezia, presso la quale Leandra Cominazzini presentรฒ un suo dipinto. Dopo tale successo lโ€™artista partecipรฒ alle piรน importanti esposizioni italiane: la XX e la XXIII Esposizione internazionale d’arte di Venezia, nel 1936 e nel 1942, alle Quadriennali di Roma nel 1939 e nel 1943; espose inoltre a Napoli, Terni, Roma, Orvieto, Milano, Cremona, Bologna, Firenze e Foligno, inviando sempre le sue creazioni e non andando mai di persona.[2]
Fu unโ€™artista poliedrica, non si dedicรฒ solo alla pittura ma, nel 1939, si cimentรฒ anche nella poesia, dedicando a Marinetti la raccolta di Aeropoesia futurista umbra, pubblicata poi postuma nel 1983.
La sua pittura subรฌ un cambiamento radicale, quando, all’inizio degli anni Cinquanta, rimase vedova del marito Ottorino Angelucci, un industriale perugino; la sua arte mutรฒ radicalmente, prediligendo soggetti come il cosmo, i satelliti e gli astri.[3] Lโ€™artista si spense nella sua cittร  natale il 24 gennaio 1981.

Lโ€™affetto di Leandra alla cittร  รจ dimostrato da unโ€™opera raffigurante la pittura astraleย del 1970, donata al Comune di Foligno e conservata nel deposito del museo di palazzo Trinci, ora esposta al pubblico.
Lโ€™artista donรฒ, alla Biblioteca comunale Dante Alighieri della sua cittร  nel 1979, il suo archivio, raccogliendo lโ€™invito fatto dallโ€™amministrazione di voler costituire un fondo documentario sugli artisti umbri, che si รจ arricchito poi di altre pubblicazioni entrate a far parte del patrimonio librario nellโ€™aprile del 1981. La documentazione ricopre un periodo molto ampio: dal 1900 al 1981, che testimonia la varietร  di stili e generi dellโ€™artista poliedrica, dalle iniziali prove di disegni scolastici, allโ€™Autobiografia manoscritta. Fondamentali sono le lettere di Gerardo Dottori, lโ€™artista con il quale si รจ sempre confrontata dal 1932, quando iniziรฒ a frequentare il gruppo futurista umbro con Alessandro Bruschetti, Vittorio Meschini e Giuseppe Preziosi.
La vita e la storia dellโ€™artista รจ delineate nella mostra attraverso il materiale facente parte dellโ€™Archivio Cominazzini, oggi digitalizzato. Dopo la seconda guerra mondiale infatti Leandra nella volontร  di tenere desto lo spirito delโ€‹ Futurismo, cercรฒ continui legami con gli artisti con cui condivise le rassegne espositive e lโ€™idealitร  del movimento marinettiano; sono presenti infatti molti carteggi con alcuni esponenti, spicca infatti il forte legame di stima e amicizia con Giovanni Acquaviva ed Enzo Benedetto. Diversi documenti riguardano anche lโ€™ultimo segretario di Marinetti, Luigi Scrivo con il quale Leandra ebbe un epistolario dal 1968 al 1975. Accompagnano il lungo percorso artistico numerosi ritagli di stampa, fotografie, un diploma di partecipazione e cataloghi delle esposizioni piรน significative; il ricco materiale testimonia la volontร  di Leandra di aggiornarsi e per continuare a esprimere la propria arte. La mostra si completa con un catalogo edito da Coopculture con saggi dei curatori, approfondimenti di Emanuela Cecconelli e Lucia Bertoglio ed un aggiornato apparato scientifico a cura di Antonella Pesola composto da una dettagliata cronologia e bibliografia. Leandra Angelucci Cominazzini fu tra le poche personalitร  femminili che aderirono al Futurismo; il suo ruolo allโ€™interno del movimento appare molto interessante se si considera che tale movimento aveva una visione dellโ€™arte basata su valori come la forza, la velocitร , la guerra, da cui il genere femminile era generalmente escluso; le donne allora reagirono ampliando gli spazi del movimento, diventando artiste a tutto tondo, impegnate cosรฌ su piรน fronti artistici.

 

L’orbo veggente, 1936

 


[1] Massimo Duranti, Enrico Crispolti, Leandra Angelucci Cominazzini Futurista Onirica, Perugia, 1983.
[2] Mirella Bentivoglio, Le futuriste italiane nelle arti visive, De Luca, 2008.
[3]Voce Cominazzini Leandra in Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.