Per chi vuole scoprire il territorio di Perugia e dintorni, รจ uscito il calendario delle escursioni organizzate dal Comune di Perugia e da Asd Centro Rematori Passignano con la collaborazione del Gruppo Speleologico CAI Perugia.
Si parte con i primi due appuntamenti il prossimo weekend:
– sabato 18 marzo Acquedotto dei Consevoni: visita allโantica stazione dellโacquedotto cittadino con escursione nei boschi circostanti. Buffet di prodotti del territorio!
– domenica 19 marzo Monte Tezio: escursione al sentiero Miralago-Bellucci con visita delle grotte e delle neviere.
Per prenotazioni scrivere ad aroundperugia@gmail.com
Si รจ tenuto lo scorso sabato 15 ottobre 2022 Montagne Super-Abili, lโevento finale di Hi-Ability, progetto finanziato dal programma Erasmus+ mirato a sviluppare competenze sociali e professionali di adulti con disabilitร intellettiva attraverso la pratica sportiva.
Pale di Foligno (PG) – con la sua Aula Verde Altolina e i suggestivi percorsi delle Cascate del Menotre e dellโEremo di Santa Maria Giacobbe โ ha accolto numerosi appassionati, curiosi e interessati al tema, nonchรฉ gli educatori e i ragazzi di diverse organizzazioni attive nellโambito dellโinclusione di persone con disabilitร intellettiva. Queste ultime, provenienti da Cittร di Castello (Cooperativa La Rondine), Foligno (Associazione Liberi di Essere e La Locomotiva), Perugia (Asd Viva) e Nepi (Cooperativa sociale Gea) si sono cimentati in escursioni e in laboratori volti alla fabbricazione della carta con il supporto degli organizzatori, i membri dellโASD Trekkify, e dellโassociazione Valle Umbra Trekking, che ha fatto gli onori di casa. In apertura della giornata sono intervenuti lโassessore alle politiche sociali e ambientali di Foligno Agostino Cetorelli, i rappresentanti delle organizzazioni e cooperative presenti che hanno condiviso i loro progetti e la loro esperienza, il presidente di Valle Umbra TrekkingCarlo Valentini โ che durante la mattinata ha inaugurato anche la panchina rossa contro la violenza sulle donne che colora lโingresso dellโAula Verde Altolina – e la presidentessa dellโASD Trekkify Eleonora Cesaretti, che ha ripercorso i due anni di progetto e presentato i quattro risultati prodotti, ponendo lโaccento sul ruolo comprimario delle persone con DI nella loro elaborazione.
Visita all’Eremo Santa Maria Giacobbe, foto di Elena Volterrani
In primis, รจ stato elaborato un Toolkit per gli educatori, un vero e proprio manuale diviso in otto moduli che presenta esercizi e tutorial affinchรฉ gli educatori abbiano gli strumenti e le competenze per mettere le persone con DI nelle condizioni di approcciarsi allโambiente naturale e agli sport allโaria aperta con autonomia e sicurezza. Poi unโApp (Hi-Ability, disponibile su App Store e presto anche su Google Play) creata con un linguaggio Easy to Read, coadiuvato da pittogrammi e immagini, che racchiude dodici percorsi accessibili (quattro per ogni Paese partner, e cioรจ Italia, Croazia, Belgio e Grecia) individuati dai partecipanti al progetto con lโaiuto degli educatori; una Guida Verde, strumento a disposizione del turismo naturalisticoaccessibile, che riporta i suddetti dodici percorsi pilota, disponibile in inglese nella sua versione integrale e nelle quattro lingue dei partner nella sua versione semplificata, sempre concepita con un linguaggio Easy to Read. Infine, un documento con raccomandazioni per le politiche, che consenta di esportare il modello Hi-Ability al di fuori del progetto e di riprodurlo in maniera sistematica.
Laboratorio della carta, foto di Elena Volterrani
La giornata รจ proseguita con i tre gruppi di partecipanti che si sono dati il cambio nellโammirare, sia la mattina sia il pomeriggio, le bellezze storico-naturalistiche del paese di Pale, del Sentiero dei Vecchi che lo costeggia, delle Cascate del fiume Menotre e dellโEremo di Santa Maria Giacobbe, apprezzando la zona anche per sua tradizione cartiera, attraverso la partecipazione al laboratorio di fabbricazione della carta, e culinaria, attraverso la condivisione di un momento conviviale.
Un viaggio lungo 7.000 km, 2 anni e mezzo e 354 tappe: i ragazzi di Vaโ Sentiero riprendono il loro percorso attraverso il sentiero piรน lungo del mondo, il Sentiero Italia. Prima tappa: Visso-Norcia.
Definito dalla CNN ยซIl piรน grande tra i grandi camminiยป, il Sentiero Italia รจ lโalta via che percorre le catene montuose dello Stivale, collegando tutte le regioni (comprese quelle insulari) e oltre 350 borghi montani. Un percorso, lungo otto volte il Cammino di Santiago, รจ stato realizzato circa una trentina di anni fa dallโAssociazione omonima e dal Club Alpino Italiano, ma รจ stato, col passare del tempo, pressochรฉ dimenticato. Fino al 2018, quando il CAI ne annuncia il progetto di restauro, attraverso non solo interventi di ripristino del tracciato e della segnaletica, ma anche tramite una serrata campagna di promozione.
Il percorso, courtesy of www.vasentiero.org
Il progetto Vaโ Sentiero
ร proprio nel tratto centrale di questo percorso che sfiora i 7.000 km che incontriamo i ragazzi di Vaโ Sentiero, la spedizione che, nel maggio 2019, รจ partita da Muggia (TS) per attraversare prima tutto lโarco alpino e poi discendere verso le estremitร dello stivale, in nome dellโamore per la montagna e del turismo lento, nonchรฉ della volontร di rispettare le peculiaritร locali e di contribuire al sostegno del tessuto socio-economico di aree interne in via di spopolamento. Il progetto, nato dalle menti dei fondatori Yuri Basilicรฒ, Giacomo Riccobono e Sara Furlanetto, รจ basato su due principali sfumature del termine condivisione, quella digitale โ attraverso il racconto in tempo reale sui social (Facebook, Instagram) e di media partner di primo livello (Touring Club Italiano, Radio Francigena, Gazzetta dello Sport) โ e quella fisica. Chi vuole, infatti, puรฒ aggregarsi per una o piรน tappe, cosรฌ da creare spazi di condivisione per idee, progetti e storie di vita, nonchรฉ per camminare qualche ora in compagnia circondati dalla bellezza autentica dei paesaggi italiani.
I ragazzi di Va’ Sentiero sulla cima del monte Patino (Norcia)
Il collante dei luoghi spezzati
In apertura del secondo anno di progetto โ sebbene slittato di qualche mese a causa del Covid-19 โ si sono poste tappe a cavallo tra Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, in zone che recano ancora gli evidenti segni di un terremoto devastante e dove la presenza umana sembra sia stata quasi sopraffatta dalla natura. Norcia, Castelluccio di Norcia, Arquata del Tronto, Accumoli, Colle dโAccumoli e Campotosto sono luoghi in cui lโunica forma di turismo possibile รจ ormai quello lento, che permette di stare a contatto con la natura, di mangiare buon cibo e di fare esperienza di rapporti umani piรน genuini.
E allora il passaggio dei ragazzi di Vaโ Sentiero – Yuri Basilicรฒ, guida del team sul sentiero e coordinatore del progetto; Sara Furlanetto, fotografa e responsabile della comunicazione; Giacomo Riccobono, ufficiale logistico; Andrea Buonpane,ย videomaker; Francesco Sabatini, cambusiere e responsabile della ricerca culturale; Martina Stanga, social media manager, Giovanni Tieppo, driver del furgone โ assume qui un valore ancora maggiore, tanto da coinvolgere anche sezioni locali del CAI e associazioni come Trekkify (Perugia), Arquata Potest e Monte Vector (Arquata del Tronto, AP), Il Cammino delle Terre Mutate (Roma) e Discover Sibillini (Macerata).
Parco Nazionale Monti Sibillini, foto di Sara Furlanetto
Una sfida su piรน fronti
Si tratta senza ombra di dubbio di unโenorme sfida. Non solo fisica – i ragazzi hanno giร affrontato forti nevicate, uragani, pioggia, zecche, tendiniti, infiammazioni e vesciche โ ma anche personale, data dalla difficoltร del percorso e dal fatto di trovarsi sotto i riflettori, tutti insieme, per almeno sette mesi allโanno. Di grande aiuto, in questo senso, sono lโaccoglienza data dalle comunitร locali e il sostegno della community di oltre 40.000 followers, nonchรฉ quello della campagna di crowdfunding e degli sponsor (Montura, Ferrino, Oxeego, Lenovo, Motorola, Fondazione Cariplo, F. Carispezia, Wonderful Outdoor Week, F. di Venezia, F. Agostino De Mari, F. CariLucca, F. dei Monti Uniti di Foggia ed EOM Italia).
Ma cโรจ anche unโaltra sfida, forse la piรน grande: far conoscere un percorso unico al mondo, capace di unire lโItalia nonostante le sue differenze, godibile attraverso un punto di vista privilegiato, quello della montagna. ยซIl nostro sogno รจ che il progetto sia il seme per una svolta nellโapproccio dei giovani alla montagna. Siamo consapevoli si tratti di un percorso impegnativo: la montagna stessa รจ una strada in salita. Ma Walter Bonatti, cui dedichiamo il progetto, disse che โchi piรน in alto sale, piรน lontano vedeโ. E noi proprio lร puntiamo, in alto!ยป dichiara Sara Furlanetto, co-founder di Vaโ Sentiero.
E noi, vedendo quanto coinvolgimento, quanta speranza e quanto senso comunitario ha scatenato tale impresa, non possiamo che essere dโaccordo con lei.
Un monte che, in questa stagione, ricorda anacronisticamente il mare dโinverno. Solo che, al posto dellโacqua, della salsedine e dei flutti, ci sono fiori e distese erbose.
Sulla sinistra della strada tortuosa che da SanโAnatolia di Narco conduce a Monteleone di Spoleto, una volta oltrepassato il pittoresco borgo di Gavelli, si apre una vecchia mulattiera che si inerpica a zig-zag lungo il Monte Coscerno. Un segnavia del CAIย – pressochรฉ lโunico che incontrerete lungo tutto il percorso – indica come di consueto i tempi di percorrenza per quella che รจ la vostra meta, la Forca della Spina.
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Ma, nel caso non foste pratici di sentieri e di trekking, vi basterร seguire quella viuzza sterrata che attacca il versante del Coscerno a circa 1100 metri di altitudine e proseguire a fianco di un vecchio recintospinato intervallato da scale di legno fradicio. Un tempo queste, presumibilmente, permettevano di scavalcare la recinzione senza pericoli, mentre ora si appoggiano, sbilenche e fragili, alla debole struttura di contenimento.
Un cartellone scolorito al punto da essere diventato bianco e con poche lettere ancora distinguibili, data lโintervento di finanziamento al 1987. In effetti, piรน andrete avanti piรน scoprirete come lo stato in cui versano gli steccati e la debole traccia del sentiero โ conservata soprattutto dal passaggio degli animali da pascolo โ rivelino la scarsa frequentazione, da parte dellโuomo, di questo monte ricco di prati.
Una vasta distesa di abeti si apre, dopo non molto, sulla destra. La regolaritร degli alberi rivela unโorigine artificiale, anche se ormai cancellata dalla fitta vegetazione che impedisce addirittura di vedere il cielo allโorizzonte. Un senso di pace, nonchรฉ un silenzio abissale invadono le orecchie, presto sostituiti dal battiti accelerati del cuore, messo sotto sforzo dalla successiva e repentina salita.
Ma, come accade spesso in montagna, il panorama ripaga la fatica. Alle nostre spalle, numerosi massicci, resi unโunica, imponente catena dalla prospettiva distorta, spuntano dalla foschia di condizioni atmosferiche inclementi. Il piรน lontano, il Terminillo, veste ancora il bianco delle nevi invernali.
Davanti a noi, invece, si apre una foresta caduca spazzata dal vento. I tronchi nodosi, piegati e avvinghiati come tentacoli dellโorrore, rivelano le loro forme bizzarre e contorte grazie alla pulizia operata dalla stagione fredda appena trascorsa: presto torneranno a essere nascosti dalle verdi foglie e dal rigoglioso sottobosco.
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Giร fanno capolino le viole del pensiero, gialle e viola che, dal limitare di questa macchia chinatasi al vento si estendono a perdita dโocchio, tappezzando questi vasti prati dโaltura.
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Il cielo grigio acciaio, lโerba secca, lo steccato scolorito e la foresta rossiccia sembrano aver desaturato la scena, conferendole โ anacronisticamente e inaspettatamente โ i colori del mare dโinverno.
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La presenza umana รจ ora tradita da un fuoristrada che si avvicina a sobbalzi. Non credo possa stare qui, a calpestare questi magnifici rigurgiti di natura montana, ma lโuomo non sembra preoccuparsene: ci chiede se abbiamo visto dei cavalli. Di deiezioni equine e bovine, in effetti, ne abbiamo viste tante, ma di quadrupedi nemmeno lโombra. Forse รจ questo vento freddo che pettina i prati ad averli spinti al riparo.
Procediamo ancora. Sโintravedono le antenne in lontananza, come alla fine di un gioco di specchi. La cresta piatta del Coscerno รจ talmente vasta da creare tanti altopiani in successione, come piccole piste di decollo elicotteri.
Le violette fanno spazio alle pervinche e ai crochi, come a tante specie variopinte di cui ignoro il nome, ma che appagano la vista per la loro elegante architettura e per la loro tenace ostinazione a crescere in luogo di cosรฌ soggiogante asperitร .
Qualche saliscendi e poi, morbidamente, un avvallamento ripieno dโacqua. La pozza, senza dubbio stagionale, si estende immota a limitare della foresta china. Lo sarร ancora per poco: sul fondo si estendono lunghissime matasse gelatinose che, dopo un primo momento di smarrimento, risultano piene di uova. Il centro del laghetto si increspa rivelando la sagoma di un rospo, anticipazione di ciรฒ che diventerร la gran parte di queste uova scure.
La foresta si risolve in una staccionata sbiancata dal sole che ci conduce alle antenne. ร sempre difficile abituarsi a tanto ferro dopo che si รจ stati inghiottiti dalla natura, le cui proporzioni sono sempre dilatate: il cielo sembra schiacciarci, avvolgente come una cupola indaco, e i prati si aprono e si contraggono come il moto ondoso di un mare in tempesta. I fiori ci vorticano attorno come risacca.
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Oltrepassate le arrugginite costruzioni umane, il versante rovina quasi a strapiombo, vellutato dai ciuffi dโerba che, come ingannevoli cuscini, sembrano rassicurarci con la morbidezza di unโeventuale caduta.
Adagio, costeggiamo la cima e torniamo indietro a mezza costa, le antenne nascoste alla vista, scoprendo infine il sostegno roccioso del Monte Coscerno, le sue asperitร , la sua lunga storia.
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Sentiero: poco oltre Gavelli, in corrispondenza degli abbeveratoi, inizia la mulattiera che risale il Monte.
Durata: 4h 30 con pause.
Dislivello: 600 metri.
Difficoltร : medio-bassa, classificata come E.
Suggerimenti: portarsi una giacca antivento e almeno un cambio.