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Francesca Hansstein insegna corsi di marketing internazionale e sustainable business presso universitร  e istituti di alta formazione italiani e stranieri. Si occupa inoltre di ricerche di mercato ed รจ co-fondatrice di Le Palette, un progetto che offre consulenza strategica ad aziende italiane e straniere che vogliono espandere il loro raggio dโ€™azione in altri mercati.ย 

Nel libro Comportamenti di consumo in Cina- Nuove sfide e opportunitร  per le aziende italiane che operano nel settore B2C, edito da McGraw-Hill Education e pubblicato nel novembre 2023, Francesca fa tesoro dei dieci anni che ha trascorso in Cina per raccontare le evoluzioni che ci sono state nei gusti e nei comportamenti di acquisto dei cittadini cinesi residenti in aree urbane, esplorando come gli eventi recenti abbiano profondamente influenzato i valori, le preferenze e le aspettative dei consumatori. Ho colto lโ€™occasione per capire come si colloca la nostra regione in questo contesto, specie dal punto di vista turistico poichรฉ, dopo un 2023 estremamente positivo dal punto di vista turistico – parliamo infatti di 7 milioni di presenze e oltre 2,6 milioni di arrivi – lโ€™Umbria si conferma come una realtร  di grande appeal, sia a livello nazionale sia internazionale. Aprirsi verso mercati nuovi, affrontando una serie di problematiche derivanti dalla pandemia, dalle guerre, il problema della sicurezza informatica, della sostenibilitร  ambientale e cosรฌ via, costituisce la vera sfida, ma anche, se vogliamo, un’opportunitร  che la nostra regione e in generale la nostra penisola italiana dovrร  cogliere per giocare un ruolo fondamentale nei prossimi sviluppi del panorama internazionale. E una delle realtร  piรน interessanti รจ proprio quella cinese.ย 

 

Francesca Hansstein

 

Allora, Francesca, per prima cosa, che cosa ti ha spinta a scrivere questo libro?ย 

Ti ringrazio, Eleonora, per questa intervista. Cosa mi ha spinto a scrivere questo libro? Due ragioni principali. La prima รจ di natura personale. Ho trascorso quasi dieci anni in Cina, lavorando presso universitร  cinesi e internazionali tra Shanghai e Suzhou. Entrambe sono cittร  considerate first tier, ovvero molto sviluppate e piuttosto benestanti. Ho avuto modo di osservare direttamente lโ€™evoluzione dei comportamenti dei consumatori moderni in varie fasce di etร . In qualitร  di docente, ho studiato da vicino i giovani cinesi e il loro modo di essere ed esprimersi attraverso le scelte dโ€™acquisto. Dopo la pandemia Covid, mi sono stabilizzata in Umbria con la mia famiglia, e qui ho portato con me tutti questi ricordi di ricerca vissuta. Avvolta in questa speciale tranquillitร , mi sono spesso trovata a ripercorrere nella mia mente il periodo di vita cinese e le esperienze che esso ha portato con sรฉ. Qui ho deciso di scrivere questo libro, mettendo nero su bianco quelle che, secondo me, sono le dinamiche piรน interessanti dei comportamenti di consumo di questo grande e complesso Paese.ย La seconda motivazione รจ invece legata a un desiderio di informare. Mi sono resa conto che lโ€™immagine della comunitร  cinese in Italia, specialmente in contesti meno urbani come quello umbro, puรฒ essere piuttosto distante dalla realtร  dei cinesi che vivono nelle metropoli moderne come Shanghai. Ho deciso quindi di scrivere questo libro anche con il desiderio di raccontare le sfaccettature della Cina da una prospettiva diversa.ย 

 

Puoi parlarci della metodologia che hai scelto per elaborare i dati?ย 

Il libro riporta sia dati qualitativi sia quantitativi: la maggior parte di esso si basa su dati secondari, cioรจ dati non raccolti direttamente da me, ma da altre fonti di diversa natura come, per esempio, quelle accademiche, o report di istituzioni italiane o europee operanti sul territorio, tra cui ad esempio lโ€™Istituto del Commercio Estero. Ho arricchito poi il manoscritto con dei dati primari raccolti con lโ€™aiuto dei miei studenti e dei casi studio aziendali.ย ย 

 

 

Comโ€™รจ organizzato?ย 

Il libro si compone di sette capitoli. Il primo รจ introduttivo e descrive lโ€™evoluzione del contesto socioeconomico e politico degli ultimi anni. Lo scopo รจ trasportare il lettore nel contesto cinese. Gli altri capitoli sono dedicati ciascuno a un tema specifico nel settore dei consumi, quindi cibo, moda – con particolare attenzione alla moda di lusso – cosmetica, casa e arredamento, e tempo libero. Nel capitolo conclusivo del libro, delineo una serie di strategie operative per le aziende interessate a entrare nel mercato cinese. Offro consigli pratici su come muovere i primi passi nel mercato cinese. Il libro รจ inoltre arricchito dal contributo di esperti di comunicazione. In particolare, Graziana Maellaro e Federica Caiazzo hanno approfondito alcune tematiche della moda di lusso, mentre Lucia Gentili, racconta una sua testimonianza nel capitolo finale.ย 

 

Perchรฉ ti sei focalizzata proprio su questi argomenti?ย 

Anche qui per due motivi principali: il primo perchรฉ sono dei settori in cui osserviamo i cambiamenti piรน interessanti e strettamente legati allo sviluppo tecnologico. Sono quelli che stanno cambiando a grande velocitร  e che offrono anche spunti di riflessione e opportunitร  di crescita.ย In secondo luogo, questi argomenti sono chiave per lโ€™export italiano. Se fino a circa una decina di anni fa i consumatori cinesi percepivano i marchi occidentali come aventi una qualitร  e una sicurezza superiori, negli ultimi anni tendono invece a premiare i marchi domestici. Essendo questi ultimi sempre piรน sofisticati e qualitativamente avanzati, il panorama competitivo รจ oggi molto piรน articolato per le aziende straniere.ย  Tutti i brand che vogliono entrare nel mercato cinese devono saper comunicare con il consumatore finale e non รจ piรน cosรฌ facile avere successo rispetto a qualche anno fa. Per questo nel libro ho deciso di focalizzarmi proprio su quei settori che, a mio avviso, in base alle ricerche condotte e a quanto ho avuto modo di osservare in maniera diretta, sono piรน promettenti per le aziende italiane.ย 

 

 

Questi aspetti si ritrovano in un concetto che smentisce molti stereotipi o aggiorna un poโ€™ lโ€™immagine che noi occidentali abbiamo dei cinesi. Lโ€™argomento a cui faccio riferimento รจ il grande sforzo – anche in termini di comunicazione e strategie di marketing – di coniugare il passato e il presente. Puoi spiegarci di cosa si tratta e perchรฉ รจ cosรฌ importante per chi si approccia al mercato cinese tenerlo in considerazione?ย 

I cinesi oggi nei prodotti cercano un mix tra innovazione e tradizione. Il prodotto deve essere innovativo e offrire qualcosa in piรน in termini di valore aggiunto. Questโ€™ultimo deve essere immediatamente identificabile dal consumatore, quindi comunicato con semplicitร . Pur essendo vero dappertutto, per il mercato cinese รจ ancora piรน essenziale a causa della grande competizione che lo caratterizza. I brand, specialmente quelli internazionali, devono perรฒ anche dimostrare di saper agganciare in modo strategico ed effettivo la cultura locale. Oggi molti includono elementi guochao, che letteralmente significa onda nazionale. Pertanto, ribadisco, รจ importante creare un legame con il sentire cinese, sia da un punto di vista di crafting del prodotto stesso, sia per la costruzione dello storytelling. Pur essendo una sfida difficile, grazie allโ€™aiuto dei tanti consulenti o delle agenzie di ricerca che operano in loco e aiutano a creare ponti culturali, queste sfide si possono oggi affrontare con una buona conoscenza e strategia. Un esempio recentissimo รจ la campagna di Valentino lanciata in occasione del Capodanno cinese, citato nella newsletter Moda in China di Federica Caiazzo. Il Capodanno cinese rappresenta un momento di grande festa e ricongiungimento familiare ed รจ la celebrazione piรน importante dellโ€™anno. Per dare il benvenuto allโ€™anno del Drago, Valentino ha creato dei video in cui non si parla nรฉ di abiti nรฉ di moda di lusso. I video si focalizzano sulla creazione di un legame con il colore rosso, simbolicamente molto importante per questa festivitร  e chiaramente anche per la casa di moda. Un colore che, per esempio, racconta le tradizioni come quella dei ravioli rossi che vengono fatti a Quanzhou, specialitร  che richiama la semplicitร  di quelle che sono le tradizioni di luoghi nascosti. Valentino vuole dunque comunicare, da un lato, un grande rispetto per le tradizioni locali, dallโ€™altro una conoscenza delle usanze cinesi molto approfondita.ย 

 

Suppongo che tutto questo possa trasformarsi in un boomerang se non utilizzato bene. Penso per esempio alla campagna di Dolce e Gabbana di cui fai esempio proprio nel libro.ย 

Esatto, ormai risale a qualche anno fa, ma il caso D&G รจ stato forse il primo segnale piรน eclatante e dimostrativo di come ormai si debba saper comunicare nel modo giusto con i consumatori cinesi per non risultare offensivi. Tra la popolazione si รจ diffuso un sentimento di forte orgoglio nazionale e il consumatore cinese รจ oggi piรน attento, piรน esigente, e con una sensibilitร  culturale molto specifica. Cosรฌ come il mercato, anche i consumatori e le loro preferenze si sono evoluti verso una sempre maggiore complessitร . La rapiditร  con cui questo รจ avvenuto ha avuto delle esternalitร  negative tra cui la contraffazione, la diffusione di mercati neri o anche non propriamente sicuri. Questo i consumatori cinesi lo sanno bene, e ciรฒ li ha resi molto attenti e capaci di distinguere un prodotto originale, sicuro e di alta qualitร  rispetto a quello che invece pretende di esserlo ma in realtร  non lo รจ. Tuttavia lโ€™autenticitร  non basta e deve essere accompagnata da un marketing rispettoso e prudente. Forse se oggi brand come Valentino hanno imparato a dialogare sapientemente con il consumatore cinese, รจ proprio grazie agli errori di comunicazione commessi in passato da altri marchi.ย 

 

A questo proposito mi viene in mente unโ€™altra cosa che scrivi nel libro che รจ la questione delle copie. Un argomento molto controverso, soprattutto per noi occidentali.ย 

Anche se si tratta di una paura legittima per molte aziende italiane, per i cinesi copiare รจ anche unโ€™emulazione finalizzata allโ€™apprendimento. Cercare di replicare il piรน fedelmente possibile un determinato prodotto, รจ in realtร  un segno di grande abilitร , spesso di natura manuale. Si tratta della stessa logica dellโ€™apprendistato, penso soprattutto a ciรฒ che avveniva in campo artistico e artigianale, dove si parte appunto dalla riproduzione di qualcosa che รจ giร  stato creato. C’รจ anche da dire che oggi sono stati fatti dei passi da gigante in termini di copyright ed esiste una legislazione in materia contro la contraffazione molto piรน stringente ed effettiva di un tempo.ย 

 

Francesca Hansstein

 

Un altro aspetto che mi ha colpito molto รจ il fatto che la tecnologia sia estremamente pervasiva. Penso per esempio al fatto di testare i cosmetici o meglio i colori tramite lโ€™intelligenza artificiale. Si tratta di una situazione che da una parte รจ affascinante, perรฒ forse a qualcuno potrebbe generare un poโ€™ di timore. A mio avviso tutto questo rivela i connotati di una societร  abbastanza pronta a recepire gli stimoli della tecnologia, pertanto gli imprenditori immagino che dovrebbero anche considerare questi aspetti. Cโ€™รจ qualche consiglio che potresti dare agli imprenditori che vogliano utilizzare correttamente gli strumenti tecnologici per le loro strategie di marketing?

Sรฌ, lโ€™innovazione e la digitalizzazione permeano la societร  cinese in ogni aspetto. Questo anche grazie a degli obiettivi che il Governo si รจ dato, come il programma Made in China 2025. Qualsiasi azienda che oggi si vuole affacciare sul mercato cinese deve avere giร  in mente una strategia operativa chiara e precisa, soprattutto nel marketing e nella vendita online. Anzi, il digital รจ il primo, e per alcuni anche lโ€™unico, approccio per lโ€™ingresso nel mercato cinese, grazie allโ€™ampia diffusione delle piattaforme di e-commerce. Ormai tutte le grandi aziende hanno un account ufficiale su WeChat, simile al nostro WhatsApp, ma con una quantitร  vastissima di funzionalitร  e dove oggi si puรฒ fare veramente di tutto, dalla spesa al prenotare una lezione sportiva, e addirittura fare un home tour prima di affittare o vendere un appartamento. In generale, lโ€™ecosistema digitale cinese รจ completamente diverso da quello occidentale. Alcune applicazioni sono bannate, come Google, YouTube, Instragram o Facebook. Pertanto, un altro importante passo prima di entrare nel mercato cinese รจ sicuramente quello di studiare e capire bene come funziona il mercato digitale, identificare il target che si vuole raggiungere e che tipo di strumenti digitali utilizza, e strutturare dunque una campagna mirata.ย Di grande aiuto puรฒ anche essere mettere in piedi partnership e alleanze strategiche e questo aiuta a condividere buone pratiche ed errori da evitare.ย Per concludere, il mio consiglio รจ dunque quello di aprirsi, di capire le differenze senza dover rinunciare al proprio modo d’essere e di sentire, essendo perรฒ disposti anche a fare un passo in piรน, e dunque rischiare, per avvicinarsi a questo mondo. Del resto molti imprenditori sono anche un poโ€™ temerari, un poโ€™ di senso di avventura ci deve essere. La Cina รจ sicuramente uno dei posti principali per poterlo sperimentare.ย 

 

 

Visto che abbiamo aperto con quei dati sul turismo in Umbria, ti va di parlarci delle diverse tipologie diffuse in Cina che analizzi anche nel libro? Mi riferisco in primis al turismo virtuale, ma anche a quello internazionale e nazionale.

Premetto che ho iniziato a scrivere il libro nell’estate del 2022: eravamo nel pieno post-Covid, soprattutto in Cina. Il turismo, specialmente quello internazionale, aveva subito un declino molto importante e i cinesi stessi avevano paura a viaggiare, in particolare all’estero. Quindi creare delle esperienze di realtร  aumentata o virtuale poteva compensare la mancanza di potersi spostare fisicamente in un altro posto. L’evoluzione del turismo virtuale รจ ancora difficile da predire probabilmente sarร  difficile che sostituisca in toto quello reale; semmai potrebbe rivolgersi o svilupparsi per quei segmenti di consumatori che non hanno la possibilitร  economica di intraprendere un viaggio internazionale, che chiaramente resta appannaggio di pochi.ย Anche perchรฉ il turismo internazionale, a partire dalla seconda metร  del 2023, ha conosciuto una forte ripresa, quindi cโ€™รจ una grande speranza. Quello su cui perรฒ bisogna lavorare รจ preparare il mercato locale all’accoglienza del turista cinese, perchรฉ รจ un turista che ha bisogno anche di sentirsi sicuro nel territorio che visita. Come noi, andando in Cina, possiamo vivere uno shock culturale, la stessa cosa accade chiaramente all’inverso. Forse anche il fatto che la tecnologia sia meno dominante nella nostra realtร , per loro puรฒ essere scioccante e in alcuni momenti si possono sentire spaventati. รˆ importante lavorare affinchรฉ si possa garantire anche assistenza, se vogliamo, in termini di aiuto linguistico, culinario, per accogliere non solo consumatori giovani o giovanissimi, cioรจ tra i 20 e i 30 anni, ma anche quelli piรน senior, che tra l’altro hanno anche maggiori possibilitร  economiche per viaggiare. Riuscire ad accogliere e far sentire a loro agio i consumatori cinesi รจ qualcosa su cui certamente si puรฒ lavorare. Il turismo nazionale, ovvero allโ€™interno dei confini domestici, รจ oggi quello prevalente. Per favorirlo, hanno anche tratto ispirazione dalla nostra bellezza. In una cittร  che si chiama Changsha, per esempio, รจ stata riprodotta una mini-versione, oltre che di Venezia, anche di Assisi. La scelta, agli occhi di un occidentale, puรฒ sembrare un po’ kitsch, ma per loro รจ un’esperienza turistica che denota una passione e un interesse verso lโ€™architettura italiana. Questo รจ significativo soprattutto se confrontato con il design, da un lato moderno e funzionale delle metropoli, dallโ€™altro a quello tipico tradizionale diffuso soprattutto nelle realtร  rurali e in cittร  piรน piccole. รˆ una modalitร  per viaggiare senza allontanarsi troppo da casa e, al tempo stesso, per avvicinarsi allโ€™idea di cosa potrebbe essere un viaggio in Occidente.ย 

 

Pensi di tornare in Cina a breve?ย 

Sicuramente. Non credo di tornare a viverci, ma spero ci sarร  presto occasione per passare in Cina dei periodi di lavoro, studio e, perchรฉ no, anche di vacanza.

 


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Al Festival delle Nazioni di Cittร  di Castello, in unโ€™epoca in cui tutto tende a dividere, la musica unisce con armonia e rispetto delle reciproche identitร . La nazione omaggiata questโ€™anno รจ la Cina, che ricambia con la nota grazia orientale e unโ€™esecuzione musicale con strumenti tipici.

 

Si รจ conclusa la cinquantaduesima edizione del Festival delle Nazioni, che in Umbria rappresenta ormai lโ€™anima culturale dellโ€™Alta Valle del Tevere. Il progetto ogni anno ha indirizzato l’attenzione verso una nazione diversa, partendo da quelle europee piรน vicine fino ad arrivare, in questa edizione, a rendere omaggio alla Cina.
Il concerto cui ho partecipato e che mi ha colpito รจ stato quello tenutosi nella tanto antica quanto preziosa Chiesa di San Francesco, intitolato Suonare insieme, per crescere con la musica, frutto di una sinergia tra il Festival e le scuole a indirizzo musicale di Cittร  di Castello e Trestina, ma anche il liceo musicale Angeloni di Terni e alcuni allievi della scuola media musicale Morlacchi di Perugia. La particolaritร  del concerto era proprio lโ€™armonia tra cultura orientale e occidentale, tra musicisti neofiti e professionisti affermati.

 

Il maestro Alessandro Bianconi

 

Intervistando il maestro Alessandro Bianconi, รจ emerso il grande impegno usato nel creare trascrizioni musicali che consentissero a ognuno, in base al livello di preparazione raggiunto, di apportare il proprio contributo e di partecipare a un importantissimo lavoro d’insieme, senza le asperitร  di gap generazionali o di logici livelli professionali.
Il maestro Bianconi, inoltre, ha effettuato unโ€™attenta selezione dei brani da eseguire che rappresentassero sia lโ€™identitร  culturale occidentale sia brani musicali cinesi, i quali potessero dialogare in un contesto musicale inclusivo delle rispettive sonoritร  di appartenenza. Quindi sono stati eseguiti brani come Lo schiaccianoci di Tchaikovsky, brani della tradizione musicale popolare cinese e, per finire, il piรน internazionale dei nostri compositori, Puccini, con un brano tratto dalla Turandot (Lร  sui monti dellโ€™Est).
Gli arrangiamenti dei maestri Claudio Becchetti, Alessandro Bianconi e Francesco Mastriforti hanno fortemente emozionato gli ascoltatori e le concertiste cinesi, che hanno suonato due degli strumenti tradizionali della loro cultura.

 

Fu Wanying e Fu Yidan

 

Le artiste Fu Yidan e Fu Wanying hanno suonato rispettivamente lโ€™erhu, lo strumento ad arco piรน diffuso in Oriente assimilabile al nostro violino, e il guzheng, uno strumento a pizzico con ventuno corde.
Entrambe le artiste si sono dichiarate vivamente emozionate dal sentire la loro musica in Italia – evento rarissimo – e felicissime della dedica fatta dal Festival alla loro nazione.
Il pubblico non poteva che condividere questa grande emozione. Ormai si parla cosรฌ tanto di contaminazioni artistiche che questo termine รจ quasi usurato. In realtร  in questo evento molto speciale sono state rappresentate entrambe le identitร , che riuscivano a stare insieme con rispetto e totale armonia come solo il linguaggio universale della musica sa fare.