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Nel 1924 Giovanni Buitoni cambia il nome dei “Cazzotti” in “Baci” e gli dร  una nuova veste. L’incarto argento con le scritte blu e il messaggio d’amore al suo interno sono opera dell’art director di Perugina, il futurista Federico Seneca.

Baci Perugina, un nome e un secolo di storia. Ogni italiano mangia, di media, 8,3 Baci Perugina ogni anno e la Perugina lo soddisfa producendone 500 milioni in 12 mesi. Malgrado si affoghi in dolci e di cioccolati di genere, i Baci Perugina sono inossidabili. Hanno superato il secolo e sono dei vecchietti in piena salute.

Baci Perugina, foto da baciperugina.com

Sono stati dei precursori di cose che oggi diamo per scontate. Un cioccolatino incartato? Normale. Un cioccolatino in scatola? Normale. Cioccolatini accanto o dentro un oggetto piรน o meno prezioso? Normale. Una confezione regalo? Normale. Ma cโ€™รจ stato un tempo in cui tutto questo non solo non era normale, ma non lo aveva ancora pensato nessuno. I Baci Perugina sono stati un importante indotto di lavoro per tutta la provincia di Perugia. Forse รจ meglio cominciare dallโ€™inizio. Nel 1922 il cioccolato era ancora giovanetto. Il secolo precedente era servito a far cambiare aspetto al cioccolato da liquido a solido. Nel 1700 era solo la bevanda amata dalle รฉlite che lo sorbivano in magnifiche tazze di porcellana e lo versavano da bricchi appositi. Poi chimici e farmacisti scoprirono che se al cioccolato si aggiunge il burro di cacao, questo si solidifica.

Nellโ€™Ottocento nacquero le tavolette di cioccolata prodotte da societร  ancora in auge come Maiani, Lindt, Cadbury. Le tavolette sono la prima produzione industriale di cioccolato e vengono quadrettate o rigate per facilitarne la rottura. รˆ la forma che conosciamo che si divide facilmente si mette nel pane e si puรฒ dividere tra amici. รˆ diventata un prodotto sociale. Il prodotto va a ruba, ma resta di nicchia. Infatti, quando gli americani arrivarono in Italia con la Seconda Guerra Mondiale, distribuirono tavolette di cioccolata che molti italiani hanno ricordato per anni perchรฉ molti di loro non le avevano mai assaggiate.

Ma la tavoletta non รจ un cioccolatino. Li ci vuole ancora un poโ€™ di tecnica. Il cioccolato in tavoletta รจ duro; allora la stessa massa, colata in uno stampo, diventa un piccolo recipiente che si presta ad essere riempito. Nascono cosรฌ le praline, che riempiono i vassoi delle belle pasticcerie di Torino e Parigi. Le praline era adatte per essere consumate al tavolo da tรจ e prese una per una con delicatezza per non sporcarsi le dita. Si confezionavano solo su richiesta ed erano molto care.

Intanto gli anni passano e a Perugia lavora la coppia Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni. Due industriali illuminati. Luisa segue la produzione delle caramelle Rossana, un grande successo, e poi dร  il suo nome alle tavolette di cioccolato fondente. Cโ€™erano anche altri prodotti dolciari prodotti dallโ€™azienda e purtroppo gli sprechi erano elevati.

In fabbrica se si spreca รจ sempre per volumi molto grandi. Ogni giorno si gettavano nella spazzatura chili di nocciole e di cioccolato. Luisa non รจ tirchia, ma non intende buttare via materie prime di ottima qualitร .

Unโ€™idea che ha si riassume in piรน punti.

La fase delle nocciole:

  1. parte delle nocciole avanzate serve per fare il gianduia
  2. alcune si conservano intere
  3. le altre si riducono a granella
  4. si miscela il gianduia con le nocciole spezzettate.

La fase del cioccolato:

  1. in uno stampino si cola il cioccolato e sulla punta si cala una nocciola intera.
  2. la scocca di cioccolato vuota viene riempita con la miscela di gianduia e granella di nocciole.
  3. sigillare la base con il cioccolato Luisa fondente.

 

Il cioccolatino รจ fatto. Luisa trova che la forma le ricorda un pugno perchรฉ รจ tondeggiante con unโ€™evidente protuberanza in cima. Decide di chiamarlo Cazzotto e questo sarร  incartato. Lโ€™idea dโ€™incartarlo รจ ottima perchรฉ non sporca le dita quando lo si tocca, puรฒ essere tenuto in tasca e se ne puรฒ comperare uno alla volta e portarlo via. Ma il nome! Non puรฒ andare, รจ un errore di comunicazione. Come si fa a dire: ti offro un Cazzotto. รˆ meglio offrire un Bacio. รˆ nel 1924 che Giovanni Spagnoli cambia il nome ai Cazzotti per trasformali in Baci.

 

Pubblicitร  degli anni ’20

 

Basta questo a far scattare la molla della genialitร  e le cose si concatenano. La Perugina aveva un Direttore Artistico che era Francesco Seneca. Lui trova che incartare il prodotto va bene, ma non si distingue, ci vuole un incarto che attiri lโ€™attenzione. Lui e Giovanni Buitoni pensano a un incarto romantico. Forse รจ stata lโ€™immagine del famoso quadro di Francesco Hayez, Il Bacio, a suggerirglielo; comunque elaborano unโ€™immagine romantica: contro un cielo trapunto di stelle si stagliano due figure nere abbracciate mentre si baciano. Lโ€™immagine nera lascia immaginare ogni sfumatura della passione amorosa.

Il Bacio Perugina piace e piace anche lโ€™incarto. Ma Buitoni non si accontenta, vuole distinguersi sopra tutti e fa aggiungere, tra la stagnola e il cioccolatino un cartiglio con una frase dโ€™amore. Lโ€™idea รจ piรน che vincente visto che a distanza di un secolo il cartiglio cโ€™รจ ancora. Adesso รจ diventato multilingue, ma chi ha tra le mani un Bacio, prima di metterlo in bocca cerca subito il cartiglio. La nostra storia non finisce qui, perchรฉ Buitoni era uno di quegli industriali illuminati che ogni tanto appaiono e lavorano anche per la comunitร .

 

 

Unโ€™altra novitร  sta per sorgere nellโ€™universo Perugina/Buitoni: la confezione regalo.

Buitoni coinvolge una tipografia e una fabbrica di scatole. Sul coperchio fa stampare lโ€™immagine della coppia che si bacia sul fondo di stelle e dentro ci sono i cioccolatini in fila. Il tutto chiuso e legato da un bel fiocco. Si apriva lโ€™era delle scatole di cioccolatini giร  pronte per essere regalate. Perchรฉ illuminato? Perchรฉ la sua idea riattiva il settore tipografico che languiva e offrรฌ molti nuovi posti di lavoro. La stessa cosa accadde nel dopoguerra, quando a Deruta il lavoro dei ceramisti ristagnava e molti erano costretti ad emigrare.

Buitoni decide che la confezione regalo non sarร  solo la scatola, ma diventa piรน preziosa se accanto ai cioccolatini cโ€™รจ un oggetto. Nascono gli asinelli verdi in ceramica di Deruta, che tirano un carrettino o che trasportano due gerle cariche di cioccolatini. I Baci a dorso dโ€™asino entreranno in tantissime case. Gli asinelli verdi oggi sono diventati un oggetto da collezione.