La prima attestazione storica dellโeremo data al 1206, ma certamente molto prima i Benedettini dellโabbazia di Santa Maria di Valdiponte di Perugia decisero di insediarsi nella zona, di costruire una cisterna per la raccolta dellโacqua potabile e di edificare qui una chiesa con annesso un monastero dedicato al principe degli apostoli che prenderร poi la denominazione in Vigneto dal trovarsi, a seguito della bonifica apportata dai monaci ai territori circostanti, in mezzo alle vigne.

Eremo, foto di Enrico Mezzasoma
Lโeremo sorge presso un tracciato molto frequentato fin dai tempi antichi, come รจ attestato dalla presenza dei ruderi di un ponte romano sul fiume Chiascio nei pressi del Castello del Peglio; doveva trattarsi di una deviazione della via Flaminia, un percorso che partiva da Pontericcioli, al confine tra Umbria e Marche, attraversava Gubbio (forse lungo il percorso dellโattuale statale La Contessa) e conduceva, proseguendo verso Assisi, a Foligno, dove si ricongiungeva con la Flaminia.
Proprio il grande transito fu motivo della costruzione del ricovero per pellegrini, per lungo tempo funzione principale dellโeremo. Lโeremo di San Pietro in Vigneto, con bolla pontificia di Pio II datata 8 agosto 1463, veniva soppresso e, assieme ai terreni posseduti, passava in proprietร ai Canonici della Cattedrale di Gubbio che ancora oggi ne detengono la proprietร . I terremoti del 1979 e del 1984 richiesero lโattenzione della Soprintendenza che curรฒ il restauro dellโeremo eliminando ciรฒ che nel corso degli anni era stato aggiunto in modo arbitrario e correggendo quanto era stato manomesso. Situato sul tracciato della Via Francigena, anche oggi accoglie viandanti e pellegrini grazie alla presenza stanziale di un laico, Stefano Giombini[1].
La roccaforte affrescata
Il convento, con la sua torre e la sua stretta compattezza, sembra piuttosto una roccaforte che un insediamento religioso. Risulta difficile sia per la continuitร costruttiva sia per il reimpiego dei vari spazi nel corso dei secoli distinguere e identificare i singoli edifici. Soltanto il campanile a vela e una minuscola monofora a sesto fanno intuire la presenza della cappella nellโangolo nord-est del complesso. Allโinterno del cortile selciato, intorno al quale si affacciano gli edifici, si trova una grande e bella cisterna. La chiesa al suo interno conserva un affresco di scuola eugubina del secolo XV raffigurante una dolcissima Madonna col Bambino con ai lati san Sebastiano, santโAntonio, san Pietro e san Rocco.

Madonna con bambino, foto di Enrico Mezzasoma
Resti che scompaiono, resti che appaiono
Il Castello del Peglio, che sorgeva nei pressi dellโeremo, รจ stato insensatamente distrutto pochi anni fa per costruire la diga sul Chiascio: sono scomparse le belle pietre conciate che avevano sfidato i secoli, spazzate via dalle ruspe nel 1978. Prima di allora rimanevano resti imponenti: sulla facciata si potevano osservare le feritoie che servivano per fare scorrere il ponte levatoio e lungo le mura si ergevano i bellissimi archi a sesto ribassato. Le acque della diga hanno sommerso anche un olmo centenario ยซtanto bello e tanto grande che per abbracciarlo erano necessari tre uominiยป[2].
Nel 1780, per le piogge abbondanti, franรฒ il terreno e cosรฌ tornarono alla luce nei pressi dellโeremo i resti di un tempio pagano: lucerne di creta, frammenti di iscrizioni, monete e in dodici pezzi lโintera statua marmorea del nume tutelare del tempio (oggi conservata nel Museo archeologico di Firenze), Marte Cyprio. Unโiscrizione testimoniava il restauro del tempietto per opera di un certo Lucio Avoleno avvenuta nel II secolo d.C. mentre le monete del V secolo attestavano che fino a quel periodo gli abitanti della zona avevano tributato offerte al dio pagano.

Particolare architettonico, foto di Enrico Mezzasoma
Testi di riferimento
Per la bibliografia storica si rinvia a B. Martin, S. Pietro in Vigneto, Vispi&Angeletti, Gubbio 1997, che risulta anche il testo di riferimento in merito.
P. Pizzichelli, Gubbio Francescana e sentiero francescano della pace, Gavirati, Gubbio 1999, pp. 53-55.
Sentiero francescano della pace da Assisi a Valfabbrica a Gubbio, Provincia di Perugia, Perugia 2000, pp. 30-31.
L. Zazzerini, In ascolto dellโassoluto. Viaggio tra gli eremi in Umbria, Edimond, Cittร di Castello 2007, pp. 68- 73.
[1] Per avere informazioni e concordare lโaccoglienza si puรฒ contattare il numero 3334789564.
[2] P. Pizzichelli, Gubbio Francescana e sentiero francescano della pace, Gavirati, Gubbio 1999, p. 52.