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Parallelamente alla storia ufficiale, ai grandi eventi storici che si riversano nei libri di storia, si dipana il racconto di coloro che hanno condotto la propria vita all’ombra dei grandi, smarriti nelle pieghe di una quotidianità che, di banale, a ben vedere, aveva ben poco. Narrazioni scaturite dall’assenza, dall’ufficiosità, dal peso di una presenza che, seppur fuggevole, impartiva inopinabili ordini dall’alto.

 

 

È questo il clima che avvolge la figura di Thadea, la figlia segreta di Carlo V che Andrea Margaritelli ci illustra nello splendido volumetto illustrato edito dalla Fondazione Guglielmo Giordano. Un libello dalla copertina cartonata, da collezione, abbellito dalle miniature tratte dai documenti giunti sino a noi dal Sedicesimo secolo, presentati, in tutta la loro fascinosa ufficialità, tra le pagine di una storia che sembra un romanzo, ma non lo è.
È proprio con queste parole che Maria Grazia Nico Ottaviani, professoressa del Dipartimento di Lettere dell’Università di Perugia, introduce il volume; un monito che riecheggia nella chiosa di Andrea Margaritelli, come a voler rimarcare la veridicità di tale, incredibile, scoperta.
Perché, in questa storia ambientata tra le Fiandre e l’Italia centrale, le nebbie avvolgono non solo la figlia mai riconosciuta dell’imperatore, ma anche sua madre, la bella e affascinante Orsolina Arcipreti della Penna, nobildonna perugina che, per tutta la vita, intessé una fitta corrispondenza con Carlo, interessato a salvaguardare gli interessi della figlia in nome della sua posizione e della sua genealogia.

 

 

Sebbene preso dal governo del suo enorme impero, inoltre, Carlo non perse occasione di vedere la figlia – come tutte le altre avute da diverse donne sparse in tutta la Penisola – e ovviamente non mancò occasione per far valere le proprie ragioni, come nel caso del matrimonio combinato, per la figlia, dai fratelli di Orsolina.
Carlo – figura che giganteggia nei libri di storia, come ci ricorda Nico Ottaviani –  si configura quindi come una sorta di custode, anche per interposta persona: basti pensare alla figura della balia, che accompagna la crescita, lontana dai riflettori, di Thadea. In effetti, numerose sono le donne nella vita della giovane: prima le suore che la accolgono, poi le nutrici che la crescono a Collazzone, nel monastero di San Lorenzo, non troppo distante né troppo vicina alla madre Orsolina.
Da questa storia tratteggiata da Margaritelli, curiosamente emergono i tratti peculiari di molti personaggi – le capacità di mediazione di Orsolina, la vena vendicativa dei di lei fratelli, l’arrivismo della famiglia De’ Cuppis di Montefalco, al cui rampollo Sinibaldo va in sposa Thadea e, non ultimo, il piglio autoritario dello statista Carlo – ma il carattere della vera protagonista, Thadea, resta pressoché un mistero. Qualche tratto emerge dalle missive inviate dalla donna a Filippo II affinché egli la riconosca come figlia di Carlo, ma la posizione di subalternità di Thadea, assieme al tono di supplica usato, ci danno una visione piuttosto parziale del suo carattere.
Possiamo solo fantasticare, lasciando il sentiero battuto della Storia per inoltrarci in quello buio, impervio e senza via d’uscita dell’immaginazione. Partendo però da un racconto storico: quello condotto in Thadea, La figlia segreta di Carlo V.

 


Thadea, La figlia segreta di Carlo V

Andrea Margaritelli

Fondazione Guglielmo Giordano

Ed. Illustrata

96 pagine

libro Titolo: La guerra del sale (1540)

Paolo III e la sottomissione di Perugia

 

Autore: Alessandro Monti

 

Editore: Morlacchi  Editore U.P.

 

ISBN: 9788860748935

 

Anno di pubblicazione: 2017

 

164 p., foto cm 15 x 21, brossura illustrata con bandelle

 

Collana: Storia e storie

 

€ 13,00

 

 

Il 1540 fu un anno cruciale nella storia di Perugia e la guerra del sale è un avvenimento che ancora oggi viene ricordato dai cittadini per almeno un paio di motivi. Il primo è legato al pane sciapo che la tradizione vuole dettato dalla volontà di boicottare la tassa sul sale introdotta da Papa Paolo III. La seconda motivazione è invece legata al crocefisso ligneo realizzato, sempre in quell’anno, da Polidoro Ciburri, collocato poi nella nicchia del portale dell’Alessi nel Duomo cittadino come atto di sfida verso il Papa, e che ancora oggi domina la piazza.
Alessandro Monti, laureato in lettere con indirizzo storico presso l’ateneo fiorentino, e dottore di ricerca in storia moderna presso l’Università di Pisa, ha inteso ripercorrere e studiare questo importante momento storico. Un lungo lavoro di ricerca negli archivi italiani ed europei che ha permesso all’autore di elaborare una sintesi vivace, appassionante e rigorosa dei fatti di quei giorni. Nei quindici capitoli che compongono il libro, vengono esaminate le vicende che, a partire dalla tassa del sale e dalla ribellione, sfociano del definitivo assoggettamento della città alla dominazione pontificia.
L’aumento della pressione fiscale, la scomparsa delle libertà comunali, la formazione di nuove oligarchie, la crescente conflittualità tra il pontificato di Paolo III e l’impero di Carlo V, sono solo alcune delle questioni che si intrecciano nelle vicende perugine di questo momento storico e che l’autore ha saputo narrare, corredando la pubblicazione di numerose fonti archivistiche e bibliografiche.