Montefranco

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Montefranco






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alla scoperta del borgo
Montefranco è un piccolo borgo medievale della Valnerina ternana, arroccato a 414 metri s.l.m. sulla sponda destra del fiume Nera, che regala al visitatore un panorama unico e un’atmosfera di pace e tranquillità.
Deve l’origine del suo nome alle gesta di un gruppo di abitanti di Arrone che, stanchi di sottostare al dominio del signore locale, si insediarono sul colle Bufone nel 1228 e edificarono un abitato “franco”, cioè libero. Altre fonti fanno derivare il nome da franchigia: Spoleto, infatti, per accaparrarsi la fedeltà dei fuoriusciti aronesi, concesse loro addirittura il doppio dei privilegi di franchigia.
Per diversi secoli la storia di Montefranco fu legata a quella spoletina, alternando vicende di alleanze e ribellioni. Paolo V nel 1522 lo rese autonomo dal Ducato, ma circa cento anni dopo Urbano VIII lo riportò sotto il controllo spoletino. Solo nel 1860, con l’annessione al Regno d’Italia, ottenne definitivamente l’autonomia amministrativa, entrando dapprima nella provincia di Perugia e, dal 1927, in quella di Terni.
Il borgo conserva ancora oggi l’aspetto medievale ed è possibile ammirare resti del castello di Bufone – tipico castello di poggio – di cui sopravvivono due porte (Porta Franca e Porta Spoletina) e le mura esterne. Nelle vicinanze una lapide ricorda che in questo luogo soggiornò, nel 1444, San Bernardino da Siena, di passaggio nel suo viaggio verso l’Aquila. A lui è anche dedicato il complesso conventuale (in località Monzano), dove – narra la tradizione – il Santo francescano fece sgorgare acqua sorgiva; già in quella zona esisteva una chiesetta probabilmente dedicata a San Primiano, in cui sostò San Bernardino. L’attuale chiesa, edificata nel 1454, è stata ricostruita nel XV secolo con annesso un convento dei Padri Osservanti; sono ancora ben visibili sulla facciata le tracce della primitiva edificazione.
Girovagando per le stradine e le vie tortuose si incontrano diverse bellezze tutte da scoprire, come la chiesa della Madonna del Carmine (XVI secolo) che ospita affreschi del XVII secolo di scuola umbra e una Ascensione cinquecentesca; la chiesa di Santa Maria Assunta di origine medievale, ampliata a tre navate nel XV secolo al tempo di papa Eugenio IV e la chiesa di San Pietro, edificata dall’abate Lorenzo Sinibaldi e realizzata dall’architetto Carlo Marchionni: nel 1753 fu aggregata alla Basilica di San Pietro, con il beneficio delle indulgenze. Semplice, ma elegante, ha un’unica navata dove si ammira una pala d’altare raffigurante l’Immacolata Concezione con i santi Pietro, Paolo e Lorenzo martire, attribuita al pittore romano Stefano Pozzi.
Lungo la strada per Monte Moro si trova invece la piccola chiesa di San Marco, sorta probabilmente su una preesistente edicola seicentesca. Curiosa – vale una visita – la Fontana dei Lupi con l’acqua che fuoriesce da due teste aventi la forma dell’animale.
Salendo dal borgo fino a Monte Moro si raggiunge un sito archeologico dove sono stati riportati alla luce resti di pavimentazioni di un edificio risalente all’epoca romana, forse un santuario, e delle cisterne. Da qui si può anche ammirare anche la valle del Fosso Lavatore sul versante settentrionale verso la Flaminia.
Montefranco – che si trova all’interno del Parco Fluviale del Nera – lascia a bocca aperta anche per la sua bellezza paesaggistica, tra olivi e boschi di querce e pinete. È possibile praticare attività all’aperto come escursioni, canottaggio, rafting, torrentismo, arrampicata sportiva ed escursioni speleologiche. Per gustare i sapori genuino da non perdere la Sagra de la pizza sotto lu focu e Arrosticini a tutta birra.
Insomma, Motefranco è un luogo di arte e natura, che rappresenta l’anima più autentica e caratteristica dell’Umbria.
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