Assoprol Umbria ha partecipato con successo all’edizione 2025 di TUTTOFOOD, la kermesse internazionale appena conclusasi a Milano che ha visto la partecipazione di 95.000 visitatori, tra cui buyers internazionali e rappresentanti delle catene distributive e della ristorazione.
Allo stand Assoprol, dedicato alle eccellenze olivicole Dop Umbria e bio del territorio, sono state organizzate masterclass di degustazione, show cooking e degustazioni individuali. L’8 maggio, inoltre, presso la Cibus Link Arena sul viale principale della Fiera, l’associazione ha promosso un importante momento di confronto dedicato al futuro dell’olivicoltura italiana, svolto nell’ambito del CSR per L’Umbria 2023-2027 Intervento SRG 10. Il seminario è stato un’occasione cruciale per discutere temi centrali come la valorizzazione del prodotto certificato DOP UMBRIA, BIO, SQNPI, lo sviluppo sostenibile della filiera e le sfide e opportunità che attendono il settore.
Moderato dal giornalista enogastronomico Maurizio Pescari, il seminario ha visto la partecipazione di esperti di spicco del mondo accademico e agricolo, tra cui, Maurizio Servili (Professore ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università di Perugia), Walter Placida (Presidente della Federazione Nazionale Olivicola di Confagricoltura), Gianfrancesco Petroni, Direttore Assoprol Umbria e Daniele Converso, Tecnico Agronomo Assoprol Umbria.
“Crediamo fermamente che la sostenibilità sia un pilastro fondamentale per il futuro dell’olivicoltura umbra e italiana,” ha affermato dal palco Gianfrancesco Petroni. “Questo incontro è un’opportunità preziosa per condividere esperienze, conoscenze e strategie con altri protagonisti del settore, dagli accademici agli imprenditori agricoli.”
Walter Placida, Presidente Federazione Nazionale Olivicola di Confagricoltura: “Veniamo da anni di grande difficoltà ambientale in cui si è speso poco in ricerca. Per fortuna la domanda è alta (l’Italia è il primo consumatore mondiale di olio, ndr), ma non vorrei che l’olivicoltura stesse perdendo centralità nello scenario agricolo nazionale perché, invece, l’olio è ancora strategico per il made in Italy”. Il sistema deve essere innovato per crescere, ma le soluzioni si possono trovare secondo Placida. “Se vogliamo che la filiera non si spezzi, bisogna invitare ai tavoli decisionali anche la grande distribuzione”. Altro tema di grande attualità è mantenere linearità nei prezzi. “Dobbiamo aumentare gli introiti, per esempio attraverso l’oleoturismo, spingere le indicazioni geografiche e riconoscere un equo valore al prodotto e al lavoro degli agricoltori per consentir loro di sopravvivere e continuare a produrre per le nuove generazioni”.
Quanto il lavoro del tecnico agronomo sia fondamentale in tempi di agricoltura 4.0 lo ha spiegato Daniele Converso: “Prendiamo per mano gli olivicoltori partendo dal campo per arrivare alla costruzione dell’olio, fino all’assaggio professionale con cui comunichiamo qualità e caratteristiche di quella bottiglia costruita in un anno di lavoro nei campi. Perché un’azienda olivicola non deve avvalersi di un tecnico che costruisce il prodotto, come fa l’enologo per il vino, visto che in un’ora di trasformazione si può valorizzare o distruggere un olio?”.
Maurizio Servili, Professore ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari all’Università di Perugia, in Academy è responsabile dei progetti sull’economia circolare: “Il sistema produttivo del Mediterraneo è quasi tutto basato su oliveti secolari, bellissimi paesaggisticamente, ma che non creano sufficiente valore. Oggi i processi sono veloci e dobbiamo entrare nell’ottica che l’oliva non può essere fonte solo di olio. Sprechiamo fino al 90% in peso del frutto trasformato in frantoio e tendiamo a valorizzare il solo olio dal punto di vista economico! La criticità sta nella valorizzazione economica dei sottoprodotti dell’estrazione meccanica degli oli vergini di oliva, acqua di vegetazione e sansa, che attualmente non hanno un valore economico, ma vengono smaltiti per la produzione di biogas o, parte della sansa, utilizzata per l’estrazione dell’olio di sansa. Dobbiamo mettere in atto processi tecnologici smart in grado di produrre valore a partire da tali sottoprodotti.
Assoprol Umbria, forte del suo radicamento nel cuore verde d’Italia e dell’impegno dei suoi produttori, ha portato la voce dell’olivicoltura umbra certificata nel dibattito nazionale presentando la propria visione per un futuro più resiliente e sostenibile, fondato sulla qualità, sulla tutela del territorio e sulla collaborazione tra tutti gli attori della filiera. Al termine tutti invitati a un assaggio professionale di olio e a una degustazione di gelato all’olio curata dal campione del mondo Alessandro Crispini.

Redazione

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