Si conclude oggi la mostra Lo spessore della leggerezza, personale di Graziano Marini allestita alla Galleria d’Arte Imago di Perugia.
Da sabato 14 luglio 2018, le carte, le ceramiche e i vetri dell’artista tuderte si sono mostrati in tutta la loro delicata forma, emblema – parafrasando la curatrice Francesca Fortunati – di geometrie sottese, di stratificazioni cromatiche, di mobilità e leggerezza, come pure di cromie luminose e della sapiente passione per i materiali più preziosi e più puri.


Come il Maestro Marini, nel corso della sua carriera, ha tratto nutrimento dall’incontro con artisti come Vedova, Basaldella, Capogrossi, Arp, e, soprattutto, con il sodale e amico Dorazio, così il vernissage ha offerto l’occasione perfetta per dialogare con Umbria Jazz, che in questi giorni anima le vie del centro storico, attraverso alcuni intermezzi musicali dal vivo del sassofonista Lorenzo Bisogno.

Nella Galleria d’Arte Imago prende allora il via una sperimentazione «che non è mai casuale, estemporanea o improvvisata, ma che procede da intensa passione per il fare arte» sia essa tramite la spatola, il pennello, la carta, il vetro o la ceramica. Frutto quindi di un linguaggio sicuro e vigile il risultato «colpisce ma al tempo stesso allieta, tale a quando si incontra un essere autenticamente bello, di un’avvenenza seducente ed elegante, mai eccessiva, che induce naturalmente a soffermarvisi. Nell’opera [di Graziano Marini] le grandi dimensioni pacificano, muovono l’animo dello spettatore al desiderio della contemplazione, viceversa le piccole esaltano nella vivace intesa fra linee e colori, generando l’urgenza del possesso e del contatto, complici i sopraffini supporti prescelti per valorizzarle».



Redazione

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