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Inaugura oggi la XIX edizione della Mostra Mercato Nazionale del Libro Antico e della Stampa Antica, al Palazzo Vitelli a Santโ€™Egidio di Cittร  di Castello.

La manifestazione, in programma fino a domenica 1 settembre, non รจ solo lโ€™occasione per ammirare manoscritti e stampati di pregevole foggia provenienti da tutta la Penisola, ma anche per ricordare la grande tradizione tipografica tifernate come della regione intera. รˆ cosรฌ che anche noi ci apprestiamo a ricordarne le pietre miliari, in un elenco che non ha la pretesa di essere esaustivo, ma solo uno stimolo per la curiositร  del lettore.

Il museo vivente: la Tipografia Grifani-Donati

L’interno della Tipografia Grifani-Donati

A Cittร  di Castello lโ€™attivitร  di stampa fa rima con la Tipografia Grifani-Donati, che nel 1799 si impianta nei locali soprastanti la chiesa di San Paolo a seguito del trasferimento da Assisi di Francesco Donati e di Bartolomeo Carlucci. Fino a quel momento, la produzione era stata di carattere esclusivamente religioso, nonchรฉ piuttosto scarsa.
La tipografia si distinse ben presto per le pubblicazioni di pregio, a seguito anche dellโ€™introduzione โ€“ nel 1817 โ€“ dei caratteri bodoniani; nel 1842, con il torchio di legno, comincia a stampare Le Memorie Ecclesiastiche e Civili di Cittร  di Castello, ventotto fascicoli scritti dal vescovo Giovanni Muzi.
Attualmente, la tipografia รจ il museo vivente piรน antico dellโ€™Umbria, nonchรฉ lโ€™unico in Europa ancora in attivitร  a usare la calcografia, la litografia e la tipografia, condotte con metodi artigianali. Oltre ai numerosi torchi antichi, la Tipografia Grifani-Donati puรฒ vantare ben 536 casse di caratteri in lega, legno e rame, fregi clichรฉ, silografie e galvanotipie, tutti originali.

 

Immutato nel tempo: il Museo dello Stabilimento Tipografico Pliniana

Una delle macchine conservate presso il museo dello Stabilimento Tipografico Pliniana

Poco piรน a nord, a Grifani-Donati si affianca il Museo dello Stabilimento Tipografico Pliniana di Selci Lama, nel Comune di San Giustino, certamente piรน recente (nasce infatti nel 1913), ma non per questo meno pregevole. Nel 1922 si aggiudica la stampa della rivista ยซIl Foro Venetoยป, alla quale succederanno lโ€™Archivio Segreto Vaticano, lโ€™Istituto Storico per il Medioevo, il Centro Storico Benedettino, il Seminario Vescovile di Padova e la Deputazione di Storia Patria per lโ€™Umbria.
Oggi, tutti i vecchi macchinari sono lรฌ al loro posto, cosรฌ come lโ€™inchiostro che ancora impregna il rullo della macchina a piombo, dismesso negli anni Novanta di fronte alla modernizzazione. Sono ancora lรฌ le cassettiere ripiene di caratteri di piombo divisi per tipologia e dimensione, le matrici provenienti dallโ€™Inghilterra, i clichรฉ in zinco, i manuali e gli strumenti per la manutenzione.

 

Lโ€™editio princeps della Divina Commedia

Il colophon della Divina Commedia stampata a Foligno.

Ma la storia della produzione tipografica in Umbria inizia molto prima, almeno lโ€™11 aprile del 1472, quando viene stampata a Foligno lโ€™editio princeps della Divina Commedia. La prima copia a stampa dellโ€™opera dantesca sembra aver visto la luce nella casa dellโ€™orafo e zecchiere pontificio Emiliano Orfini, fondatore, assieme al trevano Evangelista Angelini, della prima societร  tipografica della cittร . Per molto tempo si รจ ritenuto che socio fondatore fosse anche il maguntino Johannes Numeister, ma da un contratto per la fornitura di carta recentemente rinvenuto sembra che fosse solo un abile copista, sebbene i debiti che contrasse furono la causa della fine dellโ€™attivitร .
Ma torniamo alla splendida editio princeps della Commedia. Nei rari esemplari completi, usciti originariamente dai tipi folignati in 800 copie di 252 carte โ€“ di cui la prima e lโ€™ultima bianche, cosรฌ come quelle terminali della prima e della seconda Cantica โ€“ si nota il nitido disegno in chiaroscuro delle maiuscole romane, senza dubbio opera dellโ€™orafo Orfini. Pregevoli sono anche lโ€™architettura della pagina, divisa in tre colonne di trenta righe โ€“ corrispondenti a dieci terzine โ€“ con spaziature e interlinee che la rendono compatta e solenne, cosรฌ come la carta, ordinata appositamente da Numeister ai monaci benedettini che gestivano le cartiere di Pale e Belfiore.
La stessa qualitร  non risulta perรฒ nella composizione, dove appaiono numerosi refusi, errori di lettura, ripetizioni, trasposizioni di versi e lacune, specie nellโ€™ultima parte del testo. Mancano altresรฌ i segni di interpunzione. Tutto ciรฒ รจ dovuto al fatto che lโ€™opera fu copiata dal cosiddetto Codice Lolliano, conservato nella biblioteca del Seminario di Belluno.

In arte scripturarum librorum: il primato trevano

La societร  tipografica folignate fu perรฒ solo la seconda in Umbria. รˆ infatti a Trevi, piccolo borgo produttore di olio, che si deve il primato mondiale, almeno dal punto di vista dellโ€™assetto societario: il notaio che si occupรฒ della redazione dellโ€™atto, data lโ€™assenza di precedenti, non sapeva come identificare la produzione della costituenda e cosรฌ scrisse semplicemente ยซin arte scripturarum librorumยป, cioรจ lโ€™arte di scrivere libri. Che la societร  sia durata soltanto un anno, o che abbia edito solo due incunaboli, รจ di rilevanza secondaria: ciรฒ che conta รจ che, accanto ai centri di produzione nazionale come Venezia, Roma e Subiaco che in quegli anni si andavano affermando, pure lโ€™Umbria tentรฒ di far sentire la sua voce e, puntando piรน sulla qualitร  che sulla quantitร , in qualche modo sembrรฒ riuscirci.

ยซIl sol, la luna ed ogni sfera or misura Barbanera, per poter altrui predire, tutto quel che ha da venireยป: lโ€™almanacco di Barbanera

ยซUscito dalla stamperia di Pompeo Campana, con la bisaccia stretta al corpo, il venditore raggiunse con passo rapido Piazza Grande. Brulicante di gente, la Piazza accoglieva quel giorno i banchi della Fiera di Santo Manno. Era il 15 settembre del 1761. Tra mercanzie di ogni genere, broccati e monili, l’ambulante decise di attendere il momento migliore per tirare fuori quel carico per lui tanto prezioso. Una giornata calda e limpida aveva infatti spinto compratori e curiosi, di Foligno e di fuori cittร , a trascorrere alla fiera le prime ore del mattino. La campana della Cattedrale battรฉ le dieci. All’ultimo rintocco un richiamo attraversรฒ l’aria: Barbanera! Barbanera di Foligno! Santi, fiere, tempo e lune. E per tutti, il Discorso generale del famoso Barbanera, per l’anno 1762ยป.

Un almanacco Barbanera del 1780

รˆ impossibile parlare di Foligno senza citare Barbanera, lunario uscito per la prima volta nel 1761 dai tipi di Pompeo Campana. Barbanera, in quanto astronomo, astrologo e filosofo eremita era rappresentato con compasso, cannocchiale, mappa coeli, libri e sguardo rivolto al cielo, secondo lโ€™iconografia del solitario misuratore del tempo che osserva le stelle per dedurre i ritmi dellโ€™anno e previsioni di pratica utilitร , che realmente egli dispensava a chi gli avesse chiesto consiglio.
Nel 1761 decise di affidare le sue considerazioni a un unico foglio da affiggere alla parete, un lunario ricco di informazioni e decorato da pregevoli xilografie che, in poco tempo, trovรฒ ampia diffusione in tutta Italia come strumento per le attivitร  agricole e per la conoscenza delle previsioni del tempo, dei santi, delle feste e degli eventi. Dal 1793, allโ€™unico foglio da parete si aggiunse il libretto, piรน ricco di contenuti e di maggiore maneggevolezza.
Specchio dei tempi, il Barbanera contava, tra i piรน affezionati lettori, nientemeno che Gabriele Dโ€™Annunzio, che cosรฌ sorprendentemente scrisse in una lettera del 1934 indirizzata al parroco di Gardone Riviera:

ยซLa gente comune pensa che al mio capezzale io abbia l’Odissea o l’Iliade, o la Bibbia, o Flacco, o Dante, o l’Alcyone di Gabriele D’Annunzio. Il libro del mio capezzale รจ quello ove s’aduna il โ€œfiore dei Tempi e la saggezza delle Nazioniโ€: il Barbanera.ยป

Nel 2015, lโ€™UNESCO ha iscritto la Collezione di almanacchi Barbanera, conservata a Spello presso la Fondazione omonima, nel Registro della Memoria Mondiale.

 


FONTI:

http://www.unicaumbria.it/musei/museo-della-tipografia-grifani-donati/
http://www.tipografiagrifanidonati.it/
http://www.unicaumbria.it/musei/museo-dello-stabilimento-tipografico-pliniana/
http://www.pliniana.it/it/photogallery/il-museo_15.html
https://www.sistemamuseo.it/ita/3/mostre/647/trevi-umbria-trevi-culla-del-libro/#.XWT1WXtS9PY
www.barbanera.it